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La seconda metà della teoria riguarda le cure materne , cioè le qualità e le modificazioni della madre che
rispondono all’evolversi dei bisogni specifici dell’infante al quale essa si rivolge.
Per l’infante:
1)fase di dipendenza assoluta: stadio in cui il lattante esiste solo per merito delle cure materne, con le
quali forma un tutto unico.
2)fase di dipendenza relativa
3)verso l’indipendenza(abbiamo una struttura per avere a che fare con un sistema relazionale più
complesso ma non saremo mai del tutto indipendenti,autarchici)
Per le funzioni materne sufficientemente buone:
1)Sostenere: cure fisiche che equivalgono alle cure psichiche.
2)Vivere con: inizio di separazione, Io che vive con qualcuno altro
3)Complesso edipico/vivere tutti e tre insieme
Fase del sostenere
• Holding (“sostenere”,”mantenere”)= insieme delle cure materne che si esplicano innanzitutto nelle cure
fisiche e prima di tutto con il “tenere in braccio” e riuscire a calmarlo.
Tenere in braccio = significa psichicamente tenere unito ciò che non è unito perché la madre funge da
intero per il bambino; tenere nella mente il bambino , realizzare la sua unità nella mente della madre
anche quando non è unito. (=Passo avanti non ancora compiuto che la funzione di stimolo)
• In questa fase il potenziale “ereditato” sta diventando una “continuità d’essere”.
EssereReagire:
Essere: isolato,coperto grazie a un’illusione su questa esperienza si innesta la possibilit à che il vero sé
si sviluppi.
Reagire: se l’esperienza non è monotona,ripetitiva il reagire interrompe l’essere e lo annienta.
Essere
• Conquiste dello sviluppo:
Integrazione dell’Io/Personalizzazione= capacità di organizzare pezzi di vissuto in
esperienza, insediamento della psiche nel soma.
Legame con Handling= manipolazione del bambino da parte della madre, che è supporto a
processo di personalizzazione.
Realizzazione=inizio distinzione me/non me
Alba dell’intelletto distinto dalla psiche. (da ciò deriva l’insieme dei processi secondari,
delle funzioni simboliche e delle organizzazione di un contenuto psichico personale alla base
dei rapporti vissuti)
Integrazione dei due processi pulsionali
No ricordo delle cure materne
Consolidamento dell’affidabilità e prevedibilità delle cure materne mediante esperienza di
soddisfacimento
Funzioni materne:
fornire una membrana contenitiva che l’infans non ha, svolgere la funzione di scudo protettivo da
1) ogni eccesso sensoriale, contenere e proteggere dalla realtà.
Sostegno del vissuto primario dell’infans ovvero dell’illusione di onnipotenza Presentazione
2) dell’oggetto in modo tale che venga concepito da lui come una sua creazione e in modo tale che la
sua esp. di onnipotenza non venga violata.(reazione)
Tale processo avviene mediante la monotonia delle cure materne che comportano la reiterazione
delle esperienze di soddisfacimento, l’affidabilità e la prevedibilità delle cure materne.
Queste esperienze, se le cose vanno sufficientemente bene, si sedimentano nella memoria in un’unica
esperienza di onnipotenza, richiamabile dal bambino nel ricordo quando vi è frustrazione per
permettergli di tollerarla.
Funzione materna della presentazione dell’oggetto: a piccole dosi in quanto essa è una modalità
3) conforme allo sviluppo del bambino, in relazione a ciò che è in grado di elaborare. Altrimenti: urto,
trauma.
“Preoccupazione materna primaria”: Questa funzione materna si realizza solo se avviene
l’identificazione inconscia con i bisogni del neonato, adattamento assoluto ai bisogni del
bambino per cui la madre non esiste più. Esso è sano,normale e indispensabile per la
sopravvivenza del bambino.
(l’id. con i bisogni del bambino permette alla madre di fornire al bambino le cure materne in
quantità e in momenti adeguati. Infatti se l’oggetto di soddisfacimento arriva:
Prima: eccede la capacità del bambino di accoglierlo, risposta al soddisfacimento che incrina la
continuità dell’essere.
Dopo: il bambino non è in grado di sopportare la frustrazione, diventa traumatico.)
Fallimenti Ambientali causati da:
Uso precoce dell’intelletto dovuto a Madre inaffidabile : Mancanza di monotonia delle cure
materne ( inaffidabilit à e non prevedibilità materna) che costringe il bambino a stargli dietro
con l’intelletto, all’iperattività mentale per cercare di mettere ordine nella realtà che altrimenti lo
farebbe impazzire, quindi a REAGIRE.
Conseguenze delle carenze gravi(durevoli) al livello dell’holding:
le cure materne vengono avvertite come angosce impensabili che l’infante ha vissuto in una fase
talmente precoce che non era possibile pensarle.
Angosce impensabili = carenze a livello delle funzioni primarie, effetto di uno schema di vita
costituito in base all’urto(=eccesso che viene dall’interno o esterno che eccede la capacità di far
fronte ad esso), materia prima delle difese psicotiche, danno la sensazione di essere isolati, senza
orientamento, di andare a pezzi. Inoltre comportano la costituzione dell’esistenza del soggetto in
base alla reazione e non all’essere.
Messa in discussione del processo di personalizzazione ovvero dell’integrazione dell’Io
Depersonalizzazione(=difesa psicotica che consente una sostituzione delle funzioni materne
carenti e consente di non cadere nelle angosce impensabili)
Non c’è spazio per la creatività e la personalità si struttura in base a fattori esterni e non secondo
le sue direttrici.
(Invece se le cure sono s.b. dovrebbe essere scontato per il bambino il fatto che avrà
soddisfacimento e come lo avrà)
Non è possibile il rilassamento in quanto questo comporterebbe l’andare in pezzi
Passaggio a fase di dipendenza relativa
• Introduzione del bisogno del bambino di essere trascurato, che le cure diventino imperfette in quanto ha
bisogno di essere spinto in avanti.
Condizione necessaria: Comprensione del bambino cioè utilizzo dell’intelletto per gestire la frustrazione,
che consente alla madre di non essere perfetta.
Il deadattamento della madre avviene tramite la comprensione del bambino libera e tranquillizza la
madre perché vede che il bambino ce la fa.
La distorsione dell’Io in rapporto al vero ed al falso sé
• Contributo personale
Fonti:
1)come pediatra con le madri e gli infanti
2)come psicoanalista la cui pratica comprende una serie di casi bisognosi di sperimentare nel transfert
una fase di intensa regressione alla dipendenza.
• Bisogni dell’Io e Bisogni dell’Es
Per bisogni dell’infante W. non si riferisce al soddisfacimento delle pulsioni in quanto l’infante non è in
grado ancora di definire le pulsioni come interne.
Quando l’infante sentirà le richieste dell’Es come parti di sé e non come ambientali, la soddisfazione
dell’Es costituirà un rafforzamento dell’Io o vero sé.
• Falso sé Funzione del falso sé: funzione difensiva di nascondere e proteggere il vero sé, qualunque
o
sia. Le organizzazioni del falso sé:
o
1)A un polo estremo. Il falso sé si costituisce come reale e chi osserva tende a prenderlo per la persona
reale, il vero sé è nascosto.
2)Livello meno grave. Il falso Sé difende il vero sé; il vero Sé è però riconosciuto come potenziale e gli è
permessa una vita segreta.
3)Il falso Sé ha come preoccupazione principale la ricerca di condizioni intese a permettere al vero Sé di
venire alla luce. Se queste condizioni non possono essere trovate allora si rende necessaria la
riorganizzazione di una nuova difesa contro lo sfruttamento del vero Sé; e se l’efficacia di questa è
dubbia, allora la conseguenza è il suicidio. In questo contesto il suicidio è la distruzione del Sé totale
compiuta al fine di evitare l’annientamento del ve
4)Livello più vicino alla salute. Il falso Sé si forma sulla base di identificazioni.
5)Nello stato di salute. Il falso sé rappresentato da tutta l’organizzazione dell’atteggiamento sociale
educato. Molto è dovuto alla capacità dell’individuo di superare l’onnipotenza e il processo primario in
generale per ottenere il vantaggio di avere un posto nella società che il vero Sé non potrebbe conquistare.
• L’intelletto ed il falso sé
vi è l’organizzazione di un falso sé in un individuo con un alto potenziale intellettuale, ci sono
oQuando
molte probabilità che l’intelletto diventi la sede del falso Sé, e in tal caso si forma una dissociazione tra
attività intellettuale ed esistenza psicosomatica.
• Etiologia
Esame dello stadio delle prime relazioni oggettuali. In questo stadio l’infante è per la maggior parte
o del tempo inintegrato e non è mai completamente integrato. L’integrazione dipende dal fatto che la
madre tiene in braccio il bambino, fisicamente a volte e in modo simbolico sempre. Periodicamente
il gesto dell’infante dà espressione ad un impulso spontaneo; la fonte del gesto è il vero Sé ed il gesto
indica l’esistenza di un vero sé potenziale.
• Il ruolo della madre
In due situazioni estreme:
Madre s.b. : va incontro all’onnipotenza del figlio e in una certa misura le dà senso; fa questo più
o volte. Il vero Sé sorge grazie alla forza data all’Io debole dell’infante dal supplemento offerto
dalla madre alle sue espressioni onnipotenti.
Madre non s.b. : non è capace di sostenere l’onnipotenza del figlio, così fallisce ripetutamente
o nel rispondere al suo gesto. Essa invece sostituisce il proprio gesto chiedendo al figlio di dare ad
esso un senso tramite la propria condiscendenza. Questa condiscendenza è lo stadio primario
precoce del falso Sé e dipende alla incapacità della madre a rispondere ai bisogni del figlio.
• Origine del vero sé : il vero Sé non diventa una realtà vivente se non come conseguenza del ripetuto
successo della madre nell’andare incontro al gesto spontaneo o alla allucinazione sensoriale dell’infante.
• Linee di sviluppo:
1)Adattamento della madre sufficientemente buona : l’infante comincia a credere nella realtà esterna che
sembra magica e si comporta come se fosse tale e che agisce in un modo che non urt