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Transizione latte maturo

Il latte di donna è un secreto che dipende dallo stato di nutrizione della madre per molti nutrienti, ma non per tutti. Il latte secreto varia anche nell'arco di una stessa poppata, per esempio il contenuto di grassi tende ad essere maggiore a fine poppata e rappresenta un segnale per il lattante di smettere di mangiare. Possibili carenze nel latte materno sono: - Vitamina B12, specie se la madre è vegana - LCPUFA - Vitamina D - Fluoro sufficiente per i primi 6 mesi (dopo è meglio supplementare 0.05 mg/kg die) - Vitamina K (profilassi ospedaliera alla nascita) Il fabbisogno energetico durante l'allattamento è maggiore rispetto a quello durante la gravidanza; la donna che allatta ha bisogno di un fabbisogno energetico maggiore di circa 23% rispetto ad una donna non gestante.

nonnutrice.

Proteine: il contenuto proteico del latte è quasi costante per i primi 6 mesi, poi tende a diminuire. Il fabbisogno delle proteine in allattamento = +21 g/die (nei 0-6 mesi) e +14 g/die (6-12 mesi).

Acidi grassi essenziali: i grassi n-3 e n-6 costituiscono circa il 5-6% dell'energia del latte materno. Il contenuto degli AG nel latte dipende dalla dieta della nutrice, dalle sue riserve lipidiche e dalla sintesi endogena. Nel latte delle donne vegetariane, il contenuto di DHA è minore rispetto a quello delle donne onnivore, mentre c'è una notevole capacità di sintesi endogena di AA. Il LARN da seguire per la nutrice è analogo a quello della donna in gravidanza.

Vitamina A: la concentrazione di vit A è elevata nel colostro, infatti il beta-carotene è immagazzinato nella ghiandola mammaria durante la gravidanza e nei primi giorni dopo il parto è rapidamente secreto nel colostro. LARN PRI = 1000 microgrammi/die in

di utilizzare tag html per formattare il testo, ecco come potrebbe apparire:

allattamento (+300 rispetto a gravidanza)

Vitamina C: LARN PRI = 130 mg/die in allattamento (+30 rispetto agravidanza)

Riboflavina: PRI = 1.8 mg/die in allattamento (+0.1 rispetto a gravidanza)

Niacina: PRI = 2 mg/die in allattamento (= alla gravidanza)

Folati: PRI = 500 mg/die in allattamento (-100 rispetto a gravidanza)

UL = 1000 mg/die (= alla gravidanza e al soggetto adulto)

Vitamina B12: PRI = 2.8 microgrammi/die in allattamento (+0.2 rispetto agravidanza), per compensare la perdita con la secrezione lattea

Calcio: nello scheletro del feto sono depositati circa 200 mg al giorno nel IIItrimestre e una quota analoga è secreta nel latte ogni giorno durantel'allattamento. Se la dieta della madre che allatta non è adeguata,modificazioni a livello assorbitivo, metabolico e di escrezione possonoassicurare sufficiente disponibilità per la ghiandola mammaria senza il rilascioda parte dello scheletro materno e senza aumentare l'apporto con la dieta. Se si decide

di ricerca hanno dimostrato che l'allattamento al seno fornisce al neonato tutti i nutrienti essenziali di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi in modo sano. Durante l'allattamento, è importante che la madre mantenga una dieta equilibrata e variata per garantire un adeguato apporto di nutrienti al bambino. Uno dei minerali più importanti durante l'allattamento è il calcio (Ca). Il calcio è essenziale per la formazione e il mantenimento delle ossa e dei denti sia per la madre che per il bambino. Tuttavia, è importante considerare l'eventuale interferenza dell'assorbimento di altri minerali come il ferro (Fe), il magnesio (Mg) e lo zinco (Zn) durante l'assunzione di integratori di calcio. Secondo le Linee Guida per l'Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia (LARN), la dose giornaliera raccomandata di calcio per una donna adulta è di 1000 mg al giorno. Durante la gravidanza, la dose giornaliera raccomandata di ferro è di 27 mg al giorno, mentre durante l'allattamento è di 11 mg al giorno. Per lo zinco, le riserve nel neonato sono modeste, ma gli allattati al seno hanno un adeguato apporto di Zn grazie al latte materno e all'accumulo nel periodo fetale. La dose giornaliera raccomandata di zinco durante l'allattamento è di 12 mg al giorno, un mg in più rispetto alla gravidanza. Anche il rame (Cu), il selenio (Se) e l'iodio (I) sono minerali importanti durante l'allattamento. Il contenuto di rame e selenio nel latte materno è maggiore durante i primi mesi di allattamento e poi tende a diminuire. La dose giornaliera raccomandata di rame durante l'allattamento è di 1.6 mg al giorno, mentre per il selenio è di 70 mg al giorno. Per l'iodio, la dose giornaliera raccomandata durante l'allattamento è di 200 mg al giorno. In conclusione, durante l'allattamento è importante prestare attenzione all'assunzione di calcio e di altri minerali essenziali per garantire una corretta nutrizione sia per la madre che per il bambino. Seguire le raccomandazioni delle LARN può aiutare a soddisfare i fabbisogni nutrizionali durante questo periodo importante.

Benefici dell'allattamento a lungo termine

Studi hanno dimostrato benefici dell'allattamento a lungo termine sulla salute del futuro adulto in termini di rischio di sovrappeso/obesità, rischio di diabete di tipo 2 e performance cognitiva.

L'allattamento nel primo anno di vita

Il bambino triplica di peso, cresce del 50% in altezza e aumenta del 25% la sua circonferenza cranica. Nel secondo anno di età, peso, altezza e circonferenza cranica aumentano ma in maniera minore. L'attività metabolica aumenta, mentre i processi digestivi e metabolici risultano ancora immaturi, determinando particolari necessità nutrizionali.

Livelli raccomandati di nutrienti

Vengono stabiliti livelli raccomandati di nutrienti per garantire una crescita ottimale, aumentare la massa corporea, mantenere i processi fisiologici, consentire un'auspicabile attività fisica, prevenire stati di carenza nutrizionale, favorire l'immunità e lo sviluppo neurologico, prevenire eccessi nutrizionali e ridurre i rischi di sviluppo di allergie e infezioni.

rapporto corretto con il cibo Per i neonati (< 6 mesi) la base di riferimento sono le assunzioni di nutrienti nei bambini allattati al seno/ allattamento misto. Per monitorare la crescita e stimare lo stato nutrizionale del bambino sono peso per età usate le curve di crescita, ne esistono di due tipi: peso per età, oppure lunghezza per età, inoltre si differenziano in base al sesso. Queste curve possono essere espresse anche come Z-score con una curva gaussiana: lo Z-score e la deviazione standard sono usate per descrivere quanto le misure relative ad un individuo siano lontane dalla media. Standard di crescita WHO del 2006 sono stati ricavati da dati di bambini allattati al seno provenienti da diversi paesi. Prima infanzia 0-6 mesi I processi digestivi e metabolici sono immaturi, i bambini possiedono un elevato metabolismo dato dalla necessità di elaborare quantità di alimenti maggiori che in qualunque altra età, questo per provvedere al consumo calorico ed al rapidoL'HTML formattato del testo fornito sarebbe il seguente:

Accrescimento che determina un elevato turn-over dei nutrienti. Il fabbisogno di nutrienti non è stimato prima dei 6 mesi in quanto coperto dall'latte materno (LARN) e il consumo di questo alimento da parte di neonati allattati al seno determina di solito una crescita normale.

Alla nascita e nei primi mesi di vita, il bambino necessita di un'alimentazione molto nutriente, che riesca a succhiare e deglutire e che sia digeribile, adattabile alle sue capacità digestive. Solo il latte materno, o un alimento molto simile a quello, risponde a tutti questi requisiti richiesti.

L'allattamento materno rappresenta sicuramente il modo migliore e più naturale di alimentare il neonato, perché oltre ad indiscutibili proprietà nutritive garantisce benefici di ordine immunologico, psicologico ed economico.

Il latte materno è un vero e proprio sistema biologico:

  • Componenti nutrizionali (macro e micronutrienti)
  • Componenti funzionali (prebiotici, anticorpi, ...)

Composizione del latte materno

La composizione del latte materno è variabile da donna a donna, di giorno in giorno ed è in parte funzione della dieta della nutrice. Durante il periodo della lattazione si distinguono tre fasi:

  1. Prima fase: la fase del colostro (1°-6° giorno)
  2. Seconda fase: la fase del latte di transizione (6°-14° giorno)
  3. Terza fase: la fase del latte definitivo o maturo (dopo il 15° giorno)

Proteine

Il fabbisogno proteico del neonato serve per coprire le funzioni strutturali, catalitiche e immunitarie. Il profilo amminoacidico deve essere ottimale perché il neonato ha una certa immaturità degli enzimi per la sintesi e la conversione. Il rapporto sieroproteine : caseine è pari a 90:10 nel colostro per poi stabilizzarsi a 65:35 nel latte maturo, questo per quanto riguarda il latte materno. Il latte materno ha una maggior percentuale di beta-lattoglobulina, caseine e lisozima rispetto al latte di vacca. È assente la lattoferrina.

contenuto di è minore, questo abbassa il potere allergizzante. Immunoglobuline rappresentano una prima linea di difesa per il lattante nei confronti dei patogeni. Lattoferrina svolge diverse funzioni: - favorisce assorbimento del Fe - lega Fe sottraendolo al metabolismo microbico - stimola la sintesi di citochine coinvolte nella risposta infiammatoria (IL-1b, IL-8) - stimola proliferazione della mucosa Isosima esercita un'attività anti-batterica nei confronti dei gram + (esso causa la lisi della parete della cellula microbica). Lipidi: Il fabbisogno è circa 6g/kg die, gli elementi necessari sono gli acidi grassi essenziali LC-PUFA. Le scorte accumulate nel periodo fetale e l'approvvigionamento attraverso il latte materno sembrano soddisfare i fabbisogni del neonato a condizione che la nutrice sia in un buono stato nutrizionale. Particolare attenzione viene prestata ai bambini nati prematuri. Nel latte materno abbiamo un tenore in grassi di circa 4 g/100 mL, il

98% è composto da trigliceridi distribuiti come 40% AG saturi e 60% insaturi, il 2% invece è composto da colesterolo, fosfolipidi e AG liberi. Per quanto riguarda gli AG insaturi sono per la maggior parte 70% di tipo monoinsaturo e sono iprecursori degli AG essenziali. linoleico oleico Il latte umano contiene una maggior quantità di acido e malinolenicominore di rispetto al latte vaccino. L'acido palmitico a causa della diversa posizione nel trigliceride determina una miglior solubilizzazione e un migliore assorbimento dello stesso. Nei neonati un apporto sufficiente di LC-PUFA è necessario per lo sviluppo ottimale della vista e dello sviluppo cognitivo.

Glucidi: Nella dieta del lattante allattato al seno i glucidi rappresentano il 40% delle calorie totali. Viene aumentata la digeribilità del lattosio e il suo assorbimento con conseguente aumento del galattosio necessario per la sintesi di mucopolisaccaridi e cerebrosidi. Aumenta anche la microflora.

Intestinale con conseguente abbassamento del pH e quindi miglioramento dell'assorbimento di calcio. Gli oligosaccaridi hanno invece attività prebiotica, favorendo la crescita dei batteri lattici e dei bifidobatteri. Questi causano una inibizione della crescita di patogeni tramite effetto barriera e abbassamento del pH. L'adesione batterica comporta una sorta di interazione ligando-recettore, strutture complementari presenti sia a livello di cellule della mucosa intestinale sia sulla superficie batterica. L'oligosaccaride ed alcune glicoproteine del LM possono prevenire l'adesione dei patogeni agendo come analoghi dei recettori della mucosa, in competizione proprio coi recettori stessi si legherebbero.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
92 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pistorius7 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Nutrizione applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Simonetti Paolo.