Riassunto esame Storia politica, sociale e culturale dell'età contemporanea, prof. Guiso, libro consigliato L'enigma democrazia, Muller
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Colpì proprio loro perché essendo lavoratori stabili e non stagionali potevano creare una piccola
borghesia, finché possedevano macchinari erano un pericolo contadini vengono discriminati e
uccisi nei pogrom e tutto questo veniva nascosto dalla propaganda sovietica che voleva occultare
anche l’eliminazione dei membri dell’esercito, dei possibili oppositori politici
-terrore innescato dalla Costituzione dell’Urss (1936)creazione di un popolo nuovo: il popolo
sovietico (si passa dall’elezione indiretta a quella diretta, vengono abolite le disuguaglianze)
-homo sovieticus doveva essere un lavoratore istruito con energie da incanalare nell’edificazione
del socialismo
Lo stalinismo significò culto della personalità, ma la figura di Stalin non era manifestatamente
carismatica differentemente da Hitler il quale era sempre in movimento e si sentiva parte integrante
del popolo, lui conduceva una vita da recluso e si mostrava reticente nei confronti dei discorsi. Non
impose mai la propria persona, ma simboleggiava l’ideale del potere sovietico. Un’ideale totalitario
basato sulla fusione tra stato e società, sulla fine di ogni conflitto sociale e sull’assorbimento dei
poteri della società in un'unica persona.
Capitolo terzo
Fascismonon ha una definizione teorica, ma è agli antipodi della ragione e glorificava la volontà,
l’intuizione e il sentimento; fu una delle maggiori innovazioni del XX secolo usata per giustificare
l’esercizio del potere. Si opponeva a tutto quello che l’Illuminismo proferiva infatti i fascisti si
definivano misologi, ovvero nemici della ragione. Di grande ispirazione per Mussolini fu il francese
Georges Sorel a cui diede il merito della propria persona.
Sorel non aveva una chiara classificazione politica infatti era stato conservatore, poi nazionalista,
poi socialista ortodosso, poi ancora sindacalista rivoluzionario ecc. ed è per questo che veniva
considerato sia molto originale sia molto confusionario. Sorel era uno dei pochi che seguiva il
principio del filosofo Vico per cui noi studiamo la storia perché è creata dagli uomini stessi e se la
virtù nasceva dalla lotta il proletariato era l’unica classe creativa. Ciò che piaceva di più a Mussolini
era il fervore nei confronti della lotta in cui Sorel distingueva lo sciopero politico dallo sciopero
generale proletario. Il primo puntava a ottenere migliori condizioni lavorative mentre il secondo
evocava un confronto finale tra rivoluzionari e l’ordine costituito. Inoltre pensava che il proletariato
dovesse essere incentivato da quelli che lui definiva miti sociali, entità emozionali attinte dalla sede
dell’intuito e delle emozioni.
-violenza rivoluzionaria
-etica dei produttori basata sul dovere e sul duro lavoro
- “vivere pericolosamente” di Nietzsche
-culto della morte
I fascisti credevano in un’unione quasi spirituale tra il leader e i followers, cercavano di fare leva
sulle “masse” che erano state colpite in particolar modo dalla Guerra. Un movimento sviluppatosi
nel 1909 che inneggiava alla guerra e al Fascismo era il Futurismo con a capo Filippo Tommaso
Marinetti.
-adozione del corporativismoriusciva a risolvere i problemi sia dei conflitti di classe sia del
desiderio di partecipazione individuale ai processi decisionali riguardanti l’economiainfluenzato
dall’etica dei produttori (Sorel)
-a partire dal 1921 Mussolini richiede una disciplina ufficiale e chiama per questo Giovanni Gentile,
incaricato di assumere l’incarico di Ministro dell’Istruzione. Per lui l’imperativo di ogni uomo era
l’autorealizzazione che doveva avvenire solo in comunione con gli altri, essendo l’uomo una creatura
sociale. Lo stato di Gentile non doveva essere solo uno stato etico, ma anche uno stato in grado di
indottrinare la propria popolazione.
-riforma pubblica dell’istruzione di Gentile
Fascismoregimi totalitari degli anni Venti e Trentaes. Regime di Horty o Salazar
• Non si fondavano sul carisma personale su
quello impersonale di un partito
• Mussolini si paragonava ad un dio, mentre
Salazar voleva apparire più umile possibile
• A questi regimi non interessava la ricerca di
una rivoluzione, né un tecnologico
• Tradizione continuamente evocata
• Appoggiano il corporativismo
(ItaliaChiesa)
• Valori del lavoro, della famiglia, della patria
a cui le masse devono ritornare
• Questi conservavano le colonie
oltreoceano, mentre il fascismo si
abbandonò all’espansione territoriale
Il fascismo voleva creare cittadini di chiara purezza etnica e razziale ed era pronto a farli combattere
tra di loro. Era diffusa la convinzione che la politica non potesse essere fatta da comuni esseri umani,
bensì dovevano essere mobilitati da visioni misticheantico (miti)+ innovazione
Nazionalsocialismo (Hitler)concezione del Führer come strumento della Provvidenza
Educava i tedeschi a concepirsi come ariani (razza pura) che dovevano unirsi con e per la lotta. Si
evocavano sempre le parole “spirito” e “forza di volontà”rivoluzione etica (eliminazione degli
estranei per il bene della razza)
determinismo storico e biologico: usato dal nazionalsocialismo, ma anche dal fascismo dove
Mussolini diffuse il concetto di “bonifica” non solo per le terre, ma anche per la cultura e per gli
stessi esseri umani. Il compito primario dello Stato era quello di curare e Mussolini si presentava
come il “medico delle razze” per cui doveva abolire slavi, africani e anche ebrei.
Hitler denunciava la democrazia liberale affermando fosse un mezzo per indebolire lo stato e lo
paragonava alla plutocrazia, governo dei più ricchi. Nonostante questo la Germania avvertiva
l’importanza di determinare un rapporto di fiducia tra governanti e governati e secondo il pensiero
di Todorov aveva bisogno di una grande manifestazione democratica con masse di persone ad
ascoltare i discorsi di Hitler, parate oceaniche e altre manifestazioni plateali.
-si basava sull’unione tra leader e Volk (popolo)
-Italiaordinamento politico sulla trinità laica: stato, movimento (garantiva l’elemento dinamico
tra lo stato e il popolo) e popolo
I nazisti non eliminarono del tutto lo stato, ma si divideva da una parte in uno stato basato su un
diritto positivo e prevedibile, mentre dall’altro su un potere decisionale soggettivo (chi è adatto a
vivere o meno). La fine del governo nazista si ebbe proprio perché non era presente né una disciplina
né una forma, era definito lo stato del “caos concreto”.
Nell’ambito internazionale lo scopo di Hitler e del nazionalsocialismo era quello di suddividere il
mondo in “grandi spazi” (Schmitt), ciascuno dei quali era governato da un Reich, e di guadagnare
uno “spazio vitale”. I fascisti avevano lo stesso scopo, ma si attenevano ai principi di governo
nazionalisti come in Albania dove stabilirono la doppia struttura del potere che caratterizzava
l’Italia. Hitler era ossessionato dal pensiero che nel Reich ci dovesse essere un unico sangue per
questo motivo fu il fautore dell’antisemitismo tanto da condizionare la sua vita intera. Il leader
possedeva un legame mistico con il popolo solo perché entrambi avevano lo stesso sangue e quindi
appartenevano allo stesso “corredo razziale”.
Capitolo quarto
La ricostruzione post-bellica fu molto complicata dal punto di vista materiale, ma anche morale e
simbolica. Il problema principale era stato il male e la morte di moltissime persone, ma la colpa di
tutto questo venne data all’avvento delle “masse”, che iniziò a partire dalla Rivoluzione francese. La
caratteristica dell’uomo di massa non era la rozzezza ma l’isolamento e la mancanza di relazioni
normalicorrente dell’esistenzialismo (Sartre): prometteva una rottura col passato e una
ripartenza da zero con alla base solo la propria esistenza
-partiti dell’avanguardia appoggiano gli ordinamenti liberal-democratici
-maggiore omogeneità dei popoli
-stabilità grazie alla Guerra Fredda
-nasce una nuova politica weberiana: leader pragmatici, integrazione dei cittadini attraverso valori
condivisi e rifiuto sia del fascismo passato che quello presente
-subentrano le democrazie cristianericonciliazione del cattolicesimo col mondo moderno e della
pace tra le diverse confessioni
Gran Bretagnasale al potere il Partito laburista e attuò servizi sociali estesi a tutta la popolazione,
previdenza sociale e nazionalizzazione di settori industriali; a beneficiare dello stato sociale fu
principalmente la classe media
Il movimento cristiano-democratico usava un linguaggio di espressione della tradizione e a partire
dal 1789 si tentò di riavvicinare la Chiesa al mondo moderno.
-lotta tra clericalismo e anticlericalismo: in Italia la Chiesa aveva impedito ai cattolici di recarsi alle
elezioni nazionali
La Chiesa iniziò ad organizzarsi politicamente contro i liberali e anticlericali a partire dall’enciclica di
Leone 13esimo (Rerum novarum) dove dichiarava l’inizio di un “cattolicesimo sociale”. Roma
continuava ad affermare l’importanza di un’azione cristiana e non il partito vero e proprio che
effettivamente non seguiva i valori della democrazia, ma voleva proporsi come un partito
“popolare”.
- “non expedit” del Papa Benedetto XVcattolici non devono partecipare alla politica
-1919don Luigi Sturzo crea il Ppi (Partito Popolare Italiano) che divenne il secondo partito italiano
dopo i socialisti. Inizialmente il Vaticano lo definì come il male minore, ma poi si dichiarò contrario
fino a giungere alla sua dissoluzione nel 1926. A favorire dopo il 1945 il successo dei cristiano-
democratici fu un’alleanza tra la classe media e i contadini e anche perché i demo-cristiani crearono
partiti anticomunisti per eccellenzail partito dove avere necessariamente basi cristiane e l’unica
alternativa era il totalitarismo; inoltre in Francia si accettavano anche laici purché avessero una
visione umanistica dell’uomoanche in Italia non doveva essere un partito religioso, ma un partito
di Stato libero dal comunismo e libero dii saccheggiare lo stato
-partiti si basavano su piccole imprese, piccole proprietà contadine e famiglia (soprattutto in
Germania-partito Cdu)
Dal punto di vista delle questioni internazionali la Comunità europea (fondata da De Gasperi,
Adenauer, Schumann) auspicava ad uno spirito di solidarietà e un’Europa unita al comune
patrimonio dell’umanesimo cristiano.
-ricerca di “stabilità”garantita dalla “politica della produttività” (cooperazione tra padronato e
sindacato) e dalla “pianificazione scientifica” quindi tutto veniva gestito nelle mani di chi aveva una
conoscenza specifica per abbattere le minacce del secolo: rischio, incertezza e ignoranza.
-scomparsa delle masse che venivano sostituite dalla “società” o “società industriale”
-creazioni delle corti costituzionali che limitavano e contraddicevano i principi della sovranità
popolare che portò all’indebolimento dei parlamenti1963: leggi della Comunità europea,
godevano della supremazia su quelle nazionali 1969: invenzione dei diritti umani
Pensieri sul socialismo in una Europa che vuole rifarsi:
-von Hayek: “il socialismo, non importa quanto siano umani i suoi leader, comporterebbe
necessariamente l’instaurazione di un’autorità centrale che controlli la pianificazione”, ma pensava
che un’autorità centrale non potesse distribuire beni di consumo in virtù di uno spirito caritatevole,
ma avrebbe determinato una serie di valori e priorità che avrebbero creato un’idea di vita piacevole
senza che i cittadini coordinassero spontaneamente le loro attività.
appoggiava la costruzione di un’“utopia liberale” di cui non aveva deciso gli aspetti pratici. Questo
fu un fallimento in Gran Bretagna, mentre fu un successo in Germania dove era stabile un liberismo
economico. Nonostante questo alcuni fautori del liberismo tedesco accusavano Hayek di essersi
appropriato ingiustamente della definizione di “neoliberista”, mentre in realtà lo reputavano più un
“paleoliberista”, ovvero un uomo del 18esimo secolo che voleva reintrodurre il laissez-faire.
Germaniamercati venivano liberati dallo stato ed inoltre inculcava un pessimismo culturale nelle
masse
-R. A. Tawney: “il socialismo è intrecciato in modo inestricabile con il totalitarismo e il culto dello
stato”
A partire dal 1945 l’Europa iniziò a disimpegnarsi dal resto del mondo e infatti nel 1953 fu approvata
la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu)
che era valida solo per gli europei. La Gran Bretagna fu l’unico paese ad estendere la Convenzione
alle sue colonie, mentre il Belgio non la estese al Congo e la Francia non la estese fino al 1975. Iniziò
il processo di decolonizzazione (Edgar Morin la paragona ad una “purificazione” dell’Europa) e fatta
eccezione per la Gran Bretagna gli imperi non solo scomparirono dalle mappe, ma anche
dall’immaginario politico. Il processo di decolonizzazione favorì in un certo senso la riconciliazione
della sinistra in paesi come la Francia.
I regimi dei paesi dell’Europa centrale e orientale seguirono dapprima il modello delle “democrazie
popolari” che si basavano sul “fronte popolare” rette su coalizioni antifasciste, di sinistra e
filosovietiche. Stalin era convinto che questo modello avvicinasse le nazioni al controllo del
Cremlino, ma allo stesso tempo determinasse un senso di indipendenza nazionale. Ormai si cercava
una rivoluzione politica e i giovani in quel periodo erano nati con una sola esperienza negativa
ovvero quella della guerra perciò andavano alla ricerca di valori democratici sia auspicando la nascita
di partiti e sindacati uniti nella costruzione del socialismo sia appellandosi ad una partecipazione
delle masse alla vita politica (es. sotto Stalin si ebbe una ideocrazia per poi passare ad una
statocraziapotere alle forze armate e ad un apparato burocratico che accumulavano potere solo
per il gusto del potere)
1956insurrezione ungherese; secondo alcuni osservatori, se avesse l’insurrezione si sarebbe
potuta creare un’autentica democrazia dei consigli o almeno una forma di doppio potere: da una
parte quella dei partiti e dall’altra quello dei consigli dei lavoratori
Hannah Arendtvide nel 1956 la testimonianza del fatto che il popolo non si abbandonerebbe
all’illegalità ma creerebbe consigli e comitati per gestire la propria vita
Il governo ungherese post-1956 offrì al paese il consumismo in cambio di un tacito consenso da
parte della popolazione e di una sorta di cinismo politicoviene eletto Janos Kadar il quale
allontanò la politica dalla vita della gente creando una sorta di “comunismo del welfare” che aveva
i suoi costi, infatti questi paesi dell’Europa centro-orientale dovettero rivolgersi sempre più spesso
a delle linee di credito delle banche occidentali
Nel 1968 Mosca veniva messa alla prova dallo scoppio della Primavera di Praga, l’ultimo grande
tentativo di riformare il socialismo di tipo sovietico prima che potesse salire al potere Michail
Gorbacev. Dubcek era alla guida del Partito comunista cecoslovacco e avviò quello che veniva
definito un nuovo modello di società socialista, democratica e adatta alle condizioni della
Cecoslovacchia o successivamente definito un socialismo dal “volto umano”. All’inizio degli anni
Sessanta la Cecoslovacchia aveva affrontato una forte crisi politica ed economica, tanto che c’era
molta disoccupazione e la destalinizzazione era stata apertamente rifiutata. Nel 1960 fu promulgata
la nuova Costituzione e dichiarava la realizzazione del socialismo e che non era più presente l’
“antagonismo di classe”. Successivamente il partito spinse ad una rivoluzione tecnico-scientifica per
risolvere i problemi ancora esistenti di carattere generale. Quando Dubcek salì al potere nel 1968 la
censura venne allentata fino alla scomparsa totale, si ampliò lo spazio in cui il popolo poteva vivere
la politica e il partito doveva meritarsi il posto e il potere che gli era stato affidato. Su un’ondata
positiva da parte del comunismo Mlynar stilò il Programma d’azione del partito comunista che
doveva realizzarsi su una sorta di corporativismo e doveva recuperare la sua forza carismatica per
ispirare l’azione socialista. Nel momento in cui il Partito comunista stava perdendo i pochi voti che
aveva e il popolo iniziava a scalpitare allora il 21 agosto i carri armati delle truppe del Patto di
Varsavia rombarono per le strade di Praga. Dubcek fu costretto ad attuare la “normalizzazione”
dopo di che fu espulso dal partito e mandato vi come anche Kosik e Mlynar. La Primavera di Praga
fu l’ultimo intervento di “comunismo riformista” o di “revisionismo” poiché da qui in poi ci fu la
caduta del comunismo. Il comunismo riformista cecoslovacco aveva sempre avuto una componente
tecnocratica differentemente dal ’68 Occidentale che fu una ribellione alla tecnocrazia e fu
profondamente anti costituzionalista.
DESCRIZIONE APPUNTO
Gli argomenti di cui trattano questi riassunti sono tutti gli eventi storici del Novecento, dalla Prima Guerra Mondiale alla Seconda Guerra Mondiale, affronta inoltre tutti i totalitarismi e dittature del Novecento come il fascismo, il nazismo, lo stalinismo e il leninismo ed infine il concetto di democrazia durante la storia.Questi riassunti, elaborati dalla sottoscritti, sono utile al fine del superamento dell'esame scritto di storia poichè sono comprensibili in ogni passaggio e completi di ogni informazione.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Laurarafa02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia politica, sociale e culturale dell'età contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università La Sapienza - Uniroma1 o del prof Guiso Andrea.
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