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Riassunto per l'esame di Filosofia, società e comunicazione del prof. Giacomo Marramao, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente, Dopo il Leviatano, Giacomo Marramao Pag. 1 Riassunto per l'esame di Filosofia, società e comunicazione del prof. Giacomo Marramao, basato su appunti personali e studio autonomo del testo consigliato dal docente, Dopo il Leviatano, Giacomo Marramao Pag. 2
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Borkenau il calvinismo non ha favorito lo sviluppo di un sistema filosofico né di una nuova scienza, cosa che

invece hanno fatto altre correnti etiche, come giansenismo e gesuitismo. Nei paesi in cui il calvinismo si è

affermato come etica religiosa dominante (Olanda, Inghilterra, Usa), il capitalismo è diventato ben presto un

dato. Il calvinismo (rigida austerità di vita e di costumi) e il molinismo (libertà umana derivante dalla grazia

divina, con costumi molto lassisti e libertini) sono entrambi inadeguati. Hobbes è il filosofo della gentry (nobiltà

di toga olandese e inglese) nella rivoluzione inglese. Grossmann, marxista, contesta la tesi di Borkenau della

gentry come eroina della borghesia. Grossman critica anche la concezione di lavoro manifatturiero di

Borkenau: infatti, il lavoro manifatturiero non può aver formato il lavoro umano che costituisce la basi della

meccanica. Borkenau in più ha trascurato tre secoli di sviluppo capitalistico nell’Europa Occidentale (infatti

secondo Grossman il capitalismo comincia con i traffici mercantili nel Mediterraneo nel 1300).

7 - Sovranità: per una storia critica del concetto

•• La sovranità indica l’autorità suprema, quindi indica una scala gerarchica di poteri. In senso stretto, però,

sovranità indica un processo di razionalizzazione del potere politico che consiste nel trasformare la forza in

legge e il fatto in diritto. Per Bodin la sovranità è il potere di fare e di abrogare le leggi, quindi il potere

legislativo. Per Hobbes l’origine della sovranità è posta nel contratto liberamente stipulato tra individui, che

dalla guerra di tutti contro tutti decidono di alienare tutti i propri diritti (tranne quello della conservato vitae) a un

uomo o a un’assemblea di uomini, e qualsiasi figura di potere si traduce in quella del Leviatano, Dio mortale a

cui noi siamo debitori della nostra pace e difesa. I comandi del sovrano sono finalizzati solo al mantenimento

della pace e dell’aiuto reciproco contro i nemici esterni. Secondo Rousseau con il contratto si forma un vero “io

comune” dotato di una volontà generale come summa delle singole volontà individuale. Per Rousseau la

sovranità può risiedere esclusivamente nel popolo e la forma di stato assoluta è quella della repubblica

popolare, che può essere governata o come monarchia o come aristocrazia (da un gruppo ristretto) o come

democrazia (dal popolo). Weber suddivide il potere legittimo in tradizionale, carismatico e razionale-legale. Per

Schmitt l’essenza dello stato di diritto proviene da due principi: un principio di distribuzione (che troverebbe la

sua espressione nei diritti fondamentali) e un principio di organizzazione (che consisterebbe nella dottrina della

separazione dei poteri). Per Kelsen la sovranità coincide invece con la norma fondamentale.

8 - L’ossessione della sovranità: per una meteoritica del concetto di potere in Michel Foucault

•• Marramao ribalta la tesi di Foucault secondo cui la teoria politica è rimasta ossessionata dal personaggio del

sovrano. Secondo Foucault abbiamo bisogno di una filosofia politica che “tagli la testa al re” (che abbandoni il

problema della sovranità come centro della sua indagine). Foucault pone due ipotesi di politica: l’ipotesi del

Reich e l’ipotesi di Nietzsche. L’ossessione si crea proprio grazie alla decapitazione del sovrano. Secondo

Kelsen il sovrano è norma fondamentale priva di contenuto. Il re decapitato è la premessa della teoria

hobbesiana della sovranità. Secondo Freud il potere sociale è possibile solo con l’unione del popolo: i fratelli

uniti riescono a uccidere il padre, mentre non ce l’avrebbero fatta da soli. I figli hanno già assorbito l’essenza

stessa del potere paterno: il diritto di vita e di morte. Si delinea così l’idea di interesse generale, che vincola i

consociati solo in rapporto allo scopo della sovranità. Con il nuovo potenziale tecnologico della comunicazione,

il potere diventa un medium. Secondo Marramao ci si ostina a creare la sovranità perché si tende a ridurre la

pluralità all’unità. oggi la sovranità è rappresentata dal rituale, dal simbolismo del popolo e della nazione.

9 - Metafore della regalità: macchina, corpo, persona

•• Secondo Volkoff, la metafora che meglio esprime la regalità è quella dell’organismo vivente, perché è un

complesso organico di corpi costituiti, tradizioni, leggi scritte e non scritte, esseri viventi immessi in un certo

ordine. In quanto organismo vivente, la regalità è limitata per antonomasia. La monarchia può essere o no

costituzionale, mentre la regalità è necessariamente costituzionale perché ha già in sé la propria costituzione.

Weber ha letto il processo costitutivo dello Stato in chiave di razionalizzazione, di graduale prevalenza della

società sulla comunità. Durkheim ha invece visto il collante del corpo sociale nell’efficacia simbolica di una

normatività sotterranea, di un complesso di valori e di credenze. La regalità è una struttura costante che

trascende il destino dei singoli sovrani. Il re ha due corpi: il corpo naturale e mortale e il corpo politico e

immortale, che coincide con la Corona, un organismo individuale considerato eterno. La regalità garantisce la

continuità. La regalità si mantiene in piedi proprio grazie alla certezza della morte del re. Volkoff però non

indaga questi temi considerando la secolarizzazione.

10 - Stato sociale: un ossimoro?

•• Nello Stato di benessere l’ideale classico della buona vita è stato assunto come scopo politico. Si crea e si

stabilizza il Welfare state se si passa da un ordinamento socio-economico liberista-concorrenziale a un

ordinamento basato sull’interventismo statale. Si forma la società di massa grazie ai processi di

razionalizzazione del lavoro, di espansione demografica e di introduzione del suffragio femminile; nascono di

conseguenza nuovi gruppi di interesse e nuovi movimenti associativi. Dopo la crisi del 1929 ecco che il

liberismo fallisce e comincia l’intervento statale. Con il Welfare state si passa dallo stato di diritto allo stato di

giustizia. Alla base dello Stato sociale vi sono: sistema fiscale basato sul principio della tassazione progressiva;

politica del lavoro che tutela i diritti dei lavoratori e che regolamenta giuridicamente i conflitti di lavoro;

redistribuzione delle ricchezze così da garantire a tutti i cittadini un reddito minimo; sistema pensionistico e

previdenziale, con assistenza sanitaria pubblica; espansione del settore terziario e dei servizi. Il primo a creare

una sorta di Stato sociale è stato Bismarck. Si potrebbe arrivare allo Stato sociale solo per allargare le basi di

consenso. Le pratiche formali di compromesso potrebbero però innescare un trend di demoralizzazione dello

Stato. Questo potrebbe trasformare lo Stato di giustizia sociale in Stato neocorporativo perché i luoghi di

formazione delle politiche verrebbero a spostarsi all’esterno delle istituzioni preposte dalla teoria democratica.

11 - La sovranità dissoluta. A confronto con Niklas Luhmann

11.1 - Sovranità politica: un espediente tautologico?

•• Luhmann si chiede come sia possibile l’ordine sociale, e questo interrogativo è l’orizzonte problematico della

sociologia.

11.2 - La deposizione del modello classico

•• Questioni epistemologiche: vi è problematicità per Luhmann perché la sociologia deve distinguersi dagli altri

ambiti scientifici del sistema sociale. Per Luhmann il sistema è un principio di unificazione di azioni

(discriminante tra nozione di sistema e di filosofia tradizionale di totalità); il processo di differenziazione dei

campi di sapere “speciali” non crea ontologie particolari (discriminante tra concetto sistemico e ontologico di

differenziazione). Secondo Weber l’agire forma la scienza sociale. Secondo Simmel la differenziazione delle

cerchie forma le ontologie particolari.

•• Questioni ermeneutiche: un sistema è complesso se non può più collegare uno dei suoi elementi con un

altro; un sistema è differenziato se forma in sé sistemi parziali. Il concetto di differenziazione fa saltare il

paradigma sistematico classico. Secondo Luhmann la complessità che un sistema sociale può raggiungere

dipende dalla forma della sua differenziazione. La società si forma con l’aumento della complessità.

11.3 - Semantica e struttura

•• L’unico modo per capire la modernità è quello capace di guardare i topoi e di cogliere il normale come

l’intrinsecamente paradossale. Il moderno stabilizza relazioni sociali atipiche dando la parvenza di naturalezza.

11.4 - Archeologia del moderno e inconscio dialettico

•• Secondo Luhmann non c’è altro modo di essere conservatore che conservando e garantendo la

trasformazione. Si deve allora approfondire il principio dell’ordine che deriva dal caos per rovesciare

l’equazione tra evoluzione ed entropia. Secondo Hegel il meno genera il più, quindi l’ordine nasce dal caos.

11.5 - La nozione di senso e l’elogio del “parassita”

•• Il senso è il rinvio ad altri contenuti di senso fattuali a ciò che è temporaneamente distanziato e al modo in

cui altre persone, vivendo e agendo, si riferiscono alla stessa famiglia di simboli. Il senso è una riserva

simbolica senza la quale l’emergenza di forme di ordine sarebbe incomprensibile. Il senso è sia la chiave

ultima dell’ordine sia il tratto distintivo della condizione umana. “Come è possibile l’ordine sociale?” si chiede

Luhmann. Se la creazione di strutture di razionalità sistemica produce un incremento di simboli, si esclude la

possibilità di scegliere un criterio di rilevazione nella complessità ambientale.

12 - Idola del postmoderno: secolarizzazione, esodo, politeismo

12.1 - La secolarizzazione come piano inclinato: i limiti dell’interpretazione di Löwith

•• L’opera di Machiavelli sembra essere in continuità con il ripristino del modello classico di politico. La

concomitanza comporta la contemporaneità della nascita di un moderno concetto di rivoluzione del concetto di

sovranità. Il tempo lineare-liberatorio deriva dall’escatologia dell’ebraismo e del cristianesimo. È stato Löwith a

evidenziare la moderna idea di progresso nella rinascita del pensiero millenaria del periodo protomoderno.

Rivoluzione e progresso derivano dalla speranza di redenzione, ma lo schema di Löwith ha un limite serio, che

consiste nell’enfatizzare la

Dettagli
A.A. 2015-2016
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/01 Filosofia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simone.scacchetti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia, società e comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Marramao Giacomo.