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Tassazione e distribuzione del reddito

L'incidenza legale, indica chi è giuridicamente tenuto a pagare l'imposta; l'incidenza economica, indica chi supporta l'onere effettivo dell'imposta.

Conoscere la prima ci dice poco sulla seconda perché il produttore a seguito dell'introduzione dell'imposta può decidere di aumentare i prezzi.

A seconda della politica che si vuole valutare, possiamo esaminare:

  • Incidenza Assoluta: si esaminano gli effetti di un'imposta ipotizzando che non vi siano sostituzioni con altri tributi o variazioni della spesa pubblica;
  • Incidenza Differenziale: confronta gli effetti sulla distribuzione del reddito di imposte alternative;
  • Incidenza di Bilancio in pareggio: si calcola l'effetto combinato dell'imposizione fiscale della spesa pubblica, finanziato dalle stesse imposte.

L'imposta, in base alla sua incidenza, può infine essere definita proporzionale, progressiva o regressiva.

Usiamo in aiuto, il concetto di aliquota fiscale media, ossia il rapporto tra le imposte versate e il reddito.

Se è costante, l'imposta è proporzionale;

Se aumenta al crescere del reddito, è progressiva;

Se scende è regressiva.

Per il calcolo della progressività vi sono 2 modalità:

1. V1 = [(T1/I1) - (T0/I0)] / (I1-I0) dove T è l'imposta e I è il reddito

2. V2 = [(T1-T0) / T0] / [(I1-I0) / I0]

MODELLI DI EQUILIBRIO PARZIALE (Consideriamo solo il mercato in cui viene imposto il tributo)

- Imposte specifiche sui beni di consumo (ammontare fisso su ogni unità venduta).

Quando viene introdotta un'imposta fissa su ogni unità venduta dobbiamo fare la distinzione tra prezzo pagato dal consumatore e prezzo ricevuto dal produttore.

Grafico

L'effetto dell'introduzione dell'imposta è una diminuzione della quantità venduta e possiamo trovare 2 prezzi: Pc (prezzo consumatore al lordo delle imposte) e Pb

(prezzo produttore al netto delle imposte). L'imposta peggiore è il benessere di entrambi. L'onere dell'imposta è diviso tra produttori e consumatori. La differenza prodotta dall'imposta tra il prezzo pagato dai consumatori e quello ricevuto dai produttori, viene definita cuneo fiscale. L'indicenza di un importo specifico, dipende dall'elasticità della domanda e dell'offerta. Se l'offerta è perfettamente anelastica, infatti i produttori supportano l'intero onere, se l'offerta è perfettamente elastica l'onere è supportato dai consumatori.

- Imposte ad valorem: imposta con un'aliquota proporzionale al prezzo. La differenza è che quando viene introdotta un imposta ad valorem, la curva di domanda si sposta verso il basso non secondo un certo valore assoluto ma in base alla stessa percentuale dell'imposta.

- Imposta sul monopolio: l'obiettivo del monopolista è

massimizzare i profitti ad un livello di produzione per cui il ricavo marginale è uguale al costo marginale. In seguito all'introduzione dell'imposta, la curva di domanda si sposta verso il basso per una quantità pari all'importo dell'imposta stessa e la retta dei ricavi marginali si sposta di conseguenza anche essa in basso per la stessa quantità.

L'effetto è sempre una riduzione della quantità prodotta e il prezzo ricevuto dai produttori diminuisce (P1). Mentre aumenta quello pagato dai consumatori (Pc) - Imposta sui terreni: supponiamo che un terreno ci dia tante rendite (R1, R2, ..., Rn) e che su queste rendite si fissi un'imposta diversa per ogni rendita. La rendita effettiva anno dopo anno sarà diminuita dall'importo dell'imposta. Occorre allora calcolarci il valore attuale delle rendite al netto delle imposte per calcolarci il valore ad oggi del terreno.

FORMULA **********In seguito all'imposta

quindi il valore della terra scende di un importo pari a: u0+u1(1+r). Questo procedimento è chiamato capitalizzazione. La persona che supporta l'intero carico del tributo è colui che possiede la terra nell'istante in cui viene introdotta l'imposta. MODELLI DI EQUILIBRIO GENERALE Un punto a favore dei modelli di equilibrio parziale è la semplicità, dato che prendono in considerazione un solo mercato. L'analisi di equilibrio generale prende in considerazione gli effetti che l'imposta genera sui mercati che tra di loro possono essere connessi. Per semplificare, possiamo effettuare l'analisi utilizzando un modello che prevede 2 settori e 2 fattori. Possiamo allora studiare le imposte possibili e verificare che alcuni combinazioni di imposte sono equivalenti ad altre. CAPITOLO 12 TASSAZIONE ED EFFICIENZA Per il contribuente i tributi rappresentano un costo. Generalmente introducendo un imposta su un bene causa una contrazione dei consumi, causando

una perdita di benessere "delta".

Eccesso di pressione tributaria: è il costo del tributo per il cittadino che eccede le entrate tributarie vere e proprie.

Effetto di un tributo sul vincolo di bilancio.

Grafico

Imponendo un tributo sull'orzo acquistato, il consumatore ne acquisterà meno. Qualunque punto della retta la porterà ad una curva di indifferenza inferiore.

Per calcolare se l'imposta sull'orzo causa un eccesso di pressione tributaria dobbiamo calcolare la variazione equivalente: misura la perdita provocata dal tributo in termini di riduzione di reddito che indurrebbe la stessa diminuzione di utilità.

Grafico

Riduciamo il reddito in modo da spostare parallelamente il vincolo di bilancio (da AB a HI) e in modo che sia tangente alla curva di indifferenza, troveremo che la distanza tra le rette paralleli è > del gettito raccolto con l'imposta sull'orzo. Quindi il tributo peggiora le condizioni e c'è eccesso

La dipressione tributaria. La tassazione a somma fissa è più efficiente ma viene utlizzata di rado perché non è equa. Affinché un'allocazione delle risorse sia resa efficiente è necessario che il saggio marginale di sostituzione tra orzo e frumento sia uguale al saggio marginale di trasformazione MRSof = MRTof. MRSof = [ (1+T0) * P0 ] / PT. MRTof = P0/PT. Se MRS > MRT non vi è allocazione efficiente. L'eccesso di pressione tributaria causa una perdita di utilità che si verifica perché il tributo sull'orzo crea uno scarto tra ciò che paga il consumatore e ciò che paga il produttore. Con un'imposta a somma fissa i rapporti tra i prezzi sono uguali sia per il consumatore che per il produttore, non c'è alcun scarto e sono soddisfatte le condizioni di efficienza paretiana. Vi è un eccesso di pressione tributaria anche quando a seguito del tributo il consumatore acquista la stessa quantità del

Grafico CALCOLO DELL'ECCESSO DI PRESSIONE TRIBUTARIA

Possiamo graficamente capire come un eccesso di pressione tributaria generi una riduzione del surplus del consumatore.

Grafico

Resta prima il surplus era l'area ADC, dopo con l'imposte il surplus diventa ADE < ABC.

Il surplus più + gettito d'imposta è < del surplus di prima generando così una perdita secca di benessere.

Oltre all'imposta vi sono altre distorsioni che generano una perdita secca di benessere, anche i sussidi generano un eccesso di pressione perché inducono gli individui a consumare beni valutati meno del loro costo sociale marginale di produzione.

Grafico

Il costo dell'operazione è maggiore del suo beneficio.

La differente tassazione degli input crea un eccesso di pressione, tali input vengono utilizzati troppo poco nell'attività tassate e troppo in quelli esenti da imposta.

CAPITOLO 13

TASSAZIONE IL TRADE OFF TRA EQUITÀ ED EFFICIENZA

teoria della tassazione efficiente dei beni indica come ottenere un certo gettito con il minimo eccesso di pressione tributaria. La regola di Ramsey, stabilisce che per minimizzare l'eccesso di pressione tributaria, le aliquote devono essere fissate in modo che la riduzione proporzionale della quantità domandata di ciascun bene sia uguale. Quando i beni non sono complementari o sostitutivi nel consumo, la regola di Ramsey stabilisce che le aliquote dovrebbero essere inversamente proporzionali all'elasticità della domanda compensata (regola dell'elasticità inversa). Oltre all'efficienza dobbiamo considerare la equità di un sistema tributario. In sintesi, se fosse possibile una tassazione a somma fissa, si potrebbero introdurre imposte senza alcun eccesso di pressione e la ricerca di una tassazione ottimale, dovrebbe concentrarsi sulle implicazioni distributive. Ma l'introduzione di imposte a somma fissa però non è semplice e.Quindi il problema è quello di ottenere un gettito con il minore eccesso di pressione possibile. In generale, la minimizzazione dell'eccesso di pressione esige che le imposte siano fissate in modo che la domanda di tutti i beni sia ridotta nella stessa proporzione. Ne consegue che, per i beni non complementari o non sostitutivi tra loro, le aliquote dovrebbero essere fissate in modo da risultare inversamente proporzionali all'elasticità della domanda. Tuttavia, se la società ha anche obiettivi redistributivi, sono necessarie deviazioni alla regola di tassazione efficiente. La scelta di tassi ottimali per i servizi offerti dallo Stato è del tutto analoga alla scelta di imposte ottimali. TASSAZIONE OTTIMALE DEI REDDITI Alla fine dell'800 Edgeworth analizzò il problema con un semplice modello fondato sulle seguenti assunzioni: dato il gettito necessario, l'obiettivo consiste nel mantenere la somma delle utilità individuali la più alta possibile.i.− Equità Verticale: le persone con redditi più alti dovrebbero pagare una percentuale di tasse più elevata rispetto a quelle con redditi più bassi. Questo principio è alla base di un sistema fiscale progressivo, in cui le aliquote aumentano in base al reddito. ii.− Efficienza economica: un sistema fiscale dovrebbe essere progettato in modo da minimizzare le distorsioni sull'attività economica. Ad esempio, un'elevata tassazione sul reddito potrebbe disincentivare il lavoro e l'investimento. iii.− Sostenibilità fiscale: un sistema fiscale deve essere in grado di generare entrate sufficienti per finanziare le spese pubbliche senza creare un eccessivo debito pubblico. iv.− Equità orizzontale: le persone che si trovano nella stessa posizione dovrebbero ricevere lo stesso trattamento fiscale. Ad esempio, due persone con lo stesso reddito dovrebbero pagare la stessa quantità di tasse. v.− Semplicità e trasparenza: un sistema fiscale dovrebbe essere semplice da comprendere e applicare, riducendo al minimo la complessità delle norme fiscali e dei calcoli delle tasse. vi.− Equità intergenerazionale: un sistema fiscale dovrebbe bilanciare gli interessi delle diverse generazioni, evitando di trasferire un eccessivo onere fiscale alle generazioni future. vii.− Equità territoriale: un sistema fiscale dovrebbe garantire un trattamento equo tra diverse regioni o territori, evitando disparità eccessive nella distribuzione delle risorse pubbliche. viii.− Flessibilità: un sistema fiscale dovrebbe essere in grado di adattarsi ai cambiamenti nelle condizioni economiche e sociali, consentendo di apportare modifiche e aggiustamenti quando necessario. ix.− Trasparenza e accountability: un sistema fiscale dovrebbe essere trasparente, con chiare regole e procedure per la riscossione delle tasse, e dovrebbe essere soggetto a un'adeguata accountability e controllo da parte dei cittadini e delle istituzioni pubbliche.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
22 pagine
9 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher hj988 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Berrittella Maria.