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Problema della ricostruzione delle fonti relativo allo zoroastrismo

Ci sono degli inni che sono attribuiti a Zoroastro stesso, testi che confluiscono nella raccolta chiamata "Avesta", sistematizzata tra il I e il III secolo d.C. e poi fonti tarde fino al X secolo d.C. nelle quali non si sa quanto sia frutto di rielaborazioni tarde e quanto sia materiale originario.

La creazione dura 6mila anni, nei primi 3mila i due dei lottano tra loro, lo spirito malvagio viene ridotto al silenzio e si ha la creazione dell'uomo primordiale. Successivamente lo spirito malvagio riesce a risvegliarsi, uccide l'uomo primordiale da cui fa però in tempo a nascere una coppia di gemelli che darà vita alla prossima umanità. È presente il male nel mondo e si ha un periodo di mescolanza. Al termine di queste vicende si ha la fine dei tempi in cui si sviluppa l'idea di un salvatore che giungerà e annienterà totalmente lo spirito negativo, portando la pace.

la prosperità e rigenerazione in questo mondo; c'è poi il movimento dello zurbanismo, che afferma l'esistenza di un'entità padre dei due principi fondamentali, ma è una corrente che si insinua tardivamente nella religione zoroastriana.

C'è un forte dualismo anche di tipo etico al suo interno che accompagna quello cosmico, che prevede che l'uomo combatta il male e la menzogna (forte è il contrasto tra verità e menzogna) in tre modi: buone opere, buoni pensieri e buone parole, a chi combatte il male verrà data una ricompensa nell'aldilà.

Nel folklore della regione si trovano le leggende dell'aldilà, in un'opera di Ratz viene detto che alla morte, l'anima viene chiamata ad attraversare un ponte per arrivare nell'aldilà, un motivo diffuso tra le credenze post-mortem, se l'uomo a cui l'anima appartiene non si è comportato bene, il ponte si restringe sempre di

più impedendone il passaggio all'aldilà. Nei sistemi gnostici gli uomini sono opera del demiurgo, hanno però una scintilla divina che serve per svegliarsi e separarsi dal demiurgo, egli è responsabile della creazione ma non è coeterno con Dio, viene creato, ma entrambi concorrono alla creazione.

Maniteismo: origini molto complesse e dibattute, si basa su fonti di natura eterogenea, si sviluppa all'interno dell'impero persiano, quindi sicuramente attingendo alla cultura dualista, ma con tratti diversi, a partire dalla natura di tipo anticosmico.

Movimento gnostico: si diffonde a partire dal II secolo a.C. In ambiente mediterraneo, con caratteristiche particolari perché si diffonde principalmente nel mondo greco e romano, con la particolarità di essere molto originale e abbastanza sfuggente alla critica, nasce molto probabilmente in un contesto cristiano, per questo si parla di esso come eresia del mondo cristiano, perché nasce

in seno al cristianesimo, ma ben presto approda a tesi definitivamente anti-cristiane, uno studioso lo definisce "acuta ellenizzazione del cristianesimo". Questo per dire che sarebbe l'incontro tra il cristianesimo e il pensiero filosofico ellenistico, con esiti di segno opposto però al cristianesimo; l'origine del termine deriva dal greco gnosis = conoscenza. È una dottrina estremamente elitaria, solo alcune categorie privilegiate e in particolare di uomini possiedono la conoscenza, e essendone in possesso sono una categoria superiore, perché questa conoscenza fa sì che la parte divina che si trova al loro interno si risvegli e si metta in contatto con il divino. C'è quindi la tendenza alla divisione in categorie gerarchicamente divise, che si mette in contrasto con il cristianesimo che predica l'uguaglianza. Per lo gnosticismo ci sono gli uomini materiali (bestie e bruti), uomini psichici, dotati di anima, che venivano fatti.

corrispondere ai cristiani e gli uomini pneumatici o spirituali, che erano quelli della razza superiore, solo questi ultimi però potevano salvarsi; la consapevolezza che ci fosse una razza destinata a priori alla salvezza e quindi una razza di eletti, deriva dalla dottrina che c'è alla base, ovvero l'idea che esista una divinità superiore e perfetta, inconoscibile e che vive in un mondo perfetto chiamato pleroma (in greco pienezza) in seguito a un accidente che si è verificato agli inizi dei tempi, la perfezione di questo mondo superiore viene scossa e una serie di peripezie portano all'origine di questa realtà materiale e terrena nella quale sono calati gli uomini, una parte dei quali ha però in se una scintilla divina, che è l'unico legame che abbiamo con il mondo perfetto e che la gnosis deve risvegliare.

I sistemi gnostici sono diversi tra loro ma gli elementi principali sono:

Frattura tra mondo perfetto e mondo materiale,

idea del dovere risvegliare la scintilla interiore per riconquistare la condizione paradisiaca perduta, a un dio che non si può predicare con attributi umani si accosta un dio inferiore chiamato demiurgo, a cui spetta la creazione del mondo imperfetto nel quale gli esseri umani sono costretti, loro malgrado, a vivere. Lo gnosticismo presenta quindi una forte componente anticosmica, questo mondo è tenebra, carcere, da cui dobbiamo fuggire, frutto della creazione del demiurgo malvagio. Altra caratteristica dei sistemi gnostici, che è comune ad altri movimenti dualistici: i principi non sono coeterni, coesistenti, ma il demiurgo è derivato a causa di una serie di peripezie, detto incidente originario, è derivato dal primo, ma contribuisce significativamente a creare la realtà, per questo si può dire che è un movimento dualista, gli influssi platonici sono evidenti (corpo come carcere dell'anima ad esempio) quindi l'influsso dellala filosofia greca è forte, ma questo incontro tra essa e il cristianesimo viene estremamente radicalizzato. Gli studiosi sono concordi nell'affermare che la matrice gnostica sia cristiana, ma unita ad altri elementi esterni. All'inizio del XX secolo una serie di studiosi tedeschi sostenevano che lo gnosticismo avesse legami con i culti persiani. Questo per dire che la critica ha formulato tante teorie diverse, avanzando per tentativi. Altri hanno fatto leva su una matrice giudaica, ci sono infatti una serie di nomi di angeli che sono di origine chiaramente ebraica, anche se poi la posizione gnostica è fortemente antigiudaica, contro il dio del testamento. Questi studiosi hanno ipotizzato una sorta di critica verso l'ebraismo in seguito alla conquista giudaica da parte dell'impero romano. Il problema delle origini dello gnosticismo è tutt'ora dibattuto, che si può spiegare facendo riferimento alla natura parassitaria del movimento, perché.mescola insieme elementi molto diversi, attingendo di qua e di là, non può essere ridotto a un'unica matrice, le fonti sono molteplici e sicoagulano fra loro, creando un'entità molto complessa. L'altra grande tradizione dualista è quella del manicheismo: forse meno conosciuta di altre in quanto estinta, prende il nome da Mani, profeta e fondatore, egli nasce in una regione vicino a Babilonia, all'incirca nel 216 d.C. Il nome è di origine semitica, ma egli era di famiglia iranica di nobili origini, forse di origine partica, già nella figura di Mani, nella sua nascita e origine notiamo come si intersechino influenze miste, composite, la Mesopotamia faceva parte dell'impero persiano ed era un luogo molto vivace dal punto di vista culturale e religioso, c'erano sette gnostico-esoteriche, scuole filosofiche, interesse per l'astrologia, elementi di giudaismo, di cristianesimo e anche di zoroastrismo, al crocevia di queste.culture egli nasce. Di Mani abbiamo informazioni grazie a un testo che ci presenta la sua vicenda biografica, si sa che nacque all'interno di una comunità di battisti giudaico-cristiani, ovvero una setta che si richiamava a Giovanni il Battista, una setta in cui era forte l'insegnamento di un maestro di nome Elchasai, la comunità praticava forme di ascesi estremamente rigorosa, la purificazione che si otteneva tramite il cristianesimo doveva essere accompagnata da altre pratiche come la mortificazione corporale, l'astinenza da alcuni cibi. Da questo testo biografico sappiamo che Mani ebbe una prima rivelazione del suo ruolo di profeta e fondatore a 12 anni e la seconda a 24, sicuramente si nota la forte valenza simbolica del numero 12, ad opera di un gemello celeste in tutti e due i casi, in alcuni testi copti il gemello viene identificato come lo spirito santo, il paracrito. Mani ha modo di leggere testi sia canonici come testi dei vangeli e le lettere paoline.apocrifi comegli atti apocrifi ecc che erano diffuse tra le unità cristiane del luogo, in più conosce lo zoroastrismo, acui sembrano richiamarsi alcuni concetti fondamentali del suo pensiero, a 24 anni si separa dallacomunità in cui era cresciuto, inizia la sua attività profetica e viene poi ammesso alla corte delsovrano di Persia, uno dei primi sovrani sassanidi, lo ammette alla sua corte concedendogli libertà dimovimento, in modo che possa predicare il suo messaggio in tutta sicurezza, viaggiando in tutte leprovince dell'impero accompagnato da alcuni discepoli egli diffonde la sua dottrina.Il manicheismo ha la caratteristica come il cristianesimo e il buddhismo di avere carattere universale,sono religioni che devono espandersi, portare il proprio messaggio in tutto il mondo, proprio anche dialtri contesti è la figura del fondatore, di solito si situa come ultimo di una linea di profeti, Mani diconsidera l'ultimo e l'eletto deivari profeti che sono venuti, non nega l'esistenza di personaggi a lui precedenti, egli si considera l'ultimo dei profeti dopo Gesù, dopo Buddha, attingendo in egual misura a tradizioni occidentali e orientali. Una testimonianza significativa del fatto che il manicheismo abbia avuto molto successo è che Agostino in Africa fu uditore della setta manichea, nel senso che rimase nel gradino più basso, ma ne era attratto, quindi si deduce che esso abbia avuto un discreto successo, arriva fino all'Asia centrale e anche in Cina, abbiamo materiale manicheo scritto in cinese, nell'opera di Marco Polo c'è un testo in cui egli pensa di aver incontrato dei corregionali in Cina, ma molto verosimilmente si tratta di manichei, quindi ancora alla fine del XIII secolo evidentemente comunità manichee erano ancora attestate in Cina. Inizialmente la predicazione di Mani sembra essere appoggiata dai sovrani, ma sotto Baram I, uno dei successori di quello.e. La sua dottrina, conosciuta come manicheismo, viene perseguitata e soppressa. Mani muore in prigione nel 276 d.C. Nonostante la sua morte, il manicheismo sopravvive e si diffonde in diverse parti del mondo, influenzando anche altre religioni e filosofie.
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Publisher
A.A. 2021-2022
47 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/06 Storia delle religioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LauraFrosini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle religioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Tommasi Chiara Ombretta.