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IGURA
La funzione del profitto. π = RT – CT
π = p(q) – →sostituendo p = a –
c(q) bq
π = aq – – cq → funzione del profitto
2
bq
max π → ∂π / ∂q = 0
∂RT / ∂q ∂CT / ∂q = 0 → ∂RT / ∂q = ∂CT / ∂q → MR = MC
- ∂RT / ∂q – 2bq ; ∂CT / ∂q = c
= a –
a 2bq = c
– → quantità che massimizza il profitto e punto di massimo
q** = a c / 2b – –
2
La funzione del profitto (π = aq bq cq) è crescente quando la sua derivata è maggiore
di zero mentre è decrescente quando la sua derivata è minore di zero.
∂π / ∂q > 0
– –
a 2bq c > 0
– –
2bq > c a
–
2bq < a c 4
→ prima di tale punto la funzione è crescente
–
q < a c / 2b ∂π / ∂q < 0
– –
a 2bq c < 0
– –
2bq < c a
–
2bq > a c
→ dopo tale punto la funzione è decrescente
–
q > a c / 2b
La funzione del profitto (π = aq – –
2
bq cq) ha la concavità verso il basso quando la
derivata seconda è minore di zero. ∂ π / ∂
2 2 q < 0
→ sempre verificata quindi
-2b < 0 concavità verso il basso
Ora individuiamo i punti di intersezione della funzione del profitto con l’asse delle
ascisse. In tal caso uno di questi punti si ottiene quando il profitto è paro a zero e quindi
poniamo tale funzione uguale a zero. π = 0
π – –
2
= aq bq cq
π = q (a – –
bq c) = 0
q = 0 → primo punto di intersezione
– –
a bq c = 0
–
a c = bq
– → secondo punto di intersezione
q = a c / b
Graficamente: 5