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Non è vero, Guglielmo?'
'Sì.' risponde mio padre.
'Io stesso non ero lì' dice Werner ulteriorente 'ma mi è stato raccontato.'
'Dunque, parla su, cosa è successo?' Il nonno vuole sapere tutto.
Werner racconta : 'Voi sapete certamente che sulla sponda, dove da un paio di giorni degli
uomini lavorano...'
'Chi lavora là?'
'Uli, il pescatore, Giovanni, il cacciatore e Ludovico, il contadino. E là... è ventoso, lo
sanno : là sta sorgendo un tempesta, loro devono lavorare più velocemente e in quel
momento arriva un uomo di fretta... ha paura. 'Aiuto! Per favore, aiutatemi!' lui grida e
guarda di nuovo verso il bosco. Anche i tre contadini guardano laggiù verso il bosco. Ma
non c'è nulla da vedere.
'Cosa c'è, dunque?' chiede il pescatore.
'Loro devono arrivare subito. Loro mi cercano.' risponde l'uomo.
'Chi?'
'I soldati' lui dice e guarda di nuovo verso il bosco. 'Se loro mi vedono, io sono un uomo
morto.'
'Perchè? Cosa vogliono da te?' chiede il cacciatore.
'Loro mi cercano, perchè...' lui ancora non parla. 'Aiutatemi, vi prego. Dopo vi racconto
tutto.'
'Questo è sangue, sulla tua giacca.' dice il contadino.
'Sì, sì, questo è... questo non è il mio sangue. Io ho ucciso un uomo.'
'Chi?'
'Il signorotto.'
'Oh Dio! Il signorotto!' grida il cacciatore.
'Lui è venuto in casa mia... io non ero là. Ha detto a mia moglie che vuole fare il bagno e lei
ha riscaldato l'acqua per il bagno e dopo lui le ha detto: Vieni! E lei ha gridato e ha gridato
sempre più forte. Io ho sentito e sono corso a casa e là c'era l'uomo in casa mia e ha mia
moglie tra le braccia. Io ho preso l'ascia e... Il sigorotto è morto, capite? Lui si trova nel suo
sangue per terra vicino casa mia. Adesso sapete tutto. Aiutatemi, per favore, presto!'
'Lo sai, la cosa non va' risponde il cacciatore.
'No, questo non va' suppone anche il pescatore.
'Se noi ti aiutiamo, siamo persone morte.'
Lui guarda verso il lago. 'Non puoi neanche attraverso il lago. C'è una tempesta in arrivo lì.'
In quel momento arriva Guglielmo. Lui è di strada per casa. E' stato una settimana intera
sulle montagne e ha cacciato. Lui saluta l'uomo. Lo straniero gli chiede 'Aiutami! Tu sei
forte e coraggioso! Io ti chiedo...'
'Chi sei tu, quindi?' vuole sapere Guglielmo.
'Io mi chiamo Baumgarten' risponde lo straniero.
'Lui ha ucciso il signorotto' gli riferisce il pescatore. 'Loro già lo cercano. Se tu lo aiuti,
diventa un tuo problema, lo sai certamente.'
'Sì ma dobbiamo fare qualcosa!' dice Guglielmo.
'Dunque tu sei un uomo morto!' dice Giovanni il cacciatore. 'e c'è una tempesta in arrivo'
dice Ludovico il contadino.
Guglielmo non li ascolta 'Vieni con me!' dice a Baumgarten. Loro salgono in barca.
Guglielmo rema più veloce che può. Non vedono ancora la sponda. Vedono solo acqua. A
destra e a sinistra, di sopra e di sotto. C'è la tempesta. Dalla sponda adesso sentono i soldati
chiamare. Le forti braccia di Guglielmo portano la barca al sicuro attraverso la tempesta
verso l'altra riva. Lui ha salvato Baumagarten.'
Uno degli uomini estranei parla direttamente a Guglielmo : 'Tu hai coraggio. Adesso tutti
sanno. Abbiamo bisogno di uomini come te. Seguici!'
Guglielmo lo guarda 'Chi sei?' chiede 'Io non conosco te e tu non conosci me.'
'Il mio nome è Melchtal. Mi cercano perché mi sono difeso contro il tiranno. E il tiranno è
venuto vicino casa mia, a cercarmi. Ma io non ero lì. Lui ha chiesto a mio padre. Lui non
conoceva nulla e non sapeva rispondere. Come ti chiami, cosa ti ha fatto?'
Melchtal ha le mani sugli occhi. Piange?
'Lui gli ha preso la vista, Il tiranno ha reso mio padre cieco.'
'Così non va più bene' grida il nonno. 'Noi dobbiamo difenderci!'
Guglielmo non dice nulla. 'Nei prossimi giorni ci incontriamo tutti nel bosco. Tutti devono
venire : insieme possiamo difenderci dal tiranno.'
'Vieni con me Guglielmo' dice Werner 'Nessuno tira meglio di te con la balestra, in
nessuno dei quattro Cantoni.'
'Noi dobbiamo fare qualcosa' dice ancora il nonno.
Alla fine mio padre risponde : 'Io ho moglie e figli. Io non posso venire. E poi... politica e
parole grosse, non sono per me. Voi potete...'
Werner e gli stranieri accanto appaiono dispiaciuti.
Ma mio padre dice ancora qualcosa : 'Se avete bisogno di me, io ci sono. Ve lo prometto. Io
combatto dalla vostra parte.'
Gli uomini vanno via di casa. Io ritorno di corsa dai miei fratelli. Werner e i due stranieri
vanno via. Lui appare impensierito. Io vorrei parlargli volentieri, ma lui sicuramente non
vuole. Pensa che sono ancora un bambino e non capisco queste cose. Io le capisco
benissimo.
Capitolo 3 'Verso il Paese'
Trascorrono un paio di giorni. Papà va a cacciare e io gioco con i miei fratelli. Qualche volta
aiuto mia madre. Oggi splende il sole e non c'è freddo. La mattina mi alzo presto. Gli altri
dormono ancora. Vado nel giardino, prendo l'arco di papà e tiro un paio di frecce. Nessuno
mi deve vedere. I miei genitori dicono che sono troppo giovane per questo. Ma io devo
imparare.Voglio diventare un cacciatore più bravo di mio padre. Rimango un altro po' nel
giardino. Mia madre si è alzata, è sulla porta e grida : 'Walter, Walter, dove sei?'
'Sono qui, dietro casa.'
'Cosa stai facendo?'
'Sto giocando!'
'Puoi venire, per favore?'
'Sì, sì, sto venendo.'
Aspetto un paio di minuti. Lo so : adesso va a prendere l'acqua. Quando è fuori di casa, poso
l'arco di nuovo al suo posto. Anche papà si è alzato. Ha già indossato la sua giacca marrone.
Quando mamma torna in casa, lui le dice : 'Devo andare ad Altdorf.'
'Ad Altdorf?'
'Sì, da mio padre. Devo parlare con lui. Lui è andato nel bosco con i compagni. C'erano
anche quelli da Schwyz e Uri. Io voglio ascoltare, cosa c'è di nuovo.'
'Ma devi andare oggi?'
'Perché no?' chiede lui.
'Lo sai perfettamente. Quando incontri Gessler, ci sono guai. Lui ti odia, lo sai. Ha paura di
te e ti odia.' Papà sta sorridendo. Non lo vediamo, ma sorride. Il pensiero gli piace, che
questo Gessler abbia paura di lui.
'Chi è questo Gessler?' chiedo.
'Te lo spiego questa sera.' mi risponde. Prende l'arco e sta per andarsene.
'Posso venire con te ad Altdorf?' chiedo.
'Ad Altdorf? Tu?' Mio padre mi scruta.
'Non se ne parla.' dice mia madre. 'Tu rimani a casa.'
'Papà, per favore! L'ultima volta me lo hai promesso!'
'No, Walter.' dice di nuovo mia madre 'Ne abbiamo già parlato…'
Papà la interrompe. 'Il ragazzo ha ragione.' dice lui. 'Io gliel'ho promesso e le promesse
devono essere mantenute.'
Mia madre non dice altro. E io… io sono felice.
Io vado con mio padre ad Altdorf. Noi andiamo sempre a piedi. I cavalli, quelli sono roba da
signori, dice sempre mio padre. Gessler di certo ne ha uno. Gessler non va a piedi.
Gessler… Sulla strada chiedo un'altra volta : 'Papà, chi è Gessler?' 'Un prefetto.'
'E cosa è un prefetto?'
'E' un rappresentate del re.'
'E cosa è?'
'Lui sta al posto del re, quando il re non c'è.'
'Dove si trova?'
'Il re abita in un'altra città. A Vienna.'
'Dove si trova?'
'Molto lontano da qui. Molto molto lontano. Devi andare oltre le montagne e dopo ancora
devi continuare per settimane. Vienna deve essere una città molto grande.'
Cos'è questa, una città molto grande? Io conosco solo Altdorf e non è molto grande,
credo.Voglio conoscerla. Dopo una piccola pausa chiedo ancora 'Come può essere il nostro
Signore anche se abita così lontano?'
Mio padre mi guarda e ride 'Bella domanda, figlio mio.' Dopo mi racconta una bella storia.
'Molti anni fa la gente viveva qui nella vallate Uri, Schwyz e Unterwalden libera e in pace.
Queste erano persone felici.'
'Questo c'era quando eri piccolo?'
'No, no, molto prima. E' accaduto tanto tempo fa.'
'Il nonno…'
'No, neanche lui. Molto prima del tempo dei nonni. Ma lasciami continuare a raccontare. Da
un momento all'altro la bella vita era passata. Il re dell'Austria voleva avere un regno più
grande, le tre valli svizzere erano nelle vicinanze e le ha prese.'
'Ah quindi è così semplice? Ciò che uno vuole, si prende?'
'Dopo ha mandato la sua gente da noi, e il suo rappresentante era il suo capo. Oggi Gessler è
questo.'
'E cosa fa un rappresentate?'
'Raccoglie le tasse, mantiene l'ordine…'
'Ma a noi Gessler non piace. Non fa bene le sue faccende?'
'Sì, ma è uno degli uomini peggiori. Molti uomini qui devono soffrire, poiché lui è
arrabbiato e ingiusto.'
'E per questo…'
'Per questo, cosa?'
'E per questo il nonno con Werner e questo Melchtal vogliono incontrare gli altri uomini?'
'Sì, ma da dove le sai queste cose? Eri di nuovo di fronte alla finestra quando parlavo con gli
uomini?'
Cosa avrei dovuto dire?
'Sì, padre.'
Ma non si arrabbia. Chiedo di nuovo.
'Cosa hanno fatto nei boschi questi uomini?'
'Non lo so. Per questo andiamo ad Altdorf. Io voglio sapere cosa vogliono fare.'
'Cosa quindi?'
'Vogliono deporre un giuramento. I tre Cantoni Uri, Schwyz e Unterwalden vogliono allearsi
e resistere al tiranno.'
'Sì, ma…'
Sulla strada incontriamo un uomo. Saluta mio padre e gli dice che ad Altdorf è tutto
tranquillo. Dopo dice ancora : 'Saluta anche il capello!' e va via di nuovo.
'Padre, cosa è questo cappello? Cosa...'
'Non me lo chiedere. Peter a volte non è del tutto apposto.'
Capitolo 4 'Il cappello'
Altdorf è una città m