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La storia internazionale
La storia internazionale riguarda lo studio delle relazioni che intercorrono tra soggetti e forze diverse in termini di giurisdizione e sovranità. Studiare le relazioni racconta di come si autodefiniscono queste forze. Questa definizione è sufficientemente larga da permettere l'estensione della disciplina non solo allo studio degli stati, ma anche dei soggetti economici, sindacati, forze politiche.
Per arrivare a questo punto c'è stato un processo evolutivo; l'antenato della storia internazionale si può collocare all'indomani della pace di Westfalia (1648) che legittima l'unità politica dello stato come soggetto territoriale internazionale legittimo e prevalente, senza poteri al di sopra di esso e a scapito di grandi autorità universali (es. Papa). Nascono anche le prime rappresentanze diplomatiche, già presenti in Italia da ne Quattrocento, quando i governanti inviavano rappresentanti per scoprire cosa
succedeva negli altri stati (tuttavia i rappresentanti erano letteraticome Ariosto, Guicciardini o Machiavelli e i rapporti erano narrazioni). All’indomani della pacestudiosi analizzarono i trattati per ricostruire le motivazioni dei partecipanti (regnanti, diplomatici etutti i promotori delle RI dell’epoca). Così nascono i loni di loso a del diritto internazionale estoria e documentazione della diplomazia.A metà- ne ‘800 con lo sviluppo della razionalizzazione illuministica del sapere nacque un ambitodi studi universitario che prese il nome di storia dei trattati e della politica internazionale,evoluzione della storia diplomatica. Già in quel periodo voci critiche sostenevano che la storia nonfosse più quella dei regnanti e dei diplomatici, ma che bisognasse considerare anche le idee, anchese gran parte della storia era ancora fatta dalla diplomazia. Ciò perché analizzare la diplomazia nonpermette di notare effetti di medioE lungo periodo. Nonostante ciò la materia rimase sostanzialmente immutata fino a inizio Novecento, quando la prima guerra mondiale sconvolse il mondo. La storia dei trattati si unì poi a quella degli storici sociali ed economici per portare alla storia della politica internazionale. Grandi correnti innovatrici, soprattutto in Francia, stabilirono nuovi standard e criteri per la disciplina arrivando alla storia delle relazioni internazionali. Altro passaggio importante tra gli anni '70 e '80 che porta a storia internazionale. Questa evoluzione cerca di liberarsi dell'eurocentrismo del maschio bianco.
Concetti analitici da sottoporre a verifica costante:
- Power & plenty: analisi delle connessioni tra potere e ricchezza (in particolari spazi e tempi si sono formati ordini sociali di potere), come abbiano interagito (relazioni internazionali) e contribuito alla
Di pari passo, e la superiorità morale venne confermata solo dopo il dispiegamento delle capacità di dominio (esercizio della violenza organizzata). Una componente importante dell'egemonia è far accettare che l'egemone non opera solo nel suo interesse ma anche nell'interesse generale. Altro elemento importante è l'emulazione, ovvero ordini affini seguono o cercano di emulare nei propri territori le categorie dell'egemone attraverso un'opera di traduzione.
- economia e politica: sviluppo del capitalismo caratterizzato da scambio di denaro che produce profitti, con accumulazione senza forze in gioco
- nanziarizzazione: nel tempo si è registrata una forte relazione tra sviluppo delle attività finanziarie, polarizzazione dei redditi (perché è stato lo sviluppo agro-industriale a distribuire meglio i redditi e con la nanziarizzazione sparisce lavoro) e aumento dei conflitti sociali e politici
- Rivolte contadine, movimenti anti coloniali…
- Lo scontro politico diventa anche militare per ridurre i rapporti di potere (es. rivalità tra UK e Germania)
- Cicli egemonici: i cicli (ordini politici, economici e sociali) che Arrighi e Silver hanno individuato hanno caratteristiche specifiche e potenze egemoniche definite (ricorda egemonia come dominio e consenso, relazione tra la logica dell'accumulazione e la logica della politica e del controllo delle società).
- Genova-Spagna no alla guerra dei trent'anni (1618-1648)
- Province unite-Amsterdam no alle guerre napoleoniche (1672-1815)
- Regno Unito no alla prima guerra mondiale
- USA no ad oggi
- Uno degli elementi che caratterizza gli ordini è il fatto che l'egemone conosce una continua espansione, tanto territorialmente come nelle sue capacità di governo, accumulazione e creazione di ricchezza.
- Genova-Spagna
- Una delle più forti entità
nell'Italia dei comuni, limitata nell'espansione nell'entroterra e quindi focalizzata sul commercio marittimo. Mentre Venezia puntò sull'espansione territoriale, Genova decise di finanziare soggetti stranieri, soprattutto la Spagna. Il potere finanziario è quindi in mano a Genova, mentre il potere militare, politico e di risorse è spagnolo; per cui la Spagna proteggeva Genova da mire espansionistiche degli altri stati. Gli spagnoli non cercarono mai di rendersi economicamente autonomi dai genovesi perché utilizzavano le risorse americane non per creare nuova ricchezza ma per sovvenzionare i consumi dei propri sudditi o per campagne militari in Europa per tenere l'impero unito.
Le province unite-Amsterdam
Le province unite furono un elemento di novità grazie alle innovazioni tecnologiche e militari che permisero il controllo di rotte commerciali nel Baltico (legno e minerali per le navi da guerra) e fi fi fi.
i fi fi fi.
fi fi fi e e ) fi fifi fi ) i ) ) dell'atlantico (argento), la sua capacità di attrarre capitali e credito a tassi bassi e l'essere un ibrido tra città-stato e stato che univa sia potere finanziario che politico-militare. Rivendicavano autonomia dagli spagnoli avendo sviluppato diversità nel funzionamento interno e autonomia finanziaria. L'esercito olandese seppe tener testa a quello spagnolo grazie a innovazioni tecnologiche della marina, permettendo di vincere contro gli spagnoli che si arresero dopo aver dissanguato le finanze statali. Quando altri stati si accorsero che l'Olanda aveva acquisito importanza, nazioni come il Regno Unito iniziarono a investire in quei luoghi. I paesi bassi iniziarono dunque l'espansione coloniale, soprattutto verso oriente. La potenza delle province unite si caratterizzava per la capacità di controllo dei flussi commerciali (intermediazione) più che la produzione (es. controllo
delle spezie che permettevano di conservare la merce durante i viaggi in nave). A tutte queste novità si aggiunse la nuova forma di governo: un'oligarchia di benestanti (banchieri), ma che erano società per azioni anonime e che si rivelarono efficaci nel processo di accumulazione di capitale. Una differenza tra Genova e le province unite è che l'Olanda fu in grado di proteggersi da sé: univa potere economico e politico-militare. Molti avamposti commerciali e porti erano presi dai portoghesi. Gli stessi ambiti che fecero la fortuna delle province unite fecero la fortuna anche del Regno Unito. Sia Francia che Inghilterra cercarono di emulare le province unite per sostituirle. L'estensione della Francia dava ai regnanti un potenziale militare e demografico enorme, mentre oltremanica c'era un territorio non particolarmente popolato né produttivo ma che godeva del vantaggio di essere un'isola. Per accrescere le proprieRicchezze i regnanti britannici decisero quindi di investireoltremare, emulando e af nando le capacità tecnologiche olandesi su scala maggiore. Quando iniziarono a produrre più navi degli olandesi, scoppiarono le rivalità
Nel frattempo la Francia decise di s dare le province unite sulla terraferma -> triangolo di alleanzetra due per battere il terzo a rotazione
Altro elemento di emulazione inglese fu l’adozione di precise politiche economiche e commerciali, in particolare il mercantilismo, basato sul concetto che la ricchezza di una nazione è data dall’accumulazione di risorse a scapito degli altri. Implementarono con successo la pratica olandese di utilizzare solo navi e intermediari nazionali per fare affari con una nazione, ma ebbero più successo perché lo fecero quando raggiunsero una potenza relativa maggiore. Questo aumentò le capacità britanniche di attrarre capitali e reinvestirli tanto per nuove espansioni estere
come perdare avvio alla rivoluzione industriale. Per aumentare le vendite oltre all'esportazione si specializzarono in ciò che chiedeva il mercato e che l'Inghilterra poteva offrire: lana. L'Inghilterra stava conoscendo un'espansione demografica ma era limitata rispetto alla Francia, che iniziava ad avere mire espansionistiche. L'industria allora si sviluppò per sopperire al lavoro artigianale: la nuova potenza, a differenza di quella vecchia, poteva anche produrre invece che solo scambiare. Settori caratterizzanti sono tessile, meccanica, trasporti e carbone, di cui il Regno Unito era ricchissimo (non servivano risorse estere per alimentare le macchine, e il trasporto risulta molto più facile grazie alla ferrovia). Anche la Francia cercava di fare una cosa simile, ma non aveva le capacità navali e militari. C'erano anche differenze nell'emulazione della Gran Bretagna: aveva un territorio più esteso, quindi più spazio per lo sviluppo industriale.manodopera; era il primo paese a vivere la rivoluzione industriale, attirando capitali di investimento
Come anche nell'altro passato