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Introduzione alla narrazione
STORIA: contenuto, concatenarsi di eventi, che cosa viene narrato
DISCORSO: espressione, mezzi per comunicare il racconto, come viene narrato.
NARRATIVITÀ: insieme di codici, procedure e operazioni che ci permettono di riconoscere il testo come racconto
FUNZIONE: rinvia all'azione necessaria allo sviluppo del racconto
2. FUNZIONI CARDINALI (o nuclei): momenti della narrazione che fanno procedere a tutti gli effetti il racconto
3. CATALISI: azioni che si agglomerano intorno a un nucleo senza modificarne la natura alternativa stato
INDIZIO: rinvia a uno serve ad arricchire il racconto
4. INDIZI PROPRIAMENTE DETTI: implicano un'attività di decifrazione
5. INDIZI INFORMANTI: elemento del racconto che dà un'informazione esplicita
DIEGESI: tutto ciò che appartiene alla storia raccontata
NARRATORE: istanza astratta che ci dà delle informazioni su dei personaggi, ambienti, situazioni e azioni
6. NARRATORE EXTRADIEGETICO: manifestazione verbale
dell'istanza narrante esterna al racconto. NARRATORE INTRADEIGETICO: personaggio della storia ad assumere il ruolo di narratore IL RACCONTO CINEMATOGRAFICO SPAZIO SPAZIO DELLA STORIA (o spazio diegetico): rappresentato attraverso una serie di immagini che invitano lo spettatore a dare un significato complessivo all'ambiente rappresentato. SPAZIO DEL RACCONTO: spazio che viene a formarsi sullo schermo attraverso il modo in cui il discorso articola lo spazio della storia RAPPORTI SPAZIALI: IDENTITÀ SPAZIALE (stesso qui): articola due segmenti dello spazio diegetico in sovrapposizione parziale fra un'immagine e l'altra ALTERITÀ DI CONTINGUITÀ (qui): i sue spazi sono adiacenti, congiunti tra loro, legati da un rapporto di comunicazione visiva immediata ALTERITÀ DI DISGIUNZIONE: distinzione fra spazi vicini e spazi lontani DISGIUNZIONE DI PROSSIMITÀ (là): fra due spazi non adiacenti è possibile una comunicazione visiva osonora nonamplificata12. DISGIUNZIONE DI DISTANZA (laggiù): due spazi privi di una possibilità di comunicazione visiva o sonora diretta
TEMPOTEMPO DELLA STORIA (o tempo diegetico): ogni evento può qualificarsi per il posto che occupa nella cronologia della storia,per la sua durata e per il numero di volte in cui eventualmente si ripete.
TEMPO DEL RACCONTO: tempo filmico (durata del film)
ORDINEORDINE DEL DISCORSO: dato concreto del film, ordine non cronologico delle scene
ORDINE DELLA STORIA: costruzione mentale dell'ordine cronologico della storia
ANALESSI: evocazione a posteriori di un evento passato (dimensione di sorpresa)
13. ANALESSI ESTERNA: l'episodio evocato inizia e finisce prima del momento in cui ha preso avvio il racconto
14. ANALESSI INTERNA: l'episodio avviene dopo l'inizio del racconto
15. ANALESSI MISTA: l'episodio ha inizio prima dell'inizio del racconto e termina dopo questo stesso inizio
PROLESSI: racconto in anticipo di un
evento futuro (anticipazione) 16. ANALESSI ESTERNA 17. ANALESSI INTERNA 18. ANALESSI MISTA FLASHBACK: rappresentazione di un evento passato tramite immagini (fa parte delle analessi) 19. FLASHBACK DIEGETICO: prendono vita dalle parole o dai pensieri di un personaggio che racconta o ricorda qualcosa avvenuto in passato 20. FLASHBACK NARRATIVO: propri dell'istanza narrante che, senza la mediazione di un personaggio, racconta un episodio passato in un tempo successivo FLASHFORWARD: rappresentazione di un evento futuro tramite immagini (fa parte delle prolessi) 21. FLASHFORWARD DIEGETICO (rari): personaggio che prevede il futuro 22. FLASHFORWARD NARRATIVO: l'istanza narrante racconta un evento futuro FABULA: ordine cronologico degli eventi propri della storia INTRECCIO: ordine degli eventi così come si danno nel racconto DURATA DURATA DELLA STORIA: durata supposta dell'insieme degli eventi DURATA DEL RACCONTO: durata effettiva del film 5 diversi rapporti temporali fra durata delletempo del racconto. Funzione narrativa/accelerazione temporale Storia e durata del racconto: 23. Pausa: a una certa durata determinata del tempo del racconto, non corrisponde nessuna durata diegetica (il film va avanti ma la storia no). Funzione descrittiva. Campo vuoto: immagine priva di elementi diegetici forti, senza azioni narrative. Fermo fotogramma: effetto di bloccaggio dell'immagine. Estensione: il tempo del racconto è superiore a quello della storia che tuttavia non è uguale a 0. Funzione descrittiva/simbolica. Slow motion: velocità rallentata delle immagini. Ripetitività di azioni: Scena: tempo del racconto uguale al tempo della storia. Funzione narrativa. Inquadratura: Scena: Piano: Sommario: il tempo del racconto è minore del tempo della storia. Sequenza ordinaria: attraversata da ellissi di minima incidenza. Sequenza a episodi: serie di rapide immagini mostrano aspetti parziali di un determinato processo temporale. Ellissi: a una durata determinata del tempo della storia non corrisponde nessuna durata del tempo del racconto. Funzione narrativa/accelerazione temporale.tempo del racconto. Eliminazione dei tempi morti, accentuare il ritmo della narrazione, celare un dettaglio per un effetto sorpresa. FREQUENZA Rapporto che si stabilisce fra il numero di volte che un determinato evento è evocato dal racconto e il numero di volte che si presume esso sia accaduto nella storia.- RACCONTO SINGOLATIVO: raccontare una sola volta quanto è avvenuto una sola volta/ raccontare volte quanto è avvenuto volte
- RACCONTO RIPETITIVO: raccontare volte quanto è accaduto una sola volta
- RACCONTO ITERATIVO: raccontare una volta quanto è successo volte
- FOCALIZZAZIONE ZERO: narrazione onnisciente in cui il narratore ne dice di più di quello che sanno i personaggi. Effetto suspense
- FOCALIZZAZIONE SPETTATORIALE: lo spettatore sa più del personaggio
- FOCALIZZAZIONE INTERNA: il personaggio sa più dello spettatore
FOCALIZZAZIONE INTERNA: il narratore assume il punto di vista di un personaggio dicendo solo quello che questo personaggio sa
FOCALIZZAZIONE ESTERNA: il narratore non fa conoscere i pensieri del personaggio e ne dice meno di quanto questo sappia. Effetto sorpresa.
OCULARIZZAZIONE: relazione che si instaura tra ciò che la macchina da presa (o l'istanza narrante) mostra e ciò che si presume il personaggio veda.
OCULARIZZAZIONE ZERO: vedo qualcosa direttamente, senza la mediazione di un personaggio. (Enunciazione mascherata: immagini ordinarie. Enunciazione marcata: autonomia dell'istanza narrante in rapporto al personaggio)
OCULARIZZAZIONE INTERNA PRIMARIA: singole immagini che recano in sé le tracce di qualcuno che guarda; deformazione ottica (es. sguardo di un personaggio ubriaco); un'immagine mostra un personaggio di spalle che guarda qualcosa che anch'io spettatore posso vedere
SECONDARIA: alternanza di due immagini che mi mostrano l'una il personaggio che guarda, l'altra ciò che è guardato
IL RACCONTO SERIALE (SERIE TV)
La dimensione seriale garantisce il dispiegarsi delle storie lungo molteplici episodi e stagioni, crea mondi e universi narrativi popolati, genera un'attenzione costante e ripetuta e un legamento anche affettivo con i personaggi che si vedono crescere.
Genera forme di rispecchiamento tra lo spettatore e i personaggi, di connessione e mescolamento tra realtà e finzione, di disconnessione tra la narrazione e il mondo sociale, politico, culturale (specchio di una realtà).
Showrunner: responsabile che controlla l'intero processo di produzione di un telefilm, ne segue gli sviluppi, supervisionando gli aspetti creativi, organizzativi e industriali.
Web series: storie a episodi concepite per la rete
Spin off
I PERSONAGGI E LO SPAZIO
CARATTERISTICHE:
- Fidelizzazione del pubblico
- Ritrovamento di
la stagione o a tutta la serie (BB)
TRAMA VERTICALE: narrazione episodica; la vicenda inizia a termina con l'episodio in onda (Black Mirror)
Una serie può essere sia a trama orizzontale sia a trama verticale (con la prevalenza di una delle due)
Cliffhanger: climax che, interrotto dalla fine della puntata, lascia in sospeso la narrazione
In progress: la serie è perennemente mutevole
Binge watching: fenomeno che spinge a guardare una serie tv tutta insieme
TEMPO vs TEMPO DELLO SCHERMO: tempo della fruizione del prodotto e le sue modalità (blinge watching slow watching)
Fandom: interesse per un comune oggetto da parte di una collettività di soggetti.
L'INQUADRATURA
INQUADRATURA: unità base del discorso filmico; rappresentazione in continuità di un certo spazio per un certo tempo. È costituita spazialmente dalla porzione di realtà rappresentata da un certo punto di vista e delimitata da una cornice ideale costituita dai quattro
Bordi dell'inquadratura: sono i limiti visibili dell'immagine filmica, che delimitano lo spazio in cui si svolge l'azione. Durata: è il periodo di tempo compreso tra l'inizio e la fine dell'inquadratura. Punto di vista: è il punto di vista da cui viene ripresa l'immagine, che può influenzare la percezione dello spettatore. Immagine filmica: è un'immagine bidimensionale che rappresenta gli oggetti su una superficie piana, creando l'illusione di profondità simile alla percezione visiva nella realtà. Prospettiva: è l'arte di rappresentare gli oggetti su una superficie piana in modo che la rappresentazione sia simile alla percezione visiva, creando l'illusione di profondità. Inquadratura: è il risultato delle scelte relative a due livelli: il livello profilmico, che riguarda tutto ciò che sta davanti alla macchina da presa, e il livello filmico, che riguarda il linguaggio del cinema e i modi in cui vengono rappresentati gli elementi profilmici. Piano fisso: è un tipo di inquadratura in cui non c'è alcun movimento della macchina da presa. Primo piano: è la distanza tra la macchina da presa e il soggetto ripreso, che può influenzare l'attenzione dello spettatore. Piano sequenza: è un criterio di ordine narrativo che implica l'uso di un'unica inquadratura per tutta la sequenza, senza tagli o montaggio. Montaggio: è l'operazione di unire diverse inquadrature per creare una sequenza continua e coerente.