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DOMANDE APERTESCIENZE DELLE FINANZE9 CFUMATTIA GIUSEPPEPANIERE DEL 03/10/2022

LEZIONE 3 DOMANDA 10. I due teoremi dell'economica del benessere.

Il primo teorema afferma che dove c'è un regime di mercato di concorrenza perfetta l'operato di ciascun soggetto per il raggiungimento del proprio massimo benessere determina ciò che è auspicabile per la società nel suo complesso. Nel mercato in concorrenza perfetta, quindi, la produzione dei beni e l'allocazione delle risorse esprimono l'ottimo paretiano. Il secondo teorema dell'economia del benessere afferma che, modificando in modo opportuno la distribuzione iniziale delle risorse principalmente con imposte e sussidi per poi affidare al libero mercato l'efficiente allocazione delle risorse, è possibile raggiungere l'ottimo sociale.

LEZIONE 3 DOMANDA 11. La teoria del Pareto con i grafici.

L'ottimo paretiano è un concetto per cui "un sistema

è efficiente se non è possibile aumentare il benessere di un individuo senza diminuire il benessere di qualcun altro". In questa condizione l'allocazione delle risorse è tale che un qualsiasi mutamento pur migliorando le condizioni di alcuni peggiorerebbe quelle di altri. Paradossalmente in una società dove tutta la ricchezza fosse concentrata presso un individuo, qualsiasi azione volta a ridistribuire il reddito sarebbe lesiva del principio dell'ottimo paretiano perché il soggetto in questione vedrebbe ridotto il proprio benessere. Pareto individua tre condizioni per assicurare l'efficiente allocazione delle risorse: 1. L'efficienza produttiva (non è possibile diminuire la produzione di un bene senza diminuire la quantità prodotta da un altro bene); 2. L'efficienza nello scambio (quando ciascun membro della collettività riceve o cede ciò che desidera); 3. L'efficienza sociale (preferenze della collettività).

collettività rispetto a situazioni economiche alternative).

LEZIONE 4 DOMANDA 5. L'analisi costi - benefici.

Si intende qualsiasi analisi basata sull'idea che sia utile intraprendere un'attività solo nel caso in cui i benefici siano superiori ai costi e che permetta di sommare costi e benefici, valutando tutte le conseguenze dell'attività in esame senza il ricorso a norme o principi etici. Il metodo di analisi consiste nel riportare ad unità elementari i costi e i benefici e a questi si cerca di dare un valore quanto il più possibile oggettivo per la misurazione ed il confronto.

Ci sono quattro fasi nell'analisi costi-benefici:

  1. Ambito di analisi;
  2. Individuazione dei benefici e dei costi netti;
  3. Tasso di sconto;
  4. Analisi di sensibilità.

LEZIONE 5 DOMANDA 8. L'asimmetria informativa.

Quel fenomeno per cui un'informazione non è integralmente condivisa fra tutti i soggetti che appartengono ad un dato sistema.

economico con la conseguenza che alcuni, disponendo di maggiori informazioni rispetto ad altri, traggono un vantaggio da tale situazione; il vantaggio sul piano delle informazioni condiziona la formazione dei contratti.

LEZIONE 6 DOMANDA 8. Il fallimento del mercato.

Si parla di fallimento del mercato quando i mercati non sono in grado di organizzare la produzione in modo efficiente oppure non sono in grado di allocare adeguatamente i beni e servizi a disposizione dei consumatori. Sono quindi necessari interventi esterni al mercato per incidere positivamente sul mercato. L'espressione fallimento del mercato esprime la situazione in cui i soggetti che vi operano non sono in grado di soddisfare l'interesse pubblico. È compito dello Stato attuare una politica redistributiva del reddito attraverso la pressione fiscale e con trasferimenti pubblici garantendo adeguata protezione sociale con salari minimi e sussidi di disoccupazione.

LEZIONE 9 DOMANDA 7. I beni pubblici.

I beni

Pubblici sono quei beni che appartengono allo Stato o ad altri enti pubblici e rappresentano i mezzi attraverso i quali la PA opera per il raggiungimento di quelle finalità che sono assegnate dall'ordinamento giuridico. Le caratteristiche distintive dei beni pubblici sono la non escludibilità e la non rivalità. Si dividono in: Beni demaniali; Beni patrimoniali disponibili; Beni patrimoniali indisponibili.

LEZIONE 10 DOMANDA 8. L'impresa pubblica. L'impresa pubblica è un'impresa dotata di un capitale conferito totalmente o parzialmente dallo stato o da altri enti pubblici. Le imprese pubbliche, a differenza di quelle private, non agiscono per il profitto ma devono agire in condizioni di economicità per il perseguimento di finalità sociali. Le imprese pubbliche devono operare secondo criteri di economicità al fine di realizzare utili che assicurino l'adeguata remunerazione del capitale investito.

LEZIONE 12 DOMANDA 8. Le

teorie volontaristiche.

Le teorie volontaristiche affermano che in un'economia di mercato devono avvenire gli scambi dei beni. Secondo queste teorie il fenomeno finanziario si svolge su basi volontarie da analizzare sotto il profilo dell'utilità e del costo marginale. Le teorie volontaristiche cercano di avvicinare il funzionamento della finanza pubblica a quello del mercato con l'applicazione di un sistema con prezzi e imposte.

LEZIONE 13 DOMANDA 5. Le teorie politico-sociologiche.

Lo Stato effettua scelte che non necessariamente rispecchiano le preferenze della collettività ma di certo rappresentano le ideologie dei partiti politici che governano e della classe politica dominante. L'elemento essenziale dell'agire dello Stato è costituito dalla coazione. Nell'ambito delle teorie politico-sociologiche abbiamo tre teorie: la teoria politico giuridica; teoria delle illusioni finanziarie; teoria delle scelte pubbliche.

LEZIONE 14

DOMANDA 6. La spesa pubblica secondo Keynes. La spesa pubblica secondo Keynes non doveva essere finanziata dall'emissione di carta moneta che avrebbe creato inflazione, ma dai prestiti pubblici che avrebbero generato reddito senza intaccare le risorse. Un altro modo è il prelievo fiscale; è vero che il prelievo di tipo progressivo redistribuisce i redditi per i ceti meno abbienti che hanno maggiore propensione al consumo, ma il prelievo fiscale riduce gli effetti del moltiplicatore. Infatti un incremento della domanda pubblica, provocato da un aumento di spesa pubblica, avrà effetti minori perché le imposte riducono quella parte di reddito che gli individui possono destinare ai consumi. LEZIONE 15 DOMANDA 7. La curva di Phillips con i grafici. Analizza la relazione tra la variazione percentuale dei salari monetari e il tasso di disoccupazione in GB tra il 1861 e il 1957. Anche il mercato del lavoro segue la teoria del funzionamento dei mercati. Evidenziavachecon tassi di disoccupazione:
- 5.5% i salari si riducevano;
- <al 5.5% i salari tendevano a crescere;
- =5.5% i salari rimanevano costanti.
Se il tasso di disoccupazione era intorno al 2.5%, il tasso di crescita dei salari si aggirava intorno al 2%; viavia si che si riduceva il tasso di disoccupazione aumentava il tasso di crescita dei salari monetari. Il tasso didisoccupazione non è mai sceso sotto 1%. Nell'elaborazione di Philips, il tasso di disoccupazione è lavariabile indipendente mentre il tasso di variazione dei salari monetari è la variabile dipendente.
LEZIONE 15 DOMANDA 8. Le critiche al pensiero di Keynes.
Il pensiero di Keynes ottenne molti consensi nel secondo dopoguerra, tuttavia il periodo di stagflazionemise in crisi il suo pensiero e i suoi principi. I liberisti infatti hanno sostenuto che un aumento della spesapubblica non determina un aumento del PIL ma dell'inflazione. I monetaristi ritengono che in presenza diprezzi

flessibili non può perdurare un equilibrio di sottoccupazione perché vi sono meccanismi automatici di equilibrio.

LEZIONE 16 DOMANDA 6. Imposta, tassa, contributo, prezzo pubblico.

Imposta: emissione di provvedimento da parte dello Stato o di altro ente pubblico, destinato a finanziare una spesa indivisibile.

Tassa: è un tributo dovuto in cambio dell'emanazione di un provvedimento o di un pubblico servizio da cui si trae un specifico vantaggio.

Contributo: è un tributo dovuto dal soggetto che trae una specifica utilità dalla realizzazione di un'opera pubblica.

Prezzo pubblico: consente di realizzare un ricavo globale pari al costo totale di produzione (es. biglietto bus).

LEZIONE 17 DOMANDA 10. Gli effetti prodotti dalle imposte.

L'analisi degli effetti delle imposte costituisce un tema centrale di politica economica sia riguardo

alle conseguenze prodotte sui prezzi e sulle remunerazioni sia con riguardo alle efficienze o alle distorsioni che ne conseguono. Alcuni autori ritengono che anche le imposte più gravose producano effetti immediati positivi in quanto spingerebbero i contribuenti a produrre di più per eliminare o ridurre la diminuzione dei loro redditi mentre, altri invece, ritengono che le imposte, specialmente se troppo onerose, siano un freno all'attività produttiva; sostengono inoltre che le imposte gravose favoriscono l'evasione fiscale, l'esportazione di capitali in paesi con un regime fiscale meno oneroso. Possiamo parlare anche di effetto delle imposte sul reddito in quanto riducono il potere d'acquisto dei contribuenti che ridurranno i loro consumi. Ci sono anche gli effetti di sostituzione in quanto beni su cui sono applicate imposte più gravose saranno sostituiti nella produzione e nel consumo da quelli sottoposti ad un peso tributario.

LEZIONE 18 DOMANDA 4. Progressività e proporzionalità delle imposte.

Imposta proporzionale: quando l'aliquota di applicazione, ossia la percentuale dovuta, è costante e non mutua qualunque sia la base imponibile (per esempio l'IVA).

Imposta progressiva: quando l'aliquota di applicazione cresce all'aumentare della base imponibile (per esempio IRPEF).

LEZIONE 19 DOMANDA 15. La traslazione delle imposte nel monopolio con i grafici.

L'imposta fissa non può essere traslata in quanto aumenterebbe il prezzo, diminuirebbe la quantità prodotta e quindi si ridurrebbe il profitto e si avrebbe un allontanamento dal punto di Cournot (massimo profitto). L'imposta proporzionale alla quantità prodotta può essere traslata perché il tributo cresce con la quantità e quindi il monopolista ha interesse a ridurre tale quantità per ridurre l'imposta e tale riduzione dell'offerta determinerebbe

un aumento del prezzo di vendita. Se l'imposta è proporzionale al

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Publisher
A.A. 2022-2023
15 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Flower25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Mattia Giuseppe.