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Estratto del documento

L’Italia, quarta potenza vincitrice, poteva perseguire una politica di potenza o svolgere un ruolo di

guida e mediazione in Europa. Sceglie la prima opzione e quindi insiste sul rispetto del patto di

Londra, che Wilson era restio ad applicare, sia perché non rispettava il diritto

all’autodeterminazione dello stato slavo, sia perché ormai non c’era più bisogna che l’Italia facesse

da cuscinetto contro lo stato asburgico. Le tensioni aumentano nel momento in cui Fiume chiede

l’annessione all’Italia: Sonnino e Wilson si scontrano, mentre aumenta il nazionalismo di massa,

che faceva leva sulla cosiddetta “vittoria mutilata”, sul fatto che bisognasse occupare Fiume etc…

trattato di Rapallo

Nel 1920 l’Italia stringe il con il Regno dei Serbi, Croati e Slovenia, con il

quale si stabiliscono i confini dei due regni.

Alla fine della guerra si pone anche la questione delle colonie. Wilson propone la formula del

“mandato”, cioè avviare le colonie all’indipendenza sotto la tutela di altri stati. Sfruttando la

formula del mandato, Francia e Inghilterra si spartiscono gli ex territori dell’impero Ottomano nel

medio oriente ricco di petrolio: la Francia ottiene la Siria e il Libano, dove applica una politica

molto rigida; l’Inghilterra ottiene la Palestina, la Transgiordania e l’Iraq, dove applica invece una

politica di mediazione, concedendo l’indipendenza all’Egitto che diventa una monarchia

costituzionale e instaurando un protettorato sulla Persia.

dichiarazione Balfour,

Nel 1917 viene rilasciata la del ministro degli esteri che si dichiara

favorevole alla nascita di uno stato ebraico.

trattato di Sevres

Nel 1920 viene imposto il all’impero Ottomano, con il quale nasce lo stato

armeno, il Kurdistan diventa autonomo, Smirne viene data ai greci e la Cilicia all’Italia e alla

Kemal,

Francia. Tuttavia erede dei Giovani Turchi e futuro Atatürk (padre dei Turchi), organizza

una rivoluzione che abbatte il sultano e proclama una repubblica laica. L’accordo di Sevres viene

pace di Losanna

perciò rivisto con la (1923), dove i turchi riottengono l’Armenia, provocando

un’ondata di profughi.

Nel frattempo il Giappone è diventato il baluardo dell’estremo oriente, avendo acquisito le aree

prima tedesche in Cina e le aree prima russe in Manciuria. Per timore della potenza giapponese,

trattato di Washington

Wilson firma con le maggiori potenze il per il rispetto della sovranità

cinese.

Negli Stati Uniti l’opinione pubblica sta cambiando direzione: la partecipazione alla guerra e la

responsabilità legata alla SdN hanno fatto nascere un desiderio di isolazionismo. Wilson è sempre

più isolato, e infatti viene sconfitto alle elezioni dal repubblicano Harding che non ratifica l’entrata

degli Stati Uniti nella SdN, determinando così il fallimento dell’organizzazione (anche gli sconfitti

non erano stati ammessi, la Russia era rimasta fuori, e così anche l’Italia). Nonostante questo,

rimane l’impegno a costituire delle società internazionali, come l’Organizzazione internazionale del

lavoro (OIL) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS/WHO). Inoltre nascono anche la Terza

internazionale comunista e una corrente di pace cristiana su ispirazione dell’enciclica Pacem Dei

munus di Benedetto XV.

Nel 1921 la Francia fissa l’importo delle riparazioni tedesche, e la Germania inizia a seguire una

linea di resistenza passiva: il continuo ritardo nei pagamenti provoca una vera e propria crisi tra

Francia e Germania, tanto che la Francia decide di occupare la Ruhr come pegno di fronte ai

mancati pagamenti, provocando però così l’inflazione in tutta la Germania.

Più a sud, mancando il ruolo equilibratore degli Asburgo, ci sono molte svolte autoritarie: Ungheria,

Romania, Bulgaria, Polonia, Lituania, Jugoslavia, e più tardi anche l’Italia con Mussolini e la

Spagna.

La Francia si fa garante contro ogni tentativo di revisionismo e stringe vari accordi, con lo scopo

anche di circondare la Germania e avviare un’area di influenza economica: stringe un accordo con il

Piccola Intesa

Belgio (1920), uno con la Polonia (1921), uno con la (Romania, Cecoslovacchia e

Jugoslavia) per combattere il revisionismo ungherese.

l’Urss

Nel 1922 Lenin costituisce ufficialmente (Unione delle repubbliche socialiste sovietiche) e

proclama una sorta di “orgoglioso isolamento”, facendo tornare la capitale a Mosca. Sceglie inoltre

di seguire la formula del socialismo in un solo paese (molto più realistica), anche se con il

Comintern ha comunque influenza al di fuori dei suoi confini.

In Italia, l’avvento di Mussolini nel 1922 è favorito dall’incapacità dello stato di gestire la società di

Incidente di Corfù

massa e dalla disillusione sulla guerra. nel 1923 (uccisione di un commando

italiano in Grecia) provoca poi la svolta autoritaria nel 1925, con la centralizzazione totale del

potere.

Nel 1924 il protocollo di Ginevra stabilisce che la SdN può intervenire in caso di crisi internazionale

e varare provvedimenti con una maggioranza di due terzi. Il clima economico si fa sempre più teso:

le valute sono sganciate dall’oro, l’Urss non paga i debiti contratti durante l’epoca zarista, gli Stati

Uniti pretendono i pagamenti dalla Francia che a sua volta attente quelli della Germania.

piano Dawes patto Briand­ Stresemann:

Nel 1924 viene proposto il seguito dal gli Stati Uniti

finanziano l’economia tedesca per permetterle di saldare i debiti con la Francia, a sua debitrice nei

confronti degli Stati Uniti. In questo modo viene stabilizzata e rilanciata l’economia sia in Francia

patto di Locarno,

che in Germania. Nel 1925, con il la Germania accetta i confini che le erano stati

imposti con trattato di Versailles.

Intanto New Yok è diventata il nuovo centro finanziario del mondo, e nasce il fenomeno dei

cosiddetti “cartelli”; tuttavia il dollaro non si sostituisce ancora alla sterlina. L’SdN si allarga anche

patto Briand­Kellogg

ai vinti, e nel 1928 viene stretto il con il quale ci si impegna a evitare il

ricorso alla guerra.

Nel 1929 (giovedì nero) inizia la crisi finanziaria degli Stati Uniti , dovuto allo scoppio della bolla

speculativa finanziaria: il mercato interno non riusciva più ad assorbire la produzione industriale.

L’economia crolla e aumentano la disoccupazione e i debiti. La crisi colpisce l’Europa e da lì anche

il mondo extraeuropeo. Per cercare di arginare il danno, lo stato torna ad avere un ruolo essenziale

nell’economia, riprende cioè il suo ruolo nazionalistico­ imperiale. Ciò provoca un inasprimento

delle competizioni nazionali, l’aumento del protezionismo, e il tentativo di costruire aree

economiche chiuse. New Deal,

Nel 1932 Roosevelt propone il un progetto di Welfare State che introduce forme di

controllo delle dinamiche economiche: sgancia il dollaro dall’oro svalutandolo, isola l’economia

degli Stati Uniti e inizia la politica del “buon vicinato”, sostituendo la cooperazione multilaterale

alle logiche imperialiste.

In Inghilterra invece la crisi porta al potere il conservatore MacDonald, che svaluta la sterlina

Commonwealth,

rendendola inconvertibile in oro, e abbandona il liberoscambismo formando il

ovvero un’area economica di libero scambio chiusa all’esterno, sancita ufficialmente nel 1932 alla

Conferenza di Ottawa. Nelle colonie che non rientrano nel Commonwealth crescono le tensioni

per le cattive condizioni di vita (come succede in India).

All’inizio la Francia sopporta meglio la crisi, valorizzando le colonie per renderle un mercato

complementare all’economia nazionale. Ma dal 1934 crescono le incertezze e i movimenti

filofascisti, soprattutto dopo la vittoria delle sinistre.

Nell’Urss, la vittoria di Stalin porta all’adesione alla formula del socialismo in un solo paese:

questo comporta un’industrializzazione forzata dell’economia russa, con la collettivizzazione

dell’agricoltura, la repressione delle nazionalità, deportazioni, carestie e purghe all’interno del

partito.

Anche il Giappone è fortemente colpito dalla crisi: ricorre alla svalutazione dello yen e al dumping,

cioè all’esportazione dei propri prodotti sottocosto. Inoltre nel 1931 deve fronteggiare la crisi in

Chiang Kaishek

Manciuria, dove il Guomindang guidato ora da tenta di arginare l’influenza

giapponese, che infatti nel 1932 crea il governo fantoccio di Manchukuò come base per ulteriori

espansioni in Cina. La Cina a questo chiede aiuto alla SdN, e gli Stati Uniti rispondono con la

dottrina Stimson, cioè con il non riconoscimento dei mutamenti territoriali avvenuti con la forza.

La dottrina non ha alcun effetto, e anzi nel 1933 il Giappone abbandona la SdN.

Si diffonde l’idea che il totalitarismo sia l’unica risposta possibile alla crisi.

Nel 1933 Hitler sale al potere. Recupera dei miti popolari di forza germanica e identifica il nemico

nell’ebreo. Il suo programma, esplicato nel suo libretto Mein Kampf, prevede di:

Liberarsi dei vincoli imposti dal trattato di Versailles

­ Riunire tutti i tedeschi nel terzo Reich

­ Costituire il Lebensraum, ovvero lo spazio vitale tedesco.

­

La Germania esce dalla SdN e stringe un patto con Inghilterra, Francia e Italia che alla fine però

non viene ratificato dall’Inghilterra. Nonostante il patto, l’Italia è contraria all’annessione austrica

alla Germania, sia perché teme la formazione di una “grande Germania”, sia perché ha simpatia per

Dollfuss.

il leader austriaco, cattolico e antinazista, Nel 1934 Dollfuss viene assassinato, e Hitler

prosegue con il riarmo, rilanciando l’economia tramite l’esportazione in cambio di prodotti agricoli

e minerari. Nel 1936 si tocca il limite dell’espansione economica, e quindi il passo dopo è

appeasement

l’espansione territoriale. L’Inghilterra decide di seguire una politica di

(accomodamento) e stringe un accordo navale con Hitler.

La Francia è provata dall’instabilità interna, e cerca di migliorare i rapporti con l’Italia e l’Urss in

funziona antitedesca con il patto di assistenza e non aggressione stretto con l’Urss nel 1936. L’Italia

invece tenta di sfruttare la debolezza francese e inglese per i propri fini coloniali, e nel 1935

aggredisce l’Etiopia, paese membro della SdN. Dopo le proteste etiopiche, Francia e Inghilterra

proclamano l’Italia stato aggressore e lo sanzionano, tuttavia l’Italia proclama la sua sovranità in

Etiopia e esce dalla SdN nel 1936.

Nel 1936 Hitler rimilitarizza la Germania: la Francia vacilla, l

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
33 pagine
12 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Suzy90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Formigoni Guido.