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LE FASI DEL PROCESSO DI SPESA PUBBLICA

- l’autorizzazione della spesa : il parlamento quando decide di effettuare una determinata spesa, deve formulare e approvare una legge che

autorizzi tale spesa.

- lo stanziamento nel bilancio : una volta che il parlamento ha approvato la legge che autorizza la spesa, è necessario che l’importo relativo a

tale spesa venga stanziato, cioè iscritto nel bilancio dello stato dell’anno in cui il governo decide di effettuarla.

- l’impegno : corrisponde al momento in cui il ministero competente, si impegna, assumendosi l’obbligo di attuare la spesa. Questa fase avviene

non con una legge, ma con un atto amministrativo, il decreto ministeriale.

- la gara di appalto e la stipula del contratto con l’impresa vincitrice : il ministero indice una gara di appalto, l’impresa che ha vinto la gara

di appalto, stipula il contratto con l’amministrazione.

- l’esecuzione dei lavori : fase successiva alla stipulazione del contratto.

- il pagamento : è l’ultima fase del processo di attuazione della spesa, è il momento in cui lo stato paga l’impresa che ha effettuato i lavori. Tale

pagamento non sarà effettuato alla fine dei lavori ma a rate durante l’esercizio dei lavori

L’EVOLUZIONE DELLA SPESA PUBBLICA IN ITALIA

A partire dagli anni 90 i governi nel nostro paese hanno affrontato il problema della crescita della spesa pubblica, proponendo dei tagli da fare in particolari

settori della spesa, come quella sanitaria, previdenziale, delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, dei trasporti. Pertanto sono stati ridotti, soprattutto mediante

provvedimenti contenuti nella legge finanziaria, i trasferimenti alle imprese, alle regioni e agli enti locali.

Il governo ha ridotto la spesa pubblica per le prestazioni sanitarie, facendo pagare ai cittadini totalmente o parzialmente alcune di esse, e infine sta attuando una

riforma previdenziale che riduca la spesa pubblica per le pensioni. Di conseguenza sono diminuiti il disavanzo del bilancio dello stato, il debito pubblico e

l’emissione di moneta. Ciò ha fatto diminuire fortemente l’inflazione.

LE ENTRATE PUBBLICHE – CAPITOLO IX

DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE

Le entrate pubbliche sono tutti gli introiti dello stato e degli enti pubblici e possono essere classificate in base a diversi criteri:

• Entrate ordinarie: sono quelle che dipendono da cause permanenti;

• Entrate straordinarie: sono quelle non avente carattere periodico;

• Entrate originarie: provengono dai beni appartenenti agli enti pubblici o da attività economiche da essi esercitate;

• Entrate derivate: sono quelle prelevate dalle economie private.

LE ENTRATE ORIGINARIE

Le entrate originarie comprendono:

1. Prezzo di mercato: l’ente pubblico che produce beni e servizi, può venderli ai prezzi di mercato, comportandosi come un imprenditore privato.

2. Prezzo sociale: si ha quando l’ente pubblico produce e vende beni e servizi non solo per il fine del guadagno, ma anche per un interesse pubblico generale.

3. Prezzo pubblico: i prezzi pubblici sono i prezzi che l’ente pubblico fissa per dei servizi che gestisce in situazione di monopolio, avendo di mira prevalentemente

l’interesse pubblico. L’ente fissa i prezzi sulla base di considerazioni sociali più che economiche, ma sempre in modo da coprire i costi. (rete ferroviaria, è unica,

e quindi gestita in regime di monopolio)

4. Prezzo politico: quando le imprese pubbliche forniscono ai cittadini servizi sottocosto, cioè a prezzi che non coprono i costi, si ha il prezzo politico.

LE ENTRATE DERIVATE

Le entrate derivate comprendono:

1. Tributi , che comprendono:

- Tassa: è la somma che il privato paga all’ente pubblico in cambio della prestazione di un servizio, tale somma è inferiore al costo del servizio. (tassa che lo

studente paga)

- Contributo speciale: è una somma che un individuo deve in ogni caso pagare all’ente pubblico, perché ha tratto un particolare vantaggio da un’opera pubblica,

mentre nel caso della tassa l’individuo paga solo se richiede di fruire di un servizio, nel caso del contributo speciale, l’individuo deve pagare indipendentemente.

(il proprietario di un terreno paga un contributo speciale se il comune provvede alla costruzione di una strada utile per il terreno).

Alcuni autori fanno rientrare in questa categoria anche i contributi sociali, ossia le somme che i datori di lavoro e i lavoratori devono pagare obbligatoriamente allo

stato in cambio delle prestazioni della sicurezza sociale che lo stato da ai lavoratori(pensioni, assistenza).

- Imposta: è una somma che il privato deve pagare all’ente pubblico senza ottenere una controprestazione immediata(il privato deve pagare un’imposta in

proporzione al reddito semplicemente perché possiede tale reddito). 13

2. pene pecuniarie

Le hanno carattere punitivo, devono essere pagate allo Stato o ad un altro ente pubblico da coloro che hanno violato la

legge e sono:

- Multa: dovuta per i reati più gravi, chiamati delitti;

- Ammenda: dovuta per i reati meno gravi, chiamati contravvenzioni;

LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LE IMPRESE PUBBLICHE – CAPITOLO X

INTERVENTO PUBBLICO E PRODUZIONE PUBBLICA DI BENI E SERVIZI

In diversi casi di fallimento del mercato è necessario un intervento pubblico.

Si discute molto se siano più efficienti le imprese pubbliche o quelle private ed è difficile dare una risposta.

Diverse indagini mostrano che le imprese pubbliche registrano costi più elevati delle imprese private e più bassa produttività, ma ciò non sempre è vero. Vi sono

settori in cui la produzione richiede grandi risorse finanziarie, tali massicci investimenti comportano anche rischi, i privati pertanto difficilmente si impegnano in

tali produzioni specie in paesi di dimensioni limitate. Le imprese pubbliche hanno 2 caratteristiche rispetto a quelle private:

• non possono fallire;

• agiscono in situazioni di monopolio, o per lo meno sono protette dalla concorrenza.

Il rischio del fallimento induce gli amministratori delle imprese private ad una gestione più oculata ed efficiente.

Gran parte delle pubblica amministrazione svolge la sua attività senza essere soggetta alla concorrenza, per cui gli individui non possono scegliere tra il servizio

fornito dalla P.A. e quello fornito da un altro soggetto.

Sarebbe auspicabile che, laddove è possibile, lo Stato non gestisca mai un servizio in situazione di monopolio. Gran parte della P.A. svolge attività

amministrativa, cioè produttrice di servizi più che produttrice di beni, ciò rende difficile il confronto con l’attività delle imprese private.

La gestione pubblica genera distorsioni non meno gravi dei fallimenti del mercato, i dirigenti di imprese pubbliche devono adottare procedure particolari, più

lente, devono seguire regole che mirano ad evitare la corruzione, regole che possono ridurre l’efficienza del settore pubblico.

Uno dei principali settori per cui si dibatte sull’opportunità dell’intervento pubblico è rappresentato dall’istruzione, ci si chiede, in particolare, se debba essere

prodotta dallo stato o dai privati, se vada fornita gratuitamente o semi gratuitamente. Alcuni ritengono che lo stato deve promuovere l’istruzione perché un buon

livello medio di cultura della collettività genera un’importante esternalità positiva.

Un altro settore in cui in tutti i paesi vi è un massiccio intervento dello stato è quello della sanità, l’assistenza sanitaria non è un qualsiasi bene di consumo, ma

deve essere, per ragioni etiche, garantita a tutti e , senza l’intervento dello stato, i poveri non sarebbero in grado di averla.

I BENI DELLO STATO E DEGLI ENTI PUBBLICI

I beni dello stato sono:

• Beni demaniali : costituiscono il demanio pubblico, che è a sua volta costituito dal demanio marittimo (lido del mare, spiaggia, porti), demanio

idrico (fiumi, torrenti, ferrovie), demanio stradale, militare e culturale. I beni del demanio pubblico sono inalienabili (non possono essere

venduti), imprescrittibili (nessuno può acquistare la proprietà a nessun titolo), infruttiferi (non procurano entrate allo stato).

• Beni patrimoniali : costituiscono il patrimonio dello stato, detto anche demanio privato o fiscale, tali beni che appartengono allo stato ma la

legge non considera come beni del demanio pubblico, detti patrimoniali sono fruttiferi, producono cioè per lo stato delle entrate. Il demanio

fiscale comprende il demanio fondiario (le terre, gli immobili, le foreste); il demanio mobiliare (i mobili, gli strumenti da lavoro, le azioni,

obbligazioni e le somme di denaro di proprietà dello stato); il demanio industriale e commerciale (le attività industriali e commerciali che lo stato

esercita).

BENI PATRIMONIALI INDISPONIBILI E DISPONIBILI

I beni patrimoniali indisponibili sono quelli dotati di una destinazione specifica(foreste, miniere, cave...). Questi beni non possono essere alienati.

I beni patrimoniali disponibili sono tutti quelli che la legge non elenca tra i beni indisponibili (immobili, terreni..) tali beni hanno lo scopo di procurare entrate allo

Stato.

LE IMPRESE PUBBLICHE

Sono imprese controllate dallo stato o enti pubblici, in genere forniscono servizi di pubblica utilità, come il servizio postale, ferroviario. In origine erano private e

sono state successivamente nazionalizzate.

Le ragioni che giustificano l’esistenza delle imprese pubbliche sono diverse;

la prima ragione è di evitare che si formino monopoli privati, la seconda ragione è costituita dall’esistenza di beni pubblici o di esternalità e da esigenze di

carattere redistributivo, altre ragioni a favore dell’impresa pubblica son il sostegno dell’occupazione e la necessità di sviluppare zone che tendono a rimanere

arretrate.

LE IMPRESE PUBBILCHE IN ITALIA

In Italia il fenomeno dell’esistenza delle imprese pubbliche fino al 1992, quando sono iniziate le privatizzazioni, aveva dimensioni assai maggiori che in tutti gli

altri paesi. Vi erano:

1. Imprese sotto il pieno controllo pubblico:

- Aziende autonome statali , trasformate in enti pubblici economici, prima di tale trasformazione erano prive di personalità giuridica, non

avevano la proprietà del complesso patrimoniale ma soltanto l’uso, avevano autonomia contabile (un bilancio distinto da quello dello stato), e

autonomia amministrativa (aveva capacità contrattuale);

- Aziende municipalizzate , sono sezioni autonome dell’ente locale, ha anch’essa un autonomia contabile e amministrativa, molte di esse sono

stata trasformate in s.p.a.

- Enti pubblici economici , hanno personalità giuridica, un proprio patrimonio e ampia capacità contrattuale, sono enti soggetti alla vigilanza di

un ministero e al controllo della corte dei conti, sono enti pubblici economici gl

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A.A. 2013-2014
25 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher frog17-votailprof di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Di Biase Rita.