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RECITASSE UN COPIONE, BRILLANTE O TRAGICO A SECONDA DELLE
CIRCOSTANZE. Quell'autobiografismo che caratterizza la sua produzione
musicale a partire dalla Symphonie Fantastique: l'io agente in questa
sinfonia adombra l'autore stesso e il tema musicale che ricorre ( che egli
definisce “idea fissa”) è il pensiero musicale che nella mente del
protagonista si associa sempre all'immagine della donna amata. Il fatto
stesso di essere una sinfonia a programma porta alla luce un atteggiamento
che il compositore francese condivideva con numerosi musicisti romantici: il
desiderio di abolire la distinzione tra generi musicali e tra le arti stesse.
2. Musica fra teatro e concerto. Romeo et Juliette è una sinfonia
drammatica che non è descrizione di avvenimenti ma libera riproposizione in
musica degli echi emozionali suscitati da tale opera sul compositore. La
trilogia sacra “L'enfance du Christ” rientra più agevolmente nel genere
musicale dell'oratorio.
3. Tra le vere opere liriche di Berlioz, il Benvenuto Cellini
4. Difficoltà in patria e successi all'estero. Dopo il viaggio in Italia, per il
resto della sua vita Berlioz si divise tra Parigi e le numerose tournées
all'estero. Nella sua patria dovette lottare duramente contro l'indifferenza
del pubblico e l'ostilità delle istituzioni. All'estero invece i successi
ottenuti furono assai più lusinghieri. La rarità delle esecuzioni di musiche
berlioziane dipendeva anche da alcuni atteggiamenti del loro autore:
l'esigenza di dirigere sempre di persona nonché la sua concezione della
musica quasi come un evento rituale. Non da ultimo il suo stesso carattere,
impetuoso, incline agli eccessi emotivi. Per di più si era creato una folta
schiera di nemici con la sua attività di critico musicale.
5. Attivismo culturale. Anch'egli era animato da quell'attivismo culturale
che aveva contagiato un po' tutti i compositori romantici: direttore d'orchestra,
diffusore della nuova musica e di quella antica, direttore artistico, critico
musicale e scrittore. Gli mancò solo il virtuosismo strumentale e la fondazione
di una lega artistica.
Franz LISZT o LA MUSICA LETTERARIZZATA
1. Chi raccolse per primo il messaggio di Berlioz fu Franz Liszt, un
compositore cosmopolita. A soli 11-12 anni Liszt iniziò una carriera
concertistica professionale ad alto livello che lo condusse ben presto a
primeggiare a Londra.
2. Esperienze parigine: Fantastique e Paganini. Fu a Parigi che avvenne
la sua piena maturazione compositiva. Egli scriveva pezzi di bravura per il
proprio strumenti, ma fra il 1830 e il 1831 attraversò 2 esperienze musicali
significative. La prima fu l'ascolto della Symphonie fantastique di Berlioz
→ gli rese evidente l'importanza di inserire elementi extramusicali nella
musica sinfonica. La seconda esperienza fu l'aver sentito suonare Paganini
a Parigi nel 1831. L'influenza di colui che all'epoca era il più famoso
concertista del mondo gli fornì anche la soluzione di un grande problema
compositivo.
3. Virtuosismo + materiale sperimentale. Liszt sentiva l'esigenza di
realizzare in musica quella rivoluzione romantica che Hugo aveva avviato in
letteratura attraverso l'uso di un materiale musicale totalmente nuovo,
rivoluzionario, sperimentale: ciò ad esempio poteva consistere nel basarsi
su un intervallo come il tritono. Così Liszt superò la barriera del dualismo
stilistico, traghettando lo stile parlante dei virtuosi verso la sua
integrazione all'interno di una forma logica, chiusa e compiuta in ogni
sua parte.
4. Fondere letteratura e musica. Il messaggio poetico che Liszt voleva
proporre era: si possono raggiungere le massime vette dell'arte proprio
attraverso la fusione della musica strumentale con la poesia. Ma ciò può
avvenire solo fondendo l'ispirazione letteraria con la musica strumentale
pura esprimendo in musica quelle azioni interiori che sono oggetto
dell'espressione poetica stessa per creare quasi un “doppio” sonoro della
poesia. Le composizioni lisztiane di quegli anni riportano titoli chiaramente
evocatori di echi letterari o pittorici: Armonie poetiche e religiose, Anni di
pellegrinaggio ( in cui il virtuoso itinerante e il viaggiatore romantico si
trasfigurano spesso in un pellegrino ai luoghi santi della poesia e della
pittura ), Sposalizio, Il pensieroso, la Fantasia quasi sonata Après une
lecture du Dante. In questa composizione sono coagulate tutte le principali
caratteristiche della musica di Liszt di questo periodo: ispirazione letteraria,
uso di materiale musicale sperimentale quale il tritono e il cromatismo,
unione tra la libertà quasi improvvisata della fantasia e il rigore
costruttivo della sonata, la ciclica riproposizione di uno stesso tema,
continuamente trasformato ma sempre chiaramente riconoscibile.
5. Weimar e il poema sinfonico. Quando assunse il posto di maestro di
cappella presso la corte granducale di Weimar, avviò la grande stagione del
poema sinfonico e formò un cenacolo di allievi, incrementando anche la sua
produzione come critico.
Il termine poema sinfonico congiunge in se stesso i due poli da cui trae
origine questo genere musicale: la poesia e la musica sinfonica. Si tratta di
una composizione sinfonica costituita da un unico movimento,
corredato di un programma scritto che ne illustra il contenuto poetico.
6. La sonata ciclica. Nel 1852-53 Liszt si cimentò con una delle sue poche
Sonata in si min. Per
composizioni veramente assolute: la sua unica
pianoforte → una vera e propria sonata ciclica: in un unico movimento
sono compressi tutti i movimenti di un'intera sonata tradizionale, con i relativi
cambi di andamento.
7. Roma e ultime composizioni. A Roma si accentuò il sempre vivo
interesse di Liszt per la spiritualità religiosa, che lo condusse a comporre una
gran quantità di musica sacra. Nel 1865 egli prese gli ordini minori e negli
anni '80 l'anziano compositore rivelò una straordinaria capacità di
superamento dei suoi stessi confini, producendo pagine sconvolgenti
per la loro modernità. La scrittura del tardo Liszt si mostra più asciutta e
rigorosa , esplorando luoghi armonici in cui la tonalità tradizionale è solo un
pallido ricordo: egli non usa abbondantemente solo tritoni e settime diminuite,
ma addirittura la scala per toni interi,nella quale l'assenza dei semitoni
distrugge alla radice quelle tensioni interne che costruiscono il
discorso armonico classico.
Richard WAGNER e il dramma musicale
Il Romanticismo oscillava fra due tendenze opposte: da una parte esaltava la
musica strumentale “pura” o “assoluta”, dall'altra si serviva con sempre
maggiore frequenza di stimoli extramusicali, soprattutto letterari, abolendo di
fatto la purezza della musica. La carismatica figura di Liszt coagulò attorno a
sé una specie di “partito progressista” musicale: i cosiddetti neotedeschi
che propugnavano l'avvento di una stretta alleanza tra la musica e le arti.
Mentre si rinsaldavano le opposte fila di un “partito conservatore”, votato
alla difesa dei valori assoluti, la corrente dei neotedeschi si arricchì del
contributo di un esponente piuttosto singolare, le cui posizioni erano alquanto
estremistiche: Richard Wagner.
1. Wagner, Kapellmeister fuggiasco. Richard Wagner nacque a Lipsia nel
1813. Come ogni buon musicista romantico, si appassionò anche alla
letteratura. Tendenzialmente autodidatta, i suoi studi regolari furono le lezioni
di armonia. Fu ben presto direttore musicale (Kappelmeister) di vari teatri ma
la sua situazione economica era sempre assai precaria, infatti nel 1839 fu
costretto addirittura a fuggire da Riga per sottrarsi ai creditori.
2. Opere romantiche di Wagner. Le sue 3 grandi opere romantiche
Olandese volante,Tannhauser e Lohengrin
( l' ) che presentano
caratteristiche squisitamente personali. Wagner scrisse sempre da sé i testi
delle sue produzioni teatrali e, rifiutando i soggetti storici in favore di
argomenti tratti da antiche leggende, egli aveva l'ambizione di trattare temi
profondi e universali → unicamente l'amore spinto fino al sacrificio può
redimere l'uomo dal male, identificato con la vita stessa. La struttura generale
è stata definita opera a scene: l'unità minima non è infatti il “numero” ma la
scena, intesa come un blocco temporalmente ampio e variamente articolato
in pezzi non chiusi. Per agevolare la continuità musicale Wagner fa uso dei
cosidetti motivi di reminiscenza o LEITMOTIV →motivo conduttore, è
un tema musicale ricorrente associato ad un personaggio, un sentimento, un
luogo, un'idea, un oggetto.
Per far aderire sempre più la musica alla parola, nei passi più espressivi
viene adottata una declamazione in stile arioso, che si accosta quasi ad un
recitativo molto intenso. Wagner andò creandosi una concezione
drammaturgico-musicale veramente rivoluzionaria che infine vide realizzata
nel teatro fatto appositamente costruire a Bayreuth.
3.Dalla Tetralogia al Parsifal. Nel 1848 il compositore aveva iniziato ad
L'anello del
abbozzare quella che sarebbe poi diventata una tetralogia,
nibelungo, scandita in una vigilia e tre giornate, intesa dall'autore come il
dramma dell'inizio e della fine del mondo. Dal 1877 al 1882 Wagner si dedicò
alla composizione del Parsifal, il suo ultimo dramma musicale.
La concezione wagneriana del dramma musicale. Si è parlato di dramma
musicale, benchè Wagner non approvasse questo termine perchè troppo
simile alla vecchia dicitura “dramma per musica” e perfino riduttivo: egli non
voleva introdurre un nuovo genere a fianco di tanti altri, ma aspirava a
realizzare l'unica possibile “musica dell'avvenire”. Wagner partiva da una
premessa radicale, che troncava alla fase ogni idea di musica assoluta: la
musica ha bisogno di una giustificazione esterna di carattere poetico,
drammatico o coreografico, altrimenti rimane priva di senso ( ad esempio la
musica strumentale sarebbe nata come sublimazione della danza )
Ma con Beethoven – secondo Wagner – le cose cambiarono: l'autore
dell'Ode alla gioia gli appare come colui che, con la Nona sinfonia, ha
definitivamente chiuso la stagione della musica strumentale pura. Gli sembra
che il tessuto melodico di Beethoven fluisca in una “melodia infinita” sempre ugualmente
pregnante.
4. Il Wort-Ton-Drama. Ecco quindi l'opera d'arte dell'avvenire: il Wort-Ton-
Drama cioè l'unione di parola-suono-azione in un'OPERTA D'ARTE TOTALE.
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