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I livelli di pianificazione Suddividono gli interventi in base alla scala temporale: si parla di pianificazione
strategica, se gi interventi richiedono tempi lunghi e grossi finanziamenti, o di pianificazione tattica, se
richiedono tempi brevi e finanziamenti più contenuti; entrambe le scale temporali prevedono la divisione in tre
livelli territoriali: nazionale , regionale e locale.
Le strategie di intervento, infine, sono in corrispondenza con la relativa pianificazione strategica o tattica. Per
la prima, le strategie di intervento risultano essere normative, infrastrutturali ed organizzative. Per la seconda,
diversamente, esse saranno solo normative ed organizzative.
3 La pianificazione strategica: finalità, documenti di pianificazione (piano direttore, piani attuativi,
studio di fattibilità e loro articolazione territoriale), esempi di documenti di pianificazione strategica.
A seconda delle strategie di intervento adottate distinguiamo la pianificazione tattica dalla pianificazione
strategica. Per quest’ultima le strategie saranno normative, infrastrutturali ed organizzative.
Il Piano direttore, aggiornato con cadenza triennale, si impone innanzitutto di individuare gli obiettivi sia
generali che particolari, definisce i vincoli da rispettare e delinea le strategie di intervento. Tale Piano viene
elaborato dal responsabile dei trasporti locale, il quale varia a seconda del livello territoriale considerato.
L’importanza del Piano direttore deriva dal fatto che esso risulta essere vincolante rispetto ai rimanenti piani.
Il Piano attuativo, aggiornato anch’esso ogni tre anni, può presentarsi nient’ altro come una specificazione del
piano direttore, (in qualità di piano di settore) o come un semplice approfondimento dello stesso, prendendo il
nome di piano di medio termine. Come piano di settore, esso specifica alcune scelte del Piano direttore
completandolo o innovandolo quando ritenuto necessario. Come piano di medio termine, invece, delinea un
l’approfondimento delle caratteristiche degli interventi che l’ente territoriale intende realizzare all’interno del
proprio mandato. Nell’arco temporale dei tre anni, si dovrà inoltre tener conto dei cambiamenti avvenuti e
dell’eventuale nascita di nuove esigenze. Il piano attuativo può essere elaborato dal responsabile dei trasporti
locale, da soggetti concessionari quali ANAS, Ferrovie dello Stato, o soggetti privati. Tale piano è vincolante
rispetto allo studio di fattibilità. Infine, lo studio di fattibilità considera tutte le alternative di intervento e le
valuta sotto l’aspetto tecnico, amministrativo e funzionale, finanziario, economico ed ambientale, con il fine di
scegliere la migliore. Il piano in esame è elaborato dal responsabile dei trasporti locale o da soggetti privati.
La pianificazione strategica può esprimersi attraverso piani nazionali, regionali, o anche locali.
La scala nazionale riguarda gli spostamenti di persone e di cose tra le diverse regioni e tra queste e l’estero.
La scala regionale riguarda la mobilità che si esaurisce all’interno dei confini di ciascuna Regione.
La scala locale, infine, è quella della mobilità caratterizzante il singolo comune o all’interno di aggregati formati
da più comuni limitrofi e fortemente integrati. Gli obiettivi di tale pianificazione devono derivare innanzitutto
dalla valutazione delle condizioni del sistema di trasporto, devono essere coerenti con i vincoli normativi (per
esempio la concentrazione di polveri sottili), con i vincoli finanziari (devono essere realizzabili per mezzo del
budget a disposizione) e con i vincoli architettonici ed ambientali (devono rispettare aree protette e simili). E’
inoltre utile organizzare gli obiettivi preposti a seconda della relativa priorità.
4 La pianificazione tattica: finalità, soggetti coinvolti e competenze, esempi di pianificazione tattica.
La pianificazione tattica si riferisce ad interventi che richiedono tempi brevi e finanziamenti più contenuti.
Questo tipo di pianificazione riguarda la gestione del sistema di trasporti, tramite interventi normativi ed
organizzativi che devono essere attuati in tempi brevi e che non richiedono rilevanti impieghi economici . Per
gestione si intende l'utilizzo ottimo delle risorse infrastrutturali, umane ed organizzative. La pianificazione
tattica si articola per modo di trasporto. Nell'ambito di questo tipo di pianificazione operano soprattutto
aziende di proprietà pubblica o privati. Ci sono tre possibili modi di gestione: gestione diretta , tipica di livelli
territoriali provinciali e comunali, dove sono coinvolte direttamente le amministrazioni pubbliche , come nel
caso della redazione dei Piani Urbani di Traffico. La gestione mediante contratti di concessione è la tipica forma
di gestione del trasporto pubblico, del sistema delle autostrade , della rete ferroviaria. Si utilizza questo tipo di
gestione su scala nazionale o regionale. a gestione mediante contratti di servizio prevede la gestione di servizi
non redditizi per un azienda ma socialmente utili. In questo casi l'amministrazione si accolla interamente il
costo. Con entrambi i tipi di contratto si possono regolare le caratteristiche dell'offerta come il prezzo, le
infrastrutture, le sanzioni, ecc. La pianificazione tattica deve costituire un'anticipazione della pianificazione
strategica. Esempi di pianificazione tattica sono le progettazioni di cicli semaforici, la tariffazione della sosta, la
scelta di percorsi e gli orari di servizio.
5-6 Fasi e attività della redazione di un documento di pianificazione strategica.
La redazione dei documenti del processo di pianificazione strategica avviene percorrendo tre fasi: analisi della
situazione attuale, costruzione degli scenari futuri, simulazione degli scenari e scelta della proposta di piano.
Diversi sono gli enti coinvolti in queste fasi: tecnici della pianificazione esperti in analisi dei sistemi di trasporto,
tecnici della pianificazione esperti in progettazione di sistemi di trasporto e decisori pubblici. Ai tecnici analisti
spetta il compito di analizzare e simulare le componenti del sistema negli scenari di non intervento e di
intervento. Ai tecnici progettisti spetta il compito di rilevare lo stato attuale del sistema e configurare lo
scenario futuro di intervento e di non intervento valutando scenari alternativi. Ai decisori pubblici , ovvero
pubblica amministrazione o persone giuridiche pubbliche o private , spetta il compito di definire gli obiettivi e
vincoli da rispettare scegliendo l'alternativa migliore. Nell'analisi del sistema attuale c'è l'esplicitazione degli
obiettivi che si vogliono perseguire. Le attività tecniche di questa fase sono: caratterizzazione temporale e
spaziale del sistema di trasporto, analisi dell'ambiente fisico, geologico e geotecnico, analisi dell'assetto socio-
economico, rilevazione dell'offerta di trasporto, stima della domanda di mobilità, analisi dell'assetto
istituzionale, studio dell'organizzazione delle aziende di trasporto, implementazione del modello di offerta e del
modello di domanda. Nella costruzione degli scenari futuri si costruisce lo scenario di primo intervento e
diversi scenari di intervento tra i quali verrà scelto quello da proporre come piano. Le attività di questa fase
sono: definizione dell'intervallo di analisi, costruzione dello scenario di non intervento , simulazione dello
scenario di non intervento, costruzione degli scenari di intervento. Nella terza e ultima parte si procede alla
valutazione delle alternative sotto aspetti di tipo funzionale, economici , finanziari e ambientali, dopodiché c'è la
proposta di piano. Questa fase si articola in: simulazione degli scenari di intervento, valutazione ed infine scelta
dell’intervento migliore.
7 Introduci e commenta le possibili strategie di intervento su di un sistema di trasporto.
Le strategie di intervento sul sistema di trasporto sono motivate da obiettivi, quali: garantire il diritto alla
mobilità, aumentare l’efficienza, la qualità e l’equità del sistema di trasporto. Esistono anche obiettivi informali,
come raccogliere il consenso pubblico od ottenere una maggiore visibilità pubblica.
Le strategie intervengono sui sotto-sistemi che compongono il sistema di trasporto (sistema territoriale, sotto-
sistema della domanda, sotto-sistema dell’offerta). Esse possono essere classificate in strategie: istituzionali
gestionali e infrastrutturali. Le strategie istituzionali riguardano l’assetto degli enti che hanno poteri di
programmazione, gestione e controllo dei sistemi di trasporto. Le strategie gestionali , le quali perseguono il
miglioramento dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità delle aziende produttrici di servizi di trasporto,
riguardano l’assetto aziendale, il coordinamento dei servizi, i problemi tariffari, le forme di sovvenzioni
economiche. Le strategie infrastrutturali incidono sull’aspetto fisico delle reti e dei nodi di trasporto,
riguardano le tipologie di infrastrutture ed impianti, le scelte localizzative e le forme di finanziamento pubblico
per la loro realizzazione.
Le strategie di intervento possono articolarsi in politiche di intervento, le quali producono effetti diretti
(aumento della capacità di mobilitazione, modifica dei comportamenti di mobilità e spostamento) ed indiretti
(riduzione dell’inquinamento e dei consumi, riduzione incidenti).
8 Introduci e commenta le politiche di intervento sull’offerta di trasporto (fare qualche esempio).
Le politiche di intervento sul sotto-sistema dell’offerta intervengono sui veicoli, sui servizi e sulle infrastrutture
funzionali allo spostamento di merci e persone. Tra gli effetti diretti di queste politiche troviamo: incremento
dell’offerta di trasporto e quindi della capacità di movimentazione, la riduzione dell’inquinamento e dei
consumi. Mentre tra gli effetti indiretti abbiamo la riduzione della congestione e il miglioramento del servizio
offerto per quanto riguarda il tempo e i costi di spostamento.
Esempi: Gestione coordinata dei semafori, Traffic Calming, Car Pooling, Car Sharing.
Gestione coordinata dei semafori: coordinamento dei cicli e delle fasi semaforiche in un contesto di
intersezioni interagenti tra loro, efficace in condizioni di sovra-saturazione. La sua finalità è di minimizzare i
tempi di attesa alle intersezioni.
-EFFETTI DIRETTI: modifiche di velocità media di percorrenza con la riduzione di tempi di attesa.
-EFFETTI INDIRETTI: riduzione congestione, tempi di viaggio, inquinamento, consumi e aumento dei conforti
di viaggio.
Traffic Calming: progettazione degli spazi stradali e fuori strada per favorire la coesistenza di auto, pedoni,
biciclette tramite rotatorie, larghezza di strade e marciapiedi, efficace in contesti poco congestionati.
-EFFETTI DIRETTI: riduzione della velocità di percorrenza, dei disturbi reciproci, ottimizzazione degl