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Estratto del documento

Como e del lago. In particolare la facciata

principale che dà su Via Giuseppe Sinigallia si

affaccia sullo stadio Sinigallia, il Monumento ai

caduti (sempre di Terragni) il tempio Voltiano (di

F. Frigerio) e i giardini limitrofi.

Lo stesso appartamento è sede dell'associazione

"Amici del Novocomum". che si è preoccupata di

redarre un libro in cui si raccolgono tutte le tavole

create dallo Studio Terragni e le foto d'epoca

della costruzione. La stessa sede è stata

responsabile del ritrovamento nel deposito della terrazza del modellino in scala 1:50 creato da Terragni del

Novocomum. Facciata verso lo stadio e

il Lago (via Sinigallia)

Rapporto con l'adiacente edificio di Caranchini Particolare dell'angolo smussato

dell'edificio di Caranchini

Ingresso principale del Novocomum Vista del Novocomum dal parco Vista dalla terrazza

La foto mostra l'attacco della due facciata laterali all'edificio di Caranchini, realizzato con due arretramenti,

dunque con due fasce verticali scure che staccano dagli edifici.

Vista dall'interno verso l'ingresso principale all'edificio

Scale per l'accesso agli appartamenti disposti centralmente Particolare del parapetto

della scala interna

Giudizi sommari:

L'impianto distributivo posto agli angoli dell'edificio e l'impiego di cavedi e pozzi di luce è un impostazione

usuale di fine '800 e inizio secolo. Non è quindi questo che rende il Novocomum un edificio all'avanguardia

per l'epoca.

L'edificio da un'idea di maggior trasparenza rispetto alla costruzione accanto realizzata precedentemente

dall'architetto Caranchini.

Rispetto alle architetture progettate nello stesso periodo il Novocomum presenta appartamenti molto più

luminosi e aperti verso il lago (nonostante oggi siano stati aperti ulteriormente).

L'ultimo piano che riprende la forma integrale dell'edificio e che quindi negli angoli non è smussato come

quelli sottostanti sembra protendersi verso l'esterno e in particolare verso il lago. Il lago ha avuto quindi un

ruolo determinante nella progettazione dell'edificio, infatti i saloni con le ampie vetrate semicircolari che

permettono di godere della splendida vista sulla città antica e sul lago sono frutto di questa relazione tra

natura ed edificio. E' questo tipo di approccio alla progettazione adottato da Terragni che ha reso questo

edificio moderno e innovativo che lo ha portato ad essere il primo esempio di architettura razionalista in

Italia.

2) DESTINAZIONE:

Committente dell'opera è Ezio Peduzzi, amministratore delegato della società immobiliare novocomum di

Olgiate, che incarica Giuseppe Terragni di costruire un edificio adibito interamente ad abitazioni a fianco di

quello già edificato dall'architetto Caranchini.

Oggi l'edificio non ha modificato il suo uso ed è ancora interamente adibito ad abitazione.

In particolare il Novocomum si sviluppa su cinque piani, con otto alloggi per piano, per un totale di

duecento locali.

3) MATERIALI DI PROGETTO:

i modelli:

Del Novocomum esistono due

modelli in legno, legati a fasi

diverse del progetto. Il primo, in

scala 1:100 è dipinto di bianco e

riduce l'edificio a gioco puro di

volumi; corrisponde al progetto

del 1928 e propone, nel fronte

verso Est, la bella soluzione con

finestre divise da colonne

cilindriche, poi abbandonata.

Nel modello, i setti vetrati di

divisione formano con le solette

dei balconi una trama

ortogonale, sovrapposta al piano

di facciata.

Il secondo modello, in scala 1:50,

è dipinto con colori prossimi a

quelli dell'edificio realizzato,

anticipandone le intenzioni e la

logica.

Terragni, conscio delle difficoltà che avrebbe incontrato una proposta rivoluzionaria, almeno per i tempi,

decise di presentare alla commissione di Ornato, proposta al giudizio tecnico-estetico delle nuove

costruzioni, un progetto "mimetizzato", con facciata neoclassica, che ottenne il parere favorevole della

stessa commissione.

4) ANALISI DELLA FORMA:

L'impianto complessivo è relativamente semplice. Infatti

l'edificio nasce dall'accostamento di cinque

parallelepipedi: al corpo maggiore disposto parallelamente

al lago se ne aggiungono due che lo collegano

lateralmente all'edificio di Caranchini; due corpi minori

sono aggiunti nella corte. Gli angoli del corpo verso il lago

sono svuotati, sottraendo due porzioni di volume, ma

lasciando integro l' ultimo piano, in modo che esso

ristabilisca la sagome dell'edificio: essi sono bloccati in alto

dall'ultimo piano e immorsati in basso dal corpo

avvolgente del primo piano e dal balcone del secondo. Il

primo piano è trattato in modo diverso dagli altri,

costituisce infatti una fascia sporgente continua che si

collega alle facciate laterali con due raccordi curvilinei.

L'attacco delle due facciate laterali all'edificio di Caranchini

è realizzato con due arretramenti, dunque con due fasce

verticali scure che staccano dagli edifici. Corte interna con accesso agli appartamenti situati sui lati,

la cui forma richiama il cilindro esterno

Particolare del balcone dell'ultimo piano con i divisori verticali

che si contrappongono al solaio orizzontale del balcone

Le scale sono trattate come

"corpi" diversi

incastrati nel volume edilizio,

sporgenti sul

tetto e individuati all'esterno da

vetrate verticali continue.

Le vetrate delle due scale laterali

sono curve e sporgono nelle corti

come porzioni di cilindro, quasi a

richiamare verso corte i cilindri

esterni. Le solette dei balconi

costituiscono una struttura

sovrapposta alle facciate. Verso

corte, seguono in modo continuo

l'andamento dei vari fronti ortogonali, interrompendosi solo in corrispondenza delle vetrate delle scale. La

logica compositiva del Novocomum non è in se anomala: riprende schemi consueti che semmai accentua

ed esaspera. Gli stessi cilindri angolari costituiscono una soluzione relativamente corrente nell'edilizia

eclettica, che lo stesso Caranchini adotta nel suo edificio e Terragni in certo senso ripete; ma l'operazione

diversa che Terragni compie è quella di distinguerli e staccarli radicalmente dalla massa muraria, dando

loro una qualità materica altra e facendone dei corpi diafani e trasparenti. Così anche le tecniche di

sovrapposizione e incastro sono relativamente normali, ma accentuati con le differenze di materia e di

colore. Il Novocomum ha un fronte verso il lago di quasi 65 metri.

4.1) LA TIPOLOGIA DELL'EDIFICIO: Lo schema

dell'edificio è quello più comune cui si è soliti

ricorrere per ottenere una cubatura elevata ed è

tipico dell'edilizia intensiva. La presenza dei due

corpi interni determina un impianto a pettine la

cui principale difficoltà è costituita dalle aree buie

che si creano all'incontro tra i corpi di fabbrica. La

soluzione di cui Terragni si vale è tradizionale e

conforme alle regole manualistiche dell'edilizia

dell'ottocento e di inizio secolo, e consiste nel

porre le scale nelle zone d'angolo, e

nell'introdurre dei cavedi o pozzi di luce per aerare Scala principale che dà accesso agli appartamenti centrali

i servizi ed altri locali. L'ingresso è unico, da Viale

Sinigaglia e sull'asse della facciata, con una gradinata interna che porta subito al livello del piano rialzato e

all'atrio e con la portineria posta lateralmente. Le scale sono tre, collocate verso corte e legate ciascuna ad

un ascensore, Quella principale è in asse con l'ingresso e sul fondo dell'atrio, con tre rampe disposte a C.

Conclude, con il suo avvitarsi verso l'alto, la sequenza degli episodi che connotano l'ingresso, con la

gradinata, i serramenti di ferro e vetro, la vetrata della portineria, l'atrio. Le altre due scale stanno negli

angoli interni della corte e sono a due rampe disposte a V. Le si raggiunge dall'atrio attraverso due corridoi

vetrati posti verso corte.

Le scale, leggibili nel loro sviluppo verticale attraverso

le trombe, sono risolte con leggerezza e con grande

fluidità di linee e superfici. Il piano rialzato è a uffici e

due appartamenti, gli altri residenziali con otto alloggi

per piano, quattro distribuiti dalla scala centrale e due

da ciascuna delle scale laterali. I cavedi sono 4 .

Sulla copertura, una pensilina raccorda i volumi delle

scale e degli impianti sporgenti dalla terrazza e li

riporta ad unità. Vista del vano scale che dà accesso agli appartamenti laterali

4.2) L'EDIFICIO E IL SUO RAPPORTO CON L'INTORNO:

Il Novocomum è stato per lungo periodo

centro di dibattiti e di idee, e tutti i critici si

sono incentrati sul rapporto tra edificio e

paesaggio naturale.

Pagano, Ponti, Bardi, Figini, hanno tutti voluto

descrivere, anche se in modi diversi, il

rapporto tra il Novocomum e la grandiosità di

uno scenario naturale, vedendo come

peculiarità dell'edificio quel suo vivere

immerso in un paesaggio. Tutto ciò è senz'altro

vero, tuttavia essi hanno scordato che quel

rapporto sussiste solo in quanto mediato da

una concreta parte urbana, e che questa ha caratteri Vista da uno degli appartamenti al quarto piano

affatto singolari, ed è stata costruita in un lasso di

tempo breve; e che oltre le sue interne differenze, oltre il suo stesso essere costituita da edifici sparsi, essa

rivela ancor oggi una sostanziale unità, un'idea sottintesa. Non tanto o non solo di carattere stilistico è tale

unità, ma legata a un'interpretazione del rapporto con il lago.

Il lago ha suscitato un'intensa suggestione, determinando o rinnovando motivi o temi che avevano radici

nella storia. Non è solo un incidente topografico, dunque, il fatto che il Novocomum sorga in parte al lago,

ma un evento che ne ha forse determinato certi caratteri e certe scelte.

Il Novocomum risulta saldato all'edificio retrostante dell'architetto Caranchini, costruito pochi anni prima.

L'edificio di Caranchini è discosto dall'acqua, collocato rispetto ad essa in seconda o terza posizione; ma

bassi e anomali sono gli edifici interposti: in primo luogo l'anello grande e bianco dello stadio, con le

gradinate e la tribuna; e poi una serie, destinata ad arricchirsi negli anni successivi, di strutture tecniche, di

attrezzature sportive e di edifici minori dal volume concluso, a stecca, a palazzina o a padiglione.

Oggi il Novocomum appare come elemento ancora riconoscibile, nettamente individuato, assimilato dallo

sviluppo urbano. Nel periodo tra il '25 e il '35 esso aveva configurato un paesaggio nuovo e artificiale, quasi

un

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
22 pagine
5 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/14 Composizione architettonica e urbana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher barber-polimi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche della progettazione architettonica contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Ottolini Gianni Gilberto.