LA MEMORIA PROSPETTICA (MP)
La memoria prospettica è un insieme di abilità che ci consentono di rievocare l'intenzione di eseguire un'azione nel futuro allo scadere di un determinato intervallo temporale (MP time-based) o al verificarsi di un evento nell'ambiente (MP event-based).
La MP presenta:
- una componente prospettica: recupero dell'intenzione di eseguire un'azione, associata all'attività del sistema esecutivo
- una componente retrospettiva: recupero del contenuto dell'intenzione, l'azione da eseguire e ricordo del contesto in cui eseguirla (intervallo temporale o evento specifico), dipende maggiormente dal sistema di memoria episodica.
Esempio: ricordarsi di andare a fare la spesa prima di tornare casa alla fine della giornata lavorativa
- componente prospettica: riguarda il recupero dell'intenzione di fare una determinata azione
- componente retrospettiva: si riferisce al contenuto, cioè al
riattivare periodicamente il ricordo, ciò avviene attraverso lo shifting dell'attenzione dalle attività intercorrenti al recupero dell'istruzione prospettica. Lo shifting però non deve comportare una riduzione di efficienza sulle attività intercorrenti, né le attività intercorrenti devono interferire con la periodica riattivazione dell'istruzione prospettica. Dunque sono diversi i compiti che devono essere sostenuti contemporaneamente (→ condizione di multitasking).
Il processo di MP si compone di diverse fasi: codifica (acquisizione dell'informazione sul contenuto dell'intenzione e sul quando deve essere eseguita) – mantenimento – attivazione dell'intenzione – esecuzione dell'azione – aggiornamento del programma.
Nelle diverse fasi le funzioni esecutive e del sistema della memoria episodica sono implicate in modo differenziale.
PROCESSI AUTOMATICI E VOLONTARI NELLA MEMORIA
PROSPETTICA
Processi automatici:
Le condizioni in cui il ricordo di "dover fare qualcosa in un determinato momento" emerge senza percepire un sforzo attentivo sono modulate da processi di bottom-up, essi determinano in modo quasi automatico l'irrompere nella coscienza dell'intenzione prospettica.
Tale fenomeno viene spiegato dalla teoria "pops into the mind hypothesys" (Mc Daniel e coll. 2004) secondo cui l'attivazione fisiologica associata all'intenzione ne determina la riattivazione in presenza di elementi ambientali ad essa associati, l'intenzione dunque emerge in modo automatico e con impegno attentivo basso.
Processi volontari:
Le condizioni in cui è necessario il recupero volontario dell'intenzione prevedono l'utilizzo di processi strategici di monitoraggio per mantenere attiva l'intenzione (riattivazione periodica → rehearsal), il monitoraggio continuo dell'ambiente per la verifica delle condizioni
In cui eseguire l'azione pianificata e l'inibizione di attività interferenti. → È probabile che in tutte le situazioni di MP siano attivi entrambi i meccanismi, l'uso differenziale dei due processi dipende da una serie di fattori (es: complessità delle condizioni ambientali, motivazione soggettiva).
ELEMENTI DI CLINICA DELLE FUNZIONI ESECUTIVE
Le osservazioni cliniche e le indagini con metodiche di neuroimaging e neurofisiologiche hanno documentato che l'efficienza delle funzioni esecutive è sostenuta dalle regioni corticali prefrontali.
Lesioni vascolari, traumatiche, neurodegenerative delle regioni corticali prefrontali → Sindrome Disesecutiva
Caratteristiche: (turbe cognitive e comportamentali) irascibilità, irresponsabilità, grandiosità, perdita di curiosità, appiattimento emotivo e motivazionale, riduzione di capacità di giudizio e introspezione, riduzione del senso di colpa, difficoltà di astrazione.
creatività, problem-solving, alterazione flessibilità cognitiva, risposte di perseverazione, riduzione pianificazione – multitasking – attenzione selettiva, difficoltà di inibire stimoli distraenti, difficoltà nel cogliere elementi essenziali di una situazione, inadeguatezza comportamentale. Sono persone impulsive, rifiutano la critica e appaiono inconsapevoli circa le proprie difficoltà e circa l'impegno richiesto al caregiver. I deficit comportano una compromissione del funzionamento lavorativo e sociale. In conclusione possiamo riassumere quattro concetti fondamentali che caratterizzano le funzioni esecutive: modulano le operazioni cognitive, gli stimoli affettivi, il comportamento – sono correlate con aspetti motivazionali – il sistema delle funzioni esecutive è sostenuto da un network distribuito composto da aree corticali e sottocorticali in cui la corteccia prefrontale svolge un ruolo particolarmente.importante il sistema delle funzioni esecutive è un sistema multicomponenziale – 37Modulo 8
La motivazione e le emozioni sono tra loro strettamente interconnessi. La "spinta" ad agire è spesso diretta al conseguimento di obiettivi associati ad emozioni positive ovvero all'evitamento di condizioni che possono causare emozioni negative. Potremmo anche affermare che la ricerca di emozioni piacevoli e l'evitamento di emozioni spiacevoli costituiscono intrinsecamente dei fattori motivazionali.
LA MOTIVAZIONE
ROLLS (1994): la motivazione è uno stato interno che implica processi consapevoli e inconsapevoli che spingono all'azione. La motivazione e la pianificazione di un comportamento finalizzato sono influenzate dalla capacità di anticipare ricompense e punizioni. La motivazione, dunque, ha origine da una modificazione delle condizioni interne all'organismo, essa determina una spinta endogena all'assunzione di un
determinato comportamento finalizzato a ristabilire l'omeostasi (equilibrio fisiologico dell'individuo) e quindi a mantenere livelli ottimali di funzionamento dell'organismo. Gli esseri viventi tendono verso un naturale equilibrio (omeostasi) la cui rottura produce uno stato di tensione. La motivazione nasce dalla necessità di ridurre la tensione soggettiva. I processi motivazionali sono dipendenti dagli effetti esercitati dagli stimoli appetitivi (piacevoli) e aversivi (spiacevoli); il rinforzo e la punizione giocano dunque un ruolo fondamentale nel determinare l'avvio o l'inibizione del comportamento. (riferimento) Teoria delle pulsioni di Freud: la pulsione è una sorta di tensione o eccitazione fisiologica che muove l'individuo ad attuare condotte idonee per favorirne la scarica consentendo il ripristino dell'equilibrio preesistente. (Esempi di pulsioni semplici: senso della fame, della sete, bisogni di natura sessuale). I comportamentidell'uomo non sono determinati esclusivamente da pulsioni semplici, esistono anche bisogni complessi come i desideri di conoscenza, di auto-realizzazione o di democrazia.LA SCALA DEI BISOGNI DI MASLOW
Teoria di Maslow (1970): il comportamento dell'uomo è regolato da alcuni bisogni che lo "spingono" ad attuare comportamenti idonei per consentirne la soddisfazione.
Egli individua una serie di bisogni organizzati in modo gerarchico, visualizzati come una piramide.
La realizzazione dei bisogni fisiologici di base consente l'emersione di bisogni di ordine superiore fino ai bisogni di auto-realizzazione, collocati al vertice della scala. Per soddisfare i bisogni di ordine superiore devono essere soddisfatti i precedenti.
Meriti: Maslow ha integrato in una teoria coerente le determinanti biologiche e psicologiche del comportamento.
La teoria di Maslow inoltre è importante ai fini della comprensione dello sviluppo dell'individuo, con la crescita
dell'individuo i bisogni si modificano e la progressione del soddisfacimento dei bisogni procede parallelamente con la maturazione dei processi cognitivi e affettivi.
APPROACH E AVOIDANCE: DUE SISTEMI MOTIVAZIONALI DI BASE
Le disposizioni comportamentali di approach e avoidance costituiscono attitudini di base dell'organismo, sono comportamenti fondamentali per promuovere l'adattamento dell'individuo al proprio ambiente.
Le persone apprendono precocemente che in determinate condizioni è vantaggioso entrare in contatto con gli stimoli ambientali poiché questo facilita il raggiungimento di obiettivi specifici e che in alcune circostanze è importante inibire la propensione ad avvicinarsi a stimoli presenti nell'ambiente, al fine di evitare potenziali conseguenze negative.
L'esercizio equilibrato di queste due attitudini promuove nel tempo la formazione di schemi cognitivo-comportamentali che andranno a costituire la disposizione di base.
dell'individuo ad agire nell'ambiente. Le disposizioni di base si costituiscono in funzione di fattori biologici, psicologici, psicosociali e situazionali, tali fattori determinano la propensione ad adottare atteggiamenti di approach o di avoidance. Diversi autori hanno ipotizzato che i comportamenti approach-avoidace siano sottesi dall'attività di due sistemi motivazionali.
→ GRAY (1970): Reinforcement Sensitivity Theory
Esistono due sistemi implicati nei processi di approach e di avoidance:
- behavioral activation system: sistema che promuove l'attivazione dell'organismo per ricercare - nell'ambiente stimoli gratificanti, è sensibile a stimoli associati a ricompensa;
- behavioral inhibition system: sistema che modula il comportamento inibendo le risposte appetitive e - innalzando il livello di arousal per rilevare stimoli rilevanti, è sensibile a stimoli associati alla punizione o all'assenza di ricompensa.
In ciascun
individuo i due sistemi motivazionali sono in equilibrio dinamico tra loro, tuttavia può esserviScarica il documento per vederlo tutto.
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