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Il linguaggio e il pensiero

Proviamo a considerare che sia il pensiero a produrre il linguaggio, questo spiegherebbe perché gli eschimesi abbiano così tante parole per esprimere il concetto di neve rispetto all'inglese.

Ipotesi respinta, ricerche dimostrano che i nativi eschimesi non hanno più parole rispetto all'inglese per esprimere la neve.

Una versione rinnovata della teoria della relatività linguistica considera come determinate forme di linguaggio influiscano sul pensiero, per esempio in alcune lingue c'è la distinzione fra sostantivi che possono essere contati e sostantivi che richiedono un'unità di misura per essere contati. È appoggiata dal fatto che coloro che parlano più lingue hanno più vantaggi cognitivi.

Linguaggio e animali, gli psicologi sono riusciti ad insegnare ad uno scimpanzé di nome Kanzi a comunicare come un bambino di due anni, ma è evidente che il linguaggio degli animali manca di grammatica.

costruzioni complesse e tipiche del linguaggio umano. La comunicazione non verbale è rimasta importante nei fenomeni come persuasione, seduzione, nell'espressione delle emozioni, tono di voce, sguardo, gesti, postura ecc.. Presentano un certo grado di universalità e di variabilità, in quanto ogni manifestazione si inserisce in un contesto culturale. Assume una funzione importante nella definizione, nel mantenimento e difesa della dominanza. Il sistema vocale, la componente non verbale è composta da: 1. Riflessi vocali (starnuti, tosse), vocalizzazioni (ehm.. ah...), caratterizzatori vocali (ridere e piangere). 2. Segnali extralinguistici, caratteristiche della voce divise in organiche che dipendono dalla configurazione anatomica del locutore e fonetiche, dipendenti dalla modalità di utilizzo dell'apparato fonatorio. 3. Caratteristiche paralinguistiche, proprietà acustiche transitorie (tonalità, profilo di intonazione...) Il sistema cinesico,

Il testo comprende i movimenti del corpo, del volto e degli occhi.

Gesti: azioni motorie coordinate e circoscritte volte a generare un significato e indirizzate ad un interlocutore al fine di raggiungere uno scopo. Troviamo:

  • Gesti iconici, accompagnano l'azione del parlare contribuendo a illustrare il contenuto della conversazione.
  • Pantomine, rappresentazione motoria di azioni o scene.
  • Gesti simbolici convenzionali (come il segno di ok)
  • Gesti deittici, con la funzione di indicare.
  • Gesti motori, possono accompagnare il parlato oppure sono prodotti da soli.

Nel corso di una conversazione concorrono alla costruzione del significato che si sta illustrando verbalmente, ne è la prova il fatto che li usiamo anche quando l'interlocutore non può vederci.

Prossemica: studio dell'organizzazione e dell'uso dello spazio, della distanza e del territorio.

Aptica: studio del contatto corporeo tra individui. Abbiamo una zona intima (0-0,5 metri di distanza),

zona sociale (1-3,5 metri) e una zona pubblica (oltre i 4). La violazione dello spazio in determinati momenti porta a reazioni di difesa. Esistono differenze culturali nella gestione dello spazio.

Il contatto è tra i bisogni fondamentali dell'essere umano. Secondo Birdwhistell le componenti non verbali contribuiscono per il 65% a generare il significato di un messaggio. Per Rimè fungerebbe solo da coloritore del verbale.

Atto comunicativo globale di Anolli e Ciceri: entità molare, unitaria e coesa, organizzata e articolata in una molteplicità di atti molecolari sovraordinati e regolati dall'intenzione comunicativa che stabilisce tra i segni relazioni semiotiche.

Praticamente il significato del singolo segno dipende dall'uso che se ne fa all'interno di un atto comunicativo. Assume un valore semantico all'interno della relazione con altri segni. "sei proprio un asino", il suo significato dipende da tante cose.

PercezioneRealismo

ingenuo: convinzione di una completa coincidenza fra realtà fisica e percettiva.

Assenza dell'oggetto fenomenico: stimolo presente a livello fisico può non esserci a livello percettivo.

Assenza dell'oggetto fisico: è presente l'oggetto fenomenico nonostante sia assente l'oggetto fisico. Per esempio triangolo di Kanizsa.

Illusione Muller-Lyer: nonostante le due linee siano della stessa lunghezza sembrano di differenti lunghezze perché la prima è in un angolo interno ed è più lontana da noi, la seconda in un angolo esterno ed è più vicina a noi. È un errore basato sull'esperienza passata, le persone cresciute in ambienti in cui sono presenti meno angoli retti sono meno suscettibili a tale illusione.

Errore dello stimolo: descriviamo non ciò che vediamo, ma ciò che sappiamo.

Errore dell'esperienza: attribuiamo alla realtà fisica attributi che invece appartengono alla percezione.

quindi alla realtà fenomenica. Per esempio definire calda dell’acqua a temperatura ambiente dopo aver tenuto la mano nell’acqua fredda.

Tipi di indeterminazione.

Sull’informazione prossimale gravano vari tipi di indeterminazione:

  • Occlusiva e connettiva (riguarda la forma). Il problema della corrispondenza fra icontorni dell’immagine retinica e dei corpi distali.
  • Radiale (quella della grandezza), a livello di stimolazione prossimale non è possibile distinguere se l’immagine retinica è di un oggetto piccolo posto vicino a noi o grande e lontano.
  • Cinematica (riguarda il movimento). Stabilire nel mondo distale cosa si muove e cosa sta fermo. Il movimento di un elemento o del contorno di un elemento specificano solo parzialmente quelli che sono i movimenti distali.
  • Fotometrica (riguarda il colore). La distinzione tra il colore reale dell’oggetto e il colore della luce che sta colpendo l’oggetto.

Catena psicofisica, Gibson:

processo attraverso cui percepiamo la realtà, formato da:

  1. Stimolazione fisica dallo stimolo distale.
  2. Stimolazione dei nostri recettori, prossimale.
  3. Trasduzione: l'energia fisica viene tradotta in energia nervosa e trasmessa a specifiche regioni cerebrali.

Costanza percettiva: fenomeno per cui gli oggetti fisici vengono percepiti come invariabili e dotati di stabilità nonostante lo stimolo prossimale cambi continuamente. Fenomeno della luna all'orizzonte.

Legge dell'angolo visivo di Euclide: la grandezza dell'immagine retinica è inversamente proporzionale alla distanza dell'oggetto dall'occhio. Teniamo conto non solo delle info ottiche, ma anche di quelle che ci circondano.

Legge di Emmert: rimanendo costante l'angolo ottico, a distanze maggiori corrispondono grandezze maggiori.

Esperimento di Holway e Boring: volevano indagare in quali condizioni predomina la costanza percettiva e quando invece l'immagine retinica secondo.

La legge di Euclide. Veniva chiesto di confrontare a diverse distanze la grandezza di un disco campione con un disco di confronto in quattro condizioni percettive:

  1. Visione normale binoculare.
  2. Visione monoculare.
  3. Visione monoulare con pupilla artificiale (impedisce di usare lo zoom di accomodazione del cristallino).
  4. Visione monoulare con pupilla artificiale e tunnel di riduzione (tendaggi neri sulle pareti per eliminare gli indizi di contesto.

Nelle prime due condizioni usiamo la costanza di grandezza, in assenza di accomodazione domina la legge di Euclide.

Effetto Shepard: un vincolo che riguarda la percezione della grandezza di un oggetto rispetto alla sua inclinazione, anche dopo aver capito che si tratta di un effetto non riusciamo a convincerci della sua correttezza.

Peripheral drift illusion, movimento illusorio, ci sono immagini bidimensionali che sembrano muoversi.

Queste illusioni evocano la percezione di movimento apparente a partire da immagini statiche osservate alla periferia.

Del campo visivo. Il meccanismo sottostante a queste illusioni è un particolare pattern / sequenza di elementi di diversa luminanza. Questa sequenza inganna il sistema visivo generando segnali locali di movimento dalle regioni ad alta luminanza verso le regioni a bassa luminanza. Se si fissa lo sguardo il movimento cessa.

Leggi dell'organizzazione di Wertheimer: dette anche leggi Gestalt, si fondano sul principio che il tutto sia la somma delle sue parti, l'unità percettiva dipende dall'organizzazione totale della configurazione.

  • Principio della vicinanza, a parità di condizioni si unificano gli elementi prossimi.
  • Principio della somiglianza, a parità di condizioni si unificano elementi simili.
  • Principio della chiusura, a parità di condizioni linee che delimitano una regione chiusa tendono ad unificarsi.
  • Principio della continuità, a parità di condizioni si unificano linee causate da continuità.
di orientamento spaziale. Prinipio della pregnanza, a parità di condizioni vengono privilegiati insiemi di stimoli caratterizzati da semplicità, simmetria e regolarità. Il principio unificante è quello della semplicità, quando osserviamo un pattern lo percepiamo nella sua organizzazione più semplice ed elementare possibile. Relazione figura-sfondo Fattori isolabili:
  • Inclusione, a parità di condizioni diventa figura la regione inclusa.
  • Convessità, a parità di condizioni diventa figura la regione convessa.
  • Area relativa, a parità di condizioni diventa figura la regione di area minore.
  • Orientamento, a parità di condizioni diventano figure le regioni i cui assi simmetrici sono allineati con le direzioni principali dello spazio percepito (orizzontale e verticale).
  • Simmetria, a parità di condizioni diventano figure le regioni a simmetria bilaterale rispetto ad un asse.
Nel caso inà binoculare diversa da 0. Questa disparità binoculare è utilizzata dal cervello per percepire la profondità e creare la sensazione di tridimensionalità. Altri indizi di profondità includono la sovrapposizione, in cui un oggetto che copre parzialmente un altro viene percepito come più vicino, e la prospettiva lineare, in cui le linee parallele sembrano convergere verso un punto di fuga. La percezione della profondità è fondamentale per la nostra capacità di percepire e interagire con il mondo che ci circonda. Grazie a questi indizi visivi, siamo in grado di distinguere gli oggetti vicini da quelli lontani e di muoverci nello spazio in modo sicuro e preciso.
Dettagli
A.A. 2020-2021
40 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher christian.nenna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Biassoni Federica.