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VIGNETO
POTATURA DI PRODUZIONE: La potatura di produzione è
la potatura invernale ed ha lo scopo di mantenere un
equilibrio tra la produzione (numero e peso dei grappoli) e
lo sviluppo vegetativo della pianta (vigoria, superficie
quante gemme
fogliare), attraverso la regolazione di
lasciare (carico di gemme) quali lasciare
e
(distribuzione delle gemme nello spazio) . Quindi la
potatura di produzione ha lo scopo di mantenere un
equilibrio tra fase riproduttiva e fase vegetativa attraverso
il numero di gemme che si vanno a lasciare e la loro
posizione nella pianta.
CARICO DI GEMME: La carica di gemme è data dal
numero di gemme miste, potenzialmente fruttifere, lasciate
dopo la potatura invernale, e deve essere proporzionata
alla fertilità del vitigno e alla sua vigoria. Si può
quantificare sia rispetto alla singola pianta
(n°gemme/ceppo) che rispetto all'unità di superficie
(n°gemme/ha) e entrambe le unità di misura sono correlate
alla densità d'impianto: più alta è la densità d’impianto,
maggiore sarà il n°gemme/ha e minore il n°gemme/ceppo
e viceversa. La carica di gemme influenza fortemente la
produzione, sia in termini qualitativi che quantitativi. Se si
lasciano tante gemme la potatura è detta lunga e deve
essere legata alla disponibilità di sources un eccessiva
carica di gemme può causare un rapido invecchiamento
della pianta; potatura corta se si lasciano poche gemme
una carica di gemme troppo bassa porta la pianta a
vegetare in maniera eccessiva, non producendo uva e
costringendo il viticoltore a ricorrere a numerosi interventi
di potatura verde. Un buon viticoltore riconosce a colpo
d'occhio il numero di gemme da lasciare per ciascuna
pianta, in quanto è consapevole che nelle piante più
vigorose si devono lasciare più gemme (potatura lunga)
rispetto alle meno vigorose. Effettuare una potatura lunga
o corta dipende quindi dalla vigoria della pianta, ma anche
dalla fertilità a seconda della posizione della gemma sul
tralcio si possono avere differenze sulla fertilità. Ad
esempio le prime gemme possono essere con fertilità molto
bassa e quindi con potatura corta non si produrrà tanto.
Esistono vitigni con gemme più o meno fertili, per
sapere se fare una potatura lunga o corta bisogna
conoscere la vigoria ma anche la fertilità del vitigno,
che in ogni caso cala dall’apice (più fertile) verso la
base del tralcio (meno fertile) . In uva da tavola le
varietà apirene producono nelle gemme distali (15-20cm)
quindi per produrre hanno bisogno di tralci lunghi con
elevato numero di gemme (>20) per avere produzione
accettabile. Inoltre a parità di pianta, le infiorescenze basali
saranno più piccole (meno fiori) mentre gemme in
posizione sei o settimo nodo avranno infiorescenze più
grosse. Quindi per avere grappoli grandi (qualità in uva da
tavola) si tende a fare una potatura lunga (lasciare un
maggiore carico di gemme).
Il metodo più corretto per stabilire all’inizio la carica di
gemme sulle piante di un vigneto è quello di valutare
produzione e qualità su un certo numero di ceppi
campione, sui quali sono state lasciate cariche di gemme
crescenti: osservando le produzioni per qualche anno, sarà
possibile stabilire la carica di gemme più idonea per quel
vigneto in quel dato ambiente e per la produzione di quella
tipologia di vino.
A seconda della carica di gemme adottata si definisce il
tipo di potatura come:
- Poverissima se la carica è fino a 5 gemme;
- Povera tra 6 e 10 gemme per ceppo;
- Media tra 11 e 20
- Ricca tra 21 e 40
- Ricchissima oltre 41
GEMME CIECHE: Gemme che non germogliano, incidono
sulla produzione stimata (produzione stimata = numero di
gemme x fertilità). Le gemme possono diventare cieche
perché sono dominate da altre gemme (dominanza
apicale). Le auxine si accumulano nelle gemme basali
inibendone il germogliamento (dispersione basitona).
Lasciare più gemme di quelle che la pianta può sopportare
(potatura lunga) porterà ad avere un maggior numero di
gemme cieche. Fattori climatici sfavorevoli aumentano le
gemme cieche, cosi come carenza di acqua e nutrienti e
mancato soddisfacimento fabbisogno in freddo e in caldo. Il
germogliamento rapido dovuto ad alte temperature in serra
richiede tanti nutrienti e quindi in serra vi è uno squilibrio
maggiore perché i tessuti hanno consumato maggiormente
energia, con conseguente maggior numero di gemme
cieche la formazione di gemme cieche è un meccanismo
di autoregolazione.
LA POTATURA DI PRODUZIONE QUINDI DEVE ESSERE
RAZIONALE: La parola razionale è riferita a:
- tipo di gemme che si devono lasciarelegato al concetto
di fertilità;
- quante gemme lasciare.
Quindi la potatura di produzione è legata a quali gemme
lasciare e quante lasciarne. Un esempio in cui si applicano
questi due concetti per la vite, è quando si tiene conto
della fertilità delle gemme: nel GRILLO la fertilità delle
gemme basali è bassa, ha un andamento crescente di
fertilità lungo il tralcio (se la fertilità media è di 2, nelle
gemme basali la fertilità è 1). Quindi se si vuole produrre
tanto bisogna lasciare le gemme più distali, quante è in
funzione dell’obbiettivo produttivo.
DIFFERENZA TRA POTATURA DI PRODUZIONE
DELL’UVA DA VINO, POTATURA DI PRODUZIONE
NELL’UVA DA TAVOLA E POTATURA DI PRODUZIONE
IN FRUTTICOLTURA :
- Nell’uva da vino con la potatura di produzione si deve
determinare il carico produttivo, quante e quali gemme
lasciare; - - Nell’uva da tavola
invece si deve determinare grande capacità produttiva
(avere più frutti) per poter poi fare in potatura verde un
diradamento selettivo (selezione dei grappoli migliori)
ottenendo produzione “migliore”; può anche essere fatta
una potatura del grappolo per migliorare il packaging.
Nell’uva da tavola inoltre, sempre in potatura verde,
possono essere usati ormoni per far crescere il grappolo
citochinine in post-fioritura aumentano
(ad esempio
la dimensione degli acini ; “Falgro Tablet”(a base di
acido gibberellico) se dato in in pre-
fioritura(2compresse/ettolitro) provoca un
allungamento del rachide, se dato in
allegagione(3compresse/ettolitro) aumenta la
dimensione degli acini );
- La potatura di produzione diventa più complessa nella
specie fruttifere, perché:
1) Dal punto di vista morfologico: la vite dal punto di vista
architetturale del germogliamento è più semplice delle
in frutticoltura non posso
specie da frutto, invece
regolare il carico produttivo finale con la potatura
invernale, perché abbiamo specie che fruttificano
sui brindilli, dardi, lamburde, zampe di gallo, e
quindi in funzione della specie bisogna conoscere
questo aspetto per sapere quali rami lasciare e quali
togliere . Quindi in frutticoltura non basta basarsi, come
nella vite, su quante e quali gemme lasciare, ma bisogna
conoscere la biologia fiorale di fruttificazione e basare su
questa la potatura di produzione. Ad esempio nel Nespolo
del Giappone non va fatta potatura di raccorciamento
perché fruttifica in posizione apicale. Nel ciliegio ad
esempio si produce sui dardi di due anni e mezzo di età, e
con la potatura quindi si deve far si di avere rami di diversa
età per far si che la produzione sia costante negli anni. Su
albicocco e susino ad esempio, è preferibile la potatura
verde, che si conduce in estate dopo il raccolto. La potatura
verde consiste nell’accorciare i rami troppo sviluppati, e
nell’eliminare i polloni, i getti concorrenti con quelli
destinati a formare la struttura principale o in
sovrannumero, i rami cresciuti verso l’interno, e tutti quei
rami, rametti e gemme che non servono per la formazione
della chioma o la produzione dei frutti l’anno successivo.
Con questo tipo di potatura si mantengono le dimensioni
nella pianta adulta, si forniscono più aria e più luce, per cui
i rami rimasti lignificano meglio o maturano maggiormente,
e c’è minor pericolo di malattie perché albicocco e susino
hanno difficolta a cicatrizzare e d’inverno formerebbero la
gommosi, in verde invece hanno il tempo di cicatrizzare
prima di entrare in dormienza senza formare gomme. Se
condotta con il frutto sulla pianta, la potatura verde serve,
infine, a favorire la maturazione dei frutti, eliminando i
germogli troppo vigorosi.
BRINDILLO : Ramo esile e di solito corto. Nelle pomacee
presenta gemme laterali prevalentemente a legno e
gemma apicale mista, e si possono lasciare nel caso in cui
la pianta porti pochi dardi e lamburde, altrimenti vanno
potati; nelle drupacee presenta gemme laterali
prevalentemente a fiore e gemma apicale a legno, e quindi
vanno lasciati. E’ importante conoscere la tendenza delle
diverse specie e, talvolta, in diverse cultivar della stessa
specie, a fruttificare lungo il brindillo.
DARDO : rametto a frutto, breve, liscio, terminato da una
gemma differenziata a fiore subito dopo la sua formazione;
dardo a mazzetto di maggio, quando le gemme a fiore sono
più di una (ad esempio nell’albicocco). I dardi non devono
essere potati, pena l’assenza di raccolto.
LAMBURDA : Ramo (lungo 12-15cm), caratteristico delle
pomacee, con prevalenza di gemme a frutto su quelle a
legno. Se termina con una gemma a legno è detta
lamburda vegetativa (in piante giovani o vigorose la
gemma a legno può essere sostituita da una spina e in
questo caso si parla di lamburda spinosa); se termina con
una gemma mista è detta lamburda fiorifera. Le lamburde
non devono essere potate, pena l’assenza di raccolto.
ZAMPA DI GALLO : Tipica formazione del melo e del pero
dovuta al sorgere di più lamburde su una borsa.
BORSA : Ingrossamento dell’asse dell’infiorescenza, su cui
è attaccata una mela o una pera, dovuto ad accumulo di
sostanze di riserva. E’ una formazione legnosa provvista di
gemme che facilmente danno luogo a lamburde o brindilli.
2) Inoltre in frutticoltura si preferisce avere più frutti, come
in viticoltura da tavola, per poter poi fare in potatura verde
diradamento selettivo
un .
POTATURA VERDE: La potatura verde riguarda tutte
quelle tecniche che prevedono interventi sulle piante
durante il periodo vegetativo (circa a maggio, perché tra
maggio e giugno c’è la fioritura) e che permettono al
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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