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GLI STATUS TRA I PARI:
nomine dei pari: i sono nominati spesso come migliori amici e raramente non piacciono ai
bambini popolari:
compagni; i ricevano un numero medio simile di nomine positive e negative da parte dei
bambini medi:
compagni; i vengono raramente nominati come migliori amici ma non sono antipatici ai
bambini trascurati:
compagni; i sono raramente nominati come migliori amici e sono antipatici ai loro
bambini rifiutati:
compagni; i sono spesso nominati sia in qualità di migliori amici di qualcuno sia in
bambini controversi:
qualità di bambini antipatici. la combinazione tra essere rifiutati dai pari ed
Rifiuto dei pari e aggressività:
essere aggressivi è pronostico di problemi. Uno studio recente ha visto che quando i bambini di 3
elementari erano molto aggressivi e venivano rifiutati dai compagni, una volta diventati adolescenti o
giovani adulti mostravano livelli molto + alti di delinquenza rispetto agli altri ragazzi. Non tutti i bambini
rifiutati sono aggressivi. Come si possono eserciate
Programmi di esercitazione alle competenze sociali:
dei a i i ifiutati o t as u ati a i te agi e + effi a e e te o i lo o pa i? L’o ietti o di olti p og a i
di t ai i g pe a i i t as u ati di aiuta li ad atti a e l’atte zio e dei o pag i i odo positi o e di
riuscire a mantenerla ponendo delle domande, ascoltandoli in modo caldo e amichevole. Si insegna anche a
entrare a far parte dei gruppi in modo + efficace. Un recente programma di intervento sulle abilità sociali ha
a uto su esso ell’au e ta e l’a ettazio e so iale e l’autosti a e el di i ui e la dep essio e e l’a sia
nei bambini rifiutati dai pari.
il termine bullismo è la traduzione letterale della parola bullying , utilizzata per connotare il
IL BULLISMO:
fenomeno delle prepotenze tra pari. Il verbo to bully , tradotto come tormentare, perseguitare fare il
prepotente , raduna insieme sia gli aggressori sia le vittime. Il bullismo può essere considerato come una
forma di aggressività proattiva, come un comportamento che ha lo scopo di fare del male o nuocere a una
p o o azio e. I uesto se so, il ullis o si disti gue dall’agg essi ità
o + persone e che avviene senza
reattiva, che segue a condizioni antecedenti quali una provocazione o una costrizione. Come forma di
agg essi ità p oatti a, il ullis o di e so dall’agg essi ità st u e tale, he ha come fine specifico il
possesso di u oggetto. L’o ietti o del ullis o o il deside io di app op ia si di u oggetto a uello
di do i a e ella elazio e o l’alt o. Negli episodi di ullis o si e ide za la p ese za di di e se figu e
il ullo, he p e de atti a e te l’i iziati a el fa e p epote ze , la itti a, he su is e le
coinvolte:
p epote ze, l’aiuta te del ullo, he pa te ipa agli episodi di ullis o a o upa u a posizio e se o da ia,
il sostenitore del bullo, che agisce in modo da rinforzare il comportamento del bullo, il difensore della
itti a, he p e de le difese della itti a e te de a o sola la e l’este o, he si tie e di dispa te e fa i
modo di non essere coinvolto. A partire dalla letteratura internazionale si può ricavare il seguente profilo
psicologico del bullo: è aggressivo verso i coetanei, è impulsivo e si arrabbia facilmente, ha un forte bisogno
di dominare gli altri, vanta una superiorità, vera o presunta, ha un rendimento scolastico vario che tende ad
l’au e ta e dell’età, a ifesta u atteggia e to egati o e so al s uola e ost a s a sa
abbassarsi co
empatia nei confronti della vittima e scarsa sensibilità morale. A questa tipologia classica di bullo, noto
anche come bullo aggressivo, si aggiungono altre2 tipologie di bullo note come bullo ansioso e bullo
passivo e sobillatore . Il bullo ansioso ha diversi aspetti in comune con la vittima: è ansioso, insicuro e poco
socievole. Il bullo passivo è definito anche come seguace o sobillatore. Egli partecipa al bullismo
solita e te se za p e de e l’i iziati a. Di e ta ullo i pa te pe p otegge e se stesso e pe gode e dello
status di appartenenza al gruppo, in parte per paura. I bulli passivi sono infatti facilmente sottomessi. Per
quanto riguarda il profilo psicologico della vittima: in genere è + ansiosa, insicura e introversa rispetto agli
altri bambini; reagisce gli attacchi col pianto e chiudendosi in se stessa, presenta una bassa autostima e
u ’i agi e egati a di s e delle p op ie o pete ze; si se te po o intelligente, poco piacevole e tende a
considerarsi inferiore rispetto agli altri. Da studi longitudinali emerge che le vittime adulte risultano
maggiormente esposte a rischio di depressione e presentano una scarsa autostima, come risultato di 80
passate e persistenti prevaricazioni. Esistono due tipi principali di vittime: passivo/sottomesso e
provocatrice/aggressiva. Passivo/sottomesso: si presenta con una maggiore frequenza. A
o t addisti gue e il suo o po ta e to si po go o l’i si u ezza, l’i apa ità e la difficoltà di reagire agli
insulti ricevuti. La vittima provocatrice invece è spesso sgradita ai compagni, agli adulti e agli insegnanti in
quanto può essere particolarmente invadente. Per ridurre il bullismo la scuola potrebbe mettere in pratica i
seguenti consigli: dare ai ragazzi + grandi il compito di sorvegliare la situazione e intervenire in caso di
bullismo, stabilire delle regole e delle sanzioni contro il bullismo, formare gruppi di amici per gli adolescenti
che vengano regolarmente presi di mira dai pari, pubblicizzare i programmi antibullismo nei luoghi di culto,
nella scuola e in altri contesti, incoraggiare i genitori a rinforzare i comportamenti positivi dei loro figli e
essere modelli appropriati di interazioni interpersonali. Le relazioni tra pari possono essere influenzate dal
IL RUOLO DELLA CULTURA NELLE RELAZIONI TRA PARI:
contesto culturale in cui vivono i bambini. Le relazioni tra pari possono essere diverse nelle varie culture. In
al u i Paesi, la pa te ipazio e dei a i i a g uppi dei pa i ie e li itata. Pe es, i olte a ee dell’I dia
rurale e nei Paesi arabi, le possibilità di avere delle relazioni tra pari sono molto limitate, specialmente per
le agazze. I uesti Paesi, le i te azio i o l’alt o sesso o le oppo tu ità pe le elazio i se ti e tali so o
molto ristrette. In molti Paesi, tuttavia, i pari giocano dei ruoli + importanti nella vita dei bambini. Per es,
ell’Af i a su -sahariana, il gruppo dei pari è un aspetto molto intenso della vita dei bambini; sono stati
t o ati isultati si ili i tutta l’Eu opa e i No d A e i a.
IL GIOCO Il gioco è una piacevole attività fatta per divertimento. Secondo Freud ed Erikson,
LE FUNZIONI DEL GIOCO:
il gioco aiuta il bambino a controllare le ansie e i conflitti. Il bambino giocano può far fronte ai problemi
della ita. Il gio o pe ette al a i o di utta e fuo i l’e e gia fisi a i e esso e di li e a e le e ozio i
intrappolate, il che aumenta la sua capacità di fronteggiare i problemi. In parte, queste funzioni del gioco
hanno ispirato la gioco terapia, in cui i terapeuti usano il gioco per permettere al bambino di buttar fuori le
f ust azio i e pe a e e l’oppo tu ità di a alizza e i o flitti dei a i i e il lo o odo di f o teggia li. I
bambini possono sentirsi meno minacciati ed essere + disposti a esprimere i loro veri sentimenti in un
contesto di gioco. Basa dosi sull’osse azio e dei a i i el gio o li e o
LO STUDIO CLASSICO SUL GIOCO DI PARTEN:
all’asilo ido, Pa te ha p oposto i segue ti tipi di gio o: gioco libero: situazione in cui il bambino non è
i peg ato se o do l’idea o u e di gio o e può sta e fe o i u posto, gua da si atto o, o fa e dei
movimenti a caso che non sembrano avere uno scopo; gioco solitario: situazione in cui il bambino gioca da
solo e indipendentemente dagli altri; gioco da spettatore: il gioco in cui il bambino guarda gli altri bambini
giocare; gioco parallelo: situazione in cui il bambino gioca separato dagli altri ma con giochi uguali a quelli
il gio o he i pli a u ’i te azio e so iale
degli altri o in un modo che mima il loro gioco; gioco associativo:
il gio o he i pli a l’i te azio e so iale f a i di idui
con poca o nessuna organizzazione; gioco cooperativo:
g uppo e u ’atti ità o ga izzata.
con un senso di identità di le categorie di Parten
Tipi di gioco:
rappresentano una modalità di sistematizzazione dei diversi tipi di gioco, ma omettono alcuni generi di
gioco che sono importanti nello sviluppo dei bambini. Mentre le categorie di Parten enfatizzano il ruolo del
gioco nel mondo sociale del bambino, la prospettiva contemporanea enfatizza sia gli aspetti cognitivi del
gioco sia quelli sociali. Tra i giochi dei bambini + comunemente studiati ci sono il gioco senso motorio e
d’ese izio, il gioco di finzione o simbolico, il gioco sociale, il gioco costruttivo e il gioco strutturato. Il gioco
se so oto io e d’ese izio: il gioco senso motorio è il comportamento messo in atto dai neonati per
i a a e pia e e dall’ese izio dei lo o s he i senso- oto i. Il gio o d’ese izio il gio o he i pli a la
ripetizione di un comportamento quando vengono apprese nuove abilità o quando vengono richiesti un
controllo fisico o mentale e la coordinazione per dei giochi o per degli sport. Il gioco senso motorio , che 81
spesso p e ede il gio o appli ato, elegato sop attutto all’i fa zia, e t e il gio o di ese izio può esse e
applicato per tutta la vita. si presenta quando il bambino trasforma
Il gioco di finzione o simbolico:
l’a ie te fisi o i u si olo. è il gioco che implica delle interazioni sociali con i pari.
Il gioco sociale: Il
è il gioco che mette insieme le attività senso-motorie con le rappresentazioni simboliche
gioco costruttivo:
delle idee. Il gioco costruttivo lo fanno i bambini quando si concentrano nella creazione o costruzione
autoregolata di un prodotto o nella soluzione di un problema. i giochi strutturati sono
I giochi strutturati:
attività in cui ci si impegna con piacere e che prevedono delle regole e spesso la competizione con uno o +
individui.
L’AMICIZIA
LE FUNZIONI DELL’AMICIZIA: L’a i izia soddisfa fu zio i: la o pag ia, fa sì he i a ini abbiano un
compagno familiare, qualcuno che ha voglia di stare con loro; la stimolazione, fornisce informazioni
i te essa ti e di e ti e to; il suppo to fisi o, u a fo te si iso se e assiste za; il suppo to all’Io, soddisfa
le aspettative di supporto, incoraggiamento; il confronto sociale, fornisce delle informazioni su dove i
a i i si ollo a o ispetto ad alt i e se si sta o uo e do e e, e l’i ti ità/affetto, fa sì he i a i i
i di iduo. L’i po ta za dell’a i izia stata
abbiano una relazione calorosa, stretta e di fiducia con un altro
sottolineata recentemente in uno studio. Gli studenti di prima media, che non avevano un amico erano
meno coinvolti in comportament