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D
t
j k
(
1 i ) (
1 i ) (
1 i )
k 0
Tale formula ci dice che: [il valore attuale del debito ad una generica data futura t+j deve essere
pari alla somma del valore del debito iniziale e di tutti i disavanzi primari (attualizzati) che sono
generati nell’arco di tempo considerato (j anni)].
Attraverso quest’ultima formula possiamo introdurre il concetto di sostenibilità del debito.
Il debito pubblico viene detto sostenibile quando un paese è ritenuto solvibile, ovvero in grado di
onorare il servizio del debito accumulato (ciò consente di essere credibile agli occhi degli
bassi tassi d’interesse;
investitori). La fiducia da parte dei mercati consente al paese di pagare
viceversa, la mancanza di fiducia, porterà il paese a remunerare alti tassi d’interesse sul debito (tutto
ciò è riassunto nello spread).
Esistono diverse misure di sostenibilità del debito:
1) Prima misura: afferma che il debito pubblico sia costante nel tempo, in valore nominale.
D iD S 0
t t 1 t
La costanza del valore nominale del debito è assai stringente e non necessaria;
2) Seconda misura: viene chiamata analisi convenzionale di sostenibilità e richiede la costanza
del rapporto debito/PIL. La formula è:
(
1 )
d 0 d s
i
Tale misura afferma che il livello sostenibile del rapporto debito/PIL è proporzionale
all’avanzo primario in rapporto al PIL (-s) e al tasso di crescita dell’economia; inversamente
alla differenza tra tasso d’interesse e tasso di crescita del PIL.
proporzionale
In particolare l’equazione mostra che, se:
• γ
i > : la condizione per la stabilità del debito è che lo Stato presenti un avanzo
primario (-s>0) e che tale avanzo sia così elevato da coprire almeno una parte della
spesa per interessi;
• i < γ : l’equazione ci dice che la costanza del rapporto debito/PIL è ottenibile anche
mediante disavanzi primari. In queste condizioni il debito pubblico cresce in valore
nominale in quanto le nuove emissione vanno a finanziare quella parte di G non
coperta da T. ciò nonostante d rimane costante per la crescita dovuta da P
(denominatore);
• i = γ : la costanza di d necessita di un saldo primario nullo.
Se da un lato questa regola stabilisce dei limiti alla crescita del debito pubblico, da essa non
si può ricavare un livello massimo di debito (o meglio, rapporto debito/PIL) sostenibile, in
quanto diverse combinazioni dei parametri garantiscono che anche valori di d molto elevati
siano sostenibili nel lungo periodo.
L’assenza di un limite esplicito al valore che può assumere il debito rappresenta un
punto di debolezza di tale regola.
3) Condizione contro lo schema di ponzi: limiti alla crescita del debito pubblico vengono più
chiaramente forniti da tale regola. Tale condizione stabilisce che il valore nominale del
debito, nel lungo periodo, non deve essere troppo elevato, ovvero il debito non deve crescere
troppo velocemente; formula: S
1
t k
D
t k
(
1 i ) (
1 i )
k 0
Tale formula dice che:[ il valore del debito corrente, per essere sostenibile, deve essere pari
alla somma di tutti gli avanzi primari futuri attualizzati].
La sostenibilità del debito implica che lo Stato deve essere in grado, in ogni istante, di
ripagare il debito corrente mediante un paino di opportuni avanzi primari futuri.
Il pregio della terza condizione riguarda l’ottica intertemporale del debito ma ha lo svantaggio di
doversi basare su previsioni di lungo periodo che hanno un elevato grado di aleatorietà. La seconda
condizione è quella che viene comunemente utilizzata e la fissazione del limite del rapporto
debito/PIL è stato introdotto nel trattato di Maastricht.
IL BILANCIO DELLO STATO
In base al nuovo art.81 il bilancio dello Stato è una legge sostanziale (non più meramente formale)
la quale introduce la regola del pareggio di bilancio; presentiamo qui sotto la vecchia formulazione:
1) Le camere ogni anno approvano i bilanci e il rendiconto consuntivo, entrambi presentati dal
governo;
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi
2) superiori ai 4 mesi;
3) Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove
spese;
4) Ogni altra legge che importi nuovi o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte.
Con la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio in italia:
Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio,
a) Art.1: tenendo conto
delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Esso definisce il saldo
strutturale (saldo associato alla crescita potenziale di lungo periodo, al netto quindi delle
fluttuazioni cicliche);
ricorso all’indebitamento
b) Il è ammesso solo a fini anti ciclo economico e previa
autorizzazione delle Camere con maggioranza assoluta (al verificarsi di eventi eccezionali).
SANITA’
L’assistenza sanitaria comprende tutti quei beni e servizi il cui obbiettivo è migliorare la salute o
prevenire il suo deterioramento (attraverso cure mediche, servizi diagnostici, farmaci ecc.).
L’intervento pubblico nella sanità è giustificato se questo ha lo scopo di raggiungere l’efficienza e
il principio dell’equità. e il diritto all’assicurazione
La tutela della salute deve essere universale
contro la malattia appartiene alla sfera dei diritti primari.
sull’importanza dell’equità
Mentre vi è un accordo della sanità, vi è disaccordo sul suo vero
significato che può essere inteso in due modi diversi:
in questo caso si intende “uguale trattamento degli uguali”:
a) Equità orizzontale (EO):
• Nel finanziamento: individui con eguale reddito pagheranno lo stesso
ammontare per le prestazioni sanitarie;
• Nell’allocazione delle prestazioni sanitarie: vi saranno trattamenti uguali per
bisogni uguali.
in questo caso si intende “diverso trattamento dei diversi “:
b) Equità verticale (EV):
• Nel finanziamento: un individuo con maggior reddito pagherà un ammontare
maggiore rispetto ad un individuo con un reddito minore;
• Nell’allocazione delle prestazioni sanitarie: saranno utilizzate risorse
maggiori per coloro che hanno bisogni maggiori.
I 3 principi di equità, entro i quali lo Stato deve intervenire, sono:
Trovare un’allocazione delle risorse per assicurare l’uguaglianza dell’accesso alle
1) prestazioni;
Trovare un’allocazione delle risorse sulla base dei
2) diversi bisogni;
Trovare un’allocazione delle risorse per uguagliare la
3) distribuzione di salute.
L’intervento pubblico è giustificato anche nel caso in cui le risorse non siano allocate in maniera
efficiente, a causa dei così detti fallimenti di mercato. Ciò avviene nei seguenti casi:
1) Esternalità: un libero mercato per la sanità può comportare delle inefficienze, in quanto
l’acquisto di servizi medici può creare delle esternalità positive o negative. Esempio:
facendosi un vaccino si crea un’esternalità positiva in quanto si riduce il rischio che latri
vengano infettati dalla malattia. Quindi, In presenza di esternalità, lo stato pubblico può
migliorare l’efficienza;
2) Asimmetria informativa sulle prestazioni sanitarie: si ha quando una delle parti coinvolte
in una transazione dispone di informazioni, sul bene/servizio oggetto della transazione, che
l’altra non possiede. Esempio: il medico ha più informazioni riguardo alla miglior assistenza
HS ); il paziente conosce l’utilità marginale del proprio stato di
sanitaria per il paziente ( HC U
salute, la quale è soggettiva e nota solo a lui ( ).
HS
Per risolvere tale fallimento di mercato è necessario attuare delle politiche dal lato della:
• Domanda: cercando di fornire più informazioni ai pazienti che richiedono cure
mediche;
• creando una cultura professionale tale che il medico agisca nell’interesse
Offerta:
del paziente e cercando di ridurre le forza della concorrenza (ponendo limiti
all’entrata o richiedendo l’iscrizione all’albo). Ciò garantirebbe livelli minimi di
qualità, sebbene favorirebbe la creazione di monopoli.
Lo scopo dello Stato è quello di attuare una regolamentazione per bilanciare questi
due effetti.
3) Asimmetria nei mercati assicurativi: la possibilità di contrarre malattie determina un evento
rischioso il quale può portare ad una riduzione del reddito da lavoro a causa di un aumento
di cure. L’assicurazione sanitaria
delle spese mediche per far fronte ad eventuali tipi
permette di condividere il rischio di incorrere in tali spese: individui avversi al rischio
possono perciò aumentare il loro benessere acquistando un qualche tipo di assicurazione.
sono determinanti di alcuni
Il problema delle assicurazioni è che anch’esse fallimenti di
mercato che possono essere riassunti in:
• Economie di scala;
• Selezione avversa;
• Azzardo morale.
Andiamo a vedere come funzione l’assicurazione sanitaria:
l’acquirente/assicurato versa una somma di denaro (premio assicurativo) alla compagnia
verso l’assicurato nel
assicurativa, la quale erogherà una somma di denaro (risarcimento)
caso in cui dovesse verificarsi l’evento sfavorevole per la sua salute.
I due soggetti presi in considerazione sono:
• HP1: assicuratore neutrale al rischio;
• HP2: assicurato avverso al rischio.
Il contratto di assicurazione prevede:
• C : risarcimento;
• H : premio assicurativo.
L’evento rischioso, ovvero la probabilità che si verifichi la situazione di malattia, è
rappresentato da una variabile casuale. Le due situazioni che possono verificarsi sono
quindi: (l’evento si manifesta);
a) Perdita del reddito pari a C con probabilità p (l’evento non si verifica).
b) Perdita del reddito pari a 0 con probabilità (1-p)
Possiamo quindi determinare la funzione:
Dell’assicuratore:
1) pn(H-C) + (1-p)nH = 0 ovvero H=pC (premio equo) (n
= numero individui);
Dell’assicurato:
2) pC + (1-p)0 = pC ;
l’assicurato avrà convenienza ad assicurarsi in quanto avverso al rischio.
Dalle due formule si evince che entrambe hanno lo stesso valore atteso uguale a pC.
Essendo:
• la perdita