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Due tipi di primo ministro
- Primo ministro subordinato in caso di consonanza politica;
- Primo ministro dominante in fase di coabitazione.
Dal 1959 ad oggi vi sono stati solo 3 primi ministri in fase di coabitazione. In questa situazione, il Presidente perde il potere di nominare il primo ministro e designa il capo del governo sotto il vincolo della maggioranza parlamentare. Il Presidente non può licenziare il primo ministro, ma può farlo sciogliendo l'assemblea.
In fase di consonanza politica, il Presidente ha il destino del primo ministro nelle sue mani. Di solito, intorno a metà mandato, il Presidente rimuove il primo ministro (che fa da parafulmine politico) e il secondo primo ministro fa di solito parte dell'entourage del presidente.
I primi ministri sono provenienti sempre o quasi dall'aristocrazia amministrativa e hanno avuto esperienza ministeriale. Il cambiamento di inquilino all'Eliseo ha sempre comportato la sostituzione del primo ministro. Il Presidente può ricorrere...
Al potere di scioglimento. In condizioni di maggioranze omogenee, il presidente controlla le politiche di domainereservè (politica estera e difesa), il primo ministro controlla il bilancio.
Il primo ministro esercita un potere arbitrale nei confronti dei ministri. L'iniziativa di legge, affidata al Governo e condivisa con il Parlamento, è assoluta preminenza dell'esecutivo sulla produzione legislativa. Il primo ministro può imporre la priorità dei propri progetti di legge su quelli di iniziativa parlamentare. Per difendere il proprio progetto il primo ministro può impegnare la responsabilità governo ricorrendo al cosiddetto voto bloccato, oppure utilizzare il decreto per favorire l'esecuzione del suo programma.
GER. Il Capo del governo è detto cancelliere (denominazione recuperata da Bismarck). I governi tedeschi sono stati tutti di coalizione e la carica di capo del governo sempre di appannaggio dei due partiti maggiori della coalizione.
ossia CDU o SPD. Il cancelliere viene eletto dal Bundestag a scrutinio segreto, e se ottiene la maggioranza assoluta dei voti il capo di stato procede alla sua nomina, altrimenti il Bundestag ne può votare un altro 14 giorni dopo. Nel caso venga a mancare l'elezione, viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti in una nuova votazione, e il presidente può scegliere di procedere alla nomina oppure sciogliere il Bundestag. Il Cancelliere propone al presidente i ministri, i quali entrano in carica senza passaggio parlamentare. Il cancelliere è l'unico a godere del sostegno parlamentare e solo lui può proporre la loro destituzione al capo di stato. Una delle componenti del Kanzlerprinzip (principio monocratico detto del cancelliere). Altra componente riconoscimento al cancelliere è la definizione della responsabilità delle linee generali della politica governativa. Il Cancelliere decide anche quali dicasteri istituire, mentrel’organizzazione interna dei singoli dicasteri spetta ai singoli ministri (Ressortprinzip, principio ministeriale). Terzo principio, Kabinettprinzip (collegialità del Gabinetto), in presenza di eventuali dissensi fra i ministri decide il governo nel suo insieme. Sempre il Cancelliere ha la responsabilità delle decisioni di tutti i membri del governo, non c’è responsabilità parlamentare nel suo insieme. Importante è il voto di sfiducia costruttivo, il Parlamento può far cadere il governo solo se è in grado di eleggere a maggioranza assoluta un altro cancelliere. Il cancelliere può porre la questione di fiducia e far pressione su una maggioranza che gli viene meno, ma il ricorso al voto di fiducia è previsto solo in caso di emergenza legislativa. Il Cancelliere non ha il potere di sciogliere il parlamento. Il ministero della presidenza rappresenta il nucleo forte del potere del cancelliere, svolge compiti di una segreteria, ma ilIl tuo compito principale è preparare e attuare la politica del cancelliere. La cancelleria costituirebbe uno dei cardini della Kanzlerdemokratie che secondo Niclaus si regge su 5 principi:
- supremazia del cancelliere (kanzlerprinzip);
- posizione preminente del cancelliere nel maggior partito di governo;
- contrapposizione tra governo e opposizione;
- protagonismo cancelliere in politica estera;
- personalizzazione dello scontro politico.
Nelle nomine dei ministri ci sono regole non scritte; il ministro dell'agricoltura è di solito il rappresentante del mondo contadino, il ministro del lavoro è il rappresentante del movimento sindacale, il ministro della giustizia del giurista, ecc. I partiti minori decidono loro propri ministri. Anche il potere di far dimettere ministri è condizionato dai rapporti di forza dentro e fra i partiti (se fa dimettere l'alleato rischia il governo). Non tutti i cancellieri furono contemporaneamente anche leader del loro partito:
chi avevaentrambe aveva più potere e libertà di manovra. Appoggio partito è necessario. La contrapposizione tra governo e opposizione è considerata ormai elemento della cultura politica del paese, e bisogna attendere 20 per l'alternanza al governo, precisamente nel 1969. Con la sua forte personalità Adenauer ha contribuito allapersonalizzazione della competizione partitica nelle campagneelettorali. Il Bundestag possiede poteri contro il cancelliere, come:
- il voto di sfiducia costruttivo;
- il voto di fiducia;
- non poter essere sciolto dal cancelliere (poteri raramente utilizzati).
La Corte Costituzionale spetta il contro di costituzionalità delle leggi e inoltre può porre il veto su progetti di governo. La seconda camera, ovvero il Bundesrat è composta dai rappresentanti dei lander e rappresenta il contrappeso più forte verso il cancelliere. Infatti, il suo potere di blocco è assoluto quando la sua
maggioranza politica è diversa da quella che sorregge il cancelliere.GB. I poteri del primo ministro sono distinti in poteri istituzionali (è capo del governo, presidente del Cabinet, sceglie i ministri del Cabinet, nomina altri membri del governo, fa dimettere i ministri, scioglie parlamento e indice elezioni), e poteri politici (è leader del partito di maggioranza in parlamento). Nessuno può essere primo ministro senza appoggio del partito e senza una lunga carriera parlamentare. La forza del primo ministro dipende dal controllo che esercita sul proprio partito. Il presidente Usa non dispone di una maggioranza sicura come il primo ministro. La durate del presidente Usa è prestabilita, mentre il primo ministro può essere costretto alle dimissioni anticipate. Il mandato elettorale si riferisce al partito, non si estende al primo ministro poiché questo è scelto dal partito, non dall'elettorato. Il presidente americano sceglie i suoi
ministri senzavincoli e li può licenziare senza conseguenze, mentre il primo ministro inglese ha il potere di nomina e rimozione dei ministri ma non è un potere assoluto. Il primo ministro nella formazione del governo non può prescindere dalla dimensione e dalla struttura del partito, il cabinet deve riflettere le differenti posizioni all'interno del partito e per rispecchiare questa necessità bisogna includere esponenti importanti e significativi del partito. I primi ministri, in genere, ricorrono raramente al licenziamento dei ministri, mentre è più diffuso il dimissionamento del ministro. Il primo ministro dispone del potere di scioglimento, ossia stabilisce la data delle elezioni scegliendo il periodo più favorevole per il suo partito. Il Parlamento inglese (camera comuni) non ha una durata fissa ma può durare al massimo 5 anni. Il sovrano scioglie il parlamento su consiglio del governo. Il monarca non può sciogliere senza l'advice,
ministro, è necessario seguire attentamente le disposizioni previste dalla legge. In particolare, il Lord Chancellor deve essere informato per iscritto della decisione di scioglimento anticipato e delle ragioni che lo motivano. Una volta ricevuta la comunicazione, il Lord Chancellor procederà alla revoca del grande sigillo e alla sua restituzione al sovrano. Questo atto formale segna ufficialmente la fine del mandato del governo in carica e apre la strada alla convocazione di nuove elezioni. Durante il periodo di scioglimento anticipato, il governo continua ad amministrare gli affari correnti, ma non può intraprendere nuove iniziative politiche o prendere decisioni importanti senza il consenso del Parlamento.