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AG,X BG,X G,X
Questa è la condizione indicata da Samuelson un'allocazione Pareto-efficiente dei beni pubblici
puri.
Un'allocazione ottima per un'economia nella quale esistono solo beni privati richiede
l'uguaglianza per tutti gli individui dei saggi marginali di sostituzione e la loro coincidenza con il
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rispettivo saggio marginale di trasformazione. Al contrario, in un'economia nella quale esistono
anche beni pubblici, l'allocazione Pareto-efficiente si ha quando il valore complessivamente
attribuito da tutti i consumatori all'ultima unità di bene pubblico coincide con il costo aggiuntivo
che la comunità deve sostenere per produrla, ovvero, con l'ammontare di beni privati ai quali
l'economia deve rinunciare per produrre un'unità addizionale di beni di consumo collettivo.
In presenza di beni pubblici, un sistema concorrenziale analogo a quello in cui abbiamo derivato il
primo teorema dell'economa non condurrà a un'allocazione Pareto-efficiente.
Il fatto che i consumatori possano avere valutazioni diverse riguardo alla fornitura dei beni
pubblici può essere fonte di inefficienza quando dli agenti devono tutti pagare un prezzo uguale.
Un'allocazione Pareto-efficiente può essere raggiunta nel caso in cui sia possibile stabilire per ogni
consumatore un sistema di prezzi personalizzati.
L'aspetto centrale del modello di Lindahl è che, in presenza di beni pubblici e privati, i consumatori
basano le loro decisioni di acquisto sul reddito individuale dei prezzi relativi e sulla quota del
costo di produzione dei beni pubblici che ciascuno deve pagare.
È possibile definire un equilibrio nel quale la somma delle quote pagate dai
consumatori/contribuenti copre esattamente il costo di produzione dei beni pubblici e tutti ne
domandano la stessa quantità. In tal caso, nonostante l'esistenza di beni non escludibili e non
rivali nel consumo, l'allocazione che ne deriva è Pareto-efficiente, dato che la condizione di
Samuelson è soddisfatta.
L'equilibrio di Lindahl costituisce la prova dell'esistenza di una soluzione decentralizzata nella
quale, nonostante la presenza di beni pubblici, è possibile realizzare un'allocazione ottimale.
Ricordando l'asimmetria che distingue i beni privati da quelli pubblici, si potrebbe pensare a un
meccanismo di aggiustamento basato sulle quantità anziché sui prezzi.
In teoria, dunque, un processo di aggiustamento basato sulle quantità parrebbe in grado di far
convergere il sistema verso un equilibrio efficiente. Tuttavia, le cose non sono cosi semplici.
Quando gli agenti diventano quantity-taker anziche price-taker è possibile che si manifestino
comportamenti opportunistici tesi a non dichiarare in maniera veritiera le proprie preferenze
nella speranza di spuntare una quota di contribuzione o un prezzo inferiore a quello che il reddito
e le preferenze dovrebbero suggerire.
Può darsi che nel singolo consumatore emerga la tendenza a fare in modo che sano gli altri a farsi
carico dei costi associati alla fornitura dei beni pubblici godendo però dei relativi benefici
(free-riding).
Fornitura privata di beni pubblici
Nell'introduzione abbiamo detto che i beni pubblici possono essere forniti da soggetti sia pubblici
che privati. Le problematiche inerenti la congettura Wicksell-Samuelson diventano
particolarmente rilevanti nel caso di fornitura privata di beni pubblici, infatti, la non rivalità e la
non escludibilità generano incentivi distorti quando gli agenti economici prendono i prezzi come
dati e questo solitamente conduce a un'allocazione inefficiente delle risorse.
Per ogni consumatore l'acquisto di una certa quantità di bene pubblico arreca beneficio non solo a
se stesso, ma anche all'altro soggetto. Questa connessione sul piano delle preferenze, assente nei
beni privati, pone i due consumatori in una situazione di interazione strategica.
La teoria dei giochi → può essere conveniente analizzare il comportamento di ciascun
consumatore assumendo che la scelta dell'altro sia data.
L'equilibrio di Cournot-Nash di riscontra quando le scelte dei due soggetti sono mutuamente
compatibili, ovvero quando la scelta di ciascuno è la miglior risposta alla scelta dell'altro.
Tra le alternative, quella ottima, vale a dire quella che massimizza la funzione di utilità si trova in
corrispondenza della curva di indifferenza di livello più elevato. Trovando di volta, in volta, la
funzione di miglior risposta, detta anche funzione di reazione.
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Solitamente esiste un'infinita di allocazioni efficienti per le quali le curve di indifferenza degli
agenti coinvolti risultano tra loro tangenti. La scelta di quale allocazione efficiente selezionare si
concretizza in un problema di massimizzazione del benessere sociale che prevede un trade-off tra
il benessere dei due individui.
Gli individui scelgono in maniera privatistica la quantità di beni pubblici da acquistare.
Se la fornitura di beni pubblici si avvale del canale privato, è molto probabile che il livello totale di
produzione di tali beni sia inferiore rispetto a quello efficiente e ciò perché l'incentivo che ogni
agente ha di avvalersi dei beni di consumo collettivo finanziati o erogati dagli altri evitando di
sborsare risorse proprie.
La tragedia delle risorse comuni
Le questioni attinenti alla fornitura e al finanziamento dei beni pubblici sono spesso richiamate
nella discussione relativa alle risorse o beni comuni (commons).
Hardin esamina una serie di fenomeni attinenti all'utilizzo collettivo di una data risorsa,
ovviamente scarsa, nei quali la «tragica» tensione tra interessi privati e interessi sociali può
portare inevitabilmente alla distruzione o all'esaurimento della risorsa stessa.
Hardin sostiene che è necessario adottare un sistema di mutua coercizione condiviso da tutti gli
individui che impedisca ai singoli di trattare l'ambiente e le risorse della terra come dei commons.
Un ulteriore fronte aperto nell'ampio dibattito sui commons è quello relativo all'assetto
istituzionale più efficiente per la gestione di questo tipo di beni. Da una parte, la gestione delle
risorse comuni dovrebbe essere affidata a un'autorità centrale di governo magari lo Stato -dotata
di poteri coercitivi. In alternativa, la tragedia dei beni comuni potrebbe essere evitata attraverso la
privatizzazione di tali risorse.
LE ESTERNALITÀ
Le attività economiche sono caratterizzate da un elevato grado di interdipendenza per cui le scelte
di alcuni influenzano, a volte non intenzionalmente, il benessere di altri agenti che, a loro volta,
influenzano con le proprie scelte il benessere dei primi o di altri ancora.
In un'economia di mercato buona parte di queste interdipendenze si riflette nei prezzi.
Si tratta in tal caso di esternalità pecuniarie che rientrano nel normale funzionamento del
mercato. Qualora gli effetti, positivi o negativi, influenzino il benessere di altri agenti senza che
tale effetto si rifletta nei prezzi pagati o ricevuti, ci troviamo di fronte a un caso di fallimento del
mercato che l'economia del benessere definisce esternalità tecnologiche.
Le esternalità derivano quindi dall'interdipendenza tra il consumo e la produzione degli agenti
economici generata dall'imperfezione di uno specifico mercato o dall'assenza di una completa
definizione dei diritti di proprietà, entrambe situazioni che non consentono lo scambio dei beni
mediante il meccanismo dei prezzi. Le esternalità possono essere positive e negative.
Diverse sono le tipologie di esternalità:
1. esternalità da produttore a produttore. Sono generate dall'attività di produzione di
un'impresa sulle possibilità di produzione di una o più imprese: gli investimenti in ricerca e
sviluppo da parte di un'impresa hanno un impatto positivo sulle imprese che operano nello
stesso settore;
2. esternalità da produttore a consumatore. L'esternalità può essere generata o
direttamente dalla produzione dell'impresa o dall'uso di un particolare fattore produttivo
oppure da entrambi;
3. esternalità da consumatore a produttore. Sono generate dall'attività di consumo di uno
o più agenti che influenza le possibilità produttive di una o più imprese;
4. esternalità da consumatore a consumatore. Sono generate dall'attività di consumo di un
11 individuo che ha un impatto sull'utilità di un altro individuo.
In presenza di esternalità, la valutazione dei costi e dei benefici del singolo individuo differisce
dalla valutazione dei costi e dei benefici sociali e questo dà origine a un'inefficienza allocativa.
Quando gli individui non sopportano pienamente il costo delle esternalità negative da essi
generate, produrranno o consumeranno in eccesso.
Sia nel caso delle esternalità negative che di quelle positive, emergono una serie di difficoltà legate
all'identificazione delle attività che le generano, alla misurazione della quantità ottimale e al
valore del danno arrecato o del beneficio ottenuto. Ciononostante, la teoria economica prospetta
diverse modalità, di natura sia pubblica che privata, attraverso cui affrontare e risolvere il
problema delle esternalità.
La correzione delle esternalità attraverso soluzioni pubbliche
Nell'ambito delle soluzioni che prevedono l'intervento pubblico per modificare gli scambi
all'interno del mercato, esistono due diversi approcci normativi: quello basato sugli incentivi di
mercato e quello della regolamentazione diretta o di «comando e controllo».
Gli incentivi di mercato, nella forma delle imposte e dei sussidi, rappresentano dei meccanismi
correttivi dei comportamenti individuali volti a internalizzare i costi o i benefici sociali. L'imposta
pigouviana o imposta specifica sulla produzione è un'imposta che si applica su prodotti che
risultano dannosi per l'ambiente.
L'imposta grava su ogni unità prodotta che genera un'esternalità negativa ed è pari al danno
marginale che le imprese provocano in corrispondenza del livello di produzione efficiente.
Nella realtà stimare l'ammontare ottimale di imposta è tutt'altro che semplice. A volte le imposte
pigouviane vengono applicate con aliquote troppo basse per poter rappresentare un incentivo
adeguato alla riduzione dell'inquinamento. Inoltre, hanno il limite di non incentivare le imprese
inquinanti a individuare soluzioni diverse da quella della riduzione della quantità, prodotta.
Si consideri, infine, che il sussidio pigouviano rappresenta tipicamente lo strumento di correzione
delle esternalità positive e può ess