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Il design come professione
Dresser si dedica alla botanica e si specializza in morfologia. Dopo il diploma (1854), rimane nella scuola come insegnante di Art-Botany. Egli fu infatti il figlio della riforma delle arti applicate, ma anche uno dei maggiori protagonisti.
Nel 1879 fonda, con Charles Holme, la Dresser and Holme, che importa oggetti per la casa dal Giappone e dall'Asia, l'anno seguente fonda la Art Furnishers Alliance con l'obiettivo di produrre, comprare e vendere Art Manufactures.
Nello studio di Dresser l'organizzazione evidenzia la modernità della sua attività professionale (lontana dall'idea morrisiana).
Sostiene l'uguaglianza di status tra produttore e progettista, infatti ritiene che le arti applicate debbano acquisire la stessa dignità delle arti figurative. È inoltre il primo designer ad ottenere di apporre la firma nei suoi prodotti a fianco del marchio della ditta. Egli si definisce un art-workman.
(elaboratore di prodotti artistici), totalmente opposto alla concezione di Ruskin e Morris del progettista come un artista totale che deve essere anche scultore/pittore, pena la sua riduzione a costruttore. Egli inoltre progetta con l'obiettivo di rispettare le caratteristiche delle diverse aziende, anche economicamente; è quindi il primo designer che comprende i meccanismi del sistema industriale e dei differenti mercati. È quindi con lui che inizia a delinearsi il profilo del designer industriale. UN PROGETTISTA COMPLESSO Dalla scuola al viaggio in Giappone (inizio anni '70) Fase influenzata dagli insegnamenti ricevuti nella scuola. Si dedica all'Art-Botany, in cui l'organismo naturale viene sezionato longitudinalmente e verticalmente per sottolineare la costruzione geometrica interna, resa in forme essenziali; il disegno è bidimensionale e il colore, a campiture piene, ha la funzione di distinguere le diverse parti. Contrapposizione con la carta daParati di Morris la cui natura è raffigurata con giochi illusionistici di luce e colore (romanticismo naturalistico vs scientismo positivista). È forte l'influenza di Owen Jones, non solo per il principio secondo cui la decorazione deve svilupparsi in analogia alle leggi di sviluppo della natura, ma anche per la stilizzazione bidimensionale del disegno decorativo, in quanto deve risultare da un processo di astrazione e non da approccio imitativo. Ogni costituzione formale deve essere sottesa dall'astrutturazione geometrica. Infine il colore deve svilupparsi non in modo realistico, ma percettivo e funzionale per differenziare le varie parti dell'ornamento.
In questo periodo inizia ad affacciarsi un gusto per l'ironia e per la deformazione grottesca che sembra corrodere il storicismo dei lavori di questi anni (appendiabiti in ghisa con sagome antropomorfe).
In questi anni l'amore per l'arte orientale è molto vivo che culmina nel 1876-77 in un
Viaggio di 3 mesi in Giappone. Prima di partire, però, egli va in America dove tiene alcune conferenze in vista dell'esposizione universale di Philadelphia. Qui incontra Louis Tiffany per il quale raccoglie oggetti artistici durante il suo viaggio giapponese, molti dei quali vengono esposti nell'esposizione universale di Parigi del '78. Una volta tornato dal Giappone, egli rimane affascinato dall'essenzialità dell'architettura, dalle tradizioni artigianali, dalla stilizzazione formale degli elementi ornamentali.
Dopo il Giappone: creatività e tecnica. Nella seconda metà dell'800 egli introduce il Japonism in Europa, soprattutto in Gran Bretagna. Il suo non è un lavoro di poco conto, ha il serio intento di andare a fondo nello studio del patrimonio morfologico e decorativo di questa cultura. Egli ammira soprattutto: la semplicità, la stilizzazione formale, la bidimensionalità dei motivi ornamentali, il senso dei materiali.
la sincerità costruttiva, la cura dei dettagli. Egli è convinto che questa ho il ruolo di "depurare" la produzione artistica inglese, intrisa dal simbolismo allegorico eda eccessi decorativi. Dresser non vuole distruggere la tradizione inglese, ma giovare di metodi più avanzati.
L'arte, per essere di valore, deve essere nazionale. Una volta tornato in Europa sviluppa una serie di progetti che sembrano esercizi di memoria e rivisitazioni di progettigiapponesi. Molto presente è la Komai, tecnica di fotoincisione su rulli adoperati per imprimere il disegno sull'argento.
In questi progetti spesso è l'uso insistito di alcuni dettagli tecnico-costruttivi a trasformarsi in decorazione e cerca di disegnare forme che consentono un'economia nell'uso dei materiali. Egli inoltre ritiene che queste tecniche dovrebbero essere messe a disposizione dell'industria per rinnovare le arti applicate in Inghilterra. Molto influente
È il criterio del fitness and price. La modernità di Dresser sta anche nella sua modernità di linguaggio, in particolare con la tecnica dell'elettro-placcatura, utilizzata con entusiasmo per sostituire l'argento e quindi usare materiali economici per raggiungere un pubblico più ampio. Contiene i costi anche con la razionalizzazione basata sulla modularità e sull'intercambiabilità di alcuni elementi. Anticipa i bollitori dell'AEG di Behrens (American System of Manufacturing, criticati per la nuda essenzialità e assenza di decorazione). Tra gli elementi in metallo vi è una prima famiglia di oggetti sobria ma raffinata e di una sensuale eleganza; una seconda famiglia è caratterizzata dall'uso di volumi geometrici semplici combinati tra loro a costruire articolazioni complesse (anticipa i geometrismi Decò, il costruttivismo russo e il Bauhaus); la terza famiglia ha una sobrietà da moderno.oggetto industriale di massa, machine art. la geometria abbandona ogni intenzione formalistica per porsi come ausilio interno alla costruzione della forma. Forme bizzarre da sembrare prelevato dal mondo dei comics.
Verso il Liberty: raffinatezza e sperimentazione (fine anni '80)
Disegna oggetti realizzati con il Clutha Glass: un vetro opalescente, ricco di bolle e venature di colore. Si doveva mescolare il vetro esposto al calore con particelle di colore o elementi metallici.
Arriva a creare forme sempre più sottili ed allungate, richiamando la grafica giapponese.
PRINCIPI TEORICI
Dalla botanica alle arti applicate
Tutti gli scritti di Dresser di questo periodo della sua attività riguardano quasi esclusivamente la botanica ed in particolare i principi strutturali e morfologici secondo i quali piante e fiori si sviluppano.
Nel 1862 esce il suo primo libro "L'arte del design decorativo". Qui l'ornamento è trattato come un tema da sottoporre
Studio scientifico e c'è un grande ottimismo nel progresso industriale. Affronta il problema della percezione delle forme e dei colori e vengono definiti alcuni principi fondamentali dell'arte decorativa. Chi si occupa di arti decorative può ridurre l'ornamento alla sua più elementare condizione e alla più semplice unità. Dresser amava le curve ma prediligeva quelle le cui origini sono difficili da indagare. Dedica tempo anche alla proporzione e applica un sistema di regole ai suoi progetti, rifacendosi alle proporzioni della sezione aurea. Dedica un capitolo anche all'adattamento allo scopo: qualsiasi oggetto ornamentale deve rispettare questo principio, pena l'inutilità. Dalle arti applicate al design (inizio anni '70) In questo periodo egli mostra maggiore attenzione ai problemi relativi ai materiali e ai processi di lavorazione e inoltre sostiene la necessità di sviluppare un nuovo stile per gli oggetti.
decorativo. Il design deve essere funzionale e rispondere alle esigenze dell'uso, prima di considerare l'aspetto estetico. Secondo il saggio del 1872, un buon design porta vantaggi economici e spesso sono i designer stessi a ostacolare il progresso delle arti applicate a causa della loro ignoranza e della tendenza a imitare senza comprendere l'importanza del principio di adattamento allo scopo nel progetto degli oggetti artistici. Il nuovo approccio proposto è che il primo compito di un designer è rendere un oggetto perfettamente adatto allo scopo per cui è destinato. Spesso gli oggetti considerati belli non sono adatti all'uso perché la loro decorazione va contro l'utilità. Infatti, la decorazione viene definita come un elemento subordinato agli aspetti funzionali e tecnico-costruttivi. L'obiettivo principale nel concepire un oggetto è quindi renderlo perfettamente adatto a rispondere allo scopo per cui è stato pensato. Prima di essere decorativo, deve essere utile.bello (filone di pensiero razionale e neoclassico dell'Inghilterra). Egli condanna la separazione tra bellezza e utilità, ritenendo che colui che si occupa di artwork debba unire in sé la figura dell'artista e quella del "funzionalista" che ha sempre bisogno di chiedersi qual è il fine della creazione di un oggetto. DRESSER E L'IRONIA La sorpresa si attenua se si pensa al contesto della cultura vittoriana (divertissement, nonsense, limerick). I nonsense works figurano in nonsense Botany. Secondo Dresser lo humor rappresenta per il design un modo per esprimere la propria immaginazione, per sfuggire alla monotonia e alla tendenza imitativa imperante nella produzione corrente. Alcuni pensano che il bizzarro di Dresser abbia riferimenti esoterici (knowledge is power). UNA STORIA MULTILINEARE Si è concluso che Dresser abbia anticipato il Bauhaus ma che non ne sia il predecessore. Molti dei suoi progetti per oggetti di metallo appaiono.proto-moderni poiché anticipano l'approccio funzionalista alle arti applicate. Ciò che manca su questo designer è uno studio che affronti l'anomalia che egli rappresenta.
IL MOVIMENTO DI RIFORME DELLE ARTI APPLICATE
Viene spesso ignorata l'importanza di Henry Cole a favore del modello pevsneriano che pone Ruskin e Morris alle radici del movimento moderno. Ma com'era l'Inghilterra nel 1830?
Al centro dei cambiamenti vi era la nascita dell'organizzazione capitalista del lavoro, che sfociò nel sistema delle fabbriche. Ne segue un rapido e radicale cambiamento sociale ed economico. In particolare a Londra, dove si esprimono tutte le contraddizioni del processo di modernizzazione attraverso il quale si impone lo sviluppo economico moderno. Da considerare anche la violenza con cui lo sviluppo investe la società nel suo complesso. Infatti l'incontro con la tecnica è per lo più sentita come minacciosa.
La profonda e radicale trasformazione dell'esistenza umana. Prima pensavamo che la qualità degli oggetti d'uso stesse sul rapporto con la tradizione tipologica e ornamentale e nella perfezione dell'esecuzione manuale.