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MS%=((RP-RPe)/RP)*100

Svolgendo tale equazione appare chiaro che il margine di sicurezza non dipenda

dai prezzi ma dai volumi di produzione.

MS%=((RP-RPe)/RP)*100

=(pP*QP)-(pP*Qe)/(pP*QP)*100

=((QP-QE)/QP)*100

13. Il margine di sicurezza dipende dai volumi di produzione e non dai prezzi.

14. Per l’investimento a titolo di capitale di rischio (Equity) l’indicatore è il ROE

(return on Equity) è indicato come il rapporto tra il risultato operativo e il capitale

di equity. Per l’investimento a titolo di capitale di prestito (Debt) l’indicatore è il

ROD (return on debt) indicato come il rapporto tra gli interessi passi e il capitale

di debito

15. ROE: ritorno sul capitale conferito a titolo di equity (RO/E) misura il rendimento

dell’equity

ROI: ritorno sull’investimento (RO/CI) misura il rendimento del business

ROD: ritorno sul capitale conferito a titolo di debt (IP/D) misura il rendimento del

debt

DER: debt equity ratio (D/E) chiamata anche leva finanziaria.

Escono la relazione di Modigliani-Miller

ROE= DER*SPREAD+ROI+(1-TAX) non considerando per semplificazione le

tasse e scrivendola come

ROE=DER*SPREAD+ROI

ROE=D/E * ROI-ROD + ROI

ROE=(ROI-ROD)*D/E + ROI

Si può osservare come la leva finanziaria svolga un effetto moltiplicatore sul

ROE: quanto più il ROI supera il ROD tanto più il ROE sarà maggior del ROI e

viceversa.

Lo SPREAD invece può essere calcolato come il differenziale di rendimento del

business e del capitale di debito (ROI-ROD).

1. Il capital investment è l’attività economica fondamentale del business è il motore

della produzione, consente la remunerazione di lavoro e capitale, incentiva il

risparmio e soddisfa l’aspirazione alla ricchezza.

18. La legge generale del capital investment sostiene che ogni investimento

economico (reale o produttivo) non può verificarsi senza un relativo investimento

finanziario a titolo di debt o di equity. Essi sono inscindibili in quanto il capitale

finanziario consente di investire in quello produttivo e di formare il capitale

investito dall’investimento produttivo e in secondo luogo l’investimento produttivo

è strumentale per remunerare quello finanziario.

19. La legge generale dei rendimenti è sintetizzata dalla relazione di Modigliani-

Miller scritta come ROE=DER*SPREAD+ROI+(1-tax) dove

SPREAD=ROI-ROD

DER=D/E

Tax=aliquota media di imposta

22. Si definisce pluriciclico il business la cui trasformazione economica venga attuala

più volte consecutivamente, per calcolare il RO bisogna ripartire i costi fissi tra i

processi.

(4) 1. Le aziende di produzione sono organizzazioni permanenti di trasformazione

mediante i processi di: ideazione e attuazione del business, produzione e

cessione di ricchezza, ricerca di investimenti finanziari, risparmio e investimento.

2. Il rischio della domanda deriva dalla libertà del consumatore di poter rifiutare,

sicuramente un rischio economico; il rischio dell’offerta o concorrenza, deriva

dalla libertà di iniziativa economica.

3. Le imprese tipiche, definite business profit oriented Organization, sono tali in

quanto sono contemporaneamente orientate al business e al profitto, sviluppano

un portafoglio di Capital business sopportando pienamente i rischi economici

ricercando la massima efficienza produttiva economica e finanziaria per

garantire prezzi convenienti per i clienti e remunerazioni elevate per i portatori di

capitale.

4. Un’azienda di produzione per essere considerata un’impresa deve vendere le

proprie produzioni ad un prezzo sostanzialmente più alto del costo di produzione

a clienti, realizzando un ricavo dallo scambio.

5. Un’azienda di erogazione, definita non business Organization è tale se cede le

sue produzioni senza scambi ad utilizzatori e non clienti detti utenti ad una tariffa

che coincide con un parziale rimborso dei costi di produzione

6. Le differenze tra business e non business organization sono nel tipo di fruitori

finali (clienti per le prime utenti per le seconde) e la tipologia di controprestazione

monetaria dello scambio (prezzo per la prima, tariffa per la seconda).

7. Le differenze tra profit e no-profit organization sono appunto il tipo di obiettivo

che l’azienda si prefigge: la prima si prefigge un obiettivo economico di generare

e incrementare ricchezza e quindi di rendere massimo il divario tra costo di

produzione e ricavi di vendita, le seconde invece si pongono come obiettivo

rendere minimo il divario tra cP e pP.

5. Esistono diverse tipologie di profit organization, esse possono essere

organizzazioni in cui il risultato netto viene distribuito o trattenuto a titolo di

autofinanziamento (profit sharing to capital owner org), organizzazioni in cui il

profitto viene distribuito come remunerazione del lavoro o come compenso (profit

sharing to Labour org), altre in cui il risultato operativo viene elargito per

iniziative che favoriscono soggetti terzi esterni (profit sharing to enviroment org)

e aziende che capitalizzano il risultato operativo e lo distribuiscono

indirettamente in forma di capital gains, plusvalenze (profit retaining org).

6. Le aziende di consumo sono organizzazioni durevoli di trasformazione

economica nelle quali sono svolti processi di ricerca della ricchezza ai fini del

consumo, soddisfacimento di beni e aspirazioni, risparmio e investimento.

7. La combinazione di consumo è il rapporto che lega tra loro i fattori di consumo

impiegati in una data azienda o processo di consumo.

8. Possono essere classificate in base alla fonte delle risorse in az. Domestico

patrimoniali, associazioni, fondazioni, az. Assisitite; oppure in base ai fini in

aziende finalizzate al consumo (consumption ad purpose org), aziende che

utilizzano il consumo per ricercare altri fini (consumption as means org) come le

organizzazioni che ridistribuiscono la ricchezza (rotary) o esercitano influenza sul

comportamento delle persone (associazioni di professionisti, partiti, sindacati).

9. L’azienda domestico-patrimoniale è la più antica forma di organizzazione di

consumo: in essa le risorse necessarie al consumo provengono dal lavoro dei

membri, dal risparmio, e dal reinvestimento del risparmio.

10. Si definiscono aziende composte pubbliche le aziende che svolgono attività di

consumo e di produzione. Soddisfano bisogni della collettività, l’insieme di

queste aziende chiamata Pubblica Amministrazione è gestito dallo Stato e da

Enti locali. Rientrano in questa categoria anche le aziende il cui capitale di equity

è conferito dallo Stato e da organizzazioni pubbliche territoriali (regioni, province,

comuni)

11. Il sistema economico è costituito da un insieme di persone e di organizzazioni

che, in relazioni le une con le altre, si adoperano per soddisfare gli infiniti bisogni

sentiti dagli individui mediante l’uso di beni e servizi. I principali operatori

economici sono le famiglie, le imprese, lo Stato e il resto del mondo

(5) 1. Le aziende si possono classificare in tre macro settori: primario, secondario ,

terziario e quaternario. Le aziende che ottengono beni in forma originaria sono

aziende del settore I (agricole, estrattive, ittiche). Le aziende che trasformano

industrialmente le materie ottenute dalle aziende del settore primario fanno parte

del settore II. Le aziende che svolgono attività di distribuzione di beni o attività

ausiliarie ai precedenti settori (mercantili, trasporto credito assicurazione) fanno

parte del settore III. Le aziende che svolgono attività di leasing, farcirono,

formazione professionale, editoria, informatica, telematica (ecc) fanno parte del

settore IV.

2. Le aziende agrarie sono aziende di produzione appartenenti al settore primario.

Occupano processi di produzione per ottenere beni da destinare all’industria o

direttamente ai clienti. Si suddividono al loro interno in az. Agricole, e di

allevamento.

3. Le aziende industriali hanno come oggetto tipico della gestione l’ottenimento

mediante processi di trasformazione fisco-tecnica di prodotti da immettere nel

mercato. A seconda delle produzioni ottenute si classificano in: aziende

produttrici di beni, di servizi. Il consumo di tali beni può essere finale o

strumentale. Inoltre tali produzioni possono essere a veloce o lento ciclo di

impiego.

1. Le aziende conserviere rientrano secondo la classificazione di Fisher-Clark nel

settore secondario. Consentono l’utilizzo economico in un tempo successivo di

un bene generalmente alimentare. Si distinguono a loro volta in aziende che non

operano trasformazione fisico-tecnica e aziende che per la conservazione del

bene lo trasformano modificandone alcune caratteristiche.

2. Le aziende di trasporto fanno parte del settore terziario, sono strumentali ad

aziende del settore secondario. Si occupano dello spostamento geografico di

merci o persone secondo un contratto che ne indica modi e tempi. Possono

classificarsi in base alla forma del trasporto (per terra, per acqua, per aria) o

all’oggetto del trasporto (per passeggeri, per merci).

3. Le aziende di credito si occupano dell’acquisizione e cessione di credito,

acquisiscono infatti disponibilità di capitali per un periodo con l’obbligo della

restituzione maggiorata del valore degli interessi, oppure concedono la

disponibilità contro pagamento di interessi.

4. Le aziende dello sport e dello spettacolo rientrano nel cd settore quaternario. La

differenza sostanziale tra una e l’altra è il tipo di manifestazione offerta (sportiva

o artistica) contro pagamento di un biglietto.

5. Le attività delle aziende, nel settore quaternario, sono eterogenee e non

inquadrabili in altri settori: come attività di leasing, factoring, sport e spettacolo

editoriali, attività di servizio collegate all’informatica, telematica, robotica,

consulenze, ricerche di mercato, banche dati ecc.

6. Dicesi filiere l’insieme delle aziende produttive intra o extragruppo, che

partecipano alle varie fasi della produzione di beni che derivano da processi

complicati svolte da imprese specializzate diverse.

(6) 1. L’amministrazione è il complesso insieme di attività volte a dare vita, far

funzionare o estinguere un’azienda.

2. L’amministrazione si suddivide in tre momenti: la gestione (attività decisionale e

attuativa di processi si consumo e produzione, chiamato “management”),

l’organizzazione (assegnazione di specifiche funzioni agli individui che

compongono l’azienda) e la rilevazione (raccolta, traduzione ed elaborazione di

dati e informazioni utili per il processo decisionale della gestione).

3. L’azienda si compone di tre tipi di soggetti: il soggetto giuridico, operativo e

economico.

4. I soggetti aziendali permettono l’esistenza e lo svolgi

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A.A. 2015-2016
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesco.fantin.3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Moisello Annamaria.