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Ricerca dell'archetipo e coniugazione passato-futuro

Rizzato ha lavorato sulla ricerca dell'archetipo e ha coniugato passato e futuro alla maniera del Transitive: immagine archetipica + aggiornamento tecnologico. L'unica differenza è che anziché porrsi per la loro corposità, tendono a materializzarsi in un segno minimale (esempio la lampada Costanza di Luceplan, la lampada da tavolo Starled di Meda e Rizzato).

Il transitive ci rimanda alla tradizione "romantica" della candela; dall'altra ci proietta in avanti, regalandoci un exploit di tecnologia esibita nelle viscere della lampada insieme alla bianca luce delle LED. In medio stat vitium.

Cubo (radio portatile) e Algol11 (televisore portatile), due prodotti Brionvega. Prima del lancio nel mercato, si riteneva che come prodotti di design avessero perso il loro valore effettivo commerciale.

Questi oggetti vengono aggiornati e resi tecnologicamente competitivi per dare nuova vita ai grandi classici del marchio. In effetti, l'operazione

Sembrerebbe rientrare nel Transitive: un prodotto del passato, riproposto con una serie di aggiornamenti tecnici.

Un tempo i prodotti Brionvega incorporavano magistralmente l'opportunità d'introdurre in casa apparecchi facili da usare, maneggevoli, morbidi nelle forme, brillanti nei colori: forieri di un nuovo stile di vita, esprimevano valori propri degli anni 60.

A differenza dell'oggetto transitive doc, la "nuova" radio Brionvega non mostra la compresenza di passato-futuro perché l'esibizione dell'aggiornamento tecnico potrebbe discostarsi troppo dal tipo originario cui s'intende invece aderire fedelmente.

Fiat 500 di Dante Giacosa del 1957 riappare nel 2007. L'immagine del passato non vale soltanto come simbolo all'interno del prodotto, ma anche come apparenza, look o più precisamente rivestimento. La 500 esibisce una serie di caratteristiche sue proprie che la rendono, per così dire, unica:

qualità simboliche in grado di suscitare affezione. Il così detto "classico".

Carmagnola pensa che la 500 sia un prodotto fantastico perché è stato rilanciato attraverso un intervento di tipo finzionale (libertà di spostarsi passando da un ambiente lavorativo a un picnic in campagna) non perché non siano mai esistite ma perché le abbiamo vissute veramente, noi che negli anni 60 non eravamo neanche nati, perché capace di "riesumare dei fantasmi".

Si trova così un valore assoluto del design: innovare le cose in continuità con la migliore tradizione, con la cultura e nello spirito del tempo, assecondando i ritmi umani di adattamento tecno-culturale. Si rilancia un'immagine del passato la cui evocazione può essere un buon affare: basta solo che si venda.

Secondo Castelli il vero problema del Transitive design è il continuo pericolo di cadere nel manierismo più

CAPITOLO 5 – ARTE E DESIGN

Dall'oggetto all'opera

  • Il Designart tratta oggetti molto costosi (pezzi unici o di serie limitata) proposti come opera d'arte.
  • È difficile scindere il prodotto dal design perché quest'ultimo ha sempre avuto una dimensione estetica. Infatti secondo Dorfles l'esteticità è una delle tre condizioni necessarie del design ed è l'unica che rimane attuale. Pertanto il design ha il compito di somministrare attraverso i canali di massa gli oggetti di buon gusto, se vogliamo che si realizzi un'effettiva educazione artistica delle popolazioni.
  • L'arte è entrata a far parte di un contesto molto più ampio nel quale essa diviene quasi una sottocategoria appartenente a una enorme varietà di manufatti creati per fornire stimoli visuali.
  • Oggigiorno l'arte non è solo un quadro appeso a un muro, ma un vero

E proprio universo i cui materiali appaiono anche del mondo del design.

Allora come distinguere il design dall'arte quando gli oggetti d'uso diventano ready-made (l'oggetto d'uso diventa una scultura e perde la sua funzione pratica) e cioè opere d'arte? Basti pensare a Brillo Box di Warhol dove l'oggetto e la sua rappresentazione artistica coincidono.

Arthur Danto dice che non è così difficile scambiare un'opera d'arte per un oggetto reale quando un'opera d'arte è l'oggetto reale con cui viene confusa.

Danto, Dorfles e Jiménez mantengono una ferma distinzione tra arte e design, mentre Warhol e Harvey credono che una cosa è arte e allo stesso tempo non lo è (esempio scultura Brillo Box).

Dall'opera all'oggetto

Joseph Kosuth negli anni 60 afferma che tutta l'arte dopo Duchamp è concettuale (in natura) perché l'arte esiste

artistica. Tuttavia, se consideriamo il design come un processo creativo che mira a comunicare un concetto o un'idea attraverso la forma e la funzione di un oggetto, allora possiamo parlare di artistic design. In questo contesto, il design diventa un'opera d'arte in sé, in quanto esprime un concetto o un'idea in modo estetico e concettuale. Il design artistico può essere inteso come un'arte applicata, in cui l'artista utilizza le sue competenze e la sua creatività per creare oggetti che vanno oltre la loro funzione pratica e diventano espressioni artistiche. Questo tipo di design si concentra sull'innovazione, sull'originalità e sulla comunicazione di un messaggio o di un'emozione attraverso l'oggetto stesso. In conclusione, il design può essere considerato un'arte quando va oltre la sua funzione pratica e diventa un mezzo per esprimere concetti e idee in modo estetico e concettuale. Il design artistico si distingue per la sua capacità di comunicare e provocare una risposta emotiva o intellettuale, rendendo gli oggetti di design delle vere e proprie opere d'arte.primariamente utilitaria (spremiagrumi Starck) come non tutta l'arte non ha una funzione (come architettura) che può anche essere intrinseca.
  1. Se l'affordance (qualità fisica di un oggetto che suggerisce a un essere umano le azioni appropriate per manipolarlo) fondamentale di un'opera d'arte è di essere facilmente percepibile, anche l'oggetto di uso deve esserlo in quanto è l'affordance fondamentale del design.
  2. Un riferimento all'800 è l'arte applicata che applicava l'arte al prodotto d'uso. Nell'epoca della riproducibilità tecnica l'opera d'arte non era più un fatto incontestabile. Infatti i manifesti commerciali non erano considerati opere d'arte a tutti gli effetti, al massimo potevano essere definiti di serie B.
  3. Se non siete curiosi, passate avanti
  4. Tra l'arte e il design troviamo il neo-dadaismo: scegliere oggetti dismessi per farne

nuovi e intriganti prodotti: usabili e funzionali (design) ma anche ad alto tasso concettuale, capaci di provocare un certo spiazzamento e di offrire mondi di senso attraverso la visione non convenzionale propria dell'arte. Con il ready-made si passa da una funzione utilitaria a una contemplativa.

Se Duchamp è un riferimento al dadaismo in arte, nell'ambito del design troviamo invece i fratelli Castiglione con il loro approccio razionalista (sgabello Mezzadro e sgabello Sella) (vedi capitolo 3).

Dalla discarica al museo ovvero No Discipline

Ron Arad come punto di intersezione tra arte e design. Negli anni 80 con One Off si unì l'intuizione per la quale un oggetto dal tenore artistico come un ready-made era considerato su un piano molto superiore rispetto a un altro immediatamente utilitario. Quindi paradossalmente se produrre oggetti di cui la gente ha bisogno e che può permettersi era una battaglia persa in partenza, One Off si dedicò a fare cose

di cui la gente non ha bisogno e venderle a un prezzo che la maggior parte delle persone non può permettersi. Così nacquero Rover Chair, Concrete Stereo, divano Misfits, la Empty Chair e la libreria Bookworm.

Quella libertà di forma e di configurazione personale segnò il successo di un prodotto inizialmente molto criticato e addirittura. Così si sfidano i dogmi specifici e fondamentali della forma che segue soltanto il personale gusto del fruitore.

Il prodotto industriale può avere un contenuto artistico e in questo caso è design; un'opera è tale fino a quando non entra nel circuito dell'industria: a quel punto è un prodotto industriale con un contenuto artistico, cioè design.

Droog Design = less + more

Il Droog Design è un gruppo di artisti-designer fondato da Renny Ramakers e Gijs Bakker ed è parte della tendenza neo-dadaista.

I prodotti Droog sono asciutti e semplici nella forma ma ben

Affilati e acuti nel concetto; generano spaziamento e sorpresa (shock estetico), inducendo a riflettere; pungenti e incisivi. Secondo Ellen Lupton sono basici e minimali, cioè consistono soltanto in ciò che serve a materializzare il concetto.

Less + more = meno forma + più concetto.

Il Droog Design non è solo un oggetto di culto dalle cifre astronomiche (Red & Blue Chair di Rietveld a 1.890 euro) ma compiono anche operazioni progettuali molto varie e non necessariamente costose. Infatti il minimo comun denominatore Droog è la semplice messa in forma del concetto. Va oltre la funzionalità conosciuta e mette in azione il pensiero allo stato puro, togliendo quindi agli oggetti la carica statica e onnicomprensiva che li caratterizza.

Con il Droog Design si ha un approccio di progetto sarcastico e castiglioniano, in bilico tra la proposta artistica e l'oggetto d'uso, il cui uso è però reinventato e proiettato in una dimensione immaginativa.

Si ha quindi uno sguardo progettuale mai frontale, raggiungendo così soluzioni tanto ovvie quanto geniali che avrebbero potuto pensare chiunque dopo averle viste. Secondo Munari chi dice "lo so fare anche io" vuol dire che lo sa rifare, altrimenti lo avrebbe già fatto.
  • Rag Chair di Tejo Remy del 1991. La poltrona degli stracci può essere intesa come una sorta di archivio del post-consumo che non cela né le sue origini né il suo destino di rifiuto. L'accumularsi di materiali anonimi commenta l'accumulazione e gli sprechi della produzione industriale. (riferimento alla Venere degli stracci di Pistoletto. La Venere, bella in quanto opera, viene impoverita dagli stracci, invece la poltrona, che serve per essere comoda, possiede una sua inspiegabile piacevolezza).
  • Chest of Drawer di Remy del 1991, è una cassettiera che può essere personalizzata stringendo o allargando la fascia di cuoio per levare o aggiungere

cassetti ma anche altri oggetti. Altri esempi sono il Milk bottle lamp e 85 lamps.

Secondo Gareth Williams si ha un tentativo d'impegnare al meglio le risorse attraverso

Dettagli
A.A. 2019-2020
20 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonora_lanza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e storia del design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Russo Dario.