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ABC.

Perchè non si sfrutta questa possibilità? Bisognerebbe trovare meccanismi per

ripartire fra tutti i consumatori il risarcimento al monopolista, che per essere

realizzati comportano costi o problemi di free rider:

• Se il monopolista produce la quantità di concorrenza rinuncia al proftto

perchè il prezzo si abbassa al livello di concorrenza: P* = Cm

• I consumatori non hanno interesse a rivelare la loro vera disponibilità a

pagare

L’intervento dello Stato in questo caso è giustifcato per cercare di ripristinare le

condizioni di concorrenza. La forma di intervento più semplice è quella di

sorvegliare le regole di funzionamento del mercato e promuovere la concorrenza

favorendo l’entrata nel mercato di altre imprese (antitrust).

Le esternalità

Un’esternalità esiste quando alcune delle variabili che infuenzano il costo di un

produttore o l’utilità di un consumatore sono direttamente infuenzate dalla

decisione di produzione o di consumo di un altro soggetto, e tale effetto non è

valutato o compensato.

Le esternalità sono di diverso tipo a seconda che il soggetto colpito e il soggetto causa

siano un consumatore o un produttore. Possono inoltre essere positive o negative. In

totale sono 8. Esempi:

• Produttore/consumatore negativa: un’impresa inquina l’aria di una zona

residenziale

• Produttore/produttore negativa: un’impresa inquina l’acqua

utilizzata da un’azienda agricola

• Produttore/produttore positiva: un’impresa sviluppa un metodo produttivo

molto effcace di cui si appropriano altre imprese

• Consumatore/produttore negativa: il traffco autostradale intralcia il trasporto

delle merci

• Consumatore/produttore positiva: il giardino pieno di fori e di alberi da

frutta di una villa avvantaggia l'attività di un apicoltore vicino

• Consumatore/consumatore negativa: il vicino tiene troppo alto lo stereo

• Consumatore/consumatore positiva: un consumatore coltiva un bel

giardino che allieta la vista del vicino

Importante: il concetto di esternalità prevede che i costi o i benefci esterni non

siano valutati o compensati, vale a dire che il soggetto che produce esternalità

non tenga conto degli effetti esterni nelle sue decisioni di consumo o di

produzione.

Consideriamo il caso dell’impresa A che inquina l’acqua dell’azienda agricola B.

Formalmente, l’esternalità negativa viene defnita come un costo per B

all’aumentare della quantità prodotta da A: (C è la funzione costo di B)

B

∂C

C = C (Q , Q ) con /∂Q > 0

B B B A B A

La produzione offerta da A non rappresenta una

situazione Pareto effciente. Un'allocazione è

Pareto effciente se il costo marginale è uguale al

benefcio marginale. Nel caso di un bene che

produce un'esternalità c'è differenza tra costi e

benefci marginali sociali e costi e benefci marginali

privati dei soggetti coinvolti direttamente nella

transazione. Nel nostro caso il benefcio marginale

sociale è dato dal prezzo,

mentre il costo marginale sociale è dato dalla somma tra il costo marginale

interno ed il costo marginale esterno, subito dal soggetto danneggiato

dall'esternalità. La quantità del bene sarà dunque effciente quando il costo

marginale sociale uguaglia il benefcio marginale sociale. Dal punto di vista

sociale l'ottimo sarebbe nel punto K.

I rimedi possono essere realizzati attraverso interventi dello Stato. In generale essi

consistono nell'individuazione di meccanismi ed incentivi che portino gli operatori a

prendere decisioni che tengano conto anche dei costi esterni, vale a dire ad

"internalizzare" le esternalità.

1. Produzione pubblica

Intervento radicale, lo Stato assume la produzione dell’attività che

genera l’esternalità negativa per assicurare la produzione Pareto

ottimale.

1. Fusione delle imprese

Facendo parte di un'unica impresa, questa nelle decisioni produttive

sarebbe indotta a tenere conto dei costi esterni, che risulterebbero

così internalizzati.

1. Regolamentazione

È la politica maggiormente utilizzata. Lo Stato impone dei limiti all'emissione di

sostanze inquinanti. Le imprese reagiscono o riducendo la produzione o

investendo in impianti di depurazione. Tuttavia la regolamentazione è meno

effciente di altre soluzioni in quanto si impone lo stesso comportamento a tutti

gli operatori inquinanti, indipendentemente dal contesto ambientale e ciò rende

diffcile conseguire un risultato effciente.

1. Imposte pigouviane

Lo Stato impone un'imposta pari al costo marginale esterno, valutato nel punto

di ottimo, che induce l'impresa a raggiungere la produzione Pareto effciente Q*.

Il livello di imposta è pari a KC. Tuttavia non costituisce un rimedio di facile

applicazione. Non è infatti chiaro come lo Stato possa acquisire le informazioni

necessarie per defnire il corretto livello dell'imposta. Esempio di imposta

pigouviana: carbon tax, tax road pricing.

1. Teorema di Coase

Critica le imposte pigouviane. Secondo Coase l'intervento dello Stato non è

necessario data la natura reciproca dell'esternalità. Lo Stato si limita solo ad

attribuire i diritti ai soggetti interessati, se cioè A ha o no il diritto di inquinare

o se spetti a B il diritto di non subire gli effetti esterni di A. Successivamente

è suffciente lasciare alle parti la possibilità di contrattare, cioè lasciare

operare ulteriormente il mercato, al fne di raggiungere una situazione

effciente. Se A ha il diritto di inquinare, B sarà disposto ad offrire un

compenso per indurlo a limitare la produzione inquinante e a convincerlo a

produrre la quantità ottimale. Per ogni unità in meno prodotta da A, B

consegue un vantaggio marginale pari al C fno al raggiungimento della

MAE

quantità Q*. Limiti: una contrattazione tra le parti non funzionerebbe in caso

di un numero molto grande di soggetti danneggiati e inquinatori per la

diffcoltà di mettere in contatto le parti interessate. Inoltre tale soluzione

lascia indeterminato il problema redistributivo che è implicito nella

allocazione dei diritti di proprietà

1. Diritti di inquinamento trasferibili

Lo stato defnisce un livello massimo di inquinamento che è disposto ad

accettare e distribuisce diritti di inquinamento o voucher (secondo un qualche

criterio) alle imprese inquinanti, che stabiliscono il limite massimo di emissioni

di ossido per ciascuna impresa, per un ammontare aggregato pari al livello

ottimale. Se si lascia alle imprese la possibilità di vendere tali diritti ad altre

imprese (mercato dei diritti), saranno le imprese più effcienti nell’abbattimento

delle emissioni che compreranno i diritti. Si avrà così una allocazione ottimale

fra le imprese della produzione del livello prefssato di inquinamento,

minimizzando i costi (in termini di perdita di prodotto).

Questo meccanismo consente di conservare gli aspetti positivi sia della

regolamentazione, sia delle imposte pigouviane, grazie alla creazione di

un nuovo mercato e lasciando gli operatori economici libero, come è

implicito nella soluzione di Coase, di trarre vantaggio dalle opportunità di

scambi vantaggiosi così creati.

Le asimmetrie informative

Il primo teorema dell’EB suppone perfetta informazione. Tuttavia nella realtà esistono

carenze e/o asimmetrie informative fra agenti economici che entrano in relazioni

contrattuali che danno origine a costi, noti come costi di transazione, ovvero costi di

negoziazione, monitoraggio e operatività del contratto. L’esistenza di costi di

transazione si traduce nella impossibilità di siglare contratti

completi, ovvero prevedere e disciplinare tutte le contingenze che possono

verifcarsi nei diversi stati del mondo. Un contratto è incompleto quando non è

possibile osservare variabili rilevanti per la contrattazione e queste non sono

quindi disciplinate.

Nell’ambito delle carenze informative, assume particolare interesse il caso in cui le

informazioni sono distribuite diversamente fra i partecipanti allo scambio: si parla di

asimmetria informativa, che

• responsabile di particolari fallimenti del mercato: moral hazard e

adverse selection, di cui i mercati assicurativi sono un tipico esempio.

Tutte le attività umane sono sottoposte a rischi che richiedono una protezione: il furto

l'incendio una malattia che riduce la capacità di lavoro, la perdita del valore della moneta,

danni causati dal maltempo, ecc. In queste circostanze è possibile ridurre la variabilità

attesa degli eventi rischiosi, rendere il futuro meno incerto, anche se ciò comporta

necessariamente un costo. Ciò è possibile ad esempio attraverso il pooling del rischio che è

alla base della spiegazione dell'esistenza dell'impresa di assicurazione: consiste nel

ripartire il rischio in modo uniforme fra i soggetti. Ad esempio due soggetti possono

accordarsi nel senso di condividere i costi dell'evento rischioso, e se la perdita, ad es., di

100 si manifesta solo per un soggetto, essa viene equamente ripartita tra entrambi.

Vediamo perché il pooling dei rischi ha la funzione di rendere più basso il

rischio (varianza) a parità di valore atteso (EV).

Due agricoltori hanno poderi simili per dimensione e coltura collocati in due zone

diverse. Il valore del raccolto dipende se verrà o meno a grandinare. La grandine

viene in media una volta ogni 5 anni. Se non grandina il raccolto vale 100, se

grandina vale 20 (danno di 80).

Caso 1: hanno lo stesso valore atteso e varianza

Agricoltore 1 Agricoltore 2

costo (C) probabilità (p) costo (C) probabilità (p)

Stato 1 100 0,5 100 0,5

Stato 2 0 0,5 0 0,5

Valore atteso 50 50

Varianza 2.500 2.500

Caso 2: si mettono d'accordo per dividere i rischi delle condizioni atmosferiche

sul raccolto

Accordo tra i due agricoltori C C/2 (unitario) p

non grandina in

Stato 1 nessuno 200 100 0,25

Stato 2 grandina in 1 100 50 0,25

Stato 3 grandina in 2 100 50 0,25

Stato 4 grandina in entrambi 0 0 0,25

Valore atteso 50

Varianza 1.250

La varianza si annulla al tendere all'infnito del numero dei soggetti che partecipano

al pooling dei rischi. Ciò signifca che la situazione rischiosa è stata trasformata in

una situazione certa. Da questo principio che nasce la spiegazione economica di

un'impresa di assicurazione e l'offerta di contratti di assicurazione, il cui ruolo è una

funzione di intermediazione e di coordinazione di scelte individ

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher virdu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Baldini Massimo.