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I DISTURBI DELL'IMMAGINE CORPOREA
Cap.1 L'immagine corporea: definizione.
Si tratta di un costrutto multidimensionale caratterizzato dalle percezioni e dalle valutazioni dell'individuo circa il proprio aspetto fisico, riferendosi dunque all'immagine del corpo che appare nella propria mente. Secondo Slade, l'immagine corporea risulta avere una componente percettiva (come si visualizza il corpo), una attitudinale (cosa si pensa del proprio corpo), una affettiva (sentimenti verso il corpo) e una comportamentale (alimentazione, etc.) e ciò suggerisce come l'immagine del proprio corpo comprenda la persona nella sua globalità.
Secondo la prospettiva cognitivo-comportamentale, bisogna distinguere tra due aspetti chiave dell'immagine corporea: la "body image evaluation" e la "body image investiment". Il primo riguarda il grado di soddisfazione del proprio aspetto, riferendosi alla discrepanza tra percezione del proprio corpo e
Il primo canone estetico interiorizzato si riferisce all'importanza che gli individui danno al proprio corpo dal punto di vista psicologico, cognitivo e comportamentale. Questo investimento può avvenire in due modi:
- Salienza motivazionale della propria apparenza, ovvero il valore che si dà all'amministrazione del proprio aspetto. Questo non è necessariamente una cosa negativa, se visto come una cura verso se stessi.
- Salienza dell'auto-valutazione del proprio aspetto come parte integrante del senso del sé o del proprio valore. Questo è più disfunzionale perché può portare a patologie dell'alimentazione e altri aspetti psicosociali.
L'insoddisfazione della propria immagine corporea riflette una scontentezza soggettiva e generale per il proprio corpo o per le dimensioni di alcune parti di esso. Questa discrepanza può portare a un sentimento negativo verso se stessi e a conseguenti comportamenti nocivi per la salute.
specie nella sua forma estrema. L'insoddisfazione può essere associata ad una distorsione dell'immagine corporea che, a sua volta, è strettamente legato a comportamenti alimentari disturbati. Tale distorsione è sia percettiva (sotto/sovrastima delle dimensioni) che emotiva (relativa alle emozioni evocate a partire dall'immagine corporea). Ovviamente l'insoddisfazione dell'immagine corporea non è legata solo a conseguenze negative, anzi, può rappresentare per qualcuno una spinta motivazionale per cambiare. Nell'analisi dei fattori implicati nello sviluppo della propria immagine, varie evidenze empiriche hanno sostenuto l'importanza delle variabili socioculturali. Il MODELLO TRIPARTITO DI INFLUENZA (I PARI, I GENITORI E I MASS MEDIA) rinforzerebbero l'attuale standard irrealistico di bellezza come sinonimo di estrema magrezza in particolar modo fra le adolescenti femmine mentre, per quanto riguarda la popolazione maschile,gli adolescenti che dichiarano di aver ricevuto commenti positivi da parte di madri ed amiche rispetto alla loro immagine mostrano un livello più elevato di soddisfazione, mentre i commenti ricevuti da padri e amici sembrano influenzare maggiormente il tipo di strategie adottate per modificare il proprio corpo. D'altro canto, nonostante alcuni studi confermino la relazione tra esposizione alle immagini di corpi proposti dai media e problemi correlati al peso, altre ricerche non hanno ottenuto lo stesso risultato. Questa discordanza nella letteratura ha portato a domandarsi sul perché alcune persone siano più sensibili agli effetti dei media e a tale riguardo, il Modello tripartito d'Influenza ipotizza come la famiglia, i pari e i media possano influenzare il livello di soddisfazione corporea tramite due processi di mediazione: l'interiorizzazione dell'ideale di magrezza proposto dalla società e la tendenza al confronto sociale. Interiorizzazionedell'ideale di magrezza: gli ideali promossi dai media indicano l'incorporazione degli standard socioculturali al punto da farli diventare come principi interiori per il successivo comportamento. L'interiorizzazione dell'ideale di magrezza favorisce a sua volta l'insoddisfazione corporea perché questo ideale è inottenibile per la gran maggioranza delle donne. Secondo il Modello Tripartito, il livello di interiorizzazione degli standard di magrezza proposti dai media, insieme al confronto sociale, media la relazione tra influenze socioculturali e il livello di insoddisfazione corporea. È importante distinguere l'interiorizzazione da altri due costrutti, ugualmente collegati alla percezione dell'influenza dei fattori socioculturali: la consapevolezza degli standard di magrezza (semplice conoscenza di questi canoni) e la percezione delle pressioni socioculturali a raggiungere tali ideali di bellezza (sensazione soggettiva di ricevere)pressioni a modificare la propria immagine). Quest'ultima in particolare è associata al livello di insoddisfazione corporea attraverso l'interiorizzazione di questi ideali. Confronto sociale: secondo tale teoria, esiste una motivazione umana universale che spinge l'individuo a valutare le proprie capacità e caratteristiche attraverso il confronto con le persone, preferibilmente simili a sé. Diventa quindi un processo valutativo che implica la ricerca di informazioni e la formulazione di giudizi sul proprio sé dipende dal confronto con gli altri: confronto nel quale si impegnano più frequentemente persone insicure in aree per loro rilevanti. Festinger propone due tipi di confronto sociale: 1) “downward”, noi con gli individui che percepiamo meno fortunati per di favorire il sentimento di valore personale; 2) “upward”, dove ci paragoniamo con persone che percepiamo socialmente migliori di noi, confronto chepuò potenzialmente minacciare l'autovalutazione. Per quanto riguarda il rapporto tra influenze socioculturali e insoddisfazione corporea quindi, il meccanismo attraverso cui l'esposizione ai media influenza l'immagine corporea è il confronto sociale relativo all'aspetto fisico e poiché tale confronto porta la maggior parte delle persone a vedersi in difetto, tale confronto "upward" produce una valutazione negativa del proprio aspetto fisico che si manifesta nell'aumento dell'insoddisfazione, in particolare (secondo l'analisi della letteratura) nelle adolescenti femmine. In particolare i pari e le immagini mediatiche risultano essere però i più frequenti e importanti modelli estetici per il confronto dell'aspetto. Sicuramente grande rilevanza, insieme alle influenze socioculturali, la dimostra anche il livello di autostima dell'individuo, definita come il senso individuale del valore e.d modo indiretto, influenzando la percezione di sé e la valutazione del proprio corpo. L'autostima è un concetto complesso e multidimensionale, che coinvolge diversi aspetti della persona. È influenzata da fattori interni, come le esperienze personali, le abilità e le caratteristiche individuali, ma anche da fattori esterni, come l'ambiente sociale e culturale in cui si vive. L'aspetto valutativo dell'atteggiamento verso se stessi riguarda la percezione che una persona ha di sé e il valore che si attribuisce. Questo aspetto può variare nel tempo e nelle diverse situazioni, ed è influenzato da fattori come il successo o il fallimento nelle attività, le relazioni interpersonali e le influenze sociali. Il bisogno di autostima, invece, si riferisce alla tendenza a cercare valutazioni positive di sé e a evitare valutazioni negative. Questo bisogno può influenzare il modo in cui una persona si comporta e si presenta agli altri, e può avere un impatto sulla sua autostima. È importante sottolineare che l'autostima non è necessariamente legata alla realtà oggettiva, ma può essere influenzata da percezioni distorte o irrazionali di sé. Ad esempio, una persona può avere una bassa autostima nonostante abbia successo in diverse aree della sua vita, a causa di convinzioni negative su di sé o di esperienze passate negative. In conclusione, l'autostima è un aspetto fondamentale del benessere psicologico e può influenzare diversi aspetti della vita di una persona. È importante promuovere un'autostima sana e realistica, basata su una valutazione equilibrata di sé e delle proprie capacità.interazione con altre variabili, come ad esempio il perfezionismo. Secondo alcuni autori, donne con bassa autostima userebbero i canoni forniti dai media per spostare l'attenzione dalle aree di basso valore per il sé all'apparenza, cercando di incrementarla raggiungendo gli standard proposti. Secondo Tiggeman, non è la bassa autostima a rendere le adolescenti più vulnerabili ad un'alta insoddisfazione corporea, ma viceversa un'alta insoddisfazione corporea influisce sull'autostima. L'immagine corporea risulta centrale nell'auto-definizione delle adolescenti perché sono state socializzate a credere che l'aspetto fisico sia il punto di partenza per la valutazione del sé e per la valutazione che gli altri fanno di loro.
Cap. 2 Strumenti di assessment dell'immagine corporea. Nella ricerca di strategie di assessment, l'interesse è stato orientato verso la misurazione degli atteggiamenti e gli orientamenti
francamente patologici o comunque "negativi" verso il proprio corpo. La maggior parte degli strumenti si riferiscono alla distorsione dell'immagine corporea, intendendo in questo senso la presenza di biases sistematici nella valutazione e nel grado di insoddisfazione del proprio corpo, che hanno comunque un impatto negativo sul funzionamento psicologico e sociale dell'individuo. Tali bias invalidanti rappresentano la caratteristica principale del DDC, che avvicinano quest'ultimo al DCA. La condivisa distinzione tra l'esperienza percettiva delle dimensioni del proprio corpo e l'atteggiamento verso il proprio aspetto fisico ha portato allo sviluppo di un filone di ricerca sull'assessment della stima del peso e forme corporee, basato sulla misura delle percezioni e di una corrente orientata alla valutazione degli aspetti cognitivi e affettivi. Il settore che si occupa dell'assessment dell'immagine corporea offre, quindi, tre differenti tipi.utilizzando una scala, deve valutare quanto l'immagine distorta si avvicini o si allontani dalla sua immagine corporea reale. Questo tipo di misura è utile per valutare la presenza di distorsioni nella percezione dell'immagine corporea. Un'altra misura utilizzata è il Body Perception Index, che valuta la percezione di specifiche parti del corpo. In questo caso, vengono presentate immagini di parti del corpo e il testando deve valutare quanto si identifichi con quelle immagini. Entrambe queste procedure sono utilizzate nell'ambito dei Disturbi del Comportamento Alimentare per valutare la percezione dell'immagine corporea e individuare eventuali distorsioni.attraverso l'utilizzo di un'interfaccia grafica, aggiusta le forme corporee finché non ottiene l'immagine corporea che al meglio gli rappresenta se stesso. Il successivo confronto fra le discrepanze consente di ottenere una misura quantitativa della distorsione.