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I SISTEMI PENSIONISTICI (I): TEORIA

In questa parte vedremo:

  1. Teoria dei sistemi pensionistici
  2. Classificazione dei sistemi pensionistici
  3. Confronto tra sistemi pensionistici

Il sistema pensionistico è un meccanismo redistributivo che trasferisce risorse correntemente prodotte dalla popolazione attiva a favore di chi:

  • ha cessato l'attività lavorativa per ragioni di età anagrafica (pensioni di vecchiaia) o di età contributiva (pensioni di anzianità);
  • non è più in grado di partecipare al processo produttivo per una sopravvenuta incapacità lavorativa (pensioni di invalidità);
  • pur non avendo mai fatto parte della forza lavorativa, è legato da rapporti familiari con persone decedute che hanno fatto parte della forza lavoro (pensioni ai superstiti);
  • è sprovvisto di qualunque forma di reddito e non è in grado di lavorare (pensioni assistenziali).

In tutti questi casi si tratta di meccanismi

redistributivi cioè degli strumenti che raccolgono risorse a una parte della popolazione per darla a un'altra parte di popolazione, anche se la natura di questi strumenti redistributivi è piuttosto diversa. Vediamole più nel dettaglio:

Si parla di pensione di vecchiaia quando un individuo arriva a una certa età anagrafica, per esempio al raggiungimento dei 65 anni.

La pensione di anzianità, che non esiste più nel nostro ordinamento, (esiste sotto forma di pensione anticipata) si ha quando si raggiunge un determinato numero di anni di lavoro, età contributiva.

Quando una persona, a seguito di una malattia o di un incidente, non è più in grado di partecipare al processo produttivo, allora può avere il diritto di percepire la pensione di invalidità.

La pensione di reversibilità o pensioni ai superstiti che può essere di due tipi: se una persona nel corso della vita ha maturato il diritto ad andare in

pensione ma muore, il coniuge continua a percepire una percentuale della pensione del marito e questa percentuale dipende dal reddito del coniuge; se invece il coniuge che manca non ha ancora raggiunto l'età di pensionamento e sta ancora lavorando, lo Stato ritiene opportuno che gli eredi abbiano diritto a ricevere qualcosa.

Infine abbiamo le pensioni assistenziali che sono un reddito fornito a chi non ha altri mezzi per sostenersi.

Si può notare come le prime 4 pensioni derivano dalla partecipazione di qualcuno al mondo del lavoro (persona che ha lavorato tot anni, persona che ha raggiunto una certa età lavorativa, persona che si è ammalata ma ha sempre lavorato, il coniuge che è mancato mentre stava lavorando o aveva lavorato).

In questo la natura di questi trattamenti è molto diversa e quindi in linea di principio dovrebbero essere finanziati in modo diverso, le prime 4 dovrebbero essere finanziari dai contributi sociali (contributi

previdenziali) come una sorta di sistema assicurativo; le pensioni assistenziali invece, essendo diverso, dovrebbero essere finanziati dalla fiscalità generale (in Italia non è sempre stato così).

Da tale classificazione, derivano le tre funzioni fondamentali di un sistema pensionistico:

  1. Funzione previdenziale: il sistema garantisce all'individuo il mantenimento di un tenore di vita simile a quello raggiunto nella fase terminale della vita lavorativa (purché abbia contribuito al finanziamento del sistema).
  2. Funzione assicurativa (o "income smoothing"): rinunciando a un po' di reddito durante la fase di lavoro, l'individuo ottiene il diritto di ricevere del reddito successivamente quindi il sistema restituisce all'individuo in età anziana quanto l'individuo ha accantonato quando era attivo; permette di mantenere costante il proprio reddito.
  3. Funzione assistenziale: la collettività assicura a tutti i cittadini un livello minimo di reddito in età anziana, indipendentemente dai contributi versati durante la vita lavorativa.
cittadini un reddito adeguato ad unaesistenza dignitosa, fa riferimento al fatto che il sistema previdenziale può essere utilizzato per ridistribuire risorse tra coloro che partecipano al sistema previdenziale. A seconda delle funzioni e dei criteri di finanziamento adottati, si possono distinguere diversi criteri di equità collegati ai sistemi pensionistici:
  • Equità previdenziale → un sistema pensionistico si dice equo da un punto di vista previdenziale se, a parità di durata della vita lavorativa, assicura a tutti coloro che vanno in pensione lo stesso tasso di sostituzione che è definito come il rapporto tra pensione percepita e ultimo stipendio percepito. Esempio: chi ha lavorato per 40 anni ha diritto all'80% dello stipendio.
  • Equità attuariale → un sistema pensionistico si dice equo da un punto di vista attuariale se garantisce per tutti gli individui lo stesso tasso di rendimento interno, ovvero per tutti gli individui vale...

La seguente regola che l'ammontare, valore attuale, dei benefici previdenziali a cui si avrà diritto, deve essere uguale alla somma dei contributi previdenziali versati al montante di questi contributi, ossia teneendo conto anche degli interessi guadagnati.

Equità assistenziale → un sistema pensionistico si dice equo da un punto di vista assistenziale se garantisce a tutti gli individui uno stesso livello di reddito minimo. Non tutti questi criteri di equità sono rispettati contemporaneamente, due di questi sono decisamente in contrasto. Vedremo in particolare le pensioni di vecchiaia, porremo ora una certa enfasi su alcune certe grandezze che sono da sapere.

72 Numeri e le fonti sulle pensioni:

  • ISTAT: «Condizioni di vita dei pensionati»
  • RGS: «Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario»
  • INPS: «Rapporto annuale»

Guardiamo il 2014, vediamo le tipologie di pensioni, IVS vuol dire Invalidità.

Vecchiaia (vecchiaia eanzianità), Superstiti. Poi ci sono le pensioni Indennitarie che derivano dal fatto di aver avuto unacarica politica o pubblica, le pensioni Assistenziali che sono divise in invalidità civile, pensioni sociali eguerra.

Le pensioni di tipo Ivs costituiscono l’80% del totale come numero e il 90% del totale come spesa.

Quante sono le pensioni totali in Italia? Circa 23 milioni pensioni erogate in una popolazione che conta60 milioni di persone; i pensionati sono circa 16 milioni, ma le pensioni sono di più perché è possibilepercepire più pensioni.

La spesa per pensioni è di circa 280 miliardi di euro, di cui 250 sono pensioni Ivs mentre 22 sonopensioni assistenziali: questa distinzione è importante perché la natura dei due istituti ècompletamente diversa (in uno ho partecipato al mondo del lavoro in cui l’individuo ha contribuitocon dei contributi previdenziali, nell’altro no).

Le pensioni sono circa 23 milioni, i pensionati sono circa 16 milioni. Vediamo dei dati più recenti, l'ultimo rapporto ISTAT con le condizioni di vita dei pensionati: in questo caso le pensioni sono un po' meno di 23 milioni, sempre 16 milioni di pensionati ma non ci sono le 73 quote, indicativamente non cambia molto. La spesa per pensione è circa di 300 miliardi, è circa il 13-15% del PIL, a seconda dell'anno di riferimento. Il valore delle pensioni è aumentato nel tempo.

Con questa figura vediamo i percettori di diversi numeri di pensioni, a parte il primo caso di percettori di una pensione in cui sono di più, all'aumentare del numero di pensioni percepite, aumenta anche la quota di donne che percepisce (pensione di reversibilità):

La quota minima di pensione la si prende sia se uno ha lavorato tutta la vita, ma ha contribuito molto poco, sia se non ha mai lavorato (arrivi a 65 anni e prendi la pensione di cittadinanza che

equivale allapensione minima).Quando si parla di pensioni d'oro si pensa a pensioni di 20.000 (pensione scollegata dai contributiversati), ma secondo il prof si parla di pensioni d'oro in tutti i casi di pensioni in cui non c'è per nullacollegamento tra contributi versati e pensione percepita: quindi se uno prende una pensione di20.000€ perché aveva uno stipendio molto elevato che gli ha permesso di avere una pensione elevatenon è un "furto"; è peggio chi prende 450€ ma non ha mai versato nulla nella vita lavorativa. 74Le pensioni vengono indicizzate secondo il tasso di inflazione fino a 1500€, oltre i 1500€ vengonoindicizzate al 70/80%.Questa tabella riguarda le pensioni per classe di importo, è importante la parola pensioni perché unacosa sono le pensioni, un'altra cosa è dire reddito pensionistico.il reddito pensionistico è la somma di tutti i redditi da pensione che uno ha,

la pensione è la singola pensione, quindi visto che una persona può avere più pensioni cumulate, le pensioni dicono qualcosa del livello di distribuzione del reddito tra pensionati, ma non dicono tutto. Questi numeri sono importanti a grandi linee perché si vede che alla distruzione del rischio povertà nella popolazione italiana, quelli che sono più a rischio oggi sono le giovani coppie con figli, la quota di popolazione in cui è minore l'incidenza del rischio di povertà sono le persone con più di 60 anni.

Pensioni fino a 500€ sono il 25,7% delle pensioni, fino a 1000€ sono il 39,6% quindi questo significa che il 65% delle pensioni erogate sono sotto 1000€, ma bisogna vedere i redditi pensionistici: I pensionati che hanno un reddito pensionistico fino a 500€ sono il 12,5%, i pensionati che hanno un reddito pensionistico da 500€ a 1000€ sono il 27%, la cui somma è il 40% quindi è

diverso dal 65%. 75Se guardiamo i redditi più elevati abbiamo una fascia intermedia, il 21,6%, che ha tra i 1000€ e i 1500€ e poi un altro 40% circa che ha un reddito pensionistico superiore ai 1500€. Di questo 40% che prende meno di 1000€, ricordiamoci che stiamo parlando di persone che oprendono una Ivs o prendono un’assistenziale, quindi se prendono un’assistenziale è ovvio che stiano qui dentro perché con pensioni di questo tipo non hanno lavorato, prendono un trattamento minimo e quindi si abbassa il livello medio. Nel 2014 le persone che prendevano una pensione di tipo assistenziale erano circa 4 milioni, se togliamo questi vediamo che questa tabella è molto diversa. Queste pensioni sono tutte pensioni strettamente collegate ai salari percepiti, quindi una pensione bassa corrisponde a un salario basso, nessuno ha peggiorato il loro tenore di vita. Questa tabella mostra l’importo medio pensioni IVS e retribuzione medie dei

lavoratori dipendenti dl2000 al 2018: la linea blu è l'importo medio pensioni IVS lavoratori dipendenti e la linea rossa sono ler
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A.A. 2020-2021
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/03 Scienza delle finanze

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicoletta0597 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza delle finanze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Balduzzi Paolo.