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I A T

PRIMI NNI RENTA

Parallelamente al rinnovo tipologico dell'abitazione di massa, alcuni architetti concentrano la

propria attività nell'arredamento di piccole abitazioni ed ambienti espositivi. Emerge la figura

dell'architetto-arredatore, che progetta ambienti con uno studio accurato della luce, dei colori e

dei materiali, spesso innovativi, che garantiscono un alto grado di intimità e trasformabilità. Franz

Singer sottolinea la necessità di risparmiare tempo, spazio e denaro; gli interni che realizza sono

caratterizzati da spazi flessibili influenzati dall'insegnamento della Bauhaus. Opponendosi alla

pianta libera, Eileen Gray sostiene che l'interno debba soddisfare le esigenze umane con un certo

grado di intimità e di comfort. In Italia le Triennali divengono il luogo privilegiato del dibattito

sull'arredamento: le esperienze del Razionalismo europeo sono un importante riferimento

progettuale per gli architetti moderni. Alla VI Triennale del 1936, Franco Albini propone la

suddivisione dell'intero spazio con pareti attrezzate, seriali ed intercambiabili.

- Chareau, Maison de Verre, Parigi 1928

L'abitazione si articola su tre livelli inserendosi sotto il volume di un edificio

preesistente su una struttura in acciaio lasciata a vista. Chareau riesce a risolvere lo spazio in

modo innovativo definendo l'arredamento in ogni dettaglio. Nell'interno completamente aperto, il

soggiorno a doppia altezza è caratterizzato dalla libreria, dalla balconata con parapetto attrezzato

e dall'ampia facciata in vetro mattone. Il meccanismo ingegnoso della scala retrattile della camera

da letto si contrappone ai mobili tradizionali in legno.

- Asnago e Vender, Soggiorno alla V Triennale, Milano 1933

Nella mostra di ambienti moderni un arredamento di notevole raffinatezza e semplicità appare

influenzato dai caratteri dell'architettura novecentista. La credenza appoggiata alla parete è divisa

verticalmente in tre parti con decorazioni laccate nere; il tavolo rotondo laccato bianco è

circondato da sedie imbottite e rivestite con tessuto grigio mentre il divano dall'esile struttura in

legno è legato ad un'estremità ad un mobile laccato nero ed ha lo schienale ripartito in riquadri.

- Figini, Casa Figini, Milano 1933

La villa al Villaggio dei Giornalisti rielabora i 5 punti dell'architettura di

Le Corbusier con particolare attenzione alla relazione con il contesto naturale. I due piani abitabili

sovrastano un alto sottoportico aperto al sole che integra l'elemento verde dei terrazzi e dei patii

inclusi nel volume. La camera da letto, al secondo piano, ha due altezze: uno spogliatoio attrezzato

con armadio a muro e una toilette in struttura cromata ed illuminato da una finestra a nastro che

si scherma dallo spazio del letto di altezza maggiore attraverso una tenda. Un'ampia porta finestra

scorrevole si apre verso l'esterno, dove una vasca in marmo incassata nel pavimento, una

panchina ed un'amaca sospesa facilitano la vita privata in città.

- Gray, Casa Gray, Castellar (Francia) 1933

La casa di modeste dimensioni include al primo piano il soggiorno aperto a sud sulla

terrazza coperta, la sala da pranzo, due piccole camere da letto, un bagno e la cucina con ingresso

di servizio. Nella camera da letto i mobili fissi strutturano lo spazio: l'armadio estensibile in metallo

si pone come diaframma tra la zona riposo e la zona rialzata dello spogliatoio-toilette.

- Singer e Dicker, Casa per ospiti, Vienna 1933

Situata nel parco di villa Heriot e costruita su un volume preesistente, la

casa per ospiti include al primo piano due appartamenti entrambi

caratterizzati da un soggiorno trasformabile: da una pedana arredata con divani si estrae

elettricamente un letto matrimoniale con i relativi comodini. Di notte il letto occupa lo spazio

utilizzato come zona pranzo di giorno arredato con can tavolo e sedie in tubolare d'acciaio

cromato impilabili. I due appartamenti si prolungano sulla terrazza-solarium.

- Albini, Appartamento operaio alla VI Triennale, Milano 1936

Lo sfruttamento razionale dello sazio è il tema affrontato da Albini

nell'allestimento di un alloggio di 160 mq applicando i concetti di serialità e intercambiabilità degli

elementi di arredo, di trasformabilità modulare dello spazio e di esclusione di soluzioni o materiali

d'eccezione. Nell'unico ambiente, la variazione cromatica del pavimento e la disposizione dei

mobili definiscono la separazione tra zona giorno e zona notte. Il soggiorno, lo studio ed il pranzo

sono arredati con poltroncine in tubolare grigio e cuscini in gommapiuma. I tavoli sono ad

elementi componibili in acciaio verniciato bianco e ripiani in pero nero. Attraverso una parete

interamente vetrata, la loggia adibita a palestra è in continuità visiva con lo studio.

- Albini, Stanza per uomo alla VI Triennale, Milano 1936

La vita domestica di un uomo moderno è totalmente organizzata in un unico grande ambiente

multiuso di soli 30 mq che raccoglie le zone destinate al sonno, allo studio, al soggiorno, alla

ginnastica ed all'igiene. La superficie è sfruttata anche in verticale con la sovrapposizione del letto

allo spazio palestra; ad esso si accede dal piano praticabile dell'armadio. La zona riservata

all'igiene è trasparente mentre l'armadio per gli attrezzi sportivi si staglia sulla parete in pietra.

- Terragni, Villa per un floricultore, Rebbio 1936

La casa è un volume puro articolato su tre livelli che accolgono la natura nei solai

slittati. Dal portico con il piccolo studio si accede al primo piano, spazio di vita principale, dove il

soggiorno completamente vetrato su tre lati, con il pranzo schermato da una parete ricurva, si

affaccia sulla terrazza coperta collegata, tramite una scala a chiocciola esterna, col giardino

pensile. La cucina, le camere ed i bagni sono disimpegnati da un lungo corridoio che si collega con

il balcone longitudinale parallelo alla strada e distanziato da un taglio nella soletta, attraverso cui

salgono le alberature. Le tende dosano la luce che diventa l'elemento vitale della casa moderna.

1935 - 1945

La poetica dell'Organicismo si caratterizza per una netta opposizione allo Stile internazionale, di

cui critica il rigore geometrico, l'artificialità dei materiali e la prevalenza dell'estetica sulle esigenze

dei fruitori. Nelle sue forme continue, ciascun elemento nasce dal precedente ed alla base c'è uno

stretto rapporto con la natura. Le opere di Wright si caratterizzano per una accentuazione della

orizzontalità, l'unificazione delle coperture attorno al grande camino, l'uso di finestre continue e

gli ampi spazi. Lo spazio interno, di altezza contenuta, è unitario ed articolato dai movimenti del

soffitto e presenta arredi incassati nella struttura edilizia. L'uso di materiali naturali (mattoni a

vista, pietra a spacco, legno a grossi spessori) conferisce agli interni un carattere rude e selvaggio.

Questi temi di integrazione con la natura si caratterizzano diversamente nei paesi scandinavi,

sopratutto con l'opera di Aalto, in cui i materiali naturali sono usati in modo più astratto: i legni

sono più chiari e dagli spessori più esili ed i mattoni a vista sono spesso verniciati di bianco. La

forma continua si ritrova negli elementi d'arredo, dove è ottenuta con la reinvenzione e

produzione industriale delle tradizionali tecniche di curvatura del legno lamellare. In Italia gli

interni di Mollino uniscono al tema del movimento della natura delle suggestioni surrealiste.

- Wright, Casa Willey, Minneapolis (USA) 1934

Nell'abitazione si evidenzia l'idea di spazio aperto in cui gli elementi di arredo fisso e

mobili emergono isolati, prolungano o si integrano con le pareti interne. Il soggiorno,

cuore della casa, interamente apribile su una terrazza gradonata, è caratterizzato dal camino

scavato nella muratura. L'angolo pranzo ha un tavolo appoggiato al muro ed illuminato da una

finestra che segue l'inclinazione della copertura.

- Wright, Casa Kaufmann, Bear Run (USA) 1936

Ancorata alla roccia, la villa si protende a sbalzo sulla cascata; la sua forma organica

nasce dal perno verticale in pietra locale del camino, appoggiato su un macigno

naturale che affiora dal pavimento del soggiorno e si irradia verso l'esterno. I volumi ed i piani

balconati slittano l'uno sull'altro, restringendosi nelle camere ai piani superiori. Il vasto soggiorno

con il camino è caratterizzato dalle vetrate continue prive di telaio e da un andamento gradonato

del soffitto con le luci incassate, che lo strutturano come un guscio organico socchiuso alla luce.

- Mollino, Casa Miller, Torino 1938

Nel piccolo bilocale Mollino realizza uno spazio adibito a soggiorno e studio

in cui la parete finestrata, coperta da un doppio tendaggio in pesante stoffa

rossa, è animata da uno specchio a forma di Venere. Le pareti laterali dello spazio conversazione,

con divano letto e due poltroncine, e dello spazio di lavoro, con libreria e scrivania, sono rivestite a

mezz'altezza con opalina verde scuro. Il pavimento è in moquette rosa mentre il soffitto bianco è

segnato da un binario curvo su cui corre una lampada a più luci orientabili. Mensole di vetro

attrezzano l'ingresso ed il corridoio che è separato dalla camera da un armadio a specchi.

- Aalto, Villa Mairea, Noormarkku (Finlandia) 1939

La casa presenta volumi articolati per forma e materiali che distinguono il carattere degli

interni: basamento in ardesia nera del soggiorno e della biblioteca, muratura bianca

intonacata delle camere al primo piano, rivestimento ondulato in legno dell'atelier di

pittura. La biblioteca a lato dell'ingresso è divisa dal vasto soggiorno da scaffali in legno sfalsati a

ventaglio con fascia superiore in lamelle di legno curvato alternate a sottili lastre di vetro.

- Wright, Casa Winckler, Okemos (USA) 1939

Il progetto nasce dall'intento di costruire case economiche (Usonian house) rispettose

della natura e caratterizzate dall'utilizzo di materiali locali su una griglia modulare. La forma

appiattita è accentuata dalla copertura in cemento armato che copre lo spazio di parcheggio e si

protende coi frangisole verso il giardino. La pianta aperta è polarizzata dal camino del soggiorno,

spazio centrale a doppio affaccio con il tavolo fisso e lo spazio di lavoro della cucina. La continuità

visiva è sottolineata dalla ripetitività del modulo quadrato del pavimento e del soffitto.

- Mollino, Camera-Studio Caretta, Torino 1941

Nell'arredo non realizzato del piccolo locale, Mollino ridisegna l'involucro murario con

pannelli a telaio di legno e tamponamento in alluminio. Nella stanza si articolano due

gruppi funzionali: il letto, posto su una pedana attrezzata e schermabile da un tendaggio montato

su un binario curvilineo; e la scrivania, dal

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
21 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/16 Architettura degli interni e allestimento

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sgri90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Architettura degli interni e allestimento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Crippa Davide.