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A B,
un incremento dell’utilità di Venerdì ed una riduzione di quella di
U
o Robinson.
U i Utilità di
r
~ Robinson 23
In questo caso, la prima domanda da porsi è: qual è il trade-off? La curva delle possibilità di utilità fornisce
a e la riduzione dell’utilità di Robinson
la risposta mostrando l’incremento dell’utilità di Venerdì da U
U F1
0
da Uo a U .
C1
La seconda domanda concerne le preferenze sociali: in che modo la società valuta il trade-off?
L’inclinazione delle curve di indifferenza sociale indica il trade-off che lascia indifferente la collettività. Il
punto è sulla curva di indifferenza sociale 5 , che è tangente alla curva delle possibilità di utilità, e si
B 1
trova quindi su una curva di indifferenza sociale più elevata di S .
0
Il punto è perciò quello preferito dalla collettività.
B
L’individuazione del trade-off
La curva delle possibilità di utilità ci mostra i trade-off del trasferimento di utilità da Robinson a Venerdì.
La forma della curva delle possibilità di utilità ci dice qualcosa di più riguardo a tali trade-off.
Utilità di Venerdì
Assumiamo che l’economia si trovi nel punto A, dove l’utilità di Robinson è molto più
alta di quella di Venerdì.
I^ Spostandoci verso sinistra e verso l’alto lungo la curva, l’utilità di Venerdì aumenta
C
U b
F mentre quella di Robinson diminuisce.
Supponiamo di trasferire arance da Robinson a Venerdì spostandoci in due passi, dal
U a
f punto al punto e poi al punto
A B C.
Chiaramente, ciò peggiora la situazione di Robinson. Le riduzioni di utilità per Robinson
sono piccole rispetto agli incrementi di utilità per
U U U
CJ
C C
C B
Utilità di Robivenerdì
La teoria dell’utilità ci aiuta a spiegare questo risultato. Gli economisti utilizzano il termine funzione di
utilità per descrivere la relazione tra il numero di arance che Venerdì consuma e il suo livello di
utilità; l’utilità in più che Venerdì ottiene dal consumo di un’arancia addizionale è chiamata utilità
marginale.
L’utilità marginale è l’inclinazione della funzione di utilità in un dato punto: la variazione di utilità generata
da una variazione unitaria del consumo di arance.
Si noti che se all’aumentare del numero di arance consumate, l’utilità cresce sempre più lentamente e
l’utilità marginale diminuisce, ciò si spiega con il fatto che Venerdì gradisce moltissimo la prima arancia,
un po’ meno la seconda e ancora meno quelle successive. Alla fine, egli è sazio e trae pochissimo godimento
aggiuntivo dal consumo di un’altra arancia.
In generale, man mano che un individuo consuma una quantità maggiore di un qualsiasi bene, il beneficio
aggiuntivo che ottiene consumandone un’unità in più diventa sempre più piccolo.
Tale fenomeno è indicato con l’espressione utilità marginale descrescente.
Vi è un secondo fattore importante che determina la forma della curva delle possibilità di utilità:
l’efficienza con cui è possibile trasferire risorse da un individuo ad un altro. 24
Nella nostra società, il modo in cui trasferiamo risorse da un gruppo (diciamo, i ricchi) ad un altro (diciamo, i poveri)
è tassando i ricchi e sussidiando i poveri.
Questo processo normalmente interferisce con l’efficienza economica.
ricchi, per esempio, raccogliendo solo una parte della ricompensa del proprio lavoro, potrebbero decidere di
I
ridurre il tempo e l’energia dedicati al lavoro; anche i poveri potrebbero lavorare meno, nel timore di perdere, in caso
contrario, il diritto a ricevere i sussidi.
L’entità di questi disincentivi influisce sull’intera forma della curva delle possibilità di utilità.
La valutazione del trade-off
La funzione del benessere sociale indica il livello di benessere sociale corrispondente ad un particolare insieme di
livelli di utilità raggiunti dai membri della collettività.
La è definita, quindi, come l’insieme delle combinazioni di utilità di individui (o gruppi di
curva di indifferenza sociale
individui) diversi che producono lo stesso livello di benessere per la società (per le quali, cioè, la funzione di
benessere sociale assume lo stesso valore).
La funzione di benessere sociale fornisce un criterio per ordinare tutte le allocazioni di risorse; si sceglieranno quelle
che determinano valori più elevati di benessere sociale.
principio paretiano afferma che si dovrebbero preferire le allocazioni in cui almeno un individuo sta meglio e
II
nessun altro sta peggio.
Secondo tale principio, se si fa crescere l’utilità di qualcuno senza far diminuire quella di altri, il benessere sociale
aumenta.
Così, le combinazioni che si trovano a nord-est rispetto al punto migliorano, relativamente alla situazione
A
rappresentata dal punto stesso, la condizione di tutti e, quindi, soddisfano il criterio paretiano.
A
Sfortunatamente, gran parte delle scelte implicano qualche trade-off; riguardano, cioè, situazioni in cui la condizione
di alcuni individui migliora e quella di altri peggiora.
Nel punto per esempio, il secondo gruppo sta meglio che nel punto A, ma il primo gruppo sta peggio.
B,
Le curve di indifferenza sociale rappresentano un utile strumento grafico per pensare al tipo di trade-off che la
collettività ha di fronte in tali situazioni.
Così, tutte le combinazioni di utilità dei gruppi 1 e 2 che si trovano sulla curva di indifferenza sociale indicata con W 2
danno un livello di benessere sociale più elevato delle combinazioni situate sulla curva indicata con . Ne consegue
W 1
che è socialmente preferito ad A.
B
Le funzioni del benessere sociale possono essere viste come uno strumento utilizzato dagli economisti per
sintetizzare ipotesi sull’atteggiamento della collettività nei confronti di distribuzioni diverse del reddito e del
benessere. 25
Le funzioni del benessere sociale (e le relative curve di indifferenza sociale) possono assumere una varietà di forme.
UTILITARISMO. Se la curva di indifferenza sociale è una linea retta, ciò implica che, a prescindere da
a)
quali siano i livelli di utilità di Robinson e Venerdì, la collettività è disposta a scambiare una “unità” di utilità di
Venerdì contro una unità di Robinson.
Il punto di vista rappresentato da questa particolare curva di indifferenza sociale è noto come utilitarismo (il cui
maggior esponente è Bentham), secondo il quale la società debba massimizzare la somma delle utilità dei suoi
membri; nel nostro semplice esempio con due individui, la funzione del benessere sociale è:
= Ui + .
W U
2
Quello che la funzione del benessere sociale utilitarista ci dice è che si deve attribuire all’utilità di un individuo lo
stesso peso dato di qualsiasi altro individuo.
all’utilità
Molti, al contrario, argomenterebbero che quando un individuo sta peggio di un altro, la collettività non
b)
è indifferente ad una diminuzione dell’utilità del più povero (Individuo 1) accompagnata da un uguale
incremento dell’utilità del più ricco (Individuo 2).
La collettività dovrebbe essere disposta ad accettare una diminuzione dell’utilità del povero solo se ciò si
accompagna ad un aumento dell’utilità del ricco molto più grande.
e curve di indifferenza sociale sono curve: affinché la società sia indifferente, occorre che al diminuire
progressivo del benessere del più povero corrisponda un incremento dell’utilità del più ricco di dimensioni
sempre maggiori (la curva di indifferenza diventa, cioè, sempre più ripida).
Secondo Rawls, il benessere della società dipende solo dal benessere dell’individuo più povero; la
c)
società migliora la sua situazione se viene aumentato il benessere del più povero, ma non trae alcun vantaggio
da un aumento di benessere degli altri individui. Non esisterebbe, quindi, alcun trade-off.
Dunque, nessun incremento, di qualsiasi ammontare, del benessere dell’individuo più ricco potrebbe
compensare la società per una diminuzione del benessere dell’individuo più povero.
Questa posizione è rappresentata graficamente da una curva di indifferenza sociale a forma di L.
La funzione del benessere sociale assume in questo caso la forma:
min (Ui , ...,
W= U )
n c)
Utilità Curva di indifferenza sociale
di rawlsiana
Robins
on (U) Utilità di Venerdì (Ui)
Due caveat
I concetti di funzione del
benessere sociale e di curva delle
possibilità di utilità sono stati anche oggetto di numerose critiche.
CONFRONTI INTERPERSONALI. Noi assumiamo che quando un individuo consuma di più, la sua utilità aumenta.
Peraltro, non siamo in grado di misurare il livello o la variazione dell’utilità.
Le funzioni del benessere sociale, viceversa, sembrano assumere non solo che esista un modo significativo di
misurare l’utilità di un individuo, ma anche che sia possibile confrontare le utilità di individui diversi.
Molti economisti ritengono che non sia possibile effettuare tali confronti interpersonali in modo significativo. 26
L’assenza di una base “scientifica” per i confronti di benessere induce molti economisti a ritenere che il loro compito
dovrebbe limitarsi a descrivere le conseguenze delle diverse politiche, evidenziando chi guadagna e chi perde, senza
spingere oltre l’analisi.
Questi economisti pensano che le sole circostanze nelle quali si debbano dare giudizi in materia di benessere siano
quelle in cui la modifica di politica costituisce un miglioramento paretiano.
Purtroppo, sono poche le modifiche di politica che rappresentano un miglioramento paretiano. Gli economisti hanno,
quindi, poco da dire sulle politiche pubbliche se rinunciano a fare confronti interpersonali del benessere.
DA CHE COSA DERIVANO LE FUNZIONI DEL BENESSERE SOCIALE? Il secondo insieme di obiezioni riguarda la
natura stessa delle funzioni del benessere sociale.
Gli individui hanno preferenze. La società è composta da molti individui; ma essa di per sé non ha
preferenze.
Possiamo descrivere le preferenze di ciascun indivi