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TH-BETTI
Il lavoro compiuto da un sistema di carichi A per gli spostamenti prodotti dai un secondo sistema di carichi B è eguale al lavoro compiuto dai carichi del secondo sistema per gli spostamenti prodotti dai carichi del primo.
Lavoro di deformazione
Lavoro compiuto dai carichi per produrre cambiamenti di configurazione della struttura da k0 (iniz.) a k1 (finale):
L0→1 = ∫ k0kf ∑ i fi (t) dui (t)
fi = identità generico carico
ui = componenti spostam. omologa
TH-CASTIGLIANO
La derivata del lavoro di deformazione rispetto ad un generico carico concentrato eguaglia la componente dello spostamento del punto di applicazione di tale carico nella direzione del carico stesso:
∂L/∂f = f (freccia)
TH-MENABREA
Per una struttura iperstatica, al variare delle incognite iperstatiche il lavoro di deformazione diventa stazionario e si verificano le condizioni di equilibrio del problema:
∂L/∂Xk = 0, k = 1, 2, ... n
* BETTI
Hp: piccoli sistemi (cambiamenti compl. piccole)
- vincoli elastici, ideali
- intrinseche el.-lin
- no deform. ang.
H1:
Il lavoro di un sist. A carichi(A) per gli spostam. prodotto da un secondo sist. di carichi(B) è uguale al lavoro del sist. B per gli spostam. prodotti dal sist. (A).
- carichi A x spostam. B = carichi B x spostam. A
Considero gener. soggetta a sist. car. con. conc. piα (i=1...mα), che produce def. generatamente nα, tα, xα e siano NA, TA, HA, (e az. interne):
Il generico i-to J delle linee d'asse della struttura subisce uno spost. gener. Sjαβ.Considerando lo stess. struttura, soggetta però ad un sist. di carichi pjβ (j=1...mβ), che produce def. generatamente nβ, tβ, xβ e siano Nβ, Tβ, Hβ le azioni interne.
Il generico spostamento del i-to J della linea d'asse sarà SiB^. I prodotti na con il Tβ, Tα^B, xα, i con azioni interne sono la RA.INTERNA d equilibrio con i carichi che che hanno prodotto e le quantità CINEMATICHE dello CONTINUITA' tra loro e con il vincolo esterno —> Posso scrivere ogni LV facendo lavorare carichi A e azioni interne ad A su quantità' cinetiche di B:
de = ∑imα piA Uiκ = ∫int. (Nα nx Tβ + tβ xβ) dm = diαB
(SFA x SPB)
Allo stesso modo :
de = ∑i pjβ Ujκ = ∫int. (Np nx tβ+ Te + tO xα) dm = diB A
(SFB x SPA)
Strutture con legame el.-lin tra az. interne def. possono risolvere esigenze int. un funzionale delle sole az. inter.
∫ dino ( α + T^β B + T^β GA + n m )
= ∫⁹ ( α + B T GA + B ) )
C.V.D
- teorema Betti- teorema corpopamento lavori mutui- teorema reciprocità
componente dello spostmento del proproita nella direzione dei carichi:
JU del carico
Equilibrio stativo
- Equilibrio stabile
- Equilibrio instabile
- Equilibrio indifferente
Proprietà delle coppie di attrazioni di equilibrio.
Approccio proprio (molta attenzione)
- k ≠ 0 no esercizio
- k ≠ 0, approssimazione per piccoli angoli
- k ≠ 0, non approssimazione.
Confronto e costruzione: pF, iV e stabilità.
Formule del punto di equilibrio
(m : m = 1: m)
Significato meccanico delle componenti cartesiane del TENSORE degli SFORZI:
Teorema di Cauchy nelle relazioni matriciali:
{σx} = [σT] {n}
tali matrici sono costituite da componenti riferite a sistemi di riferimento ben precisi.
Utilizzando però il tensore degli sforzi - che stabilisce una corrispondenza tra vettore di sforzo sA e normale alla superficie nv in cui si risolve agisce - il th. di Cauchy assume forme variabili a partire dalla scelta del sistema di riferimento delle forme:
Generalmente gli sforzi normali sono indicati con la lettera σ (con un pedice che indica le normali alla superficie in quale lo sforzo agisce), mentre gli sforzi tangenziali sono indicati con la lettera τ (con 2 pedici, indicanti il primo le normali alla superficie nelle quale lo sforzo agisce e, il secondo, la direzione della componente)
[σT] = [σn τng τnzτgn σg τgzτzn τzg σz]
N.B.
Un TENSORE è un ente matematico che prescinde dal particolare s.g.r. di rif. in uso;
le MATRICI delle COMPONENTI del TENSORE varia invece al variare del sist. di rif.
Un TENSORE le cui componenti NON CAMBIANO al variare del sist. di rif. si dice ISOTROPO.
# Sforzi isotropi e deviazione
lo sforzo agente in un generico punto è sempre scomponibile nella somma da un sforzo isotropo di Pt ed un secondo contributo è detto deviatorico.
St: preso uno isotropa = 1⁄3 tr (S)•1 = 1⁄3 (σ1 + σ2 + σ3) • 1 = 1⁄3 (σt + σn + σl) = - J1 ⁄k J ⁄ 3
σr,s = 0 Stato di sforzo isotropo (tipico dei fluviali ideali)
Il tensore nontro quanto lo sforzo nel punto esame è arsotta dalle condizioni di isotropia -
- σ12 • σ23 = σ31 = σ0 triforia σt,n + σz ➔ σn + σph
5(S)
[S]
=| 2σt,n - 6σn - σl ⁄2 γl,k γt,n1,sub> 2σt,n - 2σ1,n - 2γt,n - γ1,3 ⛭ γ2,1 γl,3 |
Coni come fatto per il torre del sforzi (5r) li posa ferlo stesso per il deviano per scaro. Non befuse di dunque gli variant :
- J1' = tr S' = ϕi,vano,ante scialano
- J2' = JZ 12 ert S'2➔ ino ante quadracia,wo ➔ πSydney tagli cadavar postal geno via radionossa ai of J1
- segua the inalia urna trigon
- qualimen J' = lr J2 1/3 JZ -
- J2guides torne el cug vartenivariate quotidinci ➔ ne fig they gnadez ➔ & aperfect ?
#Sforzo ordino Piano
σ13 = 0 el brobab.
= σrn1 (stima su fiano) e fiano > Your ➔ σ4,3 ≥☾ torn1>Moto memereσ12 ⌷ ⋆ - J3 = ̧radiate u_spu> ms&mort}J netrices = some ecno voipa= γ seco onora