Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Riassunto principi di difesa integrata agli infestanti Pag. 1 Riassunto principi di difesa integrata agli infestanti Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto principi di difesa integrata agli infestanti Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto principi di difesa integrata agli infestanti Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto principi di difesa integrata agli infestanti Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto principi di difesa integrata agli infestanti Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto principi di difesa integrata agli infestanti Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto principi di difesa integrata agli infestanti Pag. 31
1 su 32
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DANNI DA MURIDI

Si calcola che per ogni individuo di ratto o topo, ci sia un danno di 2 dollari all'anno, ed inoltre ogni anno si abbinano nel mondo sottrazioni di derrate per 33 milioni di tonnellate (nelle Filippine in un anno 90% del riso, 20-80% mais e 50% canna da zucchero sono divorati).

In India si stima una popolazione di ratti di circa 5 miliardi di individui.

Diretti:

  • Aggressione ad ogni sostanze alimentari di origine animale o vegetale
  • Rosicchiamento di sacchi, imballaggi, macchinari, porte, pareti, impianti elettrici

Indiretti:

  • Alterazione degli alimenti
  • Dispersione delle derrate contenute in sacchi ed imballaggi
  • Perdite di tempo e spese di mano d'opera per attuare la lotta
  • Trasmissione microrganismi patogeni direttamente o mediante pulci ectoparassite
  • Formazione di macchie scure su pareti ed oggetti dovute all'untuosità del pelo
  • Trasmissione di vermi parassiti tramite le deiezioni

Tra le malattie più importanti si ricordano il colera.

Il tifo, la peste bubbonica, la peste setticemica e polmonare, la salmonellosi, la leptospirosi, l'idrofobia, la lebbra, la polmonite contagiosa e l'afta. La peste in Europa risale al XVI e XVII secolo, mentre in Sud America miete vittime ancora oggi.

TECNICHE DI DIFESA

La difesa mediante attuazione pratica di prevenzione (trappole), deve essere accompagnata da un adeguato monitoraggio.

prevenzione

  • Il concetto chiave è quello di evitare la formazione di fori negli angoli e nelle pareti ed eliminare i rifiuti e l'accumulo di sacchi.
  • La pulizia e la distruzione delle immondizie possono significare la riduzione del 75% delle popolazioni murine.
  • Bisogna evitare le comunicazioni con le fognature, otturando qualsiasi fessura dei pavimenti e delle pareti.
  • L'accatastamento razionale prevede agevoli passaggi per l'ispezione sino alle pareti e le merci non dovranno essere appoggiate contro le stesse.
  • Pratiche di esclusione codificate prendono spunto da

peculiarità etologiche: i ratti non saltano oltre i 75cm di altezza o scalano muri, a meno che questi non siano perfettamente levigati; costruiscono nidi a non più di 40cm di profondità; ad esempio lastre di Pb, Cu, e stagno possono essere perforate, ma non una rete a maglia di 1cm di lato.

Per la costruzione di muri anti ratto è necessario utilizzare cemento armato, applicando esternamente, ad un metro di altezza, un bordo rivolto verso il basso in lamiera. Le finestre vanno protette con rete e i cavi elettrici, i tubi da gronda o condotte varie, vanno circondate con placche di lamiera.

Per impedire il passaggio di ratti da navi a terra si applicano appositi dischi di metallo intorno ai cavi di ormeggio. Frequente via di accesso sono le piattaforme di carico (ribalte), provviste di elevatore idraulico.

Nella progettazione è opportuno prevedere una vasca di raccolta dei detriti sul pavimento, con griglia protettiva anti-ratto. Nei magazzini vanno installate

barriere metalliche protettive a distanza di almeno 70cm dai muri per impedire l'accumulo di prodotti contro gli stessi Qualunque apertura superiore ad 1,25cm permette il passaggio dei topi. monitoraggio
  • Si effettua controllando la presenza di impronte nella polvere, fasce untuose sui muri, presenza di escrementi, presenza di urina (con attrezzature apposite, fornite di lampada di Wood).
MEZZI DI LOTTA La scelta dei mezzi di lotta dipende dall'ambiente da proteggere, in relazione sia alle merci che alla struttura dell'edificio. Mezzi meccanici
  • Trappole a cattura singola
    • Vanno frequentemente ispezionate e protette per evitare che feriscano gli operatori o catturino animali "non bersaglio".
    • Esistono quelle a cattura singola di animali vivi, usate per scopi di ricerca o per evitare odori di putrefazione.
  • Trappole a cattura multipla
    • Congegno a bilanciere (tipo UGGLAN) che può prendere fino a 15 topi senza necessità di adescamento. In questo caso
è molto importante il posizionamento delle trappole. Mezzi chimici
  • Sostanze vischiose: distribuite su assicelle, tavolette di cartone o vaschette, lungo i percorsi abituali dei ratti. Efficace soprattutto per il controllo di Mus domesticus. Necessita di quotidiani sopralluoghi per l'eliminazione degli individui catturati e per impedire fenomeni di putrefazione, che porta ad infestazione di Ditteri Foridi e carcofagidi.
  • Rodenticidio: comprendono gli anticoagulanti. Presentano il vantaggio di portare a morte l'assunzione della dose letale, senza dolori o manifestazioni di anormalità, senza pericolo di allarme. Non è quindi necessario ricorrere al pre-adescamento. Gli anticoagulanti sono sostanze i cui capostipiti sono derivati della cumarina presente nel meliloto, che se la foraggera va incontro a putrefazione, la cumarinia presente si trasforma in dicumarolo, dotato di potere anticoagulante. La sua azione biologica è data dall'inibizione della

protrombina e di altri cofattori (vit. K esempio)che regolano anche la coagulazione del sangue.I roditori intossicati sono riconoscibili da: pelo arruffato, emorragie dalle mucose del naso e degli occhi e,nelle femmine, dagli organi genitali, emorragie pleurali e peritoneali, nei muscoli e nelle cavità del corpo.Una derattizzazione con anticoagulanti determina una mortalità anche prossima al 100%.

- Anticoagulante di I generazione (cumulativi>)Coumafene o warfarin, privo di odori o sapori sgradevoli, i ratti devono cibarsene a piccole dosi per almeno 5-6gg.Buona efficacia per Rattus norvegicus, minore o insufficiente per R. rattus e Mus domesticus.Caratterizzato da una DL50 di 20-180 mg/kg, risulta disponibile in diverse formulazioni (esche a base di cereali, blocchi di paraffina, polveri di traccia).A volte, esche pronte all'uso associano al warfarin la sulfochinossalina: quest'ultima è una sostanza antibatterica che ha il compito di agire contro i

batteri presenti nell'organismo del roditore, che hanno funzione di elaborare la vitamina K, la quale rappresenta l'antidoto.
Coumachloro. simile al warfarin, risulta attivo su Rattus norvegicus. La sua tossicità acuta si valuta intorno a 900-1.200 mg/kg.
Coumatetralyl. usato su popolazioni resistenti al warfarin. Caratterizzato da una DL50 di 16,5 mg/kg, viene commercializzato sia sotto forma di esche pronte all'uso, sia come sale sodico, solubile in acqua, per predisporre esche liquide.
Chlorophacinone. Trattasi di anticoagulante derivato dall'1-3 indanedione. Agisce in modo rapido (mortalità anche dopo una singola assunzione). La DL50 è di 15-50 mg/kg. Di minore tossicità che il warfarin nei riguardi del cane, del gatto e del maiale.
Diphacinone. Presenta una durata d'azione superiore a quella del walfarin, ma meno efficace sul topo domestico. Infatti la DL50 acuta orale è pari a 2,3 mg/kg i ratti, mentre sale.

a 340 mg/kg per il topo.

Anticoagulanti di II generazione (a dose singola)

In grado di intossicare irreversibilmente topi e ratti dopo un’unica assunzione.

Difenacoum. Di solito è necessaria la sua assunzione per 2-3 volte. Risulta efficace contro ceppi® di Rattus norvegicus e Mus domesticus resistenti al warfarin. DL50 pari a 1,8 mg/kg.

Bromadiolone. Principio attivo estremamente efficace contro i ratti, lievemente meno nei riguardi di® Mus domesticus.

Il suo sapore risulta molto gradito ai roditori. È caratterizzato da elevata tossicità acuta, pari infatti,su ratto, a 1,3 mg/kg.

Brodifacoum. Rodenticida ad ampio spettro d'azione, risulta efficace anche su ceppi resistenti agli® altri anticoagulanti. La sua mancanza di selettività può risultare un problema.

È caratterizzato da elevata tossicità acuta (DL50 pari a 0,27 mg/kg)

Flocoumafen. risulta pure attivo su ceppi di roditori resistenti agli altri coagulanti. La sua

tossicità® acuta è di 0,4 mg/kg. Risulta ben accetto nei riguardi dei ratti. Difethialone. È caratterizzato da forte tossicità acuta orale (0,56 mg/kg per i ratti e 1,29 mg/kg nel caso del topo domestico). Nei ratti presenta breve vita nel sangue, mentre permane nel fegato. - Altri anticoagulanti Ergocalciferolo (vitamina D2) e colecalcifcroio (vitamina D3). Queste vitamine, se ingerite in dosi più elevate al necessario, alterano il metabolismo dello ione calcio nel sangue, con squilibri fisiologici. Efficaci nella lotta contro il Mus domesticus, con DL acuta pari a circa 50 mg/Kg. - Mezzi fisici Ultrasuoni ed onde elettromagnetiche. Dal 1977 PEPA negli stati uniti, è giunto alla conclusione che non vi è alcun effetto su topi e ratti, oltre al fatto che a lungo andare sembra che topi e ratti si abituino a queste emissioni di onde. Gli ultrasuoni vengono inoltre arrestati dagli osatcoli. - Mezzi biologici Si intendono tecniche in cui alroditore si oppone un altro organismo vivente, suo nemico per istinto o educazione (es. cane e gatto potrebbero essere una forma di prevenzione). Appartiene anche a questi mezzi l'utilizzo di microrganismi patogeni, come serotipi di Salmonella, che però dal 1967, causa Comitato di esperti della EAO e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono vietate. Mezzi alternativi:
  • EFFETTUARE UNA DERATTIZZAZIONE
  1. Accertamento dell'infestazione
  2. Necessario munirsi di torcia elettrica e blocco per gli appunti per disegnare le mappe dell'area da disinfestare e i luoghi di presenza attiva. Prima di intraprendere misure di controllo è necessario asportare gli escrementi individuati.

  3. Individuazione della specie
  4. Se non si riesce a individuare la specie mediante l'analisi degli escrementi, delle macchie ecc. si deve procedere a raccogliere qualche esemplare recentemente morto o ricorrere all'intrappolamento.

  5. Applicazione dei mezzi di

lottaAll'interno dei reparti produttivi è vietato l'impiego di rodenticidi e quindi si punta all'uso di sostanze adescantinon attive, poste all'interno di opportuni contenitori.

4. Controllo dei risultati

Si può avere dalla distribuzione, pesata, di esche non trattate, il cui residuo va pesato nuovamente per verificare la quantità mancante e risalire al numero approssimativo della popolazione, mediante anche l'utilizzo di un consumo medio pro-capite definito.

Se è stato usato un coagulante cronico, si passerà ad uno acuto, oppure si interviene con un'esca differente, ma stesso principio attivo.

È possibile lo sviluppo di una resistenza nei confronti di un'esca proposta.

6. TECNICHE DI DIFESA

L'uso di antiparassitari ha consentito di fornire linee-guida nella progettazione di impianti ed edifici.

Sono inoltre possibili sistemi di monitoraggio dei parassiti animali, per ridurre l'uso degli antiparassitari.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
32 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/04 Ispezione degli alimenti di origine animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davide97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Protezione degli alimenti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Locatelli Daria Patrizia.