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IL CINEMA SONORO.

L'avvento del sonoro aiutò a stabilire (fino al ’48) un assetto che si era già formato negli anni ’20 e comportò

una vera e propria rivoluzione, non solo nell'estetica del film, ma prima di tutto nelle tecniche produttive e

negli assetti economici dell'industria cinematografica: molti, fra cui Chaplin, non accettarono questa

innovazione. Una delle prime spinte decisive per la realizzazione di film "sonori e parlati” fu sicuramente la

concorrenza della radio. La parentela risulta ancora più stretta quando lo sviluppo del sonoro si avvantaggiò e

fu condizionato dagli effetti prodotti dal consumo radiofonico, che aveva creato un'abitudine alla voce

riprodotta, al realismo documentario della viva voce dei beniamini dello spettacolo. Mentre la commedia si

avvantaggia della possibilità del dialogo e il melodramma acquista un maggior realismo nella

rappresentazione dei conflitti, altri generi per nulla realistici decollano grazie a questa innovazione

tecnologica.

Al suono è strettamente legato lo sviluppo del musical, dove ogni forma di stilizzazione della gestualità

dell'attore, dello spazio e dei movimenti della macchina da presa, è reso possibile dal fatto chela musica e il

canto diventano fattori di unificazione e strutturazione organica di tutti gli altri elementi. Al sonoro sono

attribuite anche le crescenti fortune del disegno animato, dove la Walt Disney inaugura una nuova era del

cinema d'animazione in cui la musica e i suoni diventano componenti essenziali delle astrazioni fantastiche e

delle invenzioni comiche, continuando sulle orme della slapstick che era finita con l’avvento del sonoro. Il

primo cartone animato sonoro è considerato Steamboat Willie (1928) in bianco e nero che contribuì a far

conoscere Topolino al pubblico. L’ETÀ D’ORO DI HOLLYWOOD

La Golden age di Hollywood è durata circa 20 anni (1932 – 1946). Inizia con l’avvento del sonoro e finisce

con la televisione. È questo il periodo idolatrato dagli appassionati di cinema: i film raggiungono il massimo

della popolarità. La storia del film è la storia di Hollywood, con due sole eccezioni: il cinema francese

(realismo poetico), e la scuola documentaristica inglese. Il cinema americano mantiene il primato economico

(ma in Italia girarono solo dopo il fascismo), grazie a studio system, star system e generi. Si tratta di quello

che viene abitualmente definito lo stile classico hollywoodiano. Il sonoro rafforza l’oligopolio delle major

companies.

CRISI DI HOLLYWOOD -> Nel 1948, all’inizio della guerra fredda, il governo americano obbliga le Major a

separare la produzione/distribuzione dall’esercizio. Il totale controllo delle major diventa allora illegale (fino

di uno dei punti forza del loro potere). Altro motivo: la concorrenza della TV. Il cinema, dopo aver impedito lo

sviluppo della Tv negli gli anni ‘30 (poiché si rischiava una concorrenza fra due mezzi diversi che mirano allo

stesso obbiettivo), deve cedere alla produzione di massa della Tv grazie a un decreto. Maggiore censura. Crisi

dello studio system e poi dello star system. Nascita di nuovi generi.

GENERI -> La classificazione dei film in base al genere di appartenenza è un aspetto fondamentale

dell'istituzione cinematografica e interessa tutti i Paesi. Si possono studiare dal punto di vista:

- produttivo (programmazione produttiva dello studio si basava appunto sulla classificazione per genere dei

film. Ogni studio aveva la duplice esigenza di differenziare i prodotti in modo da differenziare gli

investimenti. Standardizzazione dei procedimenti e, insieme, differenziazione dei prodotti, in modo da

mantenere vivo l’interesse del pubblico) flettenti

- narrativo e figurativo (es. nel noir la presenza ossessiva degli specchi e in genere di superfici ri che

mostrano i personaggi secondo prospettive incerte e strane. Il figurativo dà più significati di quanti ne dia la

narrazione.)

-politico e ideologico (es. colonialismo nel western, imperialismo nei film di guerra, contemporanea nella

fantascienza, nazionalismo nel musical).

Parlare di genere non vuol dire capire a che genere appartenga un film dopo poche inquadrature ma

diventa un’economia per inquadrare le logiche produttive. So già che aspettative avere se so che genere è

(patto fiduciario fra produttore e pubblico). Il genere è un frame, una messa in chiave di cosa dobbiamo

aspettarci da quel prodotto. Lo possiamo vedere anche come strumento per lo spettatore, come sistema di

codifica e decodifica. Interessa anche il processo produttivo: il produttore di un certo film sa che dispone di

un certo numero di risorse (es. Set che vengono usati per più film). I generi li possiamo studiare anche con le

loro retoriche discorsive. Es. nel genere western c'è molta ideologia, cambia molto a seconda dell'epoca in

cui si trova; il frame è sempre la conquista della frontiera. “Io ti salverò” Hitchcock: scena del sogno fatta

da Dalì. Troviamo dei residui del linguaggio delle avanguardie quando l’uomo taglia i tendaggi su cui sono

disegnati degli occhi. Possiamo individuare dei filoni che si ripetono, si ripropongono. Possiamo individuare

un topos narrativo che parte dalle immagini del treno che arriva e arriva a Samara che esce dallo schermo in

The Ring. Espressionismo e surrealismo rappresentano probabilmente gli esempi migliori di come attraverso

le tecniche cinematografiche venga deformata la realtà.

Tra i generi classici del cinema americano, noir e western sono i più diffusi e, nonostante la diversità

dell'ambientazione (spazio urbano e prateria), strettamente collegati da un rapporto di complementarietà. In

ambedue il tema centrale è quello del conflitto tra la legge e I’ arbitrio, I’ innocenza e la corruzione, tra le

regole della convivenza civile e I’ universo del "senza legge", un mondo selvaggio e primitivo.

WESTERN Temi: conflitto, avventura e frontiera; conquista di ambienti selvaggi e sottomissione della

natura in nome della civiltà; confisca dei diritti territoriali degli indiani, gli abitanti originali della frontiera;

società western regolata da codici di onore piuttosto che dalla legge in cui l’eroe non può soffermarsi perché è

sempre in movimento. La reputazione dei singoli si fonda o sulla violenza o sulla generosità, perché la

generosità crea una relazione di dipendenza nella gerarchia sociale. Le vicende western sono accomunabili a

quelle del genere gangster o di vendetta. Lo spazio che meglio riassume e simboleggia la mobilità del West, è

quello della Ghost Town, la "città fantasma", abbandonata dai suoi abitanti che hanno cercato altrove una

promessa di benessere e stabilità: tra le più suggestive città fantasma, è possibile ricordare quelle di cielo

giallo (1948), la terra scotta (1958) e sfida nella città morta (1958).

NOIR Genere complementare al genere western, origine francese (nero era il colore delle copertine della

collana di romanzi polizieschi di maggior successo). Maggiormente rappresenta il legame genere – contesto

sociale che lo ha prodotto e il legame cinema USA – Europa. Il noir comprende vari sottogeneri: polizieschi,

gangster film, detective story e thriller. Tratto comune di questi sottogeneri è quello di mettere in scena da vari

punti di vista eventi criminosi e di creare attorno al crimine un accentuato clima di suspense. Ambientazione

spesso minerale (acciaio, rocce, asfalto). Il gangster è un eroe tipico della mitologia urbana, nasce perché si

stava diffondendo la criminalità per il traffico illegale di alcolici). Furono molto censurati. Ambiguità.

NEOREALISMO ITALIANO -> E' un movimento culturale, nato e sviluppatosi in Italia durante il secondo

conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra (1943-1955). I maggiori esponenti del movimento, furono,

negli anni 40, i registi Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Luigi

Zampa e lo sceneggiatore Cesare Zavattini. Il cinema neorealista è caratterizzato da trame ambientate in

massima parte fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all'aperto, e utilizza spesso attori non

professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. I film trattano soprattutto la

situazione economica e morale del dopoguerra italiano, e riflettono i cambiamenti nei sentimenti e le

condizioni di vita: frustrazione, povertà, disperazione. Poiché Cinecittà, il complesso di studi cinematografici

che dall'aprile del 1937 era stato il centro della produzione cinematografica italiana, fu occupata dagli sfollati

sul finire del secondo conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra, i film vennero spesso girati in esterno

sullo sfondo delle devastazioni belliche. Molto eclettico, segno di apertura verso il cinema d’oltreoceano. Tra i

film di questo periodo, è opportuno citare: Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini, Ladri di bicicletta

(1948) di Vittorio De Sica e Roma ore 11 (1952) di Giuseppe De Santis.

Film girati per strada, pochi mezzi e risorse, set e attori improvvisati, unione di più pellicole. Questo contesto

è stato criticato dalla storiografia cinematografica perché secondo questa sarebbe una favola, una potente

retorica discorsiva. Infatti Non usava quasi mai il suono in presa diretta; il neorealismo è la risposta italiana

al cinema hollywoodiano: v. Sophia Loren, Gina Lollobrigida...sfatato anche il mito del cinema povero e

marginale: lo è nel senso che rappresenta una minima percentuale del cinema di questo periodo, perché stava

infatti nascendo anche la commedia (Totò) e altri filoni. Teniture: periodo di permanenza del film nelle sale: i

neo realismo rimaneva tantissimo, anche mesi. I registi erano sempre importanti, i film andavano a tutti i

festival, hanno vinto oscar... Nella piena accezione del campo discorsivo c era una messa in chiave che diceva

cosa era il pensabile e il dicibile sul cinema neorealista. Viene realizzato anche da registi stranieri, perché

ormai era diventata una poetica con un suo determinato linguaggio: ad esempio si concentra sui mezzi di

trasporto poveri come la bicicletta ecc. anche se si stavano diffondendo motorini ma non venivano mai

ripresi.

IL CINEMA MODERNO -> L'età del cinema moderno è più difficile da circoscrivere e definire perché non

nasce da una significativa innovazione tecnologica (come era il sonoro). L'introduzione della pellicola

pancromatica e degli obiettivi a focale corta avevano permesso di migliorare le riprese in continuità con una

messa a fuoco di tutti gli elementi della scena e con la resa della profondità. La diffusione di cineprese più

maneggevoli e il miglioramento

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
14 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cam_mi93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Boni Federico.