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Riassunto esame Tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento, prof.ssa Maria Ranieri, libro consigliato "Mobile learning. Dimensioni teoriche, modelli didattici, scenari applicativi", Maria Ranieri, Michelle Pieri Pag. 1 Riassunto esame Tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento, prof.ssa Maria Ranieri, libro consigliato "Mobile learning. Dimensioni teoriche, modelli didattici, scenari applicativi", Maria Ranieri, Michelle Pieri Pag. 2
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Capitolo2: La dimensione pedagogico-didattica. Apprendimento, progettazione, valutazione

Tutt’oggi la ricerca nel campo del mobile learning non ha ancora una teoria consolidata in

questo settore, in particolare per quanto attiene alla dimensione pedagogico-didattica. Non

mancano comunque esperienze e ricerche sulla riflessione pedagogica intorno al valore aggiunto

delle tecnologie mobili per l’apprendimento, con l’obiettivo di formulare una teoria capace di

orientare la progettazione di interventi formativi per il mobile learning. Un punto di partenza per

avviare una riflessione sulle dimensioni teoriche del mobile learning, finalizzata a comprendere

quale possa essere lo specifico contributo innovativo che i dispositivi mobili possono apportare

rispetto a precedenti tecnologie, consiste nel mettere a fuoco le affordance di tali strumenti. I

dispositivi mobili rappresentano una sorta di totem della moderna società consumistica, prima nel

ruolo di indicatori di status e poi come oggetti di ampio consumo capaci di connettere chiunque in

ogni luogo e in qualsiasi momento. Se si guarda ai dispositivi mobili non tanto per le loro

performance tecniche, ma per il ruolo che giocano nella vita quotidiana come risorse culturali

attraverso cui le persone si esprimono e costruiscono relazioni, allora comincia a farsi strada la

possibilità di avvalersene come strumenti strategici per la formazione della persona, l’interazione

sociale e la costruzione di significato. Esiste una certa convergenza su alcune caratteristiche

tipiche delle tecnologie mobili per l’apprendimento che sono:

la portabilità e la flessibilità: le tecnologie mobili sono caratterizzate da dimensioni relativamente

• ridotte che le rendono facilmente probabili e usabili sempre e ovunque. In quanto digitali, si

possono modificare facilmente le risorse, presentarle e ripresentarle a seconda delle necessità e

del gruppo al quale ci si rivolge;

la multifunzionalità e la convergenza tecnica: i dispositivi mobili accorpano una verità di

• funzionalità e offrono contenuto on demand e la possibilità di crearlo in tempo reale;

la velocità, l’ubiquità e la facilità d’accesso: grazie alla rete wireless attraverso un semplice on/off

• del dispositivo è possibile accedere con rapidità a una molteplicità di risorse sempre e ovunque,

proprio quando servono;

la multimodalità e la multimedialità: le tecnologie mobili consentono di presentare il contenuto

• utilizzando una varietà di sistemi di rappresentazione e una combinazione di codici espressivi;

il multitouch e il possesso personale, che vengono interpretate come una affordance

• particolarmente significativa sul piano motivazionale;

la non linearità: l’ipertestualità, ossia la possibilità di gestire in modo non lineare l’informazione

• che consente di creare connessioni, abilita nuove possibili sinergie;

l’interattività e la connettività: i dispositivi mobili sono sempre più connessi, consentendo nuove

• forme di relazione tra persone sulla base della reciprocità e della navigazione in tempo reale.

La varietà di attributi delle tecnologie mobili e i cambiamenti che stanno attraversando la società

della rete nel segno della mobilità hanno condotto gli studiosi all’elaborazione di teorie diverse del

mobile learning. I 3 principali approcci che hanno caratterizzato i più noti tentativi di produrre una

teoria per il mobile learning sono:

formulare una teoria importata dall’e-learning tradizionale e riadattata al mobile learning.

1. Spesso, in molte attività di apprendimento, non sono garantite le condizioni necessarie per una

condivisione ottimale o per momenti di riflessione. In tal senso, le tecnologie mobili possono

assumere un ruolo importante: facendo le veci dell’insegnante e fornendo feedback costanti,

arricchendo l’ambiente in cui la conversazione ha luogo, fornendo strumenti per la

registrazione dei dati e per costruire e testare modelli e strategie d’azione per la risoluzione dei

problemi, estendendo il dettaglio delle possibili attività e strumenti che possono sostenere e

arricchire la conversazione, fornendo strumenti efficaci per presentare, condividere e diffondere

idee, progetti e informazioni utili e contribuendo a creare uno spazio conversazionale di

apprendimento condiviso, funzionale e disponibile per i singoli studenti e per l’intero gruppo.

Tuttavia, se da un lato le tecnologie mobili consentono di aumentare l’interazione tra il discente

e l’ambiente che lo circonda, dall’altro ne potrebbe risultare un apprendimento problematico e

scarsamente produttivo, se di carattere esclusivamente informale e non monitorato; 3

sviluppare una nuova teoria. L’apprendimento consiste nella capacità di attraversare,

2. connettersi e far crescere altre reti. La capacità di connettersi a fonti informative e reti di

persone attraverso le tecnologie attraverso le tecnologie digitali è più importante della

conoscenza effettivamente posseduta. Apprendere significa rimanere connessi e i dispositivi

mobili possono essere visti come degli amplificatori delle possibilità di connessione sempre e

ovunque;

orientarsi verso una teoria molto più generale e astratta. Il mobile learning è un insieme di

3. processi pubblici e privati di acquisizione del sapere che avvengono attraverso l’esplorazione e

la conversazione in diversi contesti, tra le persone e le tecnologie interattive. I fattori culturali

che determinano la conversazione sono il controllo, il contesto e la comunicazione. Le

tecnologie influenzano profondamente tali fattori e la loro progressiva appropriazione

determina l’acquisizione di determinate abilità e la possibilità di creare e reinventare inedite

forme di conoscenza, avvalendosi di nuovi strumenti e nuove forme di supporto. Inoltre, in un

mondo mobile non solo i linguaggi devono essere continuamente negoziati ma anche i

contesti, poiché l’apprendimento ha luogo in uno specifico contesto ma al contempo crea nuovi

contesti mobili. Il contesto, pertanto, è centrale nel mobile learning ed è generato

continuamente dalle persone che interagiscono tra loro, con l’ambiente e gli strumenti

quotidiani. Il London Mobile Learning Group (LMLG) propone un nuovo approccio che analizza

il mobile learning da un punto di vista ecologico caratterizzato dalla relazione tra:

agency: le nuove generazioni manifestano sempre più nuove modalità di apprendere in base

• alle quali la quotidianità diventa un ambiente che presenta al tempo stesso sfide e risorse

potenzialmente utili per l’apprendimento, in cui il processo di acquisizione di conoscenze e

competenze avviene individualmente in relazione a ciò che si ritiene rilevante e dove il

mondo è diventato un curriculum popolato da utenti di dispositivi mobili in condizioni costanti

di attesa e contingenza;

pratiche culturali: i dispositivi mobili vengono sempre più utilizzati per l’interazione sociale,

• comunicazione e la condivisione. L’apprendimento è visto come un’attività di costruzione del

significato culturalmente situata fuori e dentro le istituzioni educative e l’uso dei media nella

vita di tutti i giorni ha acquistato significato culturale;

strutture: le nuove generazioni vivono nella società del rischio individualizzato, dove vanno

• emergendo nuove stratificazioni sociali e si moltiplicano strumenti mobili e individualizzati di

comunicazione e infrastrutture tecnologiche molto sofisticate. Il loro apprendimento è

fortemente influenzato dai curricula tradizionali con approcci specifici verso l’uso di nuove

risorse culturali per l’apprendimento.

I concetti chiave che forniscono le basi per una rappresentazione delle dimensioni teoriche del

mobile learning sono:

la personalizzazione e l’apprendimento autonomo: la personalizzazione comporta l’adattamento

• alle motivazioni e ispirazioni dei destinatari, rendendo lo studente parte attiva nella

determinazione e nel controllo degli obiettivi di apprendimento;

l’autenticità e l’apprendimento situato: l’autenticità del compito si riferisce al fatto che esso

• richiede di affrontare un problema realistico e potenzialmente attuabile dai professionisti nel

mondo reale. L’apprendimento situato interpreta l’apprendimento come una pratica socialmente

situata e basata sulla partecipazione periferica legittimata ad una comunità di pratica: il soggetto

che apprende partecipa alla pratica reale dell’esperto e sviluppa abilità e competenze in un

determinato dominio di conoscenze. Si possono individuare due principali modelli di

apprendimento autentico: quello basato sulla simulazione, che utilizza lo spazio di

apprendimento come ambiente nel quale fare esperienza, e quello che fa leva sulla

partecipazione degli studenti al lavoro reale di una comunità professionale;

la collaborazione e l’apprendimento come attività di costruzione di significati: la collaborazione è

• il motore dell’apprendimento che consiste in un’attività di negoziazione dei significati. Gli studenti

possono raggiungere elevati livelli di collaborazione costruendo ricche connessioni con altre

persone e risorse attraverso l’uso dei loro cellulari. Lo scambio di dati è immediato e naturale.

Il microlearning è in generale definito in termini di contenuti, processi e tecnologie, considerati a

livelli micro in opposizione ai livelli meso e macro: il microlearning consiste in momenti o episodi di

apprendimento focalizzati su uno specifico compito o contenuto e articolato in frasi brevi. In termini

4

di tempo il microlearning si riferisce ad attività brevi benché impegnative, mentre in termini di

contenuti consiste in unità piccole o addirittura molto piccole.

E’ possibile individuare una varietà di approcci didattici alla progettazione dell’apprendimento

supportato dai dispositivi mobili. Assumendo una prospettiva centrata sull’attività, le 6 principali

tipologie didattiche:

attività di taglio comportamentista, ossia attività che promuovono l’apprendimento come un

1. cambiamento verificabile attraverso azioni osservabili;

attività di taglio costruttivista, ossia attività in cui gli studenti costruiscono attivamente nuove

2. idee o concetti basati sia sulle conoscenze precedenti che su quelle correnti;

attività di apprendimento situate, ossia attività che promuovono l’apprendimento in contesti

3. autentici;

attività collaborative, ossia attività che promuovono l’apprendimento attraverso l’interazione

4. sociale;

episodi informali di apprendimento e lifelong l

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Publisher
A.A. 2016-2017
14 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher likelikelike di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ranieri Maria.