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Semeiotica nella comunicazione d’impresa:
1) Caratterizzazione aperta o bidirezionale o pluridirezionale dello scambio
2) Possibilità di inversione dei ruoli
3) Valorizzazione dell’attività partecipativa del destinatario
4) Attenzione agli effetti
5) Tendenza a considerare l’interazione come paritetica
Prospettiva cognitiva del processo comunicativo
E’ importante che il personale sanitario maturi una cultura dell’ascolto e comunichi le informazioni sanitarie
ponendosi in una prospettiva di sintonia ed empatia con la posizione culturale ed esistenziale propria del
paziente.
Ciclo dell’azione dei selettori/amplificatori di tipo percettivo, comprensivo e mnemonico
Start T
Decodifica del codifica del
messaggio da parte messaggio da parte
del ricevente R di T
feedback
Selettore/amplificat Selettore/amplificat
ore °3 MEMONICO ore n°1 PERCETTIVO
(MESSAGGIO (MESSAGGIO
RICORDATO) ERCEPITO)
Selettore/amplificat
ore n°2
COMPRENSIVO
(MESSAGGIO
COMRESO)
Il messaggio trasmesso ha subito omissioni, distorsioni, aggiunte, …
Il successo della comunicazione si fonda sulla cooperazione (collaborazione)
Il feedback “se ho capito bene” segnala in modo in cui il ricevente ha percepito il messaggio.
Prospettiva emozionale e relazionale del processo comunicativo e correlati cognitivi
L’obiettivo è di valutare l’influenza degli aspetti affettivi ed emozionali che caratterizzano i processi
relazionali e comportamentali rispetto alla qualità dei rapporti tra T e R.
Trasmettitore Ricevente
Genitore Genitore
- protettivo - protettivo
- valutativo - valutativo
Adulto Adulto
Bambino Bambino
- dipendente - dipendente
- oppositivo - oppositivo
Questo schema relazionale si può applicare anche al contesto socio-sanitario nella relazione
medico/infermiere e paziente/familiare.
Da alcuni studi è emerso che è più semplice assumere la posizione di trasmettitore che di ricevente, e che il
feedback è scarsamente usato.
Modelli di comunicazione tecnologici e umani:
1 to 1
1 to many
Many to many
Identità, ruolo e comunicazione
L’identità si configura attraverso una molteplicità di esperienze riconducibili ad una diversa pluralità di sé:
1) Sé materiale: aspetto fisico
2) Sé sociale e relazionale: ruoli
3) Sé spirituale: essere interiore, soggettivo
4) Io puro: ciò di cui abbiamo consapevolezza solo astratta, ipotetica
5) Sé economico: orientamento ai consumi
6) Sé autorealizzativo: orientamento al raggiungimento degli obiettivi prefissati
7) Sé relazionale: orientamento alla razionalità
Identità Ruolo
• motivazioi • conoscenze
• bisogni • obiettivi
• aspitazioni • competenze
• speranze • risultati
• sogni • prestazioni
• desideri • pratiche
Comunicazione
1) Comunicazione e spersonalizzazione del ruolo professionale
Distanza tra identità e ruolo che produce uno scarso orientamento al problem solving, decision
making, locus of control esterno
2) Comunicazione e personalizzazione del ruolo
I contenuti di ruolo sono fortemente connessi ai propri bisogni, grande motivazione, investimento
cognitivo ed emozionale (anche troppo autocentrato)
3) Comunicazione e professionalizzazione del ruolo
Equilibrio tra ruolo e identità, osservazioni critiche percepite come costruttive e utili, migliora uso
del feedback e dell’ascolto
La comunicazione e le relazioni tra operatore socio-sanitario, paziente e famiglia
E’ importante ricordare che:
1) La comunicazione non è informazione
2) La comunicazione non è solo trasmettere ma soprattutto ricevere e utilizzare i feedback
3) La comunicazione non è solo fattore di produzione, ma componente strategica dell’atto sanitario
(efficienza nell’allocazione + efficacia per obiettivi di solidarietà, cura, accoglienza, rispetto del
paziente)
Le équipe multidisciplinari in ambito sanitario devono osservare particolari accorgimenti nella
comunicazione con paziente e famiglia:
- Fornire spiegazioni chiare
- Accertarsi del successo della comprensione
- Discutere il piano di trattamento e provare le motivazioni dell’efficacia terapeutica
Elementi che incidono sulla qualità della comunicazione:
1) Oggettivi
2) Di personalità
3) Psicosociali
Cultura della dipendenza
Dipendenza biologica (nascita)
DIpendeza affettiva (processo educativo)
Dipendenza/controdipendenza amicale (rapporto tra pari)
Dipendenza/controdipendenza lavorativa e sociale (rapporti lavorativi e
sociali)
Cultura della controdipendenza •processo di emancipazione, individuazione di sé
Uscita dagli schemi •bambino oppositivo che si cofronta con i genitori
della dipendenza valutativi
Controdipedenza •situazioni edi disagio rispetto ai ruoli che percepiamo
verso ruoli vissuti dominanti
•rapporto tra atagonisti
come antagonisti
Cultura dell’interdipendenza Paziente o
Operatore familiare
sanitario come adulto
come adulto co-
costruzione
patto
diagnostico
terapeutico
Modelli di comportamento del paziente come sistemi di comunicazione e risposta allo stato
di malattia
La compliance è l’osservanza terapeutica, ossia la reazione del paziente ad una prescrizione del medico
1) Modello comunicazionale della regressione: comportamenti infantili e insicuri, reazione di
dipendenza
2) Modello comunicazionale della formazione reattiva, aggressiva e proiettiva: malattia come
aggressione violenta che provoca una ferita narcisistica all’ego. Vittima frustrazione
insoddisfazione giudizio di inadeguatezza sull’esterno
3) Modello comunicazionale della negazione e rimozione: negare e sottovalutare il peso della
condizione di malattia per controllare ansia e angoscia
Comunicazione e professionalità: il patto diagnostico e terapeutico
La relazione di aiuto medico-paziente si deve basare sull’ascolto ed il confronto. Accogliere ed ascoltare
professionalmente il vissuto dell’altro richiede un’adeguata integrità psichica.
Per una procedura di self-assessment e self-empowerment
Quando il paziente esprime il suo vissuto e disagio attraverso i meccanismi di difesa, è come se utilizzasse
delle maschere.
Anche l’operatore può usare delle maschere quando assume il ruolo del super tecnico che comunica co un
linguaggio molto specifico e difficile da comprendere per il paziente, ecc.
Ai fini di favorire nell’operatore socio-sanitario un efficace processo di consapevolezza di sé sui temi di
autovalutazione e di autoarricchimento professionale, è stato progettato un training di sviluppo
professionale, in 11 tappe, caratterizzato da u progress di lavoro.
1) Motivazioni
2) Punti di forza
3) Punti critici
4) Identificazione di almeno 3 obiettivi di miglioramento sul piano personale e professionale
5) Elaborazione di piani operativi di miglioramento
6) Identificazione di almeno 3 criticità che si prevede di incontrare
7) Elaborazione di piani operativi per le criticità
8) Previsione della ricaduta positiva sul piano determinata dalla realizzazione degli obiettivi
9) Previsione della ricaduta negativa sul piano determinata dalla mancata realizzazione
10) Verifica finale della ricaduta positiva determinata dalla realizzazione
11) Verifica finale della ricaduta negativa determinata dalla mancata realizzazione
Il processo di self assessment e self empowerment può partire dalla definizione degli obiettivi di
miglioramento e proseguire con la previsione delle criticità, o viceversa.
Comunicazione, équipe e organizzazione
Diverse definizioni di organizzazione:
1) Approccio funzionalistico-relazionale: collettività strutturata ed orientata al raggiungimento di fini
specifici;
2) Approccio psico-sociale: collettività governata da un imperativo superiore, cioè quello di
sopravvivere;
3) Approccio sistemico: sistema aperto caratterizzato da diversi sottosistemi che cooperano per la
realizzazione dell’obiettivo globale.
La teoria sistemica interpreta anche le relazioni e la comunicazione tra le persone:
Area cieca Area inesplorata
Area privata
Area condivisa
Dinamiche di relazione tra micro e macro relazioni (importanza dei feedback e della responsabilità
professionale) Io sistema
sociale
Io org.
sanitaria
Io altri
Io altro
(micro)
Io
Organizzazione e processi motivazionali del miglioramento professionale
Il processo motivazionale è rinforzato dall’integrazione di 3 aspetti:
1) Chiarezza e condivisione di obiettivi strategici dell’organizzazione
2) Partecipazione alla definizione, realizzazione e verifica dei risultati
3) Riconoscimento degli obiettivi come fattore di sviluppo professionale e di soddisfazione del cliente
interno ed esterno
Processo motivazionale come una scala sulla quale si può avanzare o regredire: 4 Sviluppo del
benessere del
paziente e della sua
3 Sviluppo famiglia
personale e
professionale dei
2 Proprio sviluppo colleghi
personale e
professionale
1 Condivisione degli
obiettivi strategici
dell'organizzazione
Nell’organizzazione sanitaria come negli altri tipi di organizzazione, coesistono aspetti formali ed informali,
rappresentati nell’iceberg di Leavit:
Aspetti tangibili
e formali
(turni, posizioni, procedure, dati,
informazioni)
Locus of control esterno
Aspetti intangibili e
informali
(motivazioni, comunicazioni, gruppo/équipe,
relazioni)
Locus of control interno, strategie di
coping adeguate
Rapporto tra rappresentazioni mentali e percezioni della dimensione organizzativa
La dimensione organizzativa può essere percepita attraverso:
- Una prospettiva rassicurante e protettiva (sicurezza, appartenenza, certezza, consuetudine,
stabilità, DIPENDENZA)
- Una prospettiva sfidante e minacciosa (precarietà, isolamento, insicurezza, incertezza, instabilità,
CONTRODIPENDENZA)
I contenuti propri della cultura organizzativa possono essere valutati a vari livelli, in ordine da una grado
maggiore di consapevolezza fino all’inconsapevolezza:
1) Artefatti (visibili, tangibili, non sempre decifrabili)
2) Valori (maschere, credenze, opinioni, atteggiamenti)
3) Assunti di base (prototipi dell’infanzia: fantasie, angosce, paure, proiezioni, esplorabili con
determinate metodologie)
Sul tema del CAMBIAMENTO, il ruolo del soggetto sottende a dei copioni che si distinguono per grado
crescente di proattività:
- La vittima
- L’esecutore
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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