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Teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget

PIAGET studia il modo in cui i bambini costruiscono attivamente il loro pensiero, e il modo in cui pensano al mondo, che cambia a seconda dello stadio di sviluppo in cui si trovano. Piaget applica il metodo di studio dello sviluppo biologico allo sviluppo cognitivo, egli infatti sostiene che, così come il corpo ha strutture che gli consentono di adattarsi al mondo, allo stesso modo esistono delle strutture mentali che fanno lo stesso. L'adattamento al mondo esterno comporta un adeguamento alle nuove richieste dell'ambiente che ci circonda, per farlo i bambini utilizzano gli schemi mentali, i processi di assimilazione, accomodamento, organizzazione e equilibrazione.

Gli schemi sono dei modelli di pensiero o azione che il bambino utilizza per organizzare, rappresentare ed interpretare la realtà, gli schemi d'azione (attività fisiche) caratterizzano la prima infanzia mentre gli...

schemi mentali (attività cognitive) si sviluppano nella seconda infanzia. Negli schemi d'azione si organizzano le azioni compiute sulla realtà, mentre negli schemi mentali la realtà viene rappresentata (diviene simbolica) e le azioni sono interiorizzate. Gli schemi nell'infanzia si manifestano in semplici azioni che possono essere eseguite su oggetti, come ad esempio la suzione e la prensione, nei bambini più grandi invece, gli schemi mentali includono strategie e piani per la risoluzione dei problemi; a cinque anni, i bambini sono in grado di classificare gli oggetti secondo grandezza, forma o colore. Da adulti, abbiamo numerosi schemi mentali, che spaziano da come si guida un'automobile a pianificare il processo di studio. Gli schemi, perciò, sono unità elementari della conoscenza che si sviluppano nel corso dell'interazione con l'ambiente, attraverso una serie di INVARIANTI FUNZIONALI. Un invariante funzionale è un

Il meccanismo biologicamente predeterminato di funzionamento generale dell'organismo, che governa tutte le azioni di una persona, che non varia con l'età e che è universale (è presente in tutti gli esseri viventi). Sono principi generali che stanno alla base del comportamento. Le invarianti funzionali sono:

  • L'adattamento, che regola le interazioni tra l'organismo e l'ambiente
  • L'organizzazione, che regola il modo in cui le strutture mentali funzionano come totalità coerenti

I due processi alla base dell'adattamento sono:

  • Assimilazione, si verifica quando i bambini incorporano nuove informazioni negli schemi già presenti
  • Accomodamento, avviene quando i bambini modificano i propri schemi per adattarli alle caratteristiche delle informazioni ed esperienze nuove assimilate

La forma più alta di adattamento, cioè quella in cui assimilazione e accomodamento raggiungono il maggior equilibrio, è

l'atto di intelligenza, questi due schemi agiscono anche nei bambini molto piccoli, applicati per esempio allo schema di suzione, essitendono all'equilibrio. Nel gioco, prevale l'assimilazione e nell'imitazione l'accomodamento. Ritornando invece a parlare dell'organizzazione, essa serve ai bambini per organizzare cognitivamente le loro esperienze, è il raggruppamento di pensieri e azioni in sistemi di ordine superiore, lo sviluppo è contraddistinto da un continuo rinforzo e raffinamento di questa organizzazione. L'organizzazione funziona secondo un principio di costruzione olistica: le trasformazioni evolutive riguardano la struttura nel suo insieme e non parti specifiche e isolate di essa. Le trasformazioni in una parte comportano sempre cambiamenti in tutta la struttura. Grazie ad essa, allo stesso livello di sviluppo le abilità e le competenze disponibili, seppur appartenenti ad ambiti diversi, sono omogenee (es: lacapacità di discriminare i volti è simile alla capacità di discriminare i suoni). Il fine dell'organizzazione è di promuovere l'adattamento attraverso le due modalità complementari dell'assimilazione e dell'accomodamento. L'equilibrazione invece è il meccanismo di equilibrazione che consente ai bambini di passare da uno stadio cognitivo allo stadio successivo, il passaggio avviene nel momento in cui il bambino fa esperienza di un conflitto cognitivo (DISEQUILIBRIO) nel tentativo di comprendere il mondo, risolto il conflitto, si raggiunge un nuovo equilibrio cognitivo. La MOTIVAZIONE AL CAMBIAMENTO È LA RICERCA DELL'EQUILIBRIO COGNITIVO. Nel processo di aggiustamento di vecchi schemi e di sviluppo dei nuovi, il bambino organizza e riorganizza i vecchi e i nuovi schemi finché la nuova organizzazione diventa fondamentalmente diversa dalla vecchia, organizzando un nuovo stadio di sviluppo. STADI EVOLUTIVI

individui attraversano 4 stadi evolutivi, ciascuno dei quali è legato ad un'età e consiste in un modo specifico di pensare, uno stadio è definito da 5 criteri:

  1. CAMBIAMENTO QUALITATIVO: Il pensiero è qualitativamente diverso da quello dello stadio precedente
  2. TRASFORMAZIONE: Ad ogni stadio il pensiero si trasforma. Nel passaggio da uno stadio all'altro, l'organizzazione cognitiva si prepara, si modifica e si consolida tramite l'assimilazione e l'accomodamento. Raggiunta la maturità funzionale, l'organizzazione lascia il passo ad una nuova organizzazione schematica. Tra uno stadio e l'altro, si modificano gli schemi che servono ad interagire con la realtà
  3. INTEGRAZIONE GERARCHICA: i "vecchi" schemi non vengono abbandonati ma integrati in quelli successivi e organizzati gerarchicamente
  4. ORDINE LOGICO: Nel disporsi in sequenza, gli stadi rispettano un ordine logico
  5. GRADUALITÀ: Il

passaggio da uno stadio all'altro è di tipo graduale. Gli stadi evolutivi sono universali e le transizioni da uno stato e l'altro implicano cambiamenti in numerosi aspetti del comportamento e delle attività psicologiche del bambino.

STADIO SENSOMOTORIO (0-2 ANNI) In questo stadio gli infanti si costruiscono una comprensione del mondo coordinando esperienze sensoriali con azioni dell'intelligenza fisiche e motorie. Questo stadio è contraddistinto dalla comparsa in una forma pratica, sensomotoria, in quanto le strutture cognitive sono schemi di azione legati al funzionamento dei sensi e della motricità, il bambino infatti conosce il mondo attraverso gli schemi d'azione che lo mettono in relazione con la realtà e che generano effetti sensoriali regolari.

Questo stadio è diviso in 6 sottostadi, gerarchicamente ordinati:

Riflessi innati (0-1 mese) - in questa fase azioni e sensazioni sono primariamente coordinate attraverso

Comportamenti riflessi, come il riflesso di suzione, il neonato assume presto comportamenti che assomigliano al riflesso anche in assenza dello stimolo che solitamente lo provoca. Nel primo mese di vita il bambino, dopo aver interagito con l'ambiente tramite i riflessi, dà inizio alle azioni e inizia a strutturare attivamente le sue esperienze e i riflessi si evolvono grazie all'assimilazione dei nuovi oggetti: il riflesso della suzione non è più solo finalizzato all'alimentazione ma è rivolto anche alla propria mano. Gli schemi riflessi di questo periodo (prensione, suzione), pur subendo variazioni nell'interazione con l'ambiente, non sono coordinati.

Reazioni circolari primarie (1-4 mesi) - l'infante coordina le informazioni provenienti dagli organi di senso e due tipi di schemi: abitudini e reazioni circolari abitudini primarie; le sono degli schemi basati su un riflesso che poi diventa concetto di reazione completamente.

indipendente dallo stimolo che lo provoca, il circolare indica, invece un meccanismo di fissazione dell’esperienza attraverso la ripetizione, che sfocia in un nuovo comportamento o schema d’azione. Nel caso delle reazioni circolari primarie si hanno delle azioni orientate verso il corpo e ripetute dopo aver provocato casualmente uno stimolo interessante.
Reazioni circolari secondarie (4-8 mesi) l’infante si focalizza sugli oggetti, e le azioni che vengono ripetute sono orientate verso l’ambiente, nonostante siano dirette agli oggetti, questi schemi non sono né intenzionali né orientati ad un scopo.
Coordinazione delle reazioni circolari secondarie (8-12 mesi) le azioni sono maggiormente dirette all’esterno. Gli infanti combinano e coordinano schemi appresi precedentemente. Il bambino conquista l’intenzionalità: diventa capace di coordinare azioni diverse orientate intenzionalmente verso una meta. Ad esempio, avvicinano la mano.

dell'adulto ad un giocattolo che non riescono ad azionare autonomamente.

Reazioni circolari terziarie (12-18 mesi) i bambini sono affascinati dalle molte caratteristiche degli oggetti e dalle molte cose che possono fare con essi.

Interiorizzazione degli schemi (18-24 mesi) inizia la capacità di usare simboli rudimentali, ovvero un'immagine sensoriale interiorizzata o una parola che rappresenta un evento, in modo tale da rappresentare oggetti o eventi concreti senza percepirli o agire direttamente su di essi.

Verso la fine del periodo sensomotorio gli oggetti diventano PERMANENTI. La nozione di permanenza dell'oggetto indica la comprensione del fatto che gli oggetti e gli eventi continuano ad esistere anche quando non possono essere rilevati dagli organi di senso.

STADIO PREOPERATORIO (2-7 anni) In questa fase i bambini cominciano a rappresentare il mondo attraverso parole, immagini, disegni e il gioco del farfinta, vengono formulati concetti stabili, emerge il

ragionamento mentale non sotto forma vera e propria di operazioni mentali, egli riesce però ad iniziare ad immaginare (ricostruire mentalmente) ciò che è stato esplorato e compreso tramite il comportamento. Emerge anche l'egocentrismo e sono costruite credenze magiche, il bambino in questo stadio, infatti, non riesce a distinguere la propria prospettiva da quella degli altri. Egli non riesce, come ho già detto, a compiere una vera e propria operazione mentale, ovvero un'azione interiorizzata che permette di compiere mentalmente ciò che può essere compiuto fisicamente, grazie alla quale il bambino può eseguire azioni sui contenuti del pensiero andando oltre il dato percettivo. Le operazioni sono azioni mentali reversibili (es: addizionare o sottrarre quantità). Gli schemi mentali (rappresentazioni che il bambino si costruisce) sono limitati agli oggetti e alle azioni speriment
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
49 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marghe1745 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Fadda Rita.