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Dare Avere Dare Avere
Costi per Rimanenze finali Rimanenze di
materie materie
250,00 € 50,00 € 50,00 €
20. L’ammortamento è un procedimento mediante il quale si ha la possibilità di
imputare quote (uguali o diverse) del costo del cespite a diversi periodi
amministrativi in relazione alla durata presunta di erogazione di utilità da parte
del bene. La quota ammortamento viene iscritta in dare di conto economico
perché rappresenta un costo da imputare all’esercizio. Il valore
dell’immobilizzazione viene iscritto in dare di stato patrimoniale perché
rappresenta una risorsa a disposizione dell’azienda come differenza tra il costo
storico e il fondo ammortamento, che è la sommatoria delle quote
ammortamento dall’inizio di questo. Stato patrimoniale t 1
Conto economico t 0 Dare Avere
Dare Avere Immobilizzaz.
Quota am.tto (Costo storico-
(costo storico/ fondo
numero anni) ammortamento)
30,00 € 60,00 €
22. I risconti attivi esprimono quote di costi (attivi) e/o ricavi (passivi) relative a
operazioni che hanno già avuto manifestazione monetaria ma sono di
competenza di un futuro esercizio.
23. Un esempio di risconto attivo è la stipulazione di un assicurazione di durata
semestrale in data 1/10/n con pagamento anticipato del premio che ammonta a
X euro. La quota di competenza di “n” è quella relativa ai mesi di ottobre,
novembre e dicembre (3/6) ovvero 1/2X. Il resto è da imputare all’esercizio n+1.
Ponendo x uguale a 200 euro la quota mensile è 33,3 euro. Dunque la quota
imputabile a n è 33,3*3=100euro, i restanti 100 sono da imputare a n+1 come
segue Conto economico t Stato patrimoniale t 1
0
Dare Avere Dare Avere
31/12/n fitti Risconti attivi Risconto attivo
attivi 100€ 100€ 100€
Un esempio di risconto passivo è analogo a quello precedentemente ma
osservato dal punto di vista di dell’assicuratore che incassa il premio
anticipatamente: il risconto passivo è iscritto in dare di CE perché rappresenta
un costo imputato all’esercizio n e in avere di SP perché rappresenta un vincolo
per n+1. Conto economico t Stato patrimoniale t 1
0
Dare Avere Dare Avere
31/12/n risconti Interessi attivi Risconto passivo
passivi 100€ 100€
24. I ratei attivi sono valori numerari espressioni di crediti in corso di formazioni
connessi a ricavi di competenza dell’esercizio ma di futura manifestazione
(concessione prestito con pagamento d’interessi posticipato). I ratei passivi sono
valori numerari espressione di debiti in corso di formazione connessi a costi di
competenza dell’esercizio ma di futura manifestazione (affitto con canone pagato
posticipatamente)
25. Gli accantonamenti sono espressione di costi di competenza dell’esercizio di
esistenza certa ma indeterminati nel momento di manifestazione e
nell’ammontare. Gli accantonamenti a fondi rischi sono fondi accantonati per
eventualità che sono incerte non solo nell'importo, ma anche nella stessa
esistenza.vengono costituiti ogni volta riteniamo sia possibile l'evenienza di un
rischio, ovvero di un accadimento incerto non solo nell'ammontare, ma anche
nella sua stessa evenienza. I fondi oneri futuri sono costi certi nell'esistenza ma
incerti nell'ammontare.
26. Esempio di accantonamento a fondo oneri futuri. Esso è iscritto in dare di CE
perché rappresenta un costo mentre è iscritto in avere di SP perché rappresenta
una componente negativa del reddito
Conto economico t Stato patrimoniale t
Dare Avere Dare Avere
Accantonament Fondo oneri futuri
a fondi oneri 50,00 euro
futuri
50,00 euro
27. Secondo il principio di prudenza le valutazioni di bilancio di un’azienda che
soddisfa il going concern principle devono essere fatte secondo due criteri: che
gli utili attesi non siano iscritti che le perdite presunte, invece, lo siano.
28. Le operazioni di assestamento sono sono scritture che vengono poste in essere
per integrare e rettificare costi e ricavi di esercizio al fine di determinare
correttamente il reddito d’esercizio. Possono essere scritture di storno
(rimanenze finali a magazzino, risconti attivi e passivi,ammortamenti) o di
integrazione (tfr, ratei attivi e passivi, fondi rischi e oneri, svalutazioni,
rivalutazioni, ricavi per fatture da emettere
6. 6.1. L’analisi della gestione dal punto di vista reddituale risponde alla domanda
l’azienda ho prodotto o ottenuto qualcosa che abbia utilità o valore superiore a
quello che ha impiegato o consumato? Tale valutazione è sintetizzata nel
prospetto di conto economico. Sotto il prillo reddituale viene indagata la
formazione di componenti positivi e negativi di reddito (costi, svalutazioni, quote
amm.to e ricavi, sopravvenienze, interessi attivi) alla cui differenza scaturisce il
reddito
6.2. Sotto il profilo patrimoniale vengono indagate le modalità di formazione del
capitale e le sue variazioni nel prospetto di stato patrimoniale nel quale vengono
iscritte in dare le attività e in avere le passività e il capitale netto.
6.3. Il profilo monetario analizza l’aspetto relativo alle disponibilità monetarie
dell’azienda individuando i flussi in uscita (cash outflows) e in entrata (cash
inflows)
6.4. Il profilo reddituale, patrimoniale, e montario rappresentano tra aspetti dello
stesso fenomeno che è la gestione aziendale.
7. 7.1. La struttura dello stato patrimoniale schematizzata secondo il criterio finanziario
accoglie in dare i valori relativi alle attività a breve (cassa, crediti v/clienti), ratei e
risconti attivi) e a medio lungo termine (immobilizzazioni materiali e immateriali,
partecipazioni a titoli) e in avere le passività a breve (fondi rischi e oneri, debiti v/
fornitori ratei e risconti passivi) e a medio-lungo termine oltre al patrimonio netto.
Tale classificazione mette in evidenza l’attitudine e la velocità delle voci a
trasformarsi in forma liquida.
7.2. Lo stato patrimoniale accoglie valori numerari, come attività finanziarie, i crediti
e debiti commerciali, le disponibilità liquide, i ratei e risconti attivi, i fondi costi
futuri, e non numerari (immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie, le
rimanenze i debiti finanziari e ratei e risconti passivi).
7.3. Le immobilizzazioni sono valori economici che rappresentano fattori della
produzione pluriennali, possono essere materiali o immateriali come anche
finanziarie a seconda che siano dotati o meno del requisito di tangibilità o che
rappresentino investimenti non temporanei in strumenti finanziari. Le
immobilizzazioni materiali e immateriali sono iscritte nello stato patrimoniale al
netto del fondo ammortamento e del fondo svalutazione mentre quelle finanziare
sono iscritte solo al netto del fondo svalutazione.
7.4. Oltre alle classiche immobilizzazioni immateriali quali sono i fattori della
produzione pluriennali privi di materialità come i marchi, i brevetti, le licenze per il
principio di competenza economiche sono tali anche i costi d’avviamento,
d’impianto, di ampliamento, di r&d e di pubblicità perché sono anch’essi in grado
di generare un surplus di reddito
7.5. L’avviamento è una particolare immobilizzazione immateriale che esprime
l’incremento di valore non numerario che i valori aziendali subiscono per effetto
del coordinamento efficiente di beni. È iscritto per il principio di competenza
economica nelle attività dello stato patrimoniale
7.6. Le immobilizzazioni finanziarie sono rappresentazione di investimenti non
temporanei in strumenti finanziari. Ne sono un esempio le partecipazioni a titoli, i
crediti di prestito, le proprie azioni. Sono iscritte nell’attivo immobilizzato di stato
patrimoniale in quanto rappresentano componenti positivi di reddito.
7.7. Le rimanenze possono avere una duplice natura: da un lato sono componenti
positive di reddito e sono iscritte perciò nelle attività dello stato patrimoniale,
dall’altro esprimono rettifiche di costi e sono dunque iscritte nei componenti
negativi di reddito del conto economico.
7.8. I crediti commerciali, o di regolamento sono valori numerari che sostituiscono
temporaneamente la moneta e sono rilavati nelle attività di stato patrimoniali
secondo due criteri: sono rilevati al loro valore nominale e al netto delle
svalutazioni rilevate in appositi fondi.
7.9. Ciò che conta al fine di qualificare un'attività finanziaria come componente
dell'attivo circolante, piuttosto che come immobilizzazione, è la facoltà che
l'impresa si riserva di cogliere le opportunità di mercato o di smobilizzo per
fronteggiare altre esigenze aziendali.
7.10. Sono iscritti nel passivo dello stato patrimoniale i debiti commerciali e di prestito,
il TFR, i fondi rischi e oneri futuri, ratei e risconti passivi e il patrimonio netto. Tali
voci indicano vincoli per la gestione futura, per questo iscritte tra le passività. Il
patrimonio è iscritto pur non essendolo tra le passività per ragioni contabili di
pareggio tra le due sezioni dello stato patrimoniale.
7.11. Il patrimonio netto è costituito dal capitale sociale, dalle riserve e dall’utile (o
perdita) d’esercizio. Il capitale sociale corrisponde al valore nominale dei
conferimenti promessi o eseguiti dai soci. Le riserve sono quote di patrimonio
netto derivanti dall’utile o dal capitale poste a garanzia di terze economie per far
fronte al generico rischio d’impresa. L’utile (o la perdita d’esercizio) esprime la
ricchezza prodotta (o persa) per azione delle operazioni di gestione.
7.12. Nel corso della vita di un’azienda il capitale sociale può subire variazioni in
seguito a nuovi conferimenti da parte di soci, annessione di nuovi soci, recessi di
soci, riduzioni volontarie o per perdite o per aumenti gratuiti (donazioni).
7.13. Le riserve possono derivare da utile (riserve di utile) quando quote di utile non
vengono distribuite ma poste a garanzia di terzi o dal capitale sociale (riserve di
capitale) le quote poste a garanzie derivano da apporti di capitale o altre
circostanze.
7.14. L’utile è la ricchezza prodotta dall’azienda nell’esercizio grazie alle operazioni di
gestione. Esso può essere imputato a riserva a garanzia di terzi, può essere
distribuito ai soci, può essere utilizzato a copertura di perdite pregresse, portato
ad aumento di capitale sociale o rinviato a esercizi futuri.
7.15. Secondo il criterio finanziario le voci dello stato patrimoniale possono essere
classificate in baso al grado di liquidabili, ovvero all’attitudine delle voci a
trasformarsi in forma liquida. Tra le attività sono a