Soggetto attivo: chi è?
Il soggetto attivo è colui che tiene la condotta tipica. È l'autore del reato.
Chi può essere soggetto attivo del reato?
Le persone umane, sì. Solo nei confronti delle persone umane è possibile muovere un rimprovero. In realtà, nei casi di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, secondo il Dlgs 231/2001, sorge una responsabilità in capo a un ente/persona giuridica. Questa responsabilità ha una struttura e dei principi analoghi alla responsabilità penale: una sorta di ibrido.
Classificazione dei reati in base al soggetto attivo
- Reati comuni: sono reati che possono essere commessi da chiunque. Esempi: omicidio (Art. 575 cp) e furto (Art. 624 cp).
- Reati propri: sono reati che possono essere commessi solo dal soggetto che ha una determinata qualifica naturalistica o giuridica. Esempi: peculato (Art. 314 cp), e in generale la maggior parte dei delitti contro la pubblica amministrazione.
Art. 372 cp (Falsa testimonianza): "Chiunque, deponendo come testimone innanzi all'Autorità giudiziaria o alla Corte penale internazionale, afferma il falso o nega il vero, ovvero tace, in tutto o in parte, ciò che sa intorno ai fatti sui quali è interrogato, è punito con la reclusione da 2 a 6 anni". Nonostante il termine "chiunque", tale reato è proprio: per commettere tale illecito penale, è necessaria la qualifica personale di “testimone”.
Reati propri
A loro volta, i reati propri possono essere divisi in altre 2 sotto-categorie:
- Reati propri non esclusivi: se la stessa condotta è tenuta da un privato, si configura un'altra fattispecie incriminatrice (muta titolo in un reato comune). Es. Peculato: se la stessa condotta fosse tenuta da un privato, allora egli risponderebbe del reato di ingiuria.
- Reati propri ed esclusivi: il fatto costituisce reato solo se commesso dall'intraneus, mentre è penalmente irrilevante se commesso da chi non possiede la qualifica prevista. Es. Abuso d’ufficio: senza la qualifica di “pubblico ufficiale”, non vi è un corrispondente reato comune.
A quale scopo rileva tale distinzione?
La distinzione tra queste due tipologie di reati propri è rilevante principalmente in tema di “concorso di persone”. Art. 117 cp: I reati propri non esclusivi portano al mutamento del titolo del reato per taluno dei concorrenti. Inoltre, tale distinzione rileva ai fini dell’errore (=forma di esclusione del dolo).
Qualifiche personali del soggetto attivo
Le qualifiche personali, previste in capo al soggetto attivo, possono essere:
- Qualifiche giuridiche
- Qualifiche naturalistiche
Esempio: Art. 578 (Infanticidio in condizioni di abbandono morale e materiale): reato proprio, perché il soggetto attivo ha una qualifica naturalistica (madre). Precisamente, esso è un reato di mano propria.
Reati di mano propria
Reati che si realizzano solo quando la condotta tipica è tenuta solo dal soggetto qualificato/che ha qualifica personale.
Classificazione dei reati in base al numero dei soggetti attivi
- Reati monosoggettivi: la condotta tipica può essere tenuta da un solo soggetto. Es. omicidio.
- Reati necessariamente plurisoggettivi: la pluralità di agenti non è una componente eventuale, ma è componente necessaria del fatto tipico. Es. Art. 416-bis (associazione di tipo mafioso): reato plurisoggettivo.
Nello specifico, si tratta di un reato plurisoggettivo proprio. Infatti, i reati necessariamente plurisoggettivi possono essere:
- Reati necessariamente plurisoggettivi propri: quando tutti i soggetti, la cui presenza è necessaria per la realizzazione del reato, sono punibili.
- Reato necessariamente plurisoggettivi impropri: quando non è necessario che tutti i soggetti, la cui presenza è fondamentale per la realizzazione del reato, siano punibili. Es. Art. 326 cp (Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio): è reato necessariamente plurisoggettivo perché la rilevazione prevede un soggetto che rivela e uno che ascolta la rivelazione (riceve la rivelazione). Questi soggetti sono necessari.
Se il terzo soggetto ha istigato... concorso di persone insomma. Concorso di persone eventuale. Es. istigatore che paga tizio per cagionare la morte di Caio —> avremo un concorso di persone.
Soggetto attivo: immunità
Art. 3 cp: obbligatorietà della legge penale con eccezioni previste dalle immunità. Per opportunità di natura politica si prevede in capo a determinate figure delle immunità. Legge lodo Alfano: valutata come provvedimento ad personam.
Natura giuridica
Cos’è? “Non è punibile”... si usa la nozione di immunità per indicare degli istituti che in realtà escludono elementi diversi del reato.
Immunità sono considerate:
- Cause di non punibilità (concezione prevalente)
- Cause di non procedibilità: il reato c’è ma non si procede per ragioni di opportunità politica
- Cause di giustificazione
Soggetto passivo
Esso è il titolare dell'interesse tutelato dalla fattispecie incriminatrice, ossia la persona offesa. Non vi è sempre coincidenza tra soggetto passivo e danneggiato. Può essere persona fisica, stato, persona giuridica...
Perché rileva la persona offesa?
Essa rileva perché (vedi libro). Art. 649 cp: esclusione punibilità quando c’è vincolo di parentela tra autore e vittima. Riforma Cartabia: implementato reati procedibili a querela.
Condotta del reato
Comportamento umano che le norme individuano quale penalmente rilevante. Esempi:
- Art. 575, condotta non è tipizzata, reato a forma libera, il legislatore non vincola la punibilità alla realizzazione di particolari forme di condotta. Punibilità è incentrata sulla verifica dell’elemento morte.
- Art. 640, condotta tipizzata.
La condotta può essere o attiva o commissiva. Attiva: quando realizzo un comportamento che la norma mi vieta. Omissiva (non facere): presuppone una norma che mi impone di tenere un comportamento.
Art. 42: Nessuno può essere punito per un'azione od omissione prevista dalla legge come reato, se non l'ha commessa con coscienza e volontà (1).
Funzione della condotta
Consente di escludere rilevanza penale di comportamenti non sorretti da coscienza e volontà, funzione limitativa. Esclude la materialità. Agire con coscienza e volontà non significa agire con dolo, requisito soggettivo minimo indefettibile perché si possa parlare di condotta penalmente rilevante. La condotta deve essere da me controllabile. La suitas, se la condotta non è da me controllabile non c’è condotta, e quindi non c’è fatto tipico, è diverso da dire che non c’è dolo!
Coscienza e volontà
- Reale
- Potenziale
Escludono la suitas: Art. 45, Art. 46, Movimenti riflessi etc.
Classificazione dei reati sulla base della condotta
- Reati di azione e reati omissivi: la condotta omissiva assume rilevanza solo in presenza di alcuni requisiti, o è già la norma di parte speciale che la prevede, o in norme in cui non si dà rilevanza espressa combinato disposto tra norma di parte speciale e Art. 40.
- Art. 593, omissione di soccorso. Condotta omissiva. Anche se 575 non fa riferimento alla condotta omissiva, è necessario il combinato disposto dell’art. 40 e della norma di parte speciale.
- Reati a forma libera e reati a forma vincolata: forma libera: non limita rilevanza penale a determinate modalità esecutive. In relazione a un determinato bene le condotte non devono essere limitate, ogni condotta che porta alla verificazione dell’evento è penalmente rilevante. Forma vincolata: sono considerate a priori solo determinate condotte. I reati a forma vincolata possono essere combinati con l’art. 40, c. 2, in linea di principio no! Ma l'interpretazione della giurisprudenza ha ampliato la portata applicativa della truffa dando rilevanza anche al silenzio che è un comportamento omissivo.
- Reati permanenti e abituali. Permanente (che non è quello continuato!). Sono esempi di unificazione sul piano giuridico di condotte plurime dpv naturalistico, considerate come un unico reato dal legislatore. Permanente: dura nel tempo la condotta, che non si esaurisce in un solo istante, omicidio non è un reato permanente. In questa parte di permanenza non solo permane la condotta, ma permane anche il dolo, es. art. 605, sequestro di persona, condotta: privazione della libertà personale, durante questa fase la libertà personale. Una volta che il reato è consumato la libertà si riespande. Il reato dura nel tempo ma è considerato come un unico reato. Reati abituali: reiterazione delle condotte è tipizzata tra gli elementi del fatto tipico. Es. art. 572, maltrattamenti contro familiari o conviventi.
Evento
Il codice utilizza più volte la parola evento ma con significati diversi. Es. art. 40, rapporto di causalità, evento x 2. Art. 41, concorso di cause. Art. 43, elemento psicologico del reato.
Può essere inteso in due modi
- In senso naturalistico: successivo alla condotta, presente solo in alcuni reati. Art. 40: termine evento è usato nell’accezione di evento naturalistico, perché solo in questi si pone un problema di causalità.
- In senso giuridico: presente in tutti i reati, offesa al bene giuridico tutelato. Elemento che dovrebbe essere presente in tutti i reati, a volte molto evanescente. Elemento non separabile dalla condotta. Art. 43 contiene la definizione di delitto doloso.
I reati di mera condotta (il legislatore non richiede ai fini della sussistenza la verificazione di un evento naturalistico) e i reati a evento naturalistico (morte, evento naturalistico, separato dalla condotta e collegato casualmente all’evento in senso naturalistico).
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