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Continuità e discontinuità: Persistenza nel tempo di funzioni e processi misurabili
Processo caratterizzato da cambiamenti di tipo qualitativo che nel corso dello sviluppo con conseguente stabilità nel coinvolgono l'organizzazione di base e le modalità di funzionamento del sistema indagato e solo la condizione necessaria per l'emergere di nuove abilità comportamentali.
Concepire uno sviluppo continuo significa far riferimento a un processo che porta ad un accrescimento quantitativo delle prestazioni analizzate. Discontinuo si riferisce alle competenze ossia ai processi sottostanti coinvolti nel comportamento osservato e ai cambiamenti a cui va incontro.
TEORIA ORGANISMICA DI PIAGET: l'individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle proprie idee. Egli considera l'intelligenza come una forma particolare di attività biologica e, in quanto tale,
Condizionata dal funzionamento generale e specifico dell'organismo. Il bambino alla nascita non possiede strutture cognitive preformate ma modalità di funzionamento che permettono la progressiva costruzione di varie strutture cognitive. Lo sviluppo mentale è una forma di adattamento all'ambiente e le due modalità di funzionamento sono omologhe a quelle delle strutture biologiche. I primi mezzi psicologici sono atti sensomotori (afferrare, mordere) e sono sia biologici che psicologici.
Invarianti funzionali innati: meccanismi generali, determinati biologicamente e capaci di provocare cambiamenti di portata generale nella struttura cognitiva.
- Adattamento: avviene con la continua evoluzione degli schemi che l'organismo ha a sua disposizione per interagire con l'ambiente. Questo avviene tramite:
Assimilazione: estensione di uno schema applicato a oggetti e situazioni diverse dall'iniziale (succhiare il seno - succhiare il lenzuolo)
Accomodamento: modificazione delle strutture acquisite in funzione di nuove situazioni (il bambino perprendere un gioco non deve solo afferrarlo ma si deve alzare perché è lontano)
Gli scambi con l’ambiente sono quindi adattivi in quanto realizzano un equilibrio tra il bisogno di assimilazione e l’esigenzadi accomodamento. Un buon adattamento si verifica quando assimilazione e accomodamento sono ben integrati fra loroarrivando quindi ad una condizione di equilibrio.
Lo sviluppo dell’intelligenza non è altro che la prosecuzione delle prime forme di equilibrio verso forme sempre piùcomplesse che rendono l’essere umano capace di slegarsi da condizionamenti ambientali per giungere all’adattamento.
ORGANIZZAZIONE COGNITIVA: capacità di coordinare le strutture cognitive esistenti e combinarle entro schemi piùcomplessi. L’organizzazione fa sì che esiste un elevato grado di coerenza nella fase di sviluppo
raggiunto dal bambino sudiverse abilità e competenze.supporto: il soggetto maggiormente competente aggiusta il suo livello di supporto in risposta al livello di performance del bambino.
BRUNER: sostiene che i processi mentali dell'individuo derivano dall'interazione sociale. Le abilità cognitive si sviluppano attraverso l'interazione attiva. Sposta l'attenzione sui processi anziché sui prodotti della conoscenza. Ritiene che i fattori sociali sono fondamentali per la crescita cognitiva in quanto sostengono il concetto di scaffolding.
La conoscenza è rappresentata e organizzata attraverso diverse modalità di rappresentazione: la conoscenza viene codificata in modi diversi a seconda dei mezzi utilizzati per la decodifica. Si distinguono 3 rappresentazioni:
- Rappresentazione esecutiva: primi 12 mesi di vita. Lo sviluppo avviene attraverso l'esperienza ossia attraverso il controllo delle attività motorie.
- Rappresentazione iconica: fino a 6/7 anni. La realtà è
La mente dei bambini si sviluppa attraverso diverse fasi:
- Rappresentazione sensoriale-motoria: dai 0 ai 2 anni. La realtà è codificata attraverso le sensazioni e le azioni del bambino.
- Rappresentazione preconcettuale: dai 2 ai 7 anni. La realtà è codificata attraverso immagini mentali. Le immagini permettono al bambino di evocare mentalmente una realtà assente che tuttavia non viene descritta verbalmente. Il bambino codifica la realtà sulla base delle osservazioni, imitando poi l'azione e costruendosi immagini mentali di ciò che vede.
- Rappresentazione simbolica: dagli 8 anni in poi. La realtà è codificata attraverso il linguaggio e altri sistemi simbolici. Il linguaggio permette al bambino di ragionare in termini astratti. La codifica della realtà avviene al di là dell'informazione concreta.
Il processo evolutivo della mente è quindi il risultato di un'attività, attraverso la quale i bambini arrivano a dare un significato agli eventi del mondo.
Per valutare l'intelligenza dei bambini, si utilizzano diverse scale di valutazione come la Scala Griffiths III, la Scala Bayley e la Scala BSID II. Questi test valutano lo sviluppo mentale dei bambini tra 0 e 2 anni e sono divisi in 5 scale.
di età compresa tra 1 e 42 mesi, normodotati, ad alto rischio e con ritardo evolutivo nel controllo dei gruppi muscolari e nell'integrazione sensoriale. Viene effettuata una valutazione iniziale e una valutazione longitudinale. Il bambino acquisisce informazioni attraverso i sensi e le elabora interiormente in schemi di comportamento. Inizia ad usare il linguaggio nella situazione d'esame. Prospettiva analitico descrittiva o psicometrica prospettiva analitico comprensiva o ordinale WISC IV: strumento clinico somministrato individualmente per valutare le capacità cognitive dei bambini tra 6 anni e 16 anni e 11 mesi. La struttura della scala è stata aggiornata per riflettere la teoria e la pratica della valutazione dei bambini.-normativo: descrive le tappe di sviluppo motorio che si verificano in modo sequenziale e prevedibile. Ad esempio, un bambino imparerà prima a rotolare, poi a sedersi, poi a gattonare e infine a camminare. Modello interazionista (anni 60-70): lo sviluppo motorio è influenzato da una combinazione di fattori genetici, ambientali e individuali. Approccio dinamico e interattivo. Interazione tra fattori genetici e ambientali: l'ambiente in cui cresce il bambino e le esperienze che vive influenzano lo sviluppo motorio. Ad esempio, se un bambino ha l'opportunità di giocare all'aperto e di sperimentare diversi movimenti, avrà maggiori possibilità di sviluppare abilità motorie avanzate rispetto a un bambino che trascorre la maggior parte del tempo seduto davanti alla televisione. Approccio dinamico: lo sviluppo motorio è un processo continuo e in evoluzione che coinvolge l'interazione tra il bambino e l'ambiente. Ad esempio, un bambino imparerà a camminare attraverso una serie di tentativi ed errori, adattando costantemente i suoi movimenti in base alle informazioni sensoriali che riceve. In conclusione, lo sviluppo motorio è influenzato da una combinazione di fattori genetici, ambientali e individuali. È importante fornire ai bambini opportunità di movimento e di sperimentazione per favorire il loro sviluppo motorio e cognitivo.normativo: lo sviluppo era visto come il miglior modo di comprendere i principi dello sviluppo, il movimento era la più diretta espressione. Sono state poi individuate una serie di norme evolutive, ancora oggi usate per la valutazione dello sviluppo.
Metodologia
- Osservazione diretta con utilizzo di fotografie e filmati analizzati nel dettaglio
- Gli stessi soggetti vengono osservati in vari compiti e situazioni
- Studio dei gemelli per la genetica del comportamento
- Approccio estremamente sistematico, al contrario di quello di Piaget che adattava il compito alle capacità del bambino.
Limiti
- I principi dello sviluppo motorio non tengono conto delle differenze individuali
- Non si tiene conto della plasticità dell'SN durante lo sviluppo
- Le modificazioni anatomiche e funzionali delle strutture muscolari e delle aree neurali da sole sono inadeguate a spiegare le acquisizioni motorie e cognitive nei primi anni
Approccio cognitivo Piaget: Il movimento è
Considerato come una conseguenza di processi psicologici o come un fattore di disturbo. La teoria Piagetiana dello sviluppo cognitivo si proponeva di spiegare lo sviluppo della conoscenza negli esseri umani. Partendo dall'ipotesi che essa tragga origine nelle attività senso motorie del bambino. La percezione non è di per sé idonea a fornire le informazioni sul mondo: essa viene strutturata dagli schemi di azione. L'enfasi posta da Piaget "sull'azione intesa come forma di conoscenza" lo ha portato a considerare le limitate capacità di risposta presenti nei primi mesi di vita come una prova dell'immaturità cognitiva del neonato. Esso è considerato come un organismo con soli riflessi, infatti le capacità del bambino vengono sottovalutate in favore di quelle motorie e l'azione è l'unico mezzo con cui il bambino interagisce con l'ambiente. TEORIA CLASSICA GESELL E AMATRUDA (LEGGE DELLAPROGRESSIONE): questa può essere: cefalocaudale (controllo del capo e dell'asse corporeo precede quello degli arti) o prossimo distale (prima muovono le parti prossimali e poi quelle distali).