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L'OPERA ITALIANA DEL SEICENTO

OPERA DI CORTE ( Roma )

Roma fu la città che promosse più assiduamente l'opera di corte, che

assunse una connotazione legata imprescindibilmente alla facciata

cattolica della città.

Il Sant'Alessio di Stefano Landi → una delle prime opere a mettere in scena

la vita di un uomo concreto con i suoi problemi e drammi interiori →

IMPORTANTE PER 3 RAGIONI:

1) inaugurò così il filone agiografico dell'opera romana

2) inaugurò la stagione delle “opere barberiniane” ( i Barberini → famiglia

romana più potente che finanziò l'allestimento di numerose opere )

3) il suo libretto fu scritto da un letterato di punta, Giulio Rospigliosi

Inoltre il Sant'Alessio introdusse l'elemento comico → pg di cui si poteva

ridere appartenenti al ceto inferiore pur sempre con l'immancabile fine

moralistico.

OPERA IMPRESARIALE ( Venezia )

Venezia divenne l'asse portante della vita operistica italiana: arroccata nella

difesa dei suoi ideali repubblicani, la città lagunare aveva ancora una vita

culturale vivace favorita da una libertà di stampa e di pensiero simbolica

per l'epoca.

Nel 1637 punto di svolta : rappresentazione dell'opera Andromeda , non più

elargita dalla liberalità di un principe ma divenuta una vera e propria impresa

commerciale a fine di lucro → opera impresariale

- Nacque la figura dell'impresario → doveva affittare un teatro, retribuire il

compositore dell'opera, i cantanti, i componenti dell'orchestra, lo

scenografo... Fonte di guadagno indispensabile per l'impresario era la

vendita dei biglietti.

- Temi prediletti dall'opera impresariale: mitologici (Andromeda), grandi

tradizioni romane (Le nozze di Enea con Lavinia), dagli anni '50 in poi

prevalsero le trame eroiche e imperiali con protagonisti i grandi condottieri

dell'antichità ( Pompeo Mango )

L'OPERA FRANCESE DEL SEICENTO

Il letterato Jean Antoine de Baif sosteneva che per far rivivere i portentosi

effetti della musica antica bisognava raggiungere una completa fusione tra

poesia e musica:

- assoluta importanza conferita al ritmo

- predilezione per la danza

- Baif volle cercare di ricreare completamente l'antica unità tra le arti

delle Muse

Più celebre tra i ballets de cour: il Balet comyque de la royne →

fastosissimo, costosissimo, lunghissimo , questo balletto era imperniato sulla

liberazine di Ulisse dai malefici della maga Circe.

La tradizione dei ballet de cour restò peculiare della corte di Francia

anche sotto la dinastia dei Borboni e negli anni '30 del Seicento , sotto il

governo di Richelieu, essi abbandonarono i contenuti allegorici per celebrare

esplicitamente le glorie e i successi militari della monarchia francese.

MAZARINO: L'OPERA ITALIANA IN FRANCIA

Mazarino attirò a Parigi i migliori musicisti che avevano realizzato le opere

barberiniane a Roma e fece allestire a corte alcune opere italiane. Tuttavia

non riscosse molto successo: l'ostilità verso le iniziative mazariniane nasceva

da una duplice causa: da una parte, l'opera italiana era assai lontana dal

gusto francese; dall'altra, il crescente movimento di opposizione al cardinale

Mazarino cercava di ostacolare in qualunque modo ogni italianizzazione. →

la Francia rimane l'unico paese europeo in cui l'opera italiana non riuscì

ad attecchire.

LULLY, LA COMEDIE-BALLET E LA TRAGEDIE LYRIQUE

A forgiare un nuovo tipo di spettacolo che rispecchiasse i gusti francesi, fu

Jean Baptiste Lully che:

- impose ai suoi strumentisti uno stile esecutivo assai diverso da quello

italianeggiante ( se lo stile italiano vedeva le note scritte come una traccia su

cui l'esecutore era libero di improvvisare, il nascente stile francese di Lully

pretendeva una maggiore fedeltà al testo musicale )

- negli anni '60 iniziò a collaborare con Molière alla creazione di numerose

comédies-ballets: commedie recitate e poi le successive tragédies

lyriques, il cui testo veniva interamente musicato in un'alternanza di recits e

di airs ( recitativi e arie )

- godeva di un potere assoluto soggetto solo alla persona del re: la

politica culturale del Re Sole fu improntata ad una decisa centralizzazione: il

re concesse a Lully l'assoluto monopolio sugli spettacoli operistici; gli fu

concessa la direzione dell'Academie royale de musique, l'unica istituzione in

Francia autorizzata ad allestire opere

ORATORIO

Le nuove esigenze musicali avvertite nel periodo barocco stimolarono la

nascita di un altro genere musicale, sorto a Roma agli inizi del '600:

l'oratorio.

Il sacerdote fiorentino Filippo Neri attuò un'opera capillare di riavvicinamento

della gente comune alla pratica religiosa, incontrandosi regolarmente con un

piccolo gruppo di laici per discutere di problemi spirituali; man mano il suo

carisma fece aumentare a dismisura il numero di queste riunioni. Alla sua

morte fu inaugurato un apposito edificio, progettato da Borromini: l'oratorio di

S. Maria in Vallicella.

Negli oratori la musica ebbe un posto di primo piano: Filippo Neri, essendo

fiorentino, scrisse le LAUDI IN VOLGARE che avevano assunto una veste

polifonica generalmente a 3 voci. Le laudi cantate nell'oratorio filippino

avevano uno stile caratterizzato da andamento omoritmico con netta

prevalenza della voce superiore

Intorno agli anni '30-'40 del Seicento si assiste a una congiunzione delle 4

caratteristiche principali dell'epoca barocca:

1) MONODIA CON BASSO CONTINUO

2) STILE CONCERTANTE

3) RAPPRESENTATIVITA'

4) VOLONTA' DI MUOVERE GLI AFFETTI

che connotano il nuovo genere musicale dell'oratorio o dialogo o historia.

Temi sacri → c'era o l'oratorio lungo diviso in 2 parti o due oratori più

brevi → il primo narrava in genere una storia tratta dall'Antico Testamento,

mentre il secondo dal Nuovo Testamento.

Altri compositori: Giacomo Carissimi, che compose un vasto numero di

cantate da camera

ORATORIO IN LATINO

Gli oratori in latino sono del tutto simili a quelli in volgare. Le differenze più

notevoli consistono nel fatto che il testo, qui , essendo una libera parafrasi

della Bibbia, è quasi interamente in prosa anziché in poesia e che la figura

del narratore è solo raramente eseguita da un unico cantante.

La grande distinzione tra oratorio in latino e oratorio in volgare rimane

soprattutto sociologica: destinato ad un' elite e circoscritto ai venerdì di

quaresima il primo, aperto a tutti ed eseguito in qualsiasi periodo dell'anno il

secondo.

LA SONATA BAROCCA

Girolamo Frescobaldi

Fu soprattutto grazie a che la musica strumentale

prese piede e si appropriò della principale finalità della musica vocale

seicentesca: muovere gli affetti degli ascoltatori.

La canzone da sonar o sonata discendeva dalla chanson vocale parigina.

La sonata, libera da qualsiasi rapporto con le voci umane o con un testo,

accolse in pieno le nuove esigenze “individualistiche” dell'esecutore

seicentesco, avviandosi ad essere uno dei generi più praticati dell'epoca

barocca.

Sonata a 3: 2 strumenti monodici ( violini ) + basso continuo

Sonata a 2 o solistica: 1 strumento monodico + basso continuo

Compositori: Arcangelo Corelli, Torelli, Locatelli, Vivaldi → condussero il

violino ad un ruolo egemone che non verrà più abbandonato

Sia la sonata a 3 che quella solistica potevano essere: da chiesa o da camera

SONATA DA CHIESA

Contaminata dagli influssi contrappuntistici, la sonata da chiesa andrò

gradualmente cristallizzandosi in una struttura nettamente divisa in quattro

movimenti tutti nella stessa tonalità, i cui andamenti erano alternativamente

lento-veloce-lento-veloce.

SONATA DA CAMERA

Aveva estratto la sua linfa da quel vasto mondo musicale che era la musica

per danza [ → una delle costanti era l'accoppiamento di una danza lenta

con una successiva danza veloce → di qui la consuetudine di riunire le

musiche per danza nelle cosiddette suites → con ogni probabilità le suites

artistiche non erano affatto danzate: la frequente presenza di imitazioni

contrappuntistiche, di lussureggianti passaggi virtuosistici, di sottili

raffinatezze ritmiche le collocavano in una sfera altamente stilizzata]

La successione dei movimenti della sonata da camera non assunse quindi

nessuna struttura fissa, alternando genericamente tempi di danza differenti

tra loro per andamento, metro e stile.

IL CONCERTO BAROCCO

IL CONCERTO GROSSO

A Roma vanno rintracciate le origini del genere musicale che dominò tra Sei e

Settecento: il concerto grosso → il compositore Alessandro Stradella

divide i suoi musicisti in due gruppi, concertino e concerto grosso. Gli

strumenti del concertino sono gli stessi di quelli della sonata a 3; il

concerto grosso invece ha una struttura a quattro parti, eseguite da violino,

viola contralto, viola tenore e basso continuo. La differenza principale è che,

se il concertino è nettamente polarizzato tra l'acuto e il grave, il concerto

grosso segue la tradizionale struttura soprano-contralto-tenore-basso

Compositori: Corelli → i suoi concerti grossi erano imperniati sull'alternanza

tra “soli” e “tutti”; accentuò il virtuosismo del concertino

IL CONCERTO SOLISTICO

Antonio Vivaldi introdusse molte novità all'impianto corelliano: anzitutto il

numero dei movimenti viene ridotto a 3 (Allegro-Adagio-Allegro); poi la

“forma-ritornello”; infine, accentua la dimensione solistica del concertino.

Prese così piede l'abitudine di scrivere concerti in cui la parte solistica desse

modo all'esecutore di dimostrare tutto il proprio virtuosismo.

- La sua produzione di concerti era ampissima : circa 500

- Buona parte della sua produzione strumentale fu composta in vista delle

esecuzioni negli ospedali veneziani (istituti che raccoglievano i bambini

orfani educandoli e fornendogli un mestiere , dove l'istruzione musicale aveva

un ruolo di primo piano) , in particolare l'Ospedale della Pietà

- Vivaldi usa ben 13 gradazioni dinamiche diverse, tra i due estremi del

pianissimo e del fortissimo

- All'insegnamento presso l'Ospedale della pietà presto Vivaldi affiancò un

ben più redditizio filone di attività musicale: il teatro d'opera → carriera

teatrale inarrestabile, fu anche impresario teatrale

- Fu anche maestro di cappella di camera a Mantova, dove probabilmente

conobbe la cantante Anna Giraud, che divenne la principale interprete delle

sue opere.

BACH E HANDEL

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
26 pagine
7 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alex1395 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Pagannone Giorgio.