Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 25
Riassunto Storia della musica moderna e contemporanea, libro consigliato: manuale, Carrozzo, Cimagalli - il 1800 Pag. 1 Riassunto Storia della musica moderna e contemporanea, libro consigliato: manuale, Carrozzo, Cimagalli - il 1800 Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Storia della musica moderna e contemporanea, libro consigliato: manuale, Carrozzo, Cimagalli - il 1800 Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Storia della musica moderna e contemporanea, libro consigliato: manuale, Carrozzo, Cimagalli - il 1800 Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Storia della musica moderna e contemporanea, libro consigliato: manuale, Carrozzo, Cimagalli - il 1800 Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 25.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto Storia della musica moderna e contemporanea, libro consigliato: manuale, Carrozzo, Cimagalli - il 1800 Pag. 21
1 su 25
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RECITASSE UN COPIONE, BRILLANTE O TRAGICO A SECONDA DELLE

CIRCOSTANZE. Quell'autobiografismo che caratterizza la sua produzione

musicale a partire dalla Symphonie Fantastique: l'io agente in questa

sinfonia adombra l'autore stesso e il tema musicale che ricorre ( che egli

definisce “idea fissa”) è il pensiero musicale che nella mente del

protagonista si associa sempre all'immagine della donna amata. Il fatto

stesso di essere una sinfonia a programma porta alla luce un atteggiamento

che il compositore francese condivideva con numerosi musicisti romantici: il

desiderio di abolire la distinzione tra generi musicali e tra le arti stesse.

2. Musica fra teatro e concerto. Romeo et Juliette è una sinfonia

drammatica che non è descrizione di avvenimenti ma libera riproposizione in

musica degli echi emozionali suscitati da tale opera sul compositore. La

trilogia sacra “L'enfance du Christ” rientra più agevolmente nel genere

musicale dell'oratorio.

3. Tra le vere opere liriche di Berlioz, il Benvenuto Cellini

4. Difficoltà in patria e successi all'estero. Dopo il viaggio in Italia, per il

resto della sua vita Berlioz si divise tra Parigi e le numerose tournées

all'estero. Nella sua patria dovette lottare duramente contro l'indifferenza

del pubblico e l'ostilità delle istituzioni. All'estero invece i successi

ottenuti furono assai più lusinghieri. La rarità delle esecuzioni di musiche

berlioziane dipendeva anche da alcuni atteggiamenti del loro autore:

l'esigenza di dirigere sempre di persona nonché la sua concezione della

musica quasi come un evento rituale. Non da ultimo il suo stesso carattere,

impetuoso, incline agli eccessi emotivi. Per di più si era creato una folta

schiera di nemici con la sua attività di critico musicale.

5. Attivismo culturale. Anch'egli era animato da quell'attivismo culturale

che aveva contagiato un po' tutti i compositori romantici: direttore d'orchestra,

diffusore della nuova musica e di quella antica, direttore artistico, critico

musicale e scrittore. Gli mancò solo il virtuosismo strumentale e la fondazione

di una lega artistica.

Franz LISZT o LA MUSICA LETTERARIZZATA

1. Chi raccolse per primo il messaggio di Berlioz fu Franz Liszt, un

compositore cosmopolita. A soli 11-12 anni Liszt iniziò una carriera

concertistica professionale ad alto livello che lo condusse ben presto a

primeggiare a Londra.

2. Esperienze parigine: Fantastique e Paganini. Fu a Parigi che avvenne

la sua piena maturazione compositiva. Egli scriveva pezzi di bravura per il

proprio strumenti, ma fra il 1830 e il 1831 attraversò 2 esperienze musicali

significative. La prima fu l'ascolto della Symphonie fantastique di Berlioz

→ gli rese evidente l'importanza di inserire elementi extramusicali nella

musica sinfonica. La seconda esperienza fu l'aver sentito suonare Paganini

a Parigi nel 1831. L'influenza di colui che all'epoca era il più famoso

concertista del mondo gli fornì anche la soluzione di un grande problema

compositivo.

3. Virtuosismo + materiale sperimentale. Liszt sentiva l'esigenza di

realizzare in musica quella rivoluzione romantica che Hugo aveva avviato in

letteratura attraverso l'uso di un materiale musicale totalmente nuovo,

rivoluzionario, sperimentale: ciò ad esempio poteva consistere nel basarsi

su un intervallo come il tritono. Così Liszt superò la barriera del dualismo

stilistico, traghettando lo stile parlante dei virtuosi verso la sua

integrazione all'interno di una forma logica, chiusa e compiuta in ogni

sua parte.

4. Fondere letteratura e musica. Il messaggio poetico che Liszt voleva

proporre era: si possono raggiungere le massime vette dell'arte proprio

attraverso la fusione della musica strumentale con la poesia. Ma ciò può

avvenire solo fondendo l'ispirazione letteraria con la musica strumentale

pura esprimendo in musica quelle azioni interiori che sono oggetto

dell'espressione poetica stessa per creare quasi un “doppio” sonoro della

poesia. Le composizioni lisztiane di quegli anni riportano titoli chiaramente

evocatori di echi letterari o pittorici: Armonie poetiche e religiose, Anni di

pellegrinaggio ( in cui il virtuoso itinerante e il viaggiatore romantico si

trasfigurano spesso in un pellegrino ai luoghi santi della poesia e della

pittura ), Sposalizio, Il pensieroso, la Fantasia quasi sonata Après une

lecture du Dante. In questa composizione sono coagulate tutte le principali

caratteristiche della musica di Liszt di questo periodo: ispirazione letteraria,

uso di materiale musicale sperimentale quale il tritono e il cromatismo,

unione tra la libertà quasi improvvisata della fantasia e il rigore

costruttivo della sonata, la ciclica riproposizione di uno stesso tema,

continuamente trasformato ma sempre chiaramente riconoscibile.

5. Weimar e il poema sinfonico. Quando assunse il posto di maestro di

cappella presso la corte granducale di Weimar, avviò la grande stagione del

poema sinfonico e formò un cenacolo di allievi, incrementando anche la sua

produzione come critico.

Il termine poema sinfonico congiunge in se stesso i due poli da cui trae

origine questo genere musicale: la poesia e la musica sinfonica. Si tratta di

una composizione sinfonica costituita da un unico movimento,

corredato di un programma scritto che ne illustra il contenuto poetico.

6. La sonata ciclica. Nel 1852-53 Liszt si cimentò con una delle sue poche

Sonata in si min. Per

composizioni veramente assolute: la sua unica

pianoforte → una vera e propria sonata ciclica: in un unico movimento

sono compressi tutti i movimenti di un'intera sonata tradizionale, con i relativi

cambi di andamento.

7. Roma e ultime composizioni. A Roma si accentuò il sempre vivo

interesse di Liszt per la spiritualità religiosa, che lo condusse a comporre una

gran quantità di musica sacra. Nel 1865 egli prese gli ordini minori e negli

anni '80 l'anziano compositore rivelò una straordinaria capacità di

superamento dei suoi stessi confini, producendo pagine sconvolgenti

per la loro modernità. La scrittura del tardo Liszt si mostra più asciutta e

rigorosa , esplorando luoghi armonici in cui la tonalità tradizionale è solo un

pallido ricordo: egli non usa abbondantemente solo tritoni e settime diminuite,

ma addirittura la scala per toni interi,nella quale l'assenza dei semitoni

distrugge alla radice quelle tensioni interne che costruiscono il

discorso armonico classico.

Richard WAGNER e il dramma musicale

Il Romanticismo oscillava fra due tendenze opposte: da una parte esaltava la

musica strumentale “pura” o “assoluta”, dall'altra si serviva con sempre

maggiore frequenza di stimoli extramusicali, soprattutto letterari, abolendo di

fatto la purezza della musica. La carismatica figura di Liszt coagulò attorno a

sé una specie di “partito progressista” musicale: i cosiddetti neotedeschi

che propugnavano l'avvento di una stretta alleanza tra la musica e le arti.

Mentre si rinsaldavano le opposte fila di un “partito conservatore”, votato

alla difesa dei valori assoluti, la corrente dei neotedeschi si arricchì del

contributo di un esponente piuttosto singolare, le cui posizioni erano alquanto

estremistiche: Richard Wagner.

1. Wagner, Kapellmeister fuggiasco. Richard Wagner nacque a Lipsia nel

1813. Come ogni buon musicista romantico, si appassionò anche alla

letteratura. Tendenzialmente autodidatta, i suoi studi regolari furono le lezioni

di armonia. Fu ben presto direttore musicale (Kappelmeister) di vari teatri ma

la sua situazione economica era sempre assai precaria, infatti nel 1839 fu

costretto addirittura a fuggire da Riga per sottrarsi ai creditori.

2. Opere romantiche di Wagner. Le sue 3 grandi opere romantiche

Olandese volante,Tannhauser e Lohengrin

( l' ) che presentano

caratteristiche squisitamente personali. Wagner scrisse sempre da sé i testi

delle sue produzioni teatrali e, rifiutando i soggetti storici in favore di

argomenti tratti da antiche leggende, egli aveva l'ambizione di trattare temi

profondi e universali → unicamente l'amore spinto fino al sacrificio può

redimere l'uomo dal male, identificato con la vita stessa. La struttura generale

è stata definita opera a scene: l'unità minima non è infatti il “numero” ma la

scena, intesa come un blocco temporalmente ampio e variamente articolato

in pezzi non chiusi. Per agevolare la continuità musicale Wagner fa uso dei

cosidetti motivi di reminiscenza o LEITMOTIV →motivo conduttore, è

un tema musicale ricorrente associato ad un personaggio, un sentimento, un

luogo, un'idea, un oggetto.

Per far aderire sempre più la musica alla parola, nei passi più espressivi

viene adottata una declamazione in stile arioso, che si accosta quasi ad un

recitativo molto intenso. Wagner andò creandosi una concezione

drammaturgico-musicale veramente rivoluzionaria che infine vide realizzata

nel teatro fatto appositamente costruire a Bayreuth.

3.Dalla Tetralogia al Parsifal. Nel 1848 il compositore aveva iniziato ad

L'anello del

abbozzare quella che sarebbe poi diventata una tetralogia,

nibelungo, scandita in una vigilia e tre giornate, intesa dall'autore come il

dramma dell'inizio e della fine del mondo. Dal 1877 al 1882 Wagner si dedicò

alla composizione del Parsifal, il suo ultimo dramma musicale.

La concezione wagneriana del dramma musicale. Si è parlato di dramma

musicale, benchè Wagner non approvasse questo termine perchè troppo

simile alla vecchia dicitura “dramma per musica” e perfino riduttivo: egli non

voleva introdurre un nuovo genere a fianco di tanti altri, ma aspirava a

realizzare l'unica possibile “musica dell'avvenire”. Wagner partiva da una

premessa radicale, che troncava alla fase ogni idea di musica assoluta: la

musica ha bisogno di una giustificazione esterna di carattere poetico,

drammatico o coreografico, altrimenti rimane priva di senso ( ad esempio la

musica strumentale sarebbe nata come sublimazione della danza )

Ma con Beethoven – secondo Wagner – le cose cambiarono: l'autore

dell'Ode alla gioia gli appare come colui che, con la Nona sinfonia, ha

definitivamente chiuso la stagione della musica strumentale pura. Gli sembra

che il tessuto melodico di Beethoven fluisca in una “melodia infinita” sempre ugualmente

pregnante.

4. Il Wort-Ton-Drama. Ecco quindi l'opera d'arte dell'avvenire: il Wort-Ton-

Drama cioè l'unione di parola-suono-azione in un'OPERTA D'ARTE TOTALE.

U

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
25 pagine
4 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alex1395 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Pagannone Giorgio.