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Domande e risposte sulle immobilizzazioni immateriali.
1. La valutazione delle immobilizzazioni immateriali
Per valutare le immobilizzazioni immateriali è necessario determinare il valore iniziale da iscrivere
in bilancio all’interno dello Stato Patrimoniale e successivamente, ad ogni esercizio, il valore
successivo. Il criterio generale di valutazione è quello del costo storico, che corrisponde a seconda
del caso al costo d’acquisto opere al voto di produzione del bene. Ad ogni esercizio poi il bene
subisce un processo di ammortamento in relazione alla residua possibilità di utilizzazione del bene.
Il valore da ammortizzare è pari alla differenza tra il voto d’acquisto e il valore di residuo
utilizzazione al termine della vita utile. Questo valore va poi diviso tra gli esercizi di vita utile e si
ottiene il valore da ammortizzare annualmente. Il valore successivo da iscrivere alla fine di ogni
esercizio è sto quindi dal valore di iscrizione, meno la somma degli ammortanti. Il valore deve
essere svalutato alla fine dell’esercizio se persiste una perdita durevole di valore del bene.
2. I beni immateriali
Sono bei intangibili dotati di una loro specificità. In genere rientrano in questa tipologia di beni i
diritti giuridicamente tutelati da contratti o altre forme di tutela giuridica. Le caratteristiche
fondamentali dei beni immateriali sono :
- l’identificazione individuale : cioè sono separabile dalla realtà aziendale;
- Obbligatorietà dell’iscrizione in bilancio;
- durata dell’ammortamento rapportata alla vita utile del bene.
I beni immateriali più comuni sono :
Diritti di brevetto industriale cioè quelle invenzioni che presentano il carattere della novità, della
liceità ed originalità che vengano depositate all’Ufficio Italiano brevetti e marchi. La vita utile
coincide con la loro residua possibilità di sfruttamento, senza superare però il limite legale della
tutela concessa che generalmente corrisponde a 20 anni.
Accanto ai diritti di brevetti industriale ci sono i diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, i
cosiddetti diritti d’autore. Il codice civile infatti tutela la facoltà di utilizzazione esclusiva delle
manifestazioni di creatività dell’ingegno in vari campi. A differenza dei brevetti non è necessaria la
presentazione di una domanda ma la tutela nasce assieme all’opera. Lo sfruttamento è tutelato per
un periodo di tempo che corrisponde con la massima vita utile dell’opera.
Infine all’interno del codice civile ritroviamo tra i beni immateriali anche le concessioni i marchi le
licenze ed altri diritti simili. Con le concessioni un ente pubblico concede un potere/diritto nei
confronti di un bene di proprietà pubblica ad un privato. Con la licenza, la pubblica
amministrazione concede l’esercizio di particolari attività regolamentate. Infine il marchio
rappresenta un segno distintivo dell’azienda che viene tutelato legalmente se lecito originale e
nuovo.
3. Gli oneri pluriennali
Sono oneri che manifestano la loro utilità non sul singolo esercizio ma sono comuni a più esercizi
(l’ampliamento o il miglioramento di una struttura non produce un beneficio solo nell’anno in cui è
stato realizzato ma anche in esercizi successivi). Le caratteristiche principali sono ;
- volontarietà dell’iscrizione in bilancio
- necessità del consenso del collegio sindacale per l’iscrizione in bilancio
- Vincolo alla distribuibilità dei dividendi : finché non si è completato l’ammortamento prima di
distribuire i dividendi devono essere mantenute riserve sufficienti a coprire la quota non ancora
ammortizzata.
- Informativa su composizione, regione della capitalizzazione e criteri di ammortamento in nota
integrativa.
- Impossibilità di effettuare il ripristino della svalutazione per perdita durevole di valore.
Gli oneri pluriennali più comuni sono i costi di impianto e di ampliamento, il loro periodo di
ammortamento non può superare i 5 anni e particolare attenzione per la capitalizzazione va rivolta