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- ARCHETIPI GEOMETRICO FORMALI DELLO SPAZIO

Elementi 3D: non come elementi geometrici ma come INVASI SPAZIALI (circoscritti da MARGINI): non

come qualcosa di astratto ma come qualcosa di concreto.

Archetipi tecnologico (o materiale) - formali

Considera la con cui la forma artistica passa da astratto a concreta (materiale). Questi sono il

tecnica

principio per ogni singola architettura che lascia libero colore, dimensioni, materia etc.

La tecnologia dello spazio di cui vogliamo trovare l’archetipo riguarda la scienza e la tecnica, in particolare

- la stabilità dell’involucro sottoposto a sforzi

- l’impiantistica che garantisce il comfort ambientale, legato comunque a un lavoro sull’involucro.

Tutto si ricollega all’involucro perché l’atmosfera dell’invaso contenuto è immateriale, quindi ci si concentra

sul margine. L’involucro di una singola unità di architettura è fatto da più elementi o fattori di circoscrizione

spaziale: pavimento, pareti, margini, soffitto.

Sul piano costruttivo, visuale, percettivo questi elementi sono molto diversi. Pavimento e soffitto sono rigidi e

chiusi, mentre le pareti sono quelle più diversificate per presenza di aperture etc.

Capanna e tenda sono per Adriano Carnoldi gli archetipi fondamentali.

- per continuità tra soffitto e pareti che permette la libera circolazione all’interno dell’invaso. Da

Capanna:

qui si origina un’architettura domestica monocentrica che si sviluppa attorno a uno o più assi di simmetria

secondo esigenze di rappresentanza. Es. Ville di Palladio

- per l’ostacolo dato dal sostegno e come si articola lo spazio attorno a questo. Da qui si origina

Tenda:

un’architettura domestica policentrica senza assi di simmetria, organizzata secondo esigenze funzionali

dello spazio. Es. architettura anglosassone che divide home da house. In realtà non è così immediato il

passaggio da archetipo tenda a architettura policentrica (è molto più articolata): a meno che non abbia dei

divisori interni (di qualsiasi natura) si tratta di un unico spazio completamente fruibile, le funzioni non

sono separate.

In generale un punto non può fare un’architettura, un elemento 3D nemmeno se non ospita l’uomo. Un

punto al massimo può essere fuoco verso cui converge la prospettiva visuale.

Tre sistemi: lineare, a lastra, a guscio

In architettura occorre almeno una linea, pensata come materiale, quindi 3D per definire uno spazio. Se la

delimitazione fosse fatta solo di telaio l’invaso sarebbe debolmente delimitato però si individua comunque un

interno fruibile, rafforzato man mano che si aggiungono tamponamenti chiusi. Una casa a schiera ad

esempio è individuabile come una linea. Più linee (col concorso di terra e cielo) formano un interno spazio

urbano. Una sola linea non può circoscrivere o individuare uno spazio ma solo creare una polarità. Nello

spazio la delimitazione deve essere sia verso l’orizzontale che il verticale (altrimenti è solo polarizzato): la

linea ha bisogno di piegarsi nella terza dimensione per questo.

2D.

Elemento in linea: 3D. Elemento in linea che si piega nella terza dimensione. Questi si

Elemento a lastra/lamellare:

combinano per creare un invaso urbano se già è interno fruibile, deve piegarsi in altre 2 direzioni.

ha in sé già le proprietà di interno fruibile, può essere di spessore spesso o sottile.

Elemento a guscio:

In architettura: linea, lastra, guscio sono i mezzi elementari, figurali e costruttivi, di

cioè le modalità materiali astratte con cui individuare una unità di spazio

circoscrizione spaziale,

circoscrivendola. I primi due articolati o combinati nella terza dimensione, il terzo anche da solo.

Dal punto di vista storico queste cellule elementari di spazio sono archetipi che hanno dato vita a molteplici

interpretazioni declinabili attorno ai 3 sistemi:

- capanna a pilastri o tempio: circoscrive lo spazio in modo lineare

- Capanna di terra o tomba: circoscrive lo spazio a lastra

- piramide o cupole o tenda: circoscrive lo spazio con un volume (guscio)

Percezione degli archetipi

Gli archetipi tecnologici formali vanno considerati come forme vuote da cui diverse declinazioni valide anche

per l’attualità. Infatti

- linea: strutture a gabbia dei grattacieli

- lastra: edifici in muratura a copertura piana o curva

- guscio: strutture piegate o curvate nelle 3 direzioni.

Quando il sistema strutturale non viene dichiarato:

!! l’obiettivo era quello di definire gli archetipi dell’architettura come forma materiale esteticamente

percepibile. Quindi la percezione può non sapere come quell’opera è stata realizzata sul piano tecnico. La

percezione coglie le parti divise da un margine all’interno di un insieme. Può non coincidere con le parti di

assemblaggio nella fase di costruzione. Oppure non sempre definiscono con la singola geometria sommata la

forma vera dell’insieme. Qui ci si basa solo sulla PERCEZIONE. La forma che si presenta è l’incarnazione

dell’archetipo.

Quando il sistema strutturale viene dichiarato:

Cosa succede quando la forma dichiara il sistema strutturale? In ogni architettura il riferimento all’archetipo

esatto va meditato. La difficoltà sta anche nel fatto che spesso si utilizzano più elementi fondamentali

combinati (es. lastra + portico). La forma pura si manifesta quando tutto l’involucro spaziale è definito da un

unico sistema fondamentale.

Che vantaggio c’è ad aver definito questi archetipi? Sta nel fatto che sono indeterminati e quindi lascia aperta

la possibilità di ripescare nella tradizione e alla riscoperta creativa.

Il rapporto spazio - oggetto

Per ora abbiamo trattato di

- invaso

- margini

Manca un elemento:

- gli oggetti che rendono abitabile uno spazio, gli oggetti che lo attrezzano sulla base delle necessità della

vita.

Tra questi 3 elementi si sono stabiliti diversi tipi di rapporti, in particolare 2:

1. Integrazione totale tra architettura e arredamento: l’involucro incorpora in sè i dispositivi e le

attrezzature utili alla vita: diventano fissi.

2. Separazione totale tra architettura e arredamento: tutto l’arredo è mobile.

Tra involucro e attrezzature sono possibili diversi rapporti, ma funzionano solo se pensati sulla base

dell’invaso e la sua fruibilità. La chiave è quindi interpretare variamente questo rapporto, non vedendo come

limite il dover basarsi sull’ergonomia del corpo di chi usa lo spazio rispetto a guardare l’ampio spazio in cui

gli arredi vanno collocati.

Significato di decorazione

1. Decorazione = trattamento materico formale dell’aspetto significante di un’opera. Ma così non si accetta

la dilatazione eventuale della decorazione ad essere forma propria di quell’architettura e neppure che la

decorazione può essere soltanto un’aggiunta di abbellimento a prodotto finito. La decorazione viene

trattata in questa definizione come caratteristica della forma che può esserci o no e che entra in gioco

per:

- concorrere ad un’identità del significante dell’opera

- soddisfare il bisogno di varietà del corpo dell’uomo

Ne parla Loos nel suo “Ornamento e delitto”. Questo discorso è legato alla “bellezza”.

2. Decorazione = nel linguaggio comune, è sinonimo di ornamento cioè qualcosa di aggiunto per una

maggior bellezza. Ma decorazione e ornamento non sono la stessa cosa.

ciò che conviene rispetto al suo scopo rappresentativo o per coerenza rispetto all’insieme o alle

Decor=

sue stesse finalità pratiche. Es. stile dorico usato nei templi che è significato di fortezza. Ha valenza

estetica, è relativa alla bellezza come dignità e appropriatezza della forma. Significa “decorato”.

ha valenza etica e socio-comportamentale. Significa “decoroso”.

Decus= non significa aggiungere qualcosa, ma la sua stessa natura materiale. Significa

Ornamento=

“ordinamento” dei suoi elementi costitutivi. E’ un attributo necessario non aggiuntivo, che dà

ordinamento, non naturale, ma che aumenta la bellezza. Però poi cambia la sua concezione.

L’evoluzione moderna delle arti applicate: il funzionalismo: tutto ciò che è aggiuntivo alla struttura viene

considerato superfluo.

Col design, si riconosce l’ornamento torna ad avere valore autonomo.

3. Decorazione = in epoca post moderna, corrisponde al concetto di uso degli ordini classici nel disegno di

facciate e di interni, in modo conveniente e appropriato rispetto al rango di chi abita e alla destinazione

funzionale dell’edificio. Si riferisce stavolta ad una destinazione, a un problema di opportunità civile e

sociale.

4. Decorazione = in generale, è una sottolineatura espressiva della forma che può realizzarsi sia tramite

aggiunte materiali sia attraverso particolari trattamenti delle sue caratteristiche figurali, topologiche,

materiche, luministiche, metriche, cromatiche.

A seguito dell’intervento decorativo, la forma si presenta nella semplice immediatezza della sue

convenzioni caratteristiche materiali, ma accresciuta con una ridondanza che può essere contraddittoria

o coerente.

Decorazione e valenze decorative

Che ruolo ha la decorazione nel segno architettonico? Bisogna guardare l’opera finale. In esso si distinguono

- opere al rustico (portanti e portate prive di rivestimento)

- opere finite (con finitura): qualsiasi opera di finitura è aggiuntiva rispetto al rustico, ma queste sono

indispensabili per la funzionalità dell’opera.

La decorazione riguarda i caratteri formali dell’architettura come opera finita. In realtà può direttamente

investire la struttura. Es. si possono trattare i casseri per il getto direttamente per ottenere un risultato estetico.

Quindi non è detto che le opere e gli interventi aggiuntivi rispetto alla grezza struttura siano a causa della

decorazione (= per sottolineare o ridondare la forma): possono avere direttamente delle motivazioni

funzionali.

Il movimento moderno si basava proprio su questo, si doveva valorizzare direttamente l’estetica del materiale

naturale o artificiale per quello che sono. E’ opposta ad ogni forma di decorazione e ornamento.

Ma è inevitabile di giocare con le valenze decorative intrinseche ai valori di superficie dei materiali. I

materiali non si trovano in natura ma richiedono una lavorazione (semplice taglio, levigatura o posa etc…). Si

tratta di non proprio decorazioni. La decorazione ha bisogno di un intervento

valenze decorative,

ulteriore, un giocarci sopra per avere particolari effetti formali. Utilizzata anche dai maestri del movimento

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
22 pagine
4 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Biasil94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche della progettazione architettonica contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Ottolini Gianni Gilberto.