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RAPPORTO SCUOLA/FAMIGLIA E PROGETTO SCUOLA PER LE MAMME
I genitori rappresentano una componente fondamentale nell'educazione degli allievi, per questo motivo vengono costituite reti di comunicazione tra la scuola e le famiglie, in particolare le mamme, che devono aiutare i figli ad acquistare sicurezza nella fase di transizione tra mondi, lingue e culture diverse. La Scuola delle mamme è un laboratorio di incontro, ascolto, conversazione, conoscenza culturale e costruzione di oggetti per la scuola dei figli.
FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI: rivolta agli insegnanti di tutte le scuole che accolgono allievi immigrati; stage e corsi di aggiornamento a vari livelli; insegnanti delle scuole sperimentali = gruppo di 15 che si occupano dei neo-arrivati nell'atelier di italiano l2; gruppo di ricerca/azione litos.
Molto importante nell'ambito del progetto litos è l'idea di valutazione degli allievi. Occorre infatti occuparsi fin dall'inizio di valutazione, in modo...
da poter programmare interventi mirati. L'evaluazione è quindi molto importante sin dall'inizio, poiché una buona analisi dei bisogni educativi e linguistici degli allievi delle minoranze permette la realizzazione di un efficace progetto educativo. Un allievo straniero può essere classificato secondo vari livelli:- Non parlante: non conosce il codice
- Parlante intermittente: comunica con grandissimo sforzo
- Parlante molto limitato: + abilità ricettiva orale, comunica con difficoltà se gli si dà tempo ed aiuto
- Parlante limitato: no interruzioni frequenti, ma messaggio molto confuso per interferenza lingua materna
- Parlante intermedio: buona capacità uso lingua, ma ancora qualche incertezza nella comunicazione
- Parlante competente: lingua generalmente corretta ma di tanto in tanto imperfezioni
indispensabile per la costruzione di un progetto educativo efficace, deve avvenire tramite persone sensibili in grado di rapportarsi con le diverse famiglie. Metodi di raccolta indiretta dei dati sono in genere inadeguati.
La ricerca/azione di LITOS affronta il rapporto tra lingua e cultura d'origine e lingua e cultura del paese ospite, attraverso un'analisi di esperienze. Il consulente principale del progetto è Arturo Tosi, facente parte del Dipartimento di Italianistica dell'Università di Londra.
LITOS conduce in particolari tre indagini per poi elaborare proposte di intervento conseguenti:
- Indagine linguistica del territorio indaga sui comportamenti e sulle aspirazioni di educazione linguistica dei genitori stranieri attraverso un'interazione degli insegnanti più sensibili con i genitori degli allievi stranieri riguardo a paesi e lingue d'origine, uso dell'italiano, lingua di casa... Con questa indagine si cerca di capire
- Multilinguismo in classe attraverso la ricerca/gioco sulle lingue dei ragazzi, vengono approfonditi i bisogni e le motivazioni degli allievi stranieri; vengono intervistati ragazzi tra i 10 ed i 16 anni sulla propria lingua d'origine
- Profilo bilingue millepunti riguarda l'osservazione delle due lingue (di casa e di scuola) presenti negli allievi migranti, non mette a confronto la competenza ma i campi d'uso delle due lingue, per osservare l'evoluzione del bilinguismo nell'allievo
Essere abituato sia a casa che a scuola. Il cd-rom rappresenta l'evoluzione del libretto e da esso si possono stampare pagine-modello di esercizi.
La dimensione internazionale: progetti Repeat e Eurosdice. Gli studi compiuti tramite il progetto Litos trovano sbocchi nei progetti REPAT (formazione degli insegnanti) e nel progetto EUROSDICE (documentazione e diffusione), entrambi finanziati dalla Commissione Europea.
Con Repeat viene elaborato un modello corredato da materiali di formazione, articolato in 3 livelli per 3 destinatari: livello preliminare di comprensione di questioni fondamentali; livello intermedio per professionisti; livello superiore per professionisti che desiderano familiarizzare con questioni di tipo scientifico.
Il dossier Lingua italiana e immigrazione straniera viene prodotto in inglese e in italiano e poi tradotto in francese per consentire ai docenti di sperimentarne l'uso. I contenuti riguardano: bilinguismo, apprendimento L1 e L2, nozioni di comunità.
linguistica ed identità culturale. Comunità, competenze ed educazione linguistica in una società multiculturale: la situazione italiana – Arturo Tosi
Da anni in Italia si è aperto un dibattito sull'impatto dell'immigrazione. Le prime discussioni riguardavano soprattutto l'identità culturale mista dei figli delle famiglie immigrate, che non sentono di appartenere né alla lingua e alla cultura d'origine, né alla lingua ed alla cultura italiana. A questa prima fase è seguita poi una fase di confronti più specifici con altri Paesi. Ci si è quindi accorti che le problematiche che derivano dall'immigrazione possono avere temi comuni, ma variano indubbiamente da contesto a contesto. La terza fase di evoluzione del dibattito riguarda invece soprattutto la lingua. Ovunque in Europa l'aumento della popolazione è stato tale che gli insegnanti si sono accorti che l'apprendimento
La lingua nazionale significava per molti l'acquisizione di una lingua diversa. Nessun paese si è mai impegnato ad insegnare formalmente le regole della propria cultura, poiché venivano trasmesse con successo attraverso l'apprendimento della lingua. Tuttavia, una politica scolastica che si proclama impegnata in un'opera di educazione interculturale deve risolvere il problema dell'educazione linguistica in una società culturalmente diversificata.
Molti studi hanno sottolineato la natura completamente diversa di questa fase dell'immigrazione rispetto a quella del dopoguerra. In quegli anni le motivazioni erano soprattutto l'opportunità di un lavoro stabile con l'accesso ai diritti ed ai servizi. I nuovi afflussi invece non portano quasi mai nuclei familiari collegati tra loro da un forte senso di solidarietà, ma individui singoli, poco inclini al rapporto con gli altri. Quindi, nonostante i livelli di educazione siano
superiori a quelli degli emigrati del passato, l'emarginazione individuale mostra una tendenza alla ricerca di soluzioni individuali piuttosto che collettive. Nel dibattito internazionale si dice che il sistema scolastico dovrebbe introdurre misure a sostegno delle lingue e delle culture etniche. Modi di formare: lezioni e laboratori - Franca Bosc La Commissione europea per l'educazione sostiene che per migliorare la pratica educativa occorre analizzare le pratiche effettive degli insegnanti. Nasce così il lavoro di ricerca-azione basato su più fasi: - individuazione argomenti da affrontare - analisi della situazione - definizione di un piano d'azione fondato su solide basi teoriche - realizzazione piano - valutazione piano Si parte dalle esperienze dei docenti attraverso la compilazione di un questionario che permette loro di riflettere sullo stato della loro formazione. Le risposte dei docenti sono diversificate secondo il ciclo distudi; la scuola primaria ha sottolineato la necessità di avere un retroterra teorico; quella secondaria di primo grado ha chiesto materiali da utilizzare in classe; quella secondaria di secondo grado ha sottolineato la necessità di avere più contatti con i Centri Territoriali Permanenti. Un risultato complessivo è stato quello di aver suscitato nei partecipanti la coscienza che se4l'insegnante adotta una didattica in cui vuol fare riflessione metalinguistica, allora la deve fare da professionista. Si sono resi i docenti consapevoli del fatto che il compito dell'insegnamento linguistico non deve essere delegato al solo docente di italiano l2, ma anche al docente di altre discipline.
Nella prima parte del corso (teorica) si è parlato di temi glottodidattici, mentre nella seconda parte si sono formati gruppi di lavoro pronti a discutere di analisi contrastava, analisi di interlingua, abilità di ascolto, Addizionario, laboratori Morfo…
Gli insegnanti di lingua hanno dedicato in particolare molto tempo all'analisi delle varie interlingue, poiché l'analisi contrastava non era in grado di mostrare da sola il perché di certi errori. La conduzione di gruppi di lavoro è stata in qualche modo influenzata dalle esperienze di e-learning dei formatori dell'Università di Torino. In effetti, le esperienze di formazione recenti hanno dimostrato che la formula di materiali on-line, rappresentano un efficace modello di formazione. L'insegnante di fronte alle lingue degli allievi - Mario Squartini Insegnare in una classe multietnica vuol dire avere a che fare con allievi il cui retroterra linguistico è molto diverso dal proprio. Bisogna quindi chiedersi: è utile che l'insegnante sappia qualcosa a proposito di tali lingue? Indubbiamente, conoscere "qualcosa" della lingua d'origine dei propri allievi può aiutare a prevedere il comportamento.linguistica degli allievi stessi nel momento in cui apprendono l'italiano e a calibrare quindi l'insegnamento in maniera adeguata. Nelle produzioni linguistiche di bambini che imparano l'italiano come lingua seconda vengono frequentemente rilevate forme errate della prima persona del presente indicativo, ad esempio leggio anziché leggo. Il fenomeno è facilmente spiegabile supponendo che l'allievo costruisca il presente indicativo della prima persona sulla base di altre forme verbali, come leggere o leggiamo. I cinesi che apprendono la lingua italiana fanno invece pochissimi errori di questo tipo, poiché la lingua cinese è un'aligua isolante, ha quindi la stessa forma per tutte le persone verbali. Saper spiegare questo fenomeno non significa sapere il cinese, ma avere comunque alcune nozioni importanti che permettono di prevedere il comportamento linguistico di certi allievi. Le conoscenze di questo tipo si riferiscono all'ambito della
La tipologia linguistica è una disciplina che classifica le lingue in base a certe loro caratteristiche. L'idea che sia utile avere una classificazione delle lingue deriva dalla necessità di comprendere le differenze e le somiglianze tra di esse, al fine di studiarle e analizzarle in modo più approfondito.