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Chamberlain riconosceva alla fine le conquiste italiane in Africa Orientale, dava il nulla
osta alla riunificazione dell’Austria e dei Sudeti al Terzo Reich e riconosceva legittimo il
governo di Franco. Nell’ottobre 1938 Hitler aveva già predisposto il piano della marcia su
Praga ed espresso il proposito di annettersi Memel in Lituania e Danzica in Polonia.
Risultato dell’appeasement inglese sarebbe stato il secondo conflitto mondiale. Agli occhi
degli inglesi una guerra alla Germania avrebbe significato indebolire la più solida barriera
esistente contro l’Unione Sovietica
5 - Praga veniva invasa dalle truppe tedesche nel marzo del 1939, la Cecoslovacchia
cessava di esistere. Un mese dopo, Mussolini invadeva l’Albania che veniva annessa
all’Italia. Il Patto d’Acciaio viene siglato nel maggio 1939 tra Hitler e Mussolini, il quale
avverte in via riservata l’alleato tedesco sull’impossibilità dell’Italia di entra in guerra fino al
1942. Si preparava l’accordo tra Mosca e Berlino fin dalla primavera del 1939, quando
Praga cadeva nelle mani naziste. I due dittatori condividevano la stessa avversione nei
confronti di Francia e Inghilterra, paesi simboli del capitalismo per l’uno e della democrazia
per l’altro. Al trattato di non aggressione a Mosca nell’agosto del 1939 seguiva l’intesa
sottoscritta nei protocolli segreti che sancivano la spartizione della polonia tra Germania e
Unione Sovietica, cui Hitler dava il via libera per impadronirsi di Estonia, Lettonia e
Lituania. La neutralità dell’Unione Sovietica era un vantaggio non indifferente se si
considera la fretta del Fuhrer. Egli infatti il primo settembre 1939 muoveva le sue truppe
sul confine della Polonia, dando inizio alla seconda guerra mondiale. all’indomani
dell’occupazione di Praga, a Londra si cominciava a tessere la tela degli accordi in
funzione antitedesca, a Berlino si preparavano già le mosse per stringere il patto con
l’Urss. 7 – La seconda guerra mondiale.
1 – L’attacco improvviso della Polonia serviva a liquidare rapidamente la faccenda senza
dare il tempo a Francesi e Tedeschi di organizzare un piano di soccorso ai Polacchi. Così
tra il 14 e il 25 settembre una pioggia di bombe uccideva migliaia di civili. I Sovietici
avevano già invaso le regioni orientali della Polonia a loro spettanti dal patto con i
tedeschi. I soldati polacchi si arrendevano all’Armata Rossa, che faceva finire nei Gulag
250mila prigionieri di guerra. Dal 1941 in poi, Gran Bretagna e Stati Uniti si sarebbero
alleati con l’URSS, aggredita anch’essa dalla Germania. La zona di occupazione sovietica
era specchio degli stessi orrori consumati in quella nazista, entrambi i regimi procedevano
all’annientamento della classe dirigente polacca. La mattanza si estendeva poi a vescovi e
sacerdoti, il novanta percento delle chiese polacche venivano chiuse, come anche le
istituzioni d’istruzione superiore. Consentite solamente le scuole di istruzione primaria e
professionale rigorosamente in lingua tedesca. Vittime predestinate erano i milioni di ebrei
che in territorio sovietico si convertivano al partito comunista, diventando dei traditori agli
occhi dei nazionalisti polacchi. L’8 ottobre 1939 Hitler proclama l’annessione della Polonia
al Terzo Reich. Stalin nel frattempo procedeva all’occupazione delle repubbliche baltiche,
fatta eccezione per la Finlandia con la quale inizia la Guerra d’Inverno, che arriva
all’epilogo nel marzo del 1940, cedendo all’Urss una parte dei suoi territori e quasi l’intera
Carelia. Dal settembre 1939 alla primavera 1940 inglesi e francesi non avevano ancora
incrociato le armi con il nemico tedesco, ma tutto cambiava quando lasciata la polonia
nelle mani di contingenti nazisti, Hitler invadeva Danimarca e Norvegia, due stati neutrali
obiettivi strategici per la Germania grazie ai traffici marittimi e ai prodotti minerari. Il fattore
sorpresa giocava anche questa volta in favore dei nazisti, il sovrano della Danimarca si
arrendeva, mentre in Norvegia dopo una strenua resistenza il re si rifugiava a Londra. A
fine maggio i tedeschi erano i padroni della Norvegia e violavano la neutralità dell’Olanda
senza incontrare nessuna resistenza. Il bombardamento di Rotterdam il 14 maggio del
1940 faceva la resa degli olandesi dopo soli cinque giorni. A distanza di due settimane
capitolava anche il Belgio. Nel giugno del 1940 i Nazisti passavano attraverso le Ardenne
e sfondavano a Sedan ed entrano a Parigi. Le truppe francesi erano superiori
numericamente, inoltre godevano del vantaggio della difesa, ma a guidarli c’erano generali
vecchi e astiosi l’uno contro l’altro. Le dieci divisioni britanniche e il contingente francese
lasciavano precipitosamente il continente in una caotica ritirata dalle spiagge di
Dunkerque. Il primo ministro francese Paul Reynaud proponeva di concordare lealmente
con gli alleati inglesi i termini della resa ai tedeschi, mentre Churchill proponeva il
trasferimento della flotta francese nei porti britannici, un’unione tra i due paesi e la
cittadinanza congiunta. Tuttavia questo era inaccettabile per i francesi, Reynaud si
dimetteva e il suo successore Petain chiedeva l’armistizio ai tedeschi il 17 giugno. Nel
resto della Francia, con capitale a Vichy, si insediava il governo del maresciallo, un
governo autoritario di estrema destra. A tenere alta la bandiera della Francia Libera
restava il generale Charles de Gaulle, che si era rifugiato a Londra e da qui in accordo con
gli inglesi progettava di continuare la guerra contro i tedeschi mobilitando le forze armante
francesi presenti nelle colonie.
2 – Le sconfitte nella guerra d’inverno e in Norvegia portavano alla caduta di Chamberlain,
a cui gli succedeva Churchill, e con lui svanivano le speranze di un accordo con la Gran
Bretagna da parte di Hitler. La prima bomba tedesca veniva lanciata nella campagna
londinese l’8 giugno del 1940, e annunciava l’inizio della battaglia per la conquista della
Gran Bretagna. L’aviazione tedesca puntava a distruggere aerei, aeroporti, installazioni
militari e depositi di armi al fine di spianare la strada all’operazione Leone Marino, ovvero
la conquista della Gran Bretagna via mare. Hitler non aveva però calcolato la catena di
stazioni radar che permettevano alla RAF di alzare i suoi aerei per intercettare i
bombardieri tedeschi. Dalla fine di agosto in poi i bombardieri puntavano direttamente su
Londra. In risposta otto aerei della RAF bombardavano Berlino, scatenando la furia di
Hitler che ordinava un’offensiva aerea sul suolo inglese durata due settimane consecutive.
L’arrivo dell’inverno con le sue fitte nebbie metteva fine all’offensiva aerea tedesca. Alla
fine del primo anno di guerra la Germania si poneva come indiscussa padrona di tutto il
continente, ad esclusione dell’URSS, con la quale era stato firmato un patto di non
aggressione, destinato ad essere strappato nei mesi successivi. Quanto all’Italia fascista,
Mussolini scendeva in guerra al fianco dell’alleato nazista contro Francia e Gran Bretagna
il 10 giugno 1940, malgrado non avesse le risorse necessarie per impegnarsi nel conflitto.
L’Italia rivendicava Nizza, la Savoia e la Corsica. Il 28 ottobre 1940 Mussolini invadeva la
Grecia neutrale, che si rivelerà però un campo di battaglia sanguinoso per le truppe
italiane, sconfitte dalla controffensiva greca appoggiata dagli inglesi. Nella primavera del
1941 Hitler bombardava Belgrado e procedeva all’invasione della Jugoslavia.
Successivamente iniziò l’operazione Barbarossa: la conquista della Russia. All’alba del 22
giugno una pioggia di 5000 bombe tedesche al minuto risveglia la guarnigione della
fortezza di Brest. Era solo l’inizio di un’offensiva lungo tutto il confine dell’URSS. Finlandia,
Ungheria, Romania e Italia dichiaravano guerra all’URSS, e nell’estate del 1941 nulla
sembrava fermare l’avanzata dei nazisti. A dicembre i tedeschi erano arrivati a 65 kilometri
dalla capitale, ma i rigori dell’inverno non gli permettevano di avanzare. Falliva così
l’offensiva nazista su Mosca e Leningrado.
3 – Hitler sottovalutava l’evoluzione in atto in URSS quando il 25 novembre 1941 si
incontravano a Berlino i rappresentanti dell’Asse e degli stati satelliti per il rinnovo del
patto Anticommintern. Qui si discuteva della colonizzazione delle regioni orientali, dove
sarebbero stati trasferiti milioni di contadini tedeschi e di altri paesi per colmare i vuoti
lasciati dalla guerra. Quanto avvenuto in Polonia nel 1940 si ripeteva con identici orrori
ovunque arrivassero le armate del Terzo Reich. La seconda guerra mondiale era una
guerra totale. La soluzione finale venne annunciata in coincidenza del congresso europeo
con il memorandum sulle misure da adottare contro gli ebrei. Nel 1942 il capo del
dipartimento per l’emigrazione ebraica Aldof Eichmann presentava i dati sui numeri di
ebrei da eliminare insieme agli zingari. Alle SS sarebbe spettata l’organizzazione dei
campi di sterminio. Le prime camere a gas si attivavano in Polonia, mentre i lager con il
forno crematorio venivano collocati il più possibile lontano dai centri abitati, dove milioni di
cittadini avrebbero sostenuto di non sapere nulla. Direttamente coinvolti erano soldati e
ufficiali delle forze armate che assistevano alle stragi. Negli stati Baltici e in Polonia l’odio
antisemita era di lunga durata, alimentato nella religione e da invidia sociale. Molti
volenterosi non aspettavano infatti l’arrivo dei tedeschi per iniziare il massacro. L’orrore
raggiunge il culmine con il genocidio del 1941 ad Odessa, dove le truppe romene al
seguito delle armate naziste trucidavano 50mila ebrei. Non avevano sorte migliore gli
internati nei lager finiti insieme agli ebrei nelle camere a gas o ammazzati dalla fatica, dal
lavoro o dalla fame. L’olocausto era in atto anche nei paesi Occidentali, qui però
procedeva con maggiore difficoltà grazie all’ampio soccorso delle famiglie, della polizia o
dei militari, che nascondevano o non denunciavano gli ebrei.
4 – La neutralità degli Stati Uniti era durata due anni. Il quattro novembre il congresso
aveva approvato il Neutrality Act che consentiva la vendita di armi ai belligeranti, e nel
1941 la legge Affitti e prestiti che forniva all’Inghilterra un’enorme quantità di materiale
belico, medicine, vestiario e merce, dove venne poi inserita anche l’URSS , alla quale gli
USA prestavano un miliardo di dollari senza interessi. Il passo finale era stato la firma dei
sovietici sulla Carta Atlantica redatta da Roosevelt e Churchill, un elenco di principi sui
quattordici punti di Wilson, che disegnavano lo scenario mondiale da costruire dopo la
vittoria. Hitler sottovalutava l’impatto che avrebbe avuto l’intervento degli