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Adella: probabile 1815 (lettera a Luigi) e 1820 (arresto)
Importante perché è l'ultima prima dell'arresto e conversione, e perché c'è Dante, considerato vate comediografo poeta e cittadino. Ambientazione Medioevo di cartapesta, tema d'amore a causa di famiglie appartenenti a fazioni diverse, guerra tra padri e figli. Siamo a Lucca nel castello di Pontenero di Ugo ghibellino, sposato con Adella, figlia di Gualberto capo dei guelfi caduto in disgrazia e impazzito dopo la distruzione di Lucca da parte dei ghibellini di Ugo che lui odia. Dante viene arrestato dai soldati di Ugo perché scambiato per guelfo ma dice di essere ghibellino e viene rilasciato (Dante era guelfo bianco ma qui Pellico usa una frase del 1817 di Foscolo per indicare che Dante faceva parte di una fazione più a sinistra). Gualberto pazzo entra nel castello con il nipote Leonello 1 momento (era promesso sposo di sua cugina Adella) di pazzia di G. che immagina i tempi.
passati in cui lucca era sana, la moglie e ifigli vivi e la sua famiglia e quella di ugo erano amiche. Quando G. è pazzo e havisioni è più docile e tutti lo pensano lucido, invece quando è lucido e torna a2 momento di pazzia di G.infuriarsi contro i guelfi lo credono pazzo.
immagina il momento dell’incendio di lucca, lui guarda con Adella e le chiede dinon lasciarlo da solo in punto di morte ma lei non risponde perché è unfantasma, poi parla di Leonello dicendo che da un lato lo aiuta e non lo giudicapazzo e dall’altro lato rafforza il suo odio per i ghibellini.
Leonello rapisce la sua amata Adella e tutti sono sconvolti ma nessuno faniente per fermarlo.
3 momento di pazzia di G. è uscito dal castello e vuole suicidarsi per un dirupoma Dante lo tira indietro e lo porta al castello. G. dice a D. che in quelmomento insieme a lui c’erano anche i suoi figli e sua moglie morta che lohanno fermato, am lui fantastica di andare
con loro perché non sopporta più divivere in una vita senza pace. La tragedia ha un finale scontato: Leonello e Adella vengono riportati nel castello e Dante convince Ugo a perdonare Leonello per il rapimento della moglie e lui lo fa, tutti ne sono sconvolti. Qui Pellico inserisce ancora una volta il tema della riconciliazione, dell'unità e non è un caso che a dirlo sia stato Dante, perché in quanto simbolo della poesia rappresenta il fatto che poesia per Pellico adesso è chiamata a nuovi doveri nei confronti della patria. <pronuncianole ultime parole, iginia scoppia in una risata e ha il 1 momento di pazzia: vede ilpadre come un cadavere putrefatto di un re, con la corona sanguinante e checerca di strapparsi invano il mantello perché costretto a condannare la figlia.conflitto tra amore e dovereEvrardo è davanti a un , perché se lascia stareIginia sarà un traditore politico ma se la condanna sarà un padre abominevole.Quando decide di firmare la condanna a morte, Iginia e roberta sono in carcere,e r. muore sul colpo di crepacuore, iginia la invidia perché almeno non devesalire al patibolo. Viene condotta al ceppo da un corteo e consola le ancelle perla sua morte, crede di fare un sacrificio per la pace della sua città, perdona ilpadre. Muore, entra Giulio con i guelfi ma è troppo tardi per salvarla, uccideEvrardo e con la violenza si prende la città di Asti.
>>>VOLUME “TRE NUOVE TRAGEDIE ”:1872, sono tragedie eterogenee che
Pellico unisce per il valore pedagogico che "Leoniero da Dertona" gli attribuisce nella dedica che fa ai suoi genitori. "Gismonda da Mendrisio" composta a mente durante il carcere, l'unica "Erodiade" rappresentata a Torino con la Marchionni e composta a ridosso dell'uscita del volume. Le prime due hanno come sfondo medievale le lotte dei comuni lombardi uniti per la prima volta (Lega lombarda) contro l'invasore Federico 1 Barbarossa durante la battaglia di Legnano, tema risorgimentale dell'unione dei popoli contro lo straniero. LEONIERO DA DERTONA: ha solo valore simbolico e politico, è la tragedia più fiacca. I personaggi non hanno valore autonomo ha sono allusioni e riferimenti a vicende politiche, non molti personaggi seguono il modello alfieriano e inserisce ai quali però non riesce necessità deia dare profondità e spessore. Pellico qui insiste molto sulla giovani di camminare sulle orme degli eroi, diIspirarsi alle loro gestapatriottiche. Il compito della poesia è quello di educare l'uomo, havalore patriottico e pedagogico per i posteri. A quel tempo la Lombardiaera la zona compresa tra Piemonte e Romagna, siamo a Dertona, durante lecontese tra lombardi e Federico Barbarossa. Leoniero torna dal servizio militarema trova la città distrutta dalle contese. Suo figlio Enzo è diventatao consolegrazie all'appoggio di Federico Barbarossa (scandalo per Leoniero patriota) e hadato la sorella Eloisa in sposa a Arrigo, tributo della città e figlio di Auberto,nemico storico di Leoniero. Per avere pieni poteri, Enzo arresta Arrigo percostringerlo a dimettersi ma lui rifiuta, Eloisa è innamorata di lui e chiede aLeoniero di intercedere con Enzo affinché rilasci suo marito, ma lui rispondetema delche l'amore per la sua patria è più forte dell'amore per i figli (conflitto amore-dovere ). Poi i due padri, Leoniero e
Auberto fanno pace e c'è un dialogo tra leoniero e enzo, il quale dice di essersi alleato con barbarossaper poter unire l'Italia (leo lo chiama error sublime) e che non si pente, quindi Leo lo maledice e maledice sé stesso per non averlo ucciso da bambino. Enzo condanna a morte Arrigo, al suono delle campane comincia una sommossa con a capo Leo e Auberto e Enzo viene ucciso dal padre, il quale morirà anche lui edirà a Eloisa e Arrigo che benedice la loro unione e i loro figli purché siano fedeli alla patria.
GISMONDA DA MENDRISIO: l'unica delle 3 ad essere rappresentata con la Marchionni nel 1833 a Torino, solo 4 volte prima di essere censurata dall'impero austriaco. Lo scenario storico è quello dell'unione dei comuni lombardi contro l'invasore Federico Barbarossama al contrario della prima, qui i personaggi non sono simboli ma autentici e con un proprio spessore psicologico. Siamo nel 1162, anni prima della
Battaglia di Legnano contro Barbarossa del 1176 (sappiamo la data perché Pellico evoca la distruzione di Milano da parte di Barbarossa con l'aiuto di altri italiani, e lo denuncia come sbagliato). Il Conte di Mendrisio è un ghibellino e ha due figli, Ariberto e Ermano, il quale ancora in convalescenza una volta saputo della distruzione di Milano vuole andarci per aiutare i Barbarossa, in quanto era nemico dei milanesi. Il suo odio è alimentato dalla moglie Gismonda, unica superstite della sua famiglia morta nella distruzione di Lodi per mano dei milanesi, è un personaggio triste, solo e anche se all'inizio vuole vendetta, poi cambierà idea e sarà da monito per il pubblico. Ariberto invece è guelfo e sta nella fazione opposta al padre, il quale gli dice di scansare il fratello se lo vede. Pellico dice "non fatevi la guerra tra fratelli".