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LA SCUOLA MUSICALE DI VIENNA

Il completo distacco dalle sponde del sistema tonale fu realizzato dalla

cosiddetta Scuola musicale di Vienna.

Ferruccio Busoni, il bachiano, auspicava l'avvento di una nuova classicità

nella quale la polifonia avrebbe dovuto rivitalizzare tanto l'armonia quanto la

melodia, sganciando la musica dal soggettivismo romantico e ottenendo

un'estrema modernità. D'altra parte egli auspicava un radicale superamento

non solo del sistema tonale ma addirittura dello stesso sistema

temperato.

Aleksandr Skrjabin, l'esoterico, si sentiva investito di una missione profetica:

migliorare l'umanità attraverso l'arte.

Arnold SCHONBERG

Fu invece il compositore viennese ad aprire una

strada che si rivelò gravida di futuro. Egli si sentiva fortemente legato alla

grande tradizione musicale austro-tedesca, di cui voleva essere figlio e

continuatore. Il suo linguaggio è debitore sia verso quello di un progressista

come Wagner ( cromatismo intensissimo e tecnica del Leitmotiv ) sia

verso quello di un conservatore come Brahms ( fraseologia asimmetrica ). A

ciò si aggiunge la sua venerazione per Mahler. Per grande orchestra è il

Pelleas und Melisande

poema sinfonico ( è utile osservare che negli

stessi anni tanto Schonberg quanto Debussy si siano dedicati al poema

simbolista di Maeterlinck e che ambedue vi adoperino la scala per toni interi

) e i Gurrelieder.

Verso l'atonalità. Nel 1908 avviene il grande balzo verso quella che oggi

viene definita atonalità. Scompare dietro l'orizzonte quel sistema tonale che

ormai era stato lacerato; d'ora in poi il trattamento della dissonanza sarà

libero, sciolto da ogni obbligo di risoluzione su una successiva consonanza (

emancipazione della dissonanza ). Non è scomparsa però l'intensità

dell'espressione, che invece si è acuita fino allo spasimo: non a caso, la

corrente culturale diffusa in quegli anni prese il nome di Espressionismo.

Estetica dell'Espressionismo. Gli artisti espressionisti volevano riportare

alla luce l'interiorità più profonda e irrazionale dell'uomo, il suo Urschrei

( grido originario ). E' naturale quindi che il connotato principale dell'arte

espressionista sia una visione angosciosa della realtà, dolorante e quasi

allucinata. Ed è altrettanto naturale che Schonberg abbia tratto dalla più pura

tradizione occidentale i mezzi per esprimere musicalmente tale angoscia:

poiché da sempre la tensione è stata resa in musica con la dissonanza, una

tensione portata all'estremo richiede l'uso di una continua dissonanza.

Il periodo atonale di Schonberg. Le più note composizioni del periodo

atonale di Sconberg sono i Tre pezzi per pianoforte del 1909 ma anche il

monodramma per soprano e orchestra Attesa dello stesso anno. Ma questo

stile di libera atonalità, che rifiutava volutamente la tradizionale logica

armonica e tematica, nascondeva un pericolo: se non si appoggiava ad un

testo rischiava di disperdersi in un'incoerenza frammentaria; Schonberg

avvertì dunque l'esigenza di elaborare un sistema che permettesse di

costruire ampie strutture musicali, dotate di intrinseca coerenza ma pur

sempre atonali. A questo non fu estraneo l'atmosfera del dopoguerra.

La tecnica dodecafonica. Egli aveva fatto uso di tutti e dodici i suoni della

scala cromatica, evitando di conferire maggior peso a qualcuno di essi

rispetto gli altri. Questa tecnica compositiva è detta dodecafonia, anche se

Schonberg preferiva denotarla come “metodo di composizione con 12 note

poste in relazione soltanto l'una con l'altra”. I principi fondamentali:

1. I 12 suoni così disposti sono detti serie

2. I suoni della serie possono essere utilizzati tanto in successione

orizzontale, quanto in sovrapposizione verticale

3. Nessun suono della serie può essere ripetuto finchè non sono stati

utilizzati tutti gli altri

Emigrazione di Schonberg negli Stati Uniti. Frattanto l'isolamento in cui

Schonberg veniva posto dalle sue innovazioni musicali – respinte dal mondo

musicale circostante – fu sempre più accentuato dall'antisemitismo dilagante

con sempre maggiore ferocia: infatti, per quanto convertitosi al luteranesimo,

Schonberg era di origine ebraica. Nel 1933, con l'avvento di Hitler al

potere, il musicista dovette fuggire in Francia. Sempre nel 1933 ottenne

asilo negli Stati Uniti, dove rimase fino alla morte. Le composizioni del

periodo americano,pur senza rinnegare la dodecafonia, vanno quasi tutte

nella direzione di un recupero di atteggiamenti più tradizionali. Nel 1942, in

piena seconda guerra mondiale, Schonberg scrisse l'Ode to Napoleon

( sarcastico testo di lord Byron che il compositore riferisce a ben altro tiranno)

e A Survivor from Warsaw, forse l'unico caso in cui la serie assume una

chiara e quasi teatrale visibilità. Il narratore racconta la vera storia di un uomo

che fu dagli aggressori tedeschi ritenuto morto le per le ferite subite. Così non

visto potè assistere alla straordinaria prova d'orgoglio del suo popolo: consci

del loro destino e costretti dal sergente nazista a contarsi sempre più

velocemente, gli ebrei arrestarono di colpo il ritmo parossistico del conteggio

per innalzare tutti insieme il loro inno sacro.

La scuola di Vienna. Schonberg non fu lasciato solo nella sua avventura

prima atonale e poi dodecafonica: lo seguirono due suoi allievi, Berg e

Webern. La comunanza di intenti fra i 3 compositori e la loro stretta

collaborazione ha portato i musicologi a definirli Scuola di Vienna.

Se Schonberg rappresentò il centro di questa trilogia viennese, Berg si

volse verso il passato, mentre Webern si spinse verso le soluzioni più

radicali e protese verso l'avvenire.

RIASSUNTO: è

Schonberg definito l’autore della musica “strana”, al

sistema tonale egli sostituisce una nuova organizzazione del discorso sonoro

in cui nessun suono è più importante di altri , in cui non esistono più le

funzioni di riposo e di movimento , di consonanza e di dissonanza tipici del

linguaggio tonale: nasce così l’atonicità. La sua ricerca lo porta anche

all’elaborazione della dodecafonia , un sistema compositivo basato sulla serie

nella quale tutti i 12 suoni della scala cromatica vengono messi in

discussione. Lo sviluppo della serie può prevedere solo 4 forme: originale,

retrograda, inversa, retrograda dell’inversa. Per questo compositore austriaco

la musica deve essere un’arte autonoma cioè concepita come pura

costruzione sonora, come logica combinazione di ritmi, timbri e strutture.

Berg, il romantico atonale. L'op. 1 di Alban Berg fu una Sonata per

pianoforte costituita da un solo movimento, intensissimo per temperatura

emotiva e lavorio tematico. Tra il 1909 e il 1910 anche Berg iniziò ad avviarsi

verso l'atonalità. Il suo talento aveva invece desiderio di dispiegarsi in un

lavoro drammatico: nacque così il Wozzeck, un'opera in 3 atti che fu accolta

con grande successo e replicata molte volte tanto in Germania quanto

all'estero. Nel Wozzeck Berg riesce a coniugare il principio wagneriano di un

dramma musicale senza cesure con la concezione italiana dell'opera a

numeri chiusi. Le forme di cui si serve non sono operistiche, bensì le

principali forme della musica strumentale. All'interno di un tessuto

generalmente atonale, Berg adopera con assoluta libertà sia la tonalità che

la dodecafonia e sia la più nobile tradizione espressiva che i più triviali cori

da osteria. Anche gli stili di canto sono molteplici.

Nelle composizioni degli anni seguenti il raffinato,libero e mai banale impiego

delle forme classiche va sempre più congiungendosi con la tecnica della

dodecafonia.

Webern, l'asceta. Fu profondamente diverso il cammino solitario intrapreso

da Anton Von Webern. La principale caratteristica dello stile weberniano:

l'ascetica rinuncia ad ogni forma di retorica per raggiungere la più scarna

essenzialità. E' come se le sue composizioni si condensassero: diventano

più brevi temporalmente e al loro interno le pause dilagano, tanto che le

singole note sembrano galleggiare su un mare di silenzio ( ciò sarà detto

puntilismo ). Eppure è questa estrema aforisticità a determinare un'estrema

intensità emotiva: proprio perchè le note sono poche ciascuna si carica di

un peso specifico enorme; e anche le pause, divengono un elemento

musicale fondamentale, portatore di senso al pari delle note. La prima delle

novità weberniane gravide di sviluppi futuri è l'attenzione al singolo suono e

al silenzio.

Rigore e razionalità, ma non freddezza. Le composizioni di questo autore

non vanno suonate diligentemente e freddamente, egli intendeva la sua

musica non solo come profondamente razionale e logica, ma anche

vibrante di un'infinita gamma di emozioni. Questi tratti rimasero peculiari

della musica di Webern anche quando questi accolse la dodecafonia. Dalla

fine degli anni '20 inizia quello che è stato definito il periodo più ascetico – e

l'ultimo – della sua esistenza,nel quale Webern si dedicò prevalentemente a

composizioni di musica pura, senza il supporto di un testo. Ed è soprattutto

in queste composizioni che si concentra davvero gran parte della storia della

musica: dalla polifonia dei fiamminghi e di Bach alle forme strumentali

barocche e classiche, allo stile spezzato del Classicismo viennese e

perfino a certe tracce narrative da poema sinfonico.

IL NEOCLASSISMO e STRAVINSKIJ

La fine della Grande guerra aveva lasciato un'Europa profondamente mutata.

Molti intellettuali e artisti si reputarono coinvolti e cercarono di contribuire ad

un'utilità immediata delle masse lavoratrici; simbolo di tale tendenza fu il

Bauhaus, una scuola d'arte fondata a Weimar dall'architetto Walter

Gropius.Secondo costui il concetto di identità fra arte e artigianato doveva

tradursi nella costruzione di prodotti artistici di utilità concreta.

Hindemith e la Nuova Oggettività. Anche i compositori si dedicarono ad

una Gebrauchsmusik ( musica d'uso): musica con funzione didattica ma

nello stesso tempo ben costruita, artistica e artigianale insieme. In questo

movimento , detto Nuova oggettività, per il netto rifiuto del soggettivismo

romantico, si inserì il compositore tedesco Paul Hindemith, componendo

molta musica a scopo didattico.

Il teatro epico di Brecht. In campo teatrale fu soprattutto Bertolt Brecht a

caricare lo spettacolo di una funzione didattica e di denuncia sociale

spe

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
13 pagine
4 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alex1395 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Pagannone Giorgio.