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Il più importante è il bilancio preventivo del governo statale che contiene, tramite la legge di
bilancio, le autorizzazioni date dal parlamento al governo in materia di effettuazione di spese e
raccolta di entrate per l’anno successivo.
Il ciclo di bilancio
Il ciclo di bilancio è stato oggetto di alcune modifiche ad opera della legge 163 del 2016 che ha
disegnato la nuova legge di bilancio, riunendo in un unico provvedimento la parte normativa e
il bilancio di previsione.
La tempistica e i contenuti del ciclo della programmazione di bilancio nazionale sono fortemente
influenzati e definiti dalle regole di governance economica previste a livello europeo, tese a
favorire un più intenso coordinamento ex ante delle politiche economiche e di bilancio degli
Stati membri della UE ed una più stretta sorveglianza in campo fiscale e macro-economico.
L’anno viene cosi diviso nel:
1. Semestre europeo, volto a garantire la coerenza delle politiche economiche e di bilancio
degli Stati membri, definite e approvate dagli Stati nella seconda metà dell'anno, con le
raccomandazioni approvate dalle istituzioni dell'UE nella prima metà dell'anno. L'obiettivo
del semestre è sostanzialmente quello di sottoporre alla
valutazione delle Istituzioni comunitarie, la Commissione europea
in primis, i documenti programmatici di finanza pubblica, prima ancora che essi siano resi
Scienze delle finanze - Corso di Silvia Fedeli 11
definitivi a livello nazionale. La procedura si articola a livello europeo nelle seguenti fasi
temporali:
gennaio: la Commissione (europea) presenta l'indagine annuale sulla crescita;
febbraio/marzo: il Consiglio europeo elabora le linee guida di politica economica e
di bilancio al livello UE e a livello di Stati membri;
metà aprile: gli Stati membri sottopongono contestualmente i Piani nazionali di
riforma (PNR) ed i Piani di stabilità e convergenza (PSC), tenendo conto
delle linee guida dettate dal Consiglio europeo;
inizio giugno: sulla base dei PNR e dei PSC, la Commissione europea elabora le
raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati membri;
giugno: il Consiglio ECOFIN e, per la parte che gli compete, il Consiglio
Occupazione e affari sociali, approvano le raccomandazioni della Commissione
europea, anche sulla base degli orientamenti
espressi dal Consiglio europeo di giugno;
2. Semestre Nazionale: gli Stati membri approvano le rispettive leggi di bilancio, tenendo
conto delle raccomandazioni ricevute. Nell'indagine annuale sulla crescita dell'anno
successivo, la Commissione dà conto dei progressi conseguiti dai Paesi membri
nell'attuazione delle raccomandazioni stesse.
L’iter di formazione della legge di bilancio (più approfondito su
documento moodle)
Successivamente alla presa visione delle varie relazioni (entrate tributarie contributive,
indicatori ISTAT etc.)
Entro il 10 aprile viene presentato, dal governo, il DEF, il documento di economia e finanza
in cui sono indicate le linee che il governo intende tenere nelle successive manovre. Il DEF
è composto da tre sezioni:
Programma di stabilità, contiene obbiettivi di politica economica e previsioni per il
triennio successivo.
Analisi del conto economico e di cassa delle PA nell’anno precedente e analisi degli
scostamenti eventuali rispetto agli obbiettivi programmatici previsti ex post.
la terza sezione del DEF reca lo schema del Programma nazionale di riforma.
Entro il 30 aprile il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma
contenuti nel DEF sono presentati al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione
europea.
Entro il 27 settembre il Governo presenta alle Camere, per le conseguenti deliberazioni
parlamentari, la
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (DEF)
Entro il 15 ottobre il Governo presenta alla Commissione europea e, contestualmente
trasmette alle Camere, il progetto di documento programmatico di bilancio (DPB) per
l'anno successivo, riassuntivo dei contenuti della manovra predisposta con il disegno legge
di bilancio.
Scienze delle finanze - Corso di Silvia Fedeli 12
Entro il 20 ottobre il Governo presenta alle Camere il disegno di legge di bilancio.
I principi del bilancio
Le regole del bilancio mirano all’efficienza e all’efficacia del rapporto di agenzia tra elettori,
attraverso i loro rappresentanti, e il governo.
1. Il principio di Annualità: comporta che il bilancio venga approvato anno per anno
2. Il principio di universalità: comporta che tutte le entrate e le spese siano comprese nel
bilancio
3. Il principio dell’unità: richiede che tutte le spese siano contrapposte al complesso delle
entrate, impendendo che le singole entrate siano riservate alla copertura di determinate
spese.
4. Il principio dell’analiticità (a): Il bilancio deve esporre in modo analitico tutte le sue voci,
stillando un bilancio primario e uno secondario. Nel primario si pongono tutte le spese al
netto il servizio del debito pubblico e le entrate effettive. Nel secondario si colloca la spesa
per gli interessi del debito pubblico.
5. Il principio dell’analiticità (b): La distinzione tra spese correnti e spese per investimenti.
6. Il principio dell’economicità: si presentano, gli uni accanto agli altri, i costi e i risultati di
ogni azione comportante una spesa pubblica.
7. Il principio della chiarezza
8. Il principio della certezza: corrispondenza tra bilancio preventivo e consuntivo
9. Il principio della pubblicità
10. Le regole costituzionali sul deficit e sul debito pubblico.
Argomento: Le entrate pubbliche: panorama generale
parole chiave introduzione
Le entrate pubbliche, nel modello cooperativo, sono generalmente il mezzo per finanziare le
spese pubbliche, consistenti in entrate di denaro effettive e, in misura ridotta, indebitamenti e
proventi di cessioni patrimoniali.
Queste tuttavia possono anche configurarsi come strumenti diretti di finanza pubblica, potendo
servire ai suoi obbiettivi di regolazione economia e sociale, ma nel modello cooperativo,
l’impiego extrafiscale ha ruolo limitato perché contrasta con i principi generali del tributo, inteso
come “prezzo fiscale” per i pubblici servizi o onere per chi produce diseconomie esterne
(accise). ESEMPIO: Gli interventi conformi (come le tasse sui beni considerati dannosi per la
salute)
I prelievi fiscali si fondano su due principii di base:
il principio della capacità contributiva
il principio del beneficio o costo (do ut des)
Il principio di capacità contributiva e del beneficio
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità
contributiva.
Scienze delle finanze - Corso di Silvia Fedeli 13
La capacità contributiva consta dunque di quattro elementi:
1. una relazione, sia pure generica, con la spesa pubblica
2. l’esistenza di una “realtà economica” costituita da capacità economica (in senso giuridico)
3. la possibilità di versarne una parte al fisco senza grandi compromissioni delle scelte private
4. la “spendibilità” ossia la disponibilità liquida a pagare.
Dai punti 3 e 4 emerge la non retroattività delle imposte.
Il reddito è l’indicatore primo della capacità contributiva.
è reddito ogni entrata netta spendibile conseguita nell’anno, da una
persona o una società, fermo restando il valore dei beni patrimoniali
posseduti a fine esercizio, rispetto a quelli esistenti all’inizio. Le
variazioni patrimoniali realizzate e quindi spendibili (attraverso una
vendita o un acquisizione) si sommano algebricamente ai proventi netti.
Il solo aumento di valore di un bene già posseduto non costituisce capacità
contributiva perché non spendibile.
Il principio del beneficio, invece, presuppone che le imposte debbano essere distribuite in
maniera che, per ogni singolo contribuente, vi sia un'equivalenza tra le imposte pagate ed i
servizi pubblici ricevuti.
il principio del beneficio non è applicabile ai beni pubblici puri, per i quali la caratteristica di
non escludibilità permette al contribuente di comportarsi da free rider.
Articolazione delle pubbliche entrate
Scienze delle finanze - Corso di Silvia Fedeli 14
Le pubbliche entrate vengono suddivise in:
1. entrate principali ricorrenti
2. entrate secondarie ricorrenti
3. entrate secondarie marginali
Le entrate principali ricorrenti sono formate da due gruppi:
1A) Tributi in senso stretto
imposte, che a loro volta si articolano in:
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1. imposte dirette, personali e reali
2. imposte indirette, sui consumi e sugli affari
Tributi speciali e contributi sociali obbligatori. (pagati sotto forma di finanziamento di spese
specifiche)
1B) Corrispettivi pubblici e tasse, hanno peso minore, classificate da Einaudi come:
Prezzi quasi privati: Lo stato non ha come scopo il profitto ma il mantenimento di un bene
pubblico (es: vendita dell’erba tagliata dal margine della strada per il suo mantenimento, a
prezzi di mercato)
Prezzi pubblici economici: prezzi che comportano il pareggio di bilancio. La loro
discriminazione risponde a obbiettivi economici e sociali pubblici
Prezzi politici: comportano un deficit di bilancio per analoghe ragioni economiche e sociali
che giustificano il passivo. (es. i ticket sanitari)
Prezzi imposta di monopolio: Monopolio legale, lo stato impone il prezzo come preferisce,
ad esempio con discriminazioni in base al reddito per rispondere a necessità redistributive.
Prezzi tassa: Informandosi al principio del beneficio, sono quei prezzi che rispondono a un
beneficio che il contribuente trae da una spesa del governo o al danno che un’attività di un
privato arreca all’economia pubblica.
Le entrate secondarie ricorrenti:
2A) Emissione di moneta: è il caso del signoraggio che nel circolo monetario europeo non è più
possibile.
2B) Emissione di titoli di stato del debito pubblico (entro i limiti del trattato di Maastricht)
Le entrate secondarie marginali (o non ricorrenti)
3A) Emissione di titoli di stato del debito pubblico (oltre i limiti pattuiti)
3B) Privatizzazioni
3C) Entrate in natura con o senza indennizzo (esproprio, requisizione e precettazione)
3D) Multe, pene pecuniarie e indennizzi per danni
Argomento: La pressione fiscale
parole chiave La pressione fiscale è un indicatore del peso del finanziamento dell’opera
pubblica sul sistema economico nazionale. Si misura come il rapporto tra
Definizione di pressione
(generale e individuale) il gettito (T) e il PIL (R).
considerazioni sulla
modificazione delle scelte P= T/R. All’aumentare del PIL, ceteris paribus, la pressione diminuisce, al diminuire,
nel lungo periodo. aumenta (es.