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LE ENTRATE PUBBLICHE
5. Nozione e classificazioni
Dopo aver premesso che lo Stato prima determina le spese (necessarie per fornire i servizi) e poi si occupa delle entrate (necessarie a coprire il costo di tali servizi), possiamo definire le entrate pubbliche come il complesso di mezzi monetari che affluiscono allo Stato e agli altri enti pubblici per far fronte alle esigenze dell'attività finanziaria.
Esistono varie forme e specie di entrata che possiamo ricondurre ai seguenti gruppi:
- ENTRATE ORIGINARIE o PATRIMONIALI: il cui flusso di ricchezza scaturisce dai beni di cui lo Stato è proprietario, al pari di altri enti pubblici (es. le spiagge date in concessione o i ricavi che scaturiscono dalla vendita del taglio dei boschi). Tuttavia la gran parte dei beni pubblici non danno entrate, ma forniscono direttamente un servizio (una strada, una scuola, un ospedale ecc.). Rientrano tra le entrate originarie i prezzi dei beni e servizi forniti da aziende pubbliche.
Accennata rappresenta la distinzione di maggior rilievo tra tutte le entrate pubbliche. Ma possono essere fatte altre classificazioni, quali:
- Sotto l'aspetto contabile si distinguono le entrate ordinarie dalle entrate straordinarie. Le prime sono quelle che si rinnovano regolarmente per ogni esercizio finanziario (es. l'IRPEF), le seconde sono quelle che ricorrono saltuariamente in relazione ad esigenze di bilancio come, ad esempio, un'imposta straordinaria per far fronte ad eventi eccezionali.
- Sotto l'aspetto della natura giuridica si possono avere entrate di diritto privato, quelle che lo Stato percepisce come un qualsiasi operatore privato (es. la vendita o la locazione di un immobile di proprietà dello Stato), ed entrate di diritto pubblico quelle che lo Stato introita in forza della potestà che esercita nei confronti di coloro che dispongono di un reddito nell'ambito del suo territorio.
Le entrate originarie
Per poter sviluppare tale
Argomento: è necessario individuare quali sono le fonti delle possibili entrate originarie. Esse vengono ricondotte a tre e precisamente:
- i beni pubblici demaniali
- i beni pubblici patrimoniali
- le imprese pubbliche
Attraverso ognuna di queste tre fonti lo Stato e gli altri enti pubblici si procurano beni e forniscono anche servizi alla collettività, a seconda della natura dei beni stessi, come si desume dall'analisi che viene effettuata:
- Beni demaniali sono quelli che per natura, o per disposizione di legge, sono destinati a soddisfare direttamente i bisogni collettivi e, per tale motivo, sono sottoposti a particolari vincoli come, ad esempio, le ferrovie. Sono generalmente beni immobili e comprendono il:
- demanio marittimo, cioè le spiagge del mare
- demanio idrico, vale a dire le acque interne quali fiumi e laghi
- demanio militare, comprendente le caserme, porti ed aeroporti
- demanio stradale e ferroviario
- demanio storico, artistico e culturale
purché non ne venga alterata la loro destinazione al pubblico servizio. Essi comprendono :
- le foreste, che fanno parte del patrimonio delle regioni ;
- le miniere, le cave e le torbiere;
- le acque minerali e termali;
- i beni militari e culturali non rientranti in quelli demaniali quali ad esempio le armi;
- tutti i fabbricati destinati ad uffici pubblici.
7. Le imprese pubbliche
La regola generale è che i bisogni individuali vengono soddisfatti nell'ambito dell'economia di mercato. Quest'ultimo non è sempre in grado di funzionare in maniera efficiente per la produzione di determinati beni che presentano caratteristiche di indivisibilità.
Esistono anche molti servizi che, pur essendo divisibili (ad es. la fornitura di acqua e gas), tuttavia, senza l'intervento dell'ente pubblico non potrebbe essere assicurata una posizione di ottimizzazione collettiva. In questi casi, l'ente pubblico preposto ritiene utile sottrarre i beni
alleleggi di mercato, pur senza fornirli gratuitamente. Così si afferma che (Cosciani) se è desiderabile che la fornitura dell'acqua e del gas, in una città, sia sottratta all'economia di mercato al fine di evitare che un'offerta monopolistica sfrutti in maniera eccessiva il consumatore, non lo è di meno non fornire a tutti il servizio gratuito perché darebbe inevitabilmente luogo a degli sprechi. La realizzazione di un'azienda pubblica, tuttavia, spesso non consegue le finalità che si era preposta in quanto le imprese pubbliche non hanno incentivi per minimizzare i costi in funzione dei ricavi, ma anche perché non hanno problemi di concorrenza e, soprattutto, non rischiano il fallimento come invece avviene per un'azienda privata in quanto lo Stato interviene per coprire il loro bisogni economici. I consumatori da parte loro, non possono abbandonare il mercato ed i servizi offerti perché, in genere, iServizi pubblici non sono sostituibili (es. la fornitura di acqua, trasporti pubblici, le ferrovie ecc...). L'impresa pubblica, cioè quella il cui capitale è stato conferito, in tutto o in parte, dallo Stato o da un altro ente pubblico, e che persegue finalità pubbliche (Parravicini) nasce per un insieme di ragioni:
- evitare frodi, come avviene per la garanzia sui metalli preziosi;
- evitare monopoli privati su beni necessari quali acqua, raccolta rifiuti, trasporti urbani ecc..., perché sarebbero troppo onerosi;
- garantire determinati servizi essenziali anche a quelle piccole comunità che, altrimenti, verrebbero discriminate (l'ufficio postale in un paesino di montagna).
L'impresa pubblica può essere gestita direttamente dallo Stato sotto forma di ente autonomo, oppure in maniera indiretta attraverso la costituzione di un ente pubblico economico, ma gestito con una regolamentazione di diritto privato (es. l'ANAS).
L'azienda nazionale autonoma delle strade (ANAS), oppure costituendo una società ad azionariato pubblico, ma con regole identiche a quelle delle società commerciali (es. Alitalia). Vi sono crescenti motivi, negli stati contemporanei, di interventi atti a stimolare o aiutare determinate attività produttive, motivi che non sono soltanto di ordine economico, ma anche sociale. Tende comunque a prevalere il sistema della partecipazione statale al capitale di imprese societarie. Sorgono così le "imprese miste" che hanno registrato un notevole sviluppo non solo a livello statale, ma anche di enti locali.
Esistono tuttavia, ancora oggi, esempi di impresa la cui titolarità è ricondotta esclusivamente allo Stato, come le Poste e le Ferrovie, le quali, pur essendo aziende autonome, sono di proprietà dello Stato e su di esso ricadono gli effetti della loro gestione.
A livello locale hanno assunto un'importanza sempre maggiore le aziende
municipalizzaterelative a forniture di acqua, gas, trasporti urbani ecc. Una attenzione particolare merita l'esame dei prezzi e delle tariffe alle quali le imprese pubbliche debbano vendere i loro servizi. La risposta è che non si può avere una soluzione univoca in quanto, come è stato osservato (Cosciani), ci si può indirizzare verso varie soluzioni: - Tariffa fissata in coincidenza tra costo e ricavo marginale con, di conseguenza, un vantaggio notevole (profitto del monopolista). - Tariffa fissata al costo medio con, quindi, un profitto normale. - Tariffe differenziate, fornendo cioè il servizio sottocosto ad alcune categorie e al disopra ad altre - come avviene nel caso di trasporti ferroviari - in modo da pareggiare il bilancio. Per quanto concerne l'Italia in particolare, si rileva una notevolissima distribuzione di imprese pubbliche, sia a livello statale che di enti territoriali locali. Nel corso degli ultimi anni si è registrata unaNotevole evoluzione nei criteri di gestione: mentre infatti fino ad un recente passato non veniva considerata che in maniera marginale l'economicità della fornitura dei servizi, attualmente a tale aspetto viene dedicata particolare attenzione. Lo Stato, infatti, non è più in grado di andare a coprire, con propri interventi, tutti i disavanzi che andavano maturando nell'ambito delle imprese pubbliche. Attualmente, pertanto, la politica seguita è quella dei bilanci tendenzialmente in pareggio magari ricorrendo all'applicazione di tariffe differenziate tenendo conto della qualifica dell'utente (es. studenti per i prezzi dei trasporti) oppure considerando l'orario d'impiego della fornitura del servizio (es. l'impiego della forza motrice per lavatrici e simili in particolari orari o nei giorni festivi nei quali l'impiego della stessa per usi industriali è più limitata). 19208. Le entrate derivate o
o i servizi pubblici e finanziare le spese governative, proviene dalle tasse e dagli altri tributi. Le entrate tributarie sono fondamentali per il funzionamento di un paese e vengono utilizzate per finanziare settori come l'istruzione, la sanità, la difesa e l'infrastruttura. Le tasse sono obbligazioni finanziarie imposte dallo Stato ai cittadini e alle imprese. Esistono diversi tipi di tasse, tra cui l'imposta sul reddito, l'imposta sul valore aggiunto (IVA), l'imposta sulle proprietà e l'imposta sulle transazioni finanziarie. Ogni paese ha il proprio sistema fiscale e stabilisce le aliquote e le modalità di pagamento delle tasse. Oltre alle tasse, ci sono anche altri tributi che contribuiscono alle entrate dello Stato. Ad esempio, le accise sono imposte applicate su beni specifici come carburanti, alcolici e tabacchi. Le tariffe doganali sono invece imposte sui beni importati o esportati da un paese. Altri tributi includono le tasse di bollo, le tasse di successione e le tasse sulle transazioni finanziarie. Le entrate tributarie sono fondamentali per garantire la stabilità economica di un paese e per finanziare i servizi pubblici. Tuttavia, è importante che il sistema fiscale sia equo e che le tasse siano distribuite in modo giusto tra i cittadini e le imprese. Inoltre, è necessario che le entrate tributarie siano gestite in modo efficiente e trasparente, al fine di evitare evasione fiscale e corruzione. In conclusione, le entrate tributarie sono una componente essenziale dell'economia di uno Stato e contribuiscono al benessere della società nel suo complesso.