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"SECONDO TEOREMA ECONOMIA DEL BENESSERE:

...redistribuzione iniziale delle risorse + effettuata tramite lump sum.

Nella realtà si osservano imposte sul reddito da lavoro: QUINDI la redistribuzione

risulta essere operata con degli strumenti (imposte) distorsivi. Poichè rispetto alle

lump sum, le imposte sul reddito sono eque mentre le lump sum non sono eque. Le

lump sum sono strumenti di redistribuzione profondamenti inique.

Quindi, poichè sono distorsivi, si crea trade-off efficienza equità, quindi si crea lo

specro: redistribuiscono per crescere l'equità ma implicano una perdita in terminidi

efficienza.

Succederà che l'intervento redistributivo dello Stato attraverso strumenti distorsivi

volto a correggere la non desiderabilità sociale di un equilibrio di mercato, pereto

efficiente, produce uno spostamento all'interno della curva delle possibilità di utilità

(inefficienza).

(Se si ci vuole muovere sulla curva si usano le lump sum MA si utilizzano le imposte

normali e quindi si ci trova dove c'è meno efficienza per avere più equità).

Individualismo e Efficienza Paretiana:

Sovranità del consumatore:il consumatore è sovrano ovvero è sempre in grado di

stabilire ciò che è meglio nel suo interesse. Giudice di ciò che è nel suo interesse.

Esiste la possibilità di giustificare una deviazione da questo principio? Si può pensare

che ci siano situazioni nelle quali in cui l'individuononè in grado di valutare ciò che

sia effetivamente meglio per lui? SI.

Nel momento in cui si adotta la cosiddetta visione paternalistica dell'intervento

pubblico e di conseguenza nel momento in cui si assume l'esistenza di beni meritori.

(Cosa che Pareto non fa poichè associa al consumatore il concetto di sovrano e nega

le situazioni rispetto alle quali l'individuo non sappia dir cosa è meglio nel suo

interesse).

-beni meritori: beni la cui utilità potrebbe essere percepita dagli individui in modonon

corretto, nei confronti di quei beni e utilità l'individuo potrebbe avere

un'atteggiamento miope (non si vede lontana, non si percepisce l'utilità che sipotrebbe

derivare dal fare o non fare una cosa oggi)

ES la pensione è un bene meritorio: accantonare contributi con una specifica finalità,

di percepirne i frutti successivamente, quando non ci sarà più il termine di rapporto di

lavoro, ecco la visione lontana. Il sistema pensionistico italiano è di tipo pubblico, c'è

la presenza dello Stato proprio perchè è un bene meritorio: quindi si ammette che lo

Stato in modo paternalistico obbliga a fare qualcosa che forse non si sarebbe fatto.

Lo Stato, paternalistico, ha la possibilità di sapere cosa è più importante e può

intervenire nel caso in cui gli individui facciano cose dannose e obbligarli a prendere

scelte vantaggiose.

Il limite del criterio di Pareto è questo: la sovranità del consumatore intesa come

assenza di paternalismo e l'esistenza di beni meritori.

Fallimento del mercato:

• il mercato c'è ma è inefficiente (no CP) -> Inefficiente concorrenza

I casi in cui la concorrenza nel mercato si allontana dai price taker sono molti come

innanzitutti il

-monopolio: le ragioni che giustificano la sua presenza (cause di non

concorrenzialità)

--cause di tipo legale, non concorrenzialità, non voluta dalla legge = monopolio

legale (ES le sigarette, i gratta e vinci, il brevetto: protegge una invenzione per un

certo numero di anni ed esclude la possibilità di concorrenza per legge, il marchio, il

diritto d'autore: assenza di concorrenza voluta dalla legge)

--cause tecnico economiche, legate alla tecnologia produttiva (funzione di costo) che

può essere tale da rendere inevitabile (naturale) che sul mercato ci sia una sola

impresa, ovvero la funzione di costo.

Il monopolio: un'unica impresa produce un bene che non ha sostituti stretti.Il bene

che non ha sostituti stretti significa che non è facilmente sostituibile nel paniere di

consumo di un determinato individuo, la produzione del bene è dunque difficilmente

sostituibile (no:burro-margarina).

Potere di mercato esercitato in modo tale da raggiungere un unico obbiettivo ->

max profitto ( guadagno) = RT - CT -> Rmg = Cmg

Il monopolista fissa questo prezzo in modo che il ricavo al margine (marginale) sia

uguale al costo al margine.

_Il ricavo marginale è quello che si ottiene dalla vendita di un'unità in più del bene

rispetto a quelle vendute precedentemente.

_Il costo marginale è quello che verrà sostenuto per la produzione di una unità in più

rispetto a quelle precedentemente prodotte.

Come mai la massimizzazione del profitto intesa come differenza RT-CT implica che

il Rmg = Cmg (?)

Il Rmg è sempre minore di 0 perchè :

Il monopolista si colloca nel punto in cui il Rmg = Cmg, punto M ( disegno 2).

Sceglie una quantità (q) che pone ad un determinato prezzo (Pm), si vede nel grafico

tramite proiezione.

Dove si collocherebbe il mercato in CP in tale grafico? (price taker) Tra domanda e

offerta, nel punto CP, si trova la quantità ed il prezzo che è uguale al costo marginale,

( il benefmg = costmg ed entrambi eguagliano il prezzo).

Allora la dimensione di inefficienza nel monopolio è linea verde = sottoproduzione,

in monopolio produce meno rispetto a quanto sarebbe efficiente, M è vicino

all'origine ( basta confrontare M e CP nel grafico, non coincidono e quindi M non è

efficiente poichè solo in CP c'è efficienza). Inoltre il prezzo di monopolio è maggiore

rispetto al costmg ( che è quello di concorrenza perfetta).

Triangolo che ha come vertici Pcp, CP e B = il triangolo dice graficamente qual'è il

livello del surplus del consumatore in concorrenza perfetta, in quel particolare

mercato. Si identifica graficamente il surplus in concorrenza perfetta.

--Il surplus del consumatore : il triangolo misura

-da B a CP il segmento sta sulla curva di domanda quindi misura la disponibilità

marginale a pagare, associata a tutte le quantità che vanno da 0 fino alla quantità di

CP -rimandando, proiettando i punti dal segmento verso il basso-

-da Pcp a CP, le quantità di riferimento sono uguali ovvero da 0 a q di concorrenza

perfetta ma qui si identifica il costo marginale ovvero il prezzo di ciascuna di tali

quantità (-in mercato a concorrenza perfetta-) Il surplus quindi c’è quando ciò che il

consumatore è disposto a pagare è maggiore rispetto a ciò che deve effettivamente

pagare.

Il triangolo dice la differenza tra ciò che si è disposti e ciò che si pone, che è il

prezzo: per le infinite quantità che stanno tra 0 e CP. Si annulla quando è in CP.

Surplus = differenza tra ciò che è disposto a ciò che paga, nelle quantità tra 0 a CP.

Che cosa succede al surplus del consumatore in monopolio?

Se in CP il surplus è misurato dal triangolo, quale sarà graficamente il surplus del

consumatore in monopolio (?)

Punto A/M = surplus è differenza tra ciò che sarei disposto a pagare ovvero curva di

domanda nel tratto B/A (disponibilità marginale a pagare) che si confronta con il

prezzo di monopolio ovvero Pm. Il surplus del consumatore si riduce nel triangolo

B/A/Pm.

Tale triangolo era il surplus anche in CP poichè era all'interno del triangolo più

grande: la differenza tra il livello massimo del surplus (in CP) e il surplus in

monopolio è il trapezio Pm/A/CP/Pcp -> il trapezio in concorrenza perfetta è surplus,

MA in monopolio (?)

• Il trapezio può essere scomposto in un triangolo e in un rettangolo

-Rettangolo Pm/A/M/Pcp: in CP è surplus del consumatore. In monopolio è il

profitto del monopolista, ovvero la differenza tra ricavi totali e costi totali. Quindi il

surplus del consumatore in CP diviene in parte il profitto del monopolista (ed in parte

resta ovvero il triangolo B/A/Pm). E' il profitto poichè è la differenza tra RT e CT del

monopolista.

Il RT sta graficamente in qm ed applica il prezzo Pm : O/qm/A/Pm -> il ricavo totale.

Il CT è la quantità che vende e che ha prodotto qm e il costo di produzione : il

rettangolo è O/qm/M/Pcp.

Se a RT si sottrae CT si ha il profitto ovvero il rettangolo Pm/A/M/Pcp.

-Triangolo M/CP/A : misura la perdita di benessere nel momento in cui il mercato è

in monopolio. Si parla anche di triangolo di Harberger = perdita netta di benessere

per la collettività quando c'è inefficienza ovvero in presenza di monopolio.

In tutti i triangoli si fa la differenza tra dispmarginale a pagare e costomg a pagare ->

il triangolo, per tutte le quantità che stanno tra qm e qcp ( quantità di riferimento

prodotte in CP), il triangolo dice che i consumatori sarebbero disposti a pagare

qualcosa in più: possibilità di produzione che non vengono sfruttate (inefficienza).

Possibilità non sfruttate poichè il monopolista non si cura del surplus del

consumatore e non sfrutta possibilità di produzione vantaggiose. Nel triangolo si

verifica: una differenza tra benefmarg e costomrg poichè il beneficio è superiore al

costo ( il miglioramento sta nel produrre di più -cosa che il monopolista non fa-).

-monopolio naturale naturale poichè è determinato ovvero reso inevitabile dalla

tecnologia produttiva, ovvero è naturale per ragioni strutturali: tali ragioni

consistono in ovvero come è identificabile la tecnologia produttiva nel monopolio

naturale -> in una funzione di costo sub-additiva.

La sub-additività: quella funzione di costo tale per cui produrre una certa quantità di

output all'interno di una sola impresa costa meno che produrre quella stessa quantità

di output all'interno di più imprese. ( questa è la ragione del monopolio, è naturale

poichè costa meno).

NB: k sta ad indicare il numero di imprese e indica la sommatoria di tale.

Per parlare di sub-additività è sinonimo di costi medi decrescenti= poichè il

monopolio naturale è monoprodotto ( produce una cosa sola) /nel nostro caso, ci

saranno delle situazioni in cui non sono sinonimi/.

Costo medio decrescente anche definito come economie di scala: realizzo un

risparimio di costo man mano che la q prodotta cresce ovvero la scala di produzione

aumenta.

ES monopolio naturle in cui la sub-additività diviene sinonimo di costi medi

decrescenti -> Servizi a rete: costo fisso collegato alla costruzione del

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A.A. 2016-2017
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gloriamacaluso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Scienze economiche Prof.